Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Akira14    24/11/2012    1 recensioni
Le persone vivono le loro vite aggrappandosi a ciò che conoscono e comprendono. E la chiamiamo "realtà". Ma "conoscenza" e "comprensione" sono termini vaghi. La realtà potrebbe essere un'illusione. Tutti vivono in base alle loro supposizioni... Così diceva Itachi.
Be', questa storia racconta la 'realtà' vista da Itachi stesso.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Prima dell'inizio, Naruto Shippuuden
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La richiesta non giunge inaspettata. È il culmine di rancori vecchi d'un secolo; è la mossa disperata di chi ha smesso di credere al dialogo. O di chi si è sempre affidato ai sotterfugi o alla forza bruta, come Danzo.
Da mesi sa che si sarebbe arrivati a questo, perciò è facile mantenere una maschera d'indifferenza quando la proposta viene buttata lì – come se massacrare il proprio clan fosse roba da poco - dai dai due consiglieri ed immediatamente contestata dall'Hokage.
Sa come andrà a finire. Sa quale richiesta gli farà Danzo e quali condizioni porrà.
Conosce già la risposta che verrà data. Conosce già il futuro che lo aspetta, fino all'attimo in cui Sasuke lo ucciderà.
Non serve nemmeno usare lo Sharingan per arrivare a tali conclusioni, è semplicemente la più naturale ed ovvia piega che possano prendere gli eventi.
C'è però una parte di lui, una stupida ed infantile vocina, che si chiede: “E se mi sbagliassi? Se non fossi infallibile come tanti mi ritengono? Come io stesso credo di essere? Non è che parlandone con Sasuke potremmo trovare, insieme, un'altra soluzione?”
Non può metterla a tacere, ma può rifiutarsi di ascoltarla.

************

All'inizio è più una sensazione che una vera e propria certezza.
Inizia con il ritorno di chi viveva in altre zone del villaggio. Non viene fornita alcuna spiegazione ufficiale per questi improvvisi traslochi. Nessuno sembra essere obbligato a farlo. È più uno spassionato consiglio che, pian piano, tutti gli Uchiha decidono di seguire.
Poi le mura ed il portone, vestigia dell'era di Madara – ora sì che sai di chi si tratta - vengono rimesse a nuovo. Nello stesso periodo, t'accorgi anche del fatto che nessun Uchiha viene più scelto per far parte degli ANBU.

Già. Gradualmente, il tuo clan sta venendo tagliato fuori. Si ritrovano ad esser coinvolti soltanto missioni di poco conto e mai con un altro membro della famiglia in squadra.
È come se vi avessero raccolti tutti in un unico luogo per tenervi più comodamente sotto controllo.
È come se temessero che, con la scusa di essere fuori per una missione ne approfittiate per organizzare incontri clandestini tra voi o addirittura con shinobi di altri villaggi.
Meglio tenersi soltanto un Uchiha per squadra e tenerselo bello stretto, facendo attenzione che non cada in mano nemica. Qualora ciò accadesse e si capisse che il salvarlo comporterebbe un rischio troppo grande per la riuscita della missione, bisognerà ucciderlo con le proprie mani.

“Non si può mai sapere cosa potrebbe dire al nemico, sotto tortura. Fategli un favore e non date i nostri avversari l'opportunità di carpire i nostri segreti.” Questo diceva Danzo. Questo insegnava alle giovani leve che entravano a far parte della Radice. Li mandava come squadra di soccorso speciale quando venivano fatti dei prigionieri di guerra, ma non c'era mai un Uchiha tra quelli che riportavano indietro.

Quando poi hai deciso di approfondire le tue conoscenze sullo Sharingan, quando sei incappato nelle leggende del Saggio delle Sei Vie e dei suoi due figli... La sensazione si è fatta certezza.
Se davvero lo Sharingan dà il potere di controllare la Volpe come se fosse la propria marionetta omicida, allora non c'è da stupirsi che ci sia chi pensa che sia stata la tua famiglia ad attaccare Konoha. Tu stesso non sapresti fornire loro un alibi convincente.
Ciò nonostante non interroghi né i tuoi genitori né l'Hokage al riguardo. Preferisci arrivarci per conto tuo, osservando tu stesso come evolveranno le cose.

Continui a studiare e ad allenarti come se nulla fosse, certo che il tuo innato talento verrà presto notato da entrambe le parti. Conscio che ti verrà il giorno in cui ti chiederanno di scegliere tra la tua famiglia e la salvaguardia della pace e temi davvero che sceglierai quest'ultima. A scapito di tua madre, tuo padre, Shisui... forse perfino di Sasuke. Onorerai la memoria di Obito e manterrai il tuo proposito, certo, ma condannerai te stesso all'inferno.
Perciò ti godi ogni attimo che riesci a passare in compagnia del tuo fratellino. Gli insegni quel che puoi, noti i suoi progressi ma non li lodi: non è da te che vorrebbe sentirsi fare i complimenti.
Poco importa che Sasuke ti odi, perché gli altri non fanno che usare i tuoi successi come metro per giudicare i suoi e li sminuiscono. Tu esisti per essere il suo muro da scavalcare.

Tuttavia, se il tempo a vostra disposizione era già poco quando non eri che un genin appena uscito dall'Accademia, la situazione non migliora con la tua rapida ascesa al ruolo di chūnin e poi di jōnin.
Non ci sei quasi mai a casa, impegnato come sei con le missioni, quando t'arriva la richiesta di entrare a far parte degli ANBU.
Tuo padre, che vede la proposta soltanto come un patetico contentino da parte dei “piani alti” per lui – e di riflesso anche per il clan – ti ordina d'accettare. Può essere l'occasione perfetta per raccogliere informazioni riservate, sostiene, in grado di sgretolare dall'interno non solo Konoha ma l'intero Paese del Fuoco.
Ricchezza. Potere. Avrete tutto ciò che meritereste già da tempo, ormai, e che i Senju vi hanno sempre negato. Scioccamente, ti culli nell'illusione che siano soltanto parole.
Ti butti a capofitto nel tuo lavoro, ti guadagni il rispetto e l'ammirazione dei tuoi compagni e ben presto ne diventi il capo nonostante tu non abbia nemmeno quattordici anni e loro abbiano passato i venti già da un pezzo.

Presti più attenzione alle innumerevoli dichiarazioni che le ragazze – per nulla scoraggiate da quanto tu sia taciturno e riservato, anzi: trovano che sia un lato del tuo carattere che si sposa benissimo con la tua pacatezza e gentilezza – continuano a farti. Alcune anche più di una volta, convinte che “chi la dura la vince” e che l'amato si possa conquistare per sfinimento.
In un certo qual modo le ammiri, per la loro costanza e determinazione. D'altro canto, non puoi fare a meno di notare che non hanno messo in conto che quella tua serafica pazienza, che a loro piace tanto, è un'arma a doppio taglio. Non s'accorgono che non ti pesa affatto continuare a ricevere le loro attenzioni, perfino se moleste e manesche, ed insistere su quanto tu non sia nemmeno lontanamente intenzionato a ricambiare i loro sentimenti.
Anche se poi cedi alle insistenze della più testarda, rumorosa e meno femminile delle tue 'corteggiatrici': Tomoko. Tomoko Uchiha. Non una tua parente stretta, nonostante portiate lo stesso cognome, ma comunque hai deciso che sia meglio non uscire con qualcuno che sia estraneo al clan.
Ti piace. Parecchio. C'è qualcosa nel suo ottimismo, nel suo entusiasmo, che fa credere anche a te che la vita sia meravigliosa e che possa continuare ad esserlo nonostante il vostro mondo si fondi sul conflitto tra i Paesi. Chi avrebbe bisogno dei ninja, dicono gli 'adulti', se tutti andassero d'amore e d'accordo?

“Finiremmo per doverci soltanto più occupare di combattere contro criminali da quattro soldi. O peggio, di far scendere gatti dagli alberi!” sbuffano, scuotendo la testa per allontanare pensieri tanto assurdi. Francamente, fatichi a vedere cosa ci sarebbe di male ad aiutare la gente comune anche nelle piccole cose.

Tomoko se la ride, convinta che tu stia scherzando. La mancanza d'ambizione sarà la tua rovina, dice. Probabilmente ha ragione.
Se essa ti divorasse, allora approveresti approveresti qualsiasi stratagemma possa portarti ad assumere una posizione di comando, incluso l'assassinio dell'Hokage, no? Saresti pronto a dichiarare guerra a tutti i Kage dei Paesi circostanti, soltanto per metterti alla prova. Non faresti nulla che potesse danneggiare la tua ascesa; non ti metteresti contro la tua stessa famiglia. Sicuramente non avresti acconsentito a fare il doppiogiochista, a diventare una spia al soldo di Sarutobi e di quegli altri tre e di rivelar loro ogni mossa degli Uchiha.

Oh, sarebbe molto più facile se fossi un mostro senza scrupoli. Assetato di potere e null'altro. O una marionetta senz'anima, che si lascia manovrare e non ha coscienza di quel che fa. Invece, be', una coscienza ce l'hai. Ma non vuoi starla a sentire, perché ha solo domande e nessuna risposta. Qualsiasi decisione prenderai, da qualsiasi parte della barricata deciderai di stare, non le andrà mai bene. Tanto vale limitarsi a lasciare che le cose vadano come hanno da andare.
Esatto. Sospiri appena e poi ridi insieme a Tomoko, le passi le dita fra i capelli e l'accarezzi come se avessi paura di vederla sgretolarsi al tocco delle tue dita. Che le tue mani possano macchiarsi del suo sangue, in fondo, non è una possibilità poi così remota.

Non oggi, però. Non ancora.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Akira14