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Autore: MissElectric    25/11/2012    2 recensioni
"Il frontman mi pianta un calcio nel sedile insultandomi, ma ora so che le cose
potrebbero realmente andare alla grande.
Ed è così che gli Oasis stanno per diventare delle fottute rockstar."
Do you know what I mean? (The Chief)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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"Dicono che siamo dei tipi sboccati, e questo è vero, ma provate un po' a mettervi nei nostri panni, costretti a rispondere a centinaia di interviste, basate su raffiche di domande tutte uguali, si finisce per rompersi i coglioni, a quel punto come si fa a resistere alla voglia di mandare tutti a fare in culo?"
Noel Gallagher



Los Angeles


“Dai Joe.. non, non succederà più te lo giuro ma dammi un’altra possibilità..”
“Non posso Lyla, troppa gente si è lamentata, ho perso troppi soldi per colpa di tutta la scenata dei tuoi amici.. questa è stata la tua ultima serata”
“Non sono miei amici!”
 
Un dolore lancinante mi colpisce la testa annebbiandomi la vista, per un secondo ricordo il destro di quello stronzo che mi colpisce in pieno viso e una rabbia improvvisa mi scatta dentro. Torno a fissare Lyla che sta ancora parlando con quel tizio e prende la borsa e la felpa da dietro il bancone, il locale è quasi completamente vuoto eccetto qualche ubriaco sdraiato qua e la e le cameriere che sistemano il disastro che si è creato dopo la rissa.
“Grazie mille Joe, gran bell’amico!”
La voce di Lyla mi fa aumentare il mal di testa ma resto ad osservarla e nel frattempo cerco di alzarmi da quel divano su cui sono crollato mentre lei si allontana verso la porta.
“Hey! Portalo con te, non ho intenzione di tenerlo qui un secondo di più!” le dice il proprietario obbligandola a fermarsi e voltarsi verso di me.
“Ma io..”
“E’ un tuo amico, portalo fuori di qui”
Bastardo. Cosa cazzo c’è che non va negli americani? Guardo Lyla dirigersi verso di me a grandi passi, lanciando occhiate cariche d’odio verso l’americano.
“In questo momento vedo due Lyla.. è inquietante” le dico sorridendo mentre mi mette un braccio intorno alla vita e appoggia il mio sulla sua spalla.
Lei alza gli occhi al cielo, infastidita, poi si rivolge a Joe:
“Sei un bastardo” gli dice semplicemente trascinandomi fuori dalla porta.
Il sole di Los Angeles mi acceca non appena metto piede fuori dal night, la gente affolla la strada, le macchine scorrono velocemente, il sole è alto nel cielo e io mi sento su una fottuta giostra che non si ferma mai, forse ho davvero esagerato con l’alcol.
“Perché cazzo lavori qui?” le chiedo voltandomi verso di lei all’improvviso.
“Lavoravo, fino a quando cinque invasati non hanno distrutto il locale!”
“Rispondimi”
“Dove devi andare chitarrista?” mi chiede lei guardandosi in giro.
Alla luce del sole, che le rischiara i lunghi capelli castani, è ancora più bella e il suo profumo, quel fottuto e perfetto profumo, mi colpisce ancora, per la seconda volta, dopo due mesi.
“Al Fitzrovia, quindicesima strada” le rispondo coprendomi gli occhi dal sole battente.
“Ti chiamo un taxi”
Ancora prima che possa alzare una mano per fermare la macchina gialla lungo la strada le blocco il braccio allontanandola dalla strada, avvicinandola a me.
“Non se ne parla, niente taxi”
“Perché?”
“Sono il chitarrista della band più figa del mondo ci sono più possibilità che io sopravviva ad un incidente invece che arrivare sano e salvo in hotel prendendo un taxi!”
Lyla mi guarda incrociando le braccia, scocciata, scostandosi da me, pensa qualche istante poi mi fa segno di seguirla.
“Ti porto io” dice salendo sulla sua macchina.
La guardo salire e la seguo sul sedile del passeggero.
“Che fine hanno fatto gli altri?” le chiedo osservandola mentre fa retromarcia.
“Hanno sbattuto fuori tuo fratello e i suoi amici non appena si è svuotato il locale.. tuo fratello è fuori controllo”
Sorrido tenendo lo sguardo su di lei.
“Non più del solito” le rispondo continuando a ridere.
Presto arriviamo davanti all’hotel, diversamente dalle mie previsioni non troviamo fotografi e giornalisti pronti ad assalirmi di domande idiote e considerazioni inutili. Qualcosa non va.
“Vieni con me” dico a Lyla senza aprire la portiera.
“Come scusa?”
“Voglio parlare con te”
“Non siamo amici Noel. Non siamo niente”
La osservo qualche istante e, nei suoi occhi, rivedo quel velo di malinconia che la tormenta.
“Se non scendi con me vado a cercare il tuo presunto fidanzato, il cantante, e facciamo il secondo round”
Lyla mi guarda a bocca aperta, arrabbiata.
“Sei uno stronzo” dice sbattendo la portiera e scendendo dall’auto sempre più irritata.
Scendo anche io, sghignazzando della mia piccola vittoria.
La hall dell’hotel è quasi deserta eccezion fatta per la segretaria super sexy dietro al bancone che s’intrattiene con Liam circa tre volte al giorno da quando siamo arrivati a L.A.
“Buongiorno signor Gallagher..” mi dice una volta entrato, lanciando uno sguardo alla mia camicia stropicciata, i jeans, e l’occhio nero per poi passare a Lyla che, con le braccia incrociate, la fissa minacciosa.
“Gli altri sono di sopra?” le chiedo accennando al piano superiore.
“Il signor McGee li ha convocati tutti.. cercava anche lei”
Mi passo una mano tra i capelli, già spettinati,  e mi volto verso Lyla.
“Posso andare?” mi chiede, sorridente, vedendo il mio disappunto.
“Non se ne parla” le rispondo prendendo il pass della suite che mi porge la segretaria “seguimi”
Lyla scuote la testa affranta poi cammina dietro di me fino verso l’ascensore.
“Cosa facciamo?” mi chiede, ancora arrabbiata.
“Stai per incontrare gli Oasis” le dico sogghignando.
“Li ho già incontrati su quel fottuto aereo e mi è bastato” dice alzando gli occhi al cielo, sbuffando.
E’ davvero uno spasso vederla così irritata e a disagio li con me; ma deve ancora spiegarmi cosa cazzo ci faceva in un posto del genere.
Quando apro la porta della suite quello che vedo è esattamente molto peggio di quello che immaginavo.
“Una sera, vi do una sera di libertà e voi cosa fate?! Distruggete un night e vi fate quasi arrestare?”
Sbatto la porta, dopo aver fatto entrare Lyla, e punto lo sguardo su McGee.
“Non ci rovineranno per una cazzata del genere.. aspetta il concerto di questo weekend in Inghilterra e il mondo intero si dimenticherà di tutto” gli risponde Liam alzandosi dal divano e avvicinandosi a me, a Lyla.
“Ciao piccola, speravo ci fossi anche tu” le dice Our Kid con un sorriso e quello sguardo da pesce lesso che gli viene così bene.
“Io speravo di no” gli risponde Lyla scostandosi dal suo abbraccio e fissando McGee.
“Per lei avete fatto tutto questo casino?” chiede McGee rivolto a me e Liam.
Lo guardo senza rispondere mente Liam si sdraia sul divano accendendosi una Benson.
“Perché disfare un locale e massacrare un tipo se non per una donna?”
“Siamo delle fottute rockstar, una settimana e questo giorno sarà già storia” dico ad Alan che mi guarda sempre più alterato.
“Cosa ci fai lei qui?” sbraita indicando Lyla.
“Devo parlare con lei..” gli rispondo svuotandomi le tasche “e questa è la mia fottuta suite!” aggiungo togliendo il cuscino da sotto la testa di Liam.
“Ok, allora, ti conviene che la ragazza se ne vada al più presto possibile prima che qui sotto si riempi di fotografi che si aspettano una nuova scenata. Lei non può capire”
“No McGee tu..”
“Ha ragione.” mi volto verso Lyla e così fanno tutti gli altri, Liam dal divano, Bonehead alla finestra e Guigsy e MacCarroll sulle sedie.
La guardo, interrogativo.
“Io non centro niente qui, voi siete gli Oasis, io non sono nessuno, lasciatemi in pace: avete già fatto abbastanza”
La guardo sbattersi la porta alle spalle lasciandoci tutti in silenzio. La seguo, veloce, ma il braccio di McGee mi blocca:
“Lasciala andare The Chief, ascolta quello che ti ha detto” lo fulmino con lo sguardo per poi liberarmi dalla sua presa.
Cammino a lunghi passi per il corridoio fino all’ascensore finchè non ritorno nella hall, fuori, diversi giornalisti stanno occupando la strada.
“Tutta L.A. parla di lei” mi dice la segretaria sorridente porgendomi il giornale locale “pensano che siete fuori controllo, e aggredite la gente senza motivo”.
Do un’occhiata alla fotografia di me con l’occhio nero e Liam che salta addosso al cantante: patetico. Scaglio il giornale sul tavolino della hall, incazzato, e raggiungo la porta d’entrata. Lyla è già in strada diretta verso la sua macchina, accerchiata da quei fotografi e giornalisti da strapazzo, prendo il telefono dalla tasca dei jeans e faccio il numero di mio fratello forse per la prima volta nella mia vita.
“Che cazzo vuoi?” mi risponde dalla mia suite ridendo probabilmente ad una battuta appena fatta da Guigsy.
“La stanno massacrando, vieni ad aiutarmi”
“Cinque minuti” detto questo Our Kid mi sbatte il telefono in faccia e quello che sento è solo il fottuto bip bip della chiamata terminata.
La sera prima le cose andavano alla grande, tutto era fottutamente e stranamente perfetto e ora.. il caos. L’ascensore alle mie spalle si apre con un clangore e Liam mi raggiunge di fronte alla porta a vetri con la sua camminata stramba.
“Per lei è finita” dice osservando ciò che sta succedendo in strada, i giornalisti che bloccano la strada a Lyla impedendole di salire in macchina.
 “Già, qual è il piano?” gli chiedo, sentendomi strano a fare una simile domanda proprio a Liam.
“Diamogli la fottuta storia da prima pagina che cercano e chiudiamola qui: è la mia fidanzata e io ho perso le staffe quando l’ho vista con uno, tu sei innamorato di lei”
Lo guardo, allibito.
“Oh cazzo, non dirmi che quella fottuta fiction di L.A. com’è che si chiama.. Beautiful ha contagiato anche te!”
Our Kid alza le spalle.
“La guarda Allison” dice facendo l’occhiolino alla segretaria super sexy che non gli toglie gli occhi di dosso da quando è sceso.
“Ok, ma lo faccio io il fidanzato se non fosse chiaro”
Liam scoppia a ridere spettinandosi i capelli. I suoi fottuti capelli con quell’assurdo taglio alla Lennon.
“No fratello, vogliono me, vogliono il frontman dannato e spaccone non il chitarrista disperato, io sono il Ridge della situazione tu sei Thorne.. chiedi a Allison, tutto torna”
“Che cazzo dici?”
OurKid scuote la testa arrendendosi, poi torna a fissare Lyla che, ai lati della strada cerca di districarsi da quella marea di persone che si aspettano qualcosa da lei.
“Cosa cazzo ci faceva in quel posto?” mi chiede all’improvviso Liam.
Alzo le spalle. E’ la fottuta domanda che deve ancora avere una risposta.
“E.. azione”
Detto questo il frontman varca la porta a vetri spettinandosi un’ultima volta i capelli biondi e mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni mentre le circa cinquanta persone tra fotografi e giornalisti che assediano Lyla si voltano verso di lui, interessati.
Quel fottuto bastardo ha fatto quello che gli torna più comodo, lui il fidanzato di Lyla; se ce la farai fratello..
Allison continua a guardarmi sorridente e sorniona, il night era più un posto per lei che per Lyla. Mi accendo una Benson soffiando il fumo per tutta la hall sotto lo sguardo infastidito di diversi clienti, osservo Liam avvicinarsi a Lyla e circondarla con le braccia mentre lei si dimena infastidita, sorrido tra me mentre Allison si mette al mio fianco uscendo da dietro il bancone e mostrando la sua mini gonna blu che lascia molto poco all’immaginazione.
Anche lei sta osservando la scena, infastidita e.. offesa.
“Stanno insieme?” mi chiede con quel fottuto accento americano ferita e arrabbiata senza togliere lo sguardo da Liam.
Le lancio un’occhiata, divertito, poi allontanandomi verso l’ascensore le dico:
“Smettila di deviare mio fratello, ci pensa già lui”
Lei mi osserva, confusa, poi l’ascensore si chiude e io ritorno nella mia suite per aggiornare McGee e i ragazzi su tutta la messinscena. Per uno strano e fottuto motivo, sento che Lyla è tra le cose migliori che mi sono capitate nell’ultimo periodo.





Ciaoo popolo! Hahahah allora, ecco un nuovo capitolo decisamente in ritardo (mi scuso!)
non so come possa essere venuto, sinceramente, propro per questo vorrei sapere cosa ne pensate,
adesso vi lascio alla lettura. A presto, cheers!! *-*
MissElectric
  
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