“Trench
e Piuma”
Una settimana,era già
trascorsa una settimana dal loro addio,
dell’addio di Castiel a Dean, e Sam.
L’apocalisse era stata sventata ed il compito
dell’angelo sulla terra era
finito,Castiel era stato eletto Nuovo Dio,ed
anche volendo non avrebbe potuto rifiutarsi di esserlo,gli altri
angeli, i suoi veri fratelli, lo
avevano riportato a casa,in Paradiso dandogli a malapena il tempo di
salutare i
Winchester. Con Sam era stato tutto più semplice di quanto
l’angelo potesse
immaginare dirsi addio,anche se era terribile da pensare riflettendoci,
una
salda stretta di mano seguita da una pacca del minore dei Winchester
sulla sua
spalla. Con Dean,con lui tutto profondamente diverso,con il tempo
più forte
diventava il loro legame più si rendeva conto che il giorno
dell’addio
definitivo sempre più prossimo con l’inesorabile
scorrere del tempo, sarebbe
stato traumatico. Dean gli aveva insegnato il significato della parola amicizia e l’importanza dei sentimenti ,delle
emozioni umane,grazie a Dean finalmente per una volta nella
sua
lunga esistenza non si era sentito solo.
Con Dean,l’addio era stato davvero atroce,gli occhi dell’angelo erano lucidi,quelli del cacciatore smarriti carichi di dolore,un dolore che tentava di non esternare per non apparire fragile,ma per Castiel il cacciatore era un libro aperto,lui sentiva il dolore e la frustrazione dell’amico,sentiva il dolore per la separazione avvolgere sempre più l’anima di Dean,così tangibile e percepibile allo stesso tempo. Un abbraccio avvolgente,quasi due fratelli nonostante le diversità,nonostante appartenessero a due mondi tanto diversi. Dean non riuscì nella sua impresa, pianse,da tempo non piangeva in quel modo,e per la prima volta nella sua vita,anche Castiel fece lo stesso,le lacrime rigarono copiose il volto dell’angelo in quel frangente, non capiva perché con Dean fosse tanto diverso,perché facesse tanto male. L’abbraccio si sciolse e due angeli in completo scuro apparvero portando via Castiel. Quella settimana per Dean era stata una delle peggiori della sua vita,stava sempre disteso sul divano di Bobby,molto più comodo di quei sudici letti di motel che pagava con il vecchio trucco del padre della carta di credito falsa. Non faceva che pensare all’angelo,al suo migliore amico,a quello che aveva imparato a considerare un fratello e si chiedeva se il loro era davvero un addio definitivo. Non usciva da casa da quel giorno,mangiava poco o nulla,non parlava con nessuno,non aveva voglia di rimorchiare per bar sconosciute come solitamente faceva. Sam aveva assorbito bene il colpo,Dean lo pensava ogni qual volta vedeva il fratello gironzolare per casa e la cosa,non sapeva spiegarsi perché gli dava enormemente fastidio.
D’un tratto gli vennero in mente i frangenti trascorsi con Castiel.
Gli venne alla mente il giorno del loro primo e turbolento incontro,quel giorno in cui l’angelo gli rivelò di essere ancora vergine e lo portò con se in un locale di spogliarelliste,ricordò quel pomeriggio passato a prenderlo in giro per il suo trench paragonandolo a Colombo mentre l’amico lo guardava perplesso. Un lieve sorriso increspò le labbra di Dean ed un’altra lacrima come pioggia dal cielo scese sul suo viso. Il flusso dei suoi pensieri si interruppe quando di colpo si addormentò,sprofondando quasi allo stesso tempo nel suo dolore.
”Dean?...”
Il cacciatore d’un tratto spalancò gli occhi verdi e vide davanti a se un bellissimo giardino,una fontana di fronte a lui ed un aquilone librarsi nel cielo più distante,quella voce.. era arrivata dritta alla sua anima l’avrebbe riconosciuta ovunque,si girò lentamente e lo vide,era davvero lui era Cass.
“Cass! Amico!.. ma sei davvero tu?.. aspetta dove siamo.. sto… sto sognando vero?”.. gli rispose il cacciatore con voce tremante alzandosi.
“Sono proprio io” gli rispose l’angelo sorridendogli. “ Il sogno è l’unico mezzo che ho per raggiungerti” continuò.
“Perché
Cass? Tu sai
dove siamo no? Perché non…”
“Non mi è permesso scendere sulla t…terra…” balbettò a fatica Castiel avvicinandosi a Dean fino a trovarsi faccia a faccia con lui.
“Ma
tu sei il nuovo
Dio no? Perché non puoi?”
“
Se lo
facessi,infrangendo le regole sarebbero guai per te,loro sanno che per
te sarei
disposto a rinunciare alla mia posizione,sarei disposto ad essere un
angelo
caduto, e ti darebbero la caccia per ucciderti”
“Al
diavolo le regole
Cass,li affronteremo,insieme,siamo amici no?anzi fratelli giusto? Sei
parte
della mia famiglia è dura quaggiù senza di
te”
“ Certo che siamo fratelli Dean,anche.. lassù è dura senza di te Dean ma…ma..io non posso metterti a rischio…”
“Cass…”
“Troverò
un modo per
tornare sulla terra prima o poi te lo prometto Dean.. non
c’è nulla che non
farei per te.. fino ad allora ti raggiungerò sempre in sogno
tutte le volte che
ne avrò occasione,salutami Sam posso raggiungere solo te in
sogno perché…”
“Tra noi c’è un
legame molto più profondo” Continuò Castiel con un filo
di voce.
“Ti
voglio bene” Dissero
entrambi all’unisono.
L’angelo ed il cacciatore si sorrisero a vicenda con occhi lucidi, e si strinsero in un nuovo abbraccio piena testimonianza del grande affetto nutrito l’uno per l’altro,piena testimonianza che si può essere fratelli anche se si è diversi, anche se si appartiene a mondi diversi. Una luce abbagliante li avvolse, ed,ad un tratto Dean si svegliò. Era sempre sul divano di Bobby,sentiva sul corpo qualcosa di caldo che lo avvolgeva interamente,era stato decisamente coperto,guardò per capire cosa fosse, adagiato sul suo corpo c’era il trench di Castiel che lo ricopriva del tutto, ed una piuma nera delle sue ali all’altezza del cuore. Il cacciatore si rizzò a sedere strinse con una mano il trench dell’amico,con l’altra la piuma e sorrise.
“Grazie Cass a presto fratello”
sussurrò.