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Autore: Directioner___    25/11/2012    2 recensioni
Dal primo capitolo:
-Durante le due infinite e tremendamente noiose ore di algebra,la ragazza fu distratta da un gruppo di ragazzi intenti a giocare con la palla,uno in particolar modo ricevette l’intera attenzione da Caroline. Un ragazzo moro,dagli occhi color miele e dalla pelle ambrata,molto simile alla sua.Fu estremamente affascinata dalla sua bellezza,ma dopo un richiamo da parte della sua insegnante fu costretta a seguire,ma non del tutto! Nella sua mente vagava ancora il ragazzo dagli occhi color oro.
-Durante il tragitto alcune ragazze lo fermarono ma tutta la sua attenzione fu rivolta ad una ragazza dai capelli mori che correva spintonandosi tra i tanti ragazzi che affollavano i corridoi.Cercò di seguirla con lo sguardo del tutto disinteressato alle ragazze che gli parlavano intorno,ma dopo un po’ vide sparire la sua chioma tra la mandria di studenti presenti in corridoio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Terzo capitolo.



-Perché io,papà?- sbuffò per l’ennesima volta la ragazza. -Perché ho un incontro di lavoro,Caroline!- rispose a tono il padre.
-Per favore Carol,fallo per me! E’ da giorni che tuo fratello mi chiede di portarlo al parco,ma proprio non posso.Ho troppi impegni di lavoro!-continuò poi. Scosse la testa.
-Per favore!- riprovò,scosse ancora la testa. -Ti imploro!- continuò,quasi pregandola. -Okey,va bene.-  Si arrese,alzando gli occhi al cielo.
Suo fratello,Andrew ,guardava divertito la discussione tra i due,già armato di giochi da portare con sé al parco.
-Ma ad una condizione…- puntualizzò l’altra,assumendo uno sguardo birichino.
Il padre le fece un segno con la testa per incitarla a continuare -che per un giorno,tu mi lascia fare qualsiasi cosa voglia!- ci pensò un po’ su,poi si girò a guardare il bambino,posto tra di loro.Ritornò a guardare sua figlia. -Okey,va bene.- si arrese. -Ma solo per un giorno!- precisò l’uomo.Caroline fece un saltello di gioia dopodiché corse a prendere la sua giacca.
 
Dopo quasi un’ora,Carol,se ne stava seduta su una panchina con la testa appoggiata allo schienale e le cuffie nelle orecchie.
Sentì una presenza al suo fianco,quindi aprì un occhio spostando tutta la sua attenzione alla persona al suo fianco.
Una ragazza come lei, forse anche lei costretta dal padre,dopo averla pregata,a portare il suo insopportabile fratello al parco.
La ragazza le sorrise,porgendole una mano.-Megan.- Caroline tolse le cuffie dalle orecchie. -cosa?-chiese. -Il mio nome è Megan,piacere.- ripetè.-Caroline.- sorrise,stringendole la mano.
-E’ da poco che vivi qui? Non ti ho mai vista.-chiese l’altra. -Sì,da quest’estate!-annuì. –Sei qui con tuo fratello?- chiese ancora.
–Si,diciamo che sono stata costretta a portare quell’insopportabile omino a spasso! Tu invece?- Megan rise,scuotendo la testa castana. -Sono con la mia sorellina..- si girò a guardarla giocare.
Caroline,curiosa,cercò di capire in che punto stesse guardando.-E’ quella lì!- le indicò.E sorrise,vedendo che giocava con un altro bambino sull’altalena posta al suo fianco.
-Quello..- Caroline indicò l’altalena posta di fianco. -..invece è mio fratello!- l’altra annuì.
–Beh,vedo che ci sanno già fare!- Le due risero,vedendo come suo fratello e la piccola Jasmine si scambiassero sguardi timidi e semplici parole imbarazzate.
Le ragazze,trascorsero le restanti ore a chiacchierare sulle loro vite e cercando in qualche modo di conoscersi un po’ meglio.
–No,ho anche un fratello maggiore!- rispose Meg,dopo una domanda di Caroline. -Come si chiama?- chiese curiosa.
La suoneria del suo cellulare interruppe la discussione. –Pronto,papà?- rispose –Si,okey.Arrivo!- sbuffò alzandosi,per poi riattaccare.
-Meg scusami,mio padre chiama…- indicò il cellulare. –devo..immediatamente ritornare a casa!- scimmiottò suo padre.
Si scusò con l’amica e fece per andarsene,tirando suo fratello.
Si fermò di scatto e si voltò in direzione della ragazza –che scuola hai detto che frequenti?- chiese. –La High School,perchè?- rispose l’amica corrucciando le sopracciglia. –Anch’io frequento quella scuola!- disse lontana qualche metro. –Ci vediamo domani allora!- le fece un occhiolino,per poi voltarsi e prendere la strada di casa.
 
A cosa serve svegliarsi così presto la mattina per andare a scuola? La ragazza bloccò il suono insistente della sveglia,per poi strofinarsi il viso. Attese qualche minuto,in seguito si recò al bagno per farsi la solita doccia mattutina. Dopodiché scelse cosa indossare quel giorno e poi scese a fare colazione.
-Forza papà,sbrigati.Faremo tardi!- Caroline suonava insistentemente il clacson della macchina del padre.Dopo qualche secondo Robert varcò la soglia di porta,finendo di allacciare la cravatta.
–Si può sapere cosa hai fatto ieri?- l’ammonì sua figlia,dopo che il padre si fu seduto alla guida.–Queste sono domande che dovrei fare io a te,Caroline,non il contrario!- le rispose il padre,arrogante. La ragazza sbuffò,poi si lasciò andare sul sedile.
Dopo aver lasciato suo fratello Andrew a scuola,posta a qualche isolato prima,e aver avuto una piccola lite con il bidello della scuola,per il ritardo,finalmente se ne stava comodamente seduta al suo solito banco ad ascoltare la lezione e a volte,senza farsi vedere dall’insegnante,a lanciare uno sguardo al di fuori della finestra,sperando di trovarci due grandi occhi color oro.
–Signorina Smith,è con noi?- si voltò in direzione della voce. –S-si.- balbettò. –Perfetto- sorrise quello.
–Allora,vuole gentilmente esporre l’intera lezione a quei due nullafacenti lì indietro? - l’intera classe,compresa Caroline,si girò a guardarli.–S-si,c-certamente!- rispose titubante,nel panico più totale,dopodiché fu seguita da un silenzio totalmente imbarazzante.
–Come ben sapevo!-irruppe,desolato,l’insegnante dopo un po’. –Conosce la strada per l’ufficio del preside? O vuole che qualcuno l’accompagni?- continuò.
La ragazza scosse la testa,riferendosi alla prima domanda. –Bene.Tomlinson,vuole gentilmente accompagnarla? Dato che lei dell’ufficio del preside se ne intende?-concluse poi ghignando dietro una mano,e puntando l’altra verso la porta.
I due ragazzi si alzarono sbuffando,guardando male il professore,senza farsi scoprire poiché aveva già ripreso la lezione.
–Non dargli ascolto,lui ama mettere in difficoltà gli alunni.-le disse il suo compagno di classe,dopo essersi chiuso la porta alle spalle.-Già,l’ho notato!-sorrise Caroline goffamente,rispondendogli.
–Comunque piacere,Louis!-abbozzò un sorriso. –Caroline!- rispose al sorriso. –Sei nuova? E’ la prima volta che ti vedo qui a scuola..- le chiese il ragazzo.
La mora,dal timbro di voce che utilizzò il ragazzo,intese che Louis volesse scoprire qualcosa sulla sua misteriosa vita.
–Si,sono arrivata qui a Londra quest’estate. Sono Italiana,ma ho origini inglesi da parte di mio padre. Mio padre è inglese,mia madre italiana. I miei genitori si sono conosciuti tramite uno scambio culturale.Sono stati separati qualche anno,dopodiché dopo essersi rincontrati l’amore ha trionfato. Mio padre ha deciso di trasferirsi in Italia a causa dei mille legami che mia madre aveva paura di lasciare.Loro,ai miei occhi,sono la vera definizione di amore. E nel mio futuro sogno di avere una storia simile alla loro.-concluse poi,sorridendo amaramente. L’altro annuì semplicemente.
–Non hai ancora risposto alla mia domanda!- rise leggermente. –Scusa,mi sono lasciata andare ai ricordi!-sorrise.-Pensavo volessi sapere qualcosa in più su di me..- continuò –Sono qui a Londra perché quest’anno mia madre è morta a causa di una grave malattia,quindi mio padre ha voluto iniziare una nuova vita,per dimenticare i problemi che ci affliggevano. –
Il ragazzo al suo fianco le posò una mano sulla sua,come ad incoraggiarla. –M-mi dispiace,se avessi saputo non ti avrei chiesto di rispondere.-disse totalmente dispiaciuto. –Non preoccuparti,ormai è passato!- lo rassicurò guardandolo.
Nei restanti minuti Caroline chiese un po’ di curiosità sulla vita di Louis,dopodiché fu chiamata nell’ufficio del preside.
Wow,un record! Primi giorni di scuola e già un richiamo in presidenza.  
 

Zayn se ne stava tranquillamente seduto in classe prendendo appunti sulla lezione del giorno.
Esteriormente poteva anche sembrare un cattivo ragazzo,ma lui ci teneva davvero tanto alla sua andatura scolastica.Nei vari corsi era sempre uno dei più bravi,continuamente acclamato dai professori con voti più che eccellenti.
Ma quel giorno,per qualche strano motivo,non aveva la ben voglia di seguire la lezione. Infatti sul suo quaderno si contavano ben poche parole dalla media,di parole,usate nelle altre pagine. Nella sua testa viaggiavano mille pensieri tra cui,uno di questi,era mora con gli occhi verdi.
Non poteva essere! Come poteva Zayn Malik,il rubacuori della High School,essersi preso una cotta per una ragazza di cui non conosceva nemmeno il nome? Possibile che sia stato un ‘amore’ a prima vista? Prima di allora non ne aveva mai avuto uno,quindi non sapeva cosa si provasse.
-NO!- balzò dalla sedia,dando voce ai suoi pensieri,richiamando l’attenzione dei suo compagni e dell’insegnante.
–Cosa,signor Malik?
Crede che il compito assegnato sia poco di aiuto ai meno bravi della classe?- chiese curioso il professore.
–Si,assolutamente.Credo che per far sì che apprendano debbano riunirsi in un gruppo di studio.- rispose titubante,pregando di aver risposto esattamente. L’insegnante annuì interessato.
–Credo abbia ragione,davvero un buon metodo di studio,complimenti!- concluse poi,ritornando alla cattedra.
Il suono della campanella fece sì che gli studenti creassero confusione all’interno dei corridoi.-Nei prossimi giorni,vi elencherò i nomi dei componenti dei gruppi.- disse entusiasta dell’idea,l’uomo alla cattedra. Zayn raccolse il suo materiale scolastico,dopodiché raggiunse i suoi amici in mensa.


Seduto in mensa in compagnia dei suoi amici,Zayn era tutt’altro che con loro.Cosa gli succedeva? Che aveva quel giorno?
–Zayn.Zayn! Ehi Zayn!- Il riccio sventolava una mano davanti al suo viso,cercando di attirare la sua attenzione.L’altro accortosi dell'amico,scosse la testa.
–Cosa vuoi,Harry?- chiese burbero.–Calma tigre! Cosa hai mangiato a colazione? Pane e simpatia?- il moro come risposta lo guardò male,ritornando a mangiare il suo pranzo.
–Non è giornata!- aggiunse poi. –Cos’è successo?- continuò il ricciolino. –Nulla,penso di avere soltanto un po’ di influenza.- inventò in quel momento una scusa plausibile,per far sì che l’altro smettesse di fare domande.
In quel momento di fianco al suo tavolo,armata di vassoio, passeggiava tranquillamente la mora,forse la causa per il quale in quel momento stesse così.
–Ohh,adesso è tutto chiaro!- irruppe Harry,dopo aver seguito attentamente la scena appena svolta davanti ai suoi occhi.
-Problemi di cuore Malikuccio?- disse,strofinandogli il naso con un dito. -L’ho sempre saputo,che in fondo sei un gattino!- continuò beffeggiandosi di lui. Zayn si scostò lanciandogli l’ennesimo sguardo cattivo.
–Smettila!- ringhiò quasi Malik. –Dai! Capita a tutti. Ti sei preso una bella cotta per una..- si girò a guardare la mora seduta a qualche tavolo distante dal loro.
–..davvero una bella ragazza! Wow,un bocconcino!- mancava poco che gli uscisse la bava dalla bocca.
Zayn,geloso marcio,alzò gli occhi su di lui. –Non riesco mai ad avvicinarmi.- sputò fuori la verità,in cerca di un consiglio. –Provaci! Tipo…-si girò nuovamente a guardare la ragazza. -..adesso!- anche Zayn si girò a guardarla.
Caroline,al tavolo con le amiche,sentendosi osservata si voltò in cerca di quello sguardo.
Appena capì da dove,e da chi arrivasse, sorrise debolmente,ricevendo come risposta un altro sorriso imbarazzato,da parte del ragazzo.
-Hai visto? Ti sorride!- affermò l’amico di fronte,facendo finire lo scambio di sguardi e sorrisi tra i due.
-Forza vai! Alzati!- Harry lo strattonò leggermente per un braccio.
Deciso,il moro era diretto al tavolo –Signor Malik! Proprio lei cercavo.Stavo ripensando al suo metodo di studio,suggerito oggi in classe.- il suo professore di lettere gli si piazzò davanti.
Ecco,ci risiamo.Cosa aveva fatto lui di male per meritarsi questo ogni qual volta che voleva dirigersi da quella ragazza,intenzionato a parlarle?
–Mi chiedevo,le dispiacerebbe aiutarmi nella scelta dei singoli componenti da inserire all’interno del gruppo di studio?- sorrise sornione,non aspettando un ‘NO!’ come risposta.
–Certamente,professor Carr. Quando vuole!- gli rispose,il moro,annoiato.
In sottofondo,lo squillante suono della campanella che segnava l’inizio della prossima ora di lezione. –Okey,allora a presto signor Malik!- e così com’era venuto,se ne andò per la sua strada.
Tra gli alunni che ritornavano in classe e i soliti rumori di sgombero che echeggiavano nell’aria,Zayn guardò nuovamente il tavolo,e notò,a malincuore,che la sedia dove poco prima era seduta la ragazza,in quel momento era impadronita dal nulla.
Esattamente come lui in quel momento.




Bastaddo,bastaddo,bastaddo!

Nuovo capitolo! Nel precedente (se non sbaglio) avevo scritto di non aggiornare fino ad un totale di recensioni,ma alcune di voi me l'hanno chiesto per sapere il continuo della storia,quindi ecco qui! 
Dunque,cosa ne pensate? Ve ne sarei grata se mi rispondeste in una piccola e breve recensione,anche con scritto 'per favore smettila di romperci il cazzo con questa cazzo di storia,fa cagare!' #finezzamodeON davvero,lo accetto. lol 

Niente. Un saluto speciale al gruppo #BestFansInTheWorld ,love you all! :') 

Baci&Abbracci, Directioner___


   
 
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