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Autore: weasleywalrus93    25/11/2012    3 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Twist and shout
C'mon c'mon c'mon, c'mon, baby, now
Come on and work it on out
You know you twist your little girl
You know you twist so fine
Come on and twist a little closer now,
And let me know that you're mine
{Twist and Shout}

 
Liverpool, 11/12 Novembre 1958.
 
La testa si faceva più leggera ad ogni bicchiere che mandavo giù.
 
10? 15? Forse 30? Avevo perso il conto di quanti bicchieri avevamo già bevuto.
 
Sentivo solo le nostre risate e la musica dei Rory Storm and the Hurricanes.
 
Accasciati completamente sul bancone a tenerci i fianchi doloranti per le risate. Si alzò indicando il batterista del gruppo.
 
-Ma io quello lo conosco!-
 
-Ah si? E come? Te lo sei portato a letto?-
 
-Ma magari! Cioè. Guardalo. Aspetta forse se glielo chiedo mi dice di si... HEY TU! NON TU CANTANTE! TU TORNA A CANTARE! HEY TU BATTERISTA! VERRESTI A LETTO CON ME?-
 
Quella fu la prima volta che persi del tutto la lucidità mentale. Mi strinse con un braccio e mi fece indietreggiare, facendomi sedere sulle sue gambe. Mi fece segno di smettere di ridere. Gli scoppiai a ridere in faccia e presi un altro bicchierino.
 
-Ah! Questa è stupenda! Ti prego la balliamo?-
 
Non mi fece neanche rispondere che si tolse la felpa, rimanendo a maniche corte, mi prese per le mani e mi trascinò sulla pista da ballo.
 
Era Little Bitty Pretty One di Thurtson Harris. A dir poco fantastica. Mi scatenai in pista trascinata dalla musica.
 
Eravamo completamente fradici. Cominciammo a ballare prima un po lontani, poi sempre più vicini, anche grazie alla calca del locale.
 
Quando finì la canzone eravamo senza fiato. Nonostante ciò riprendemmo a ridere come matti. Cominciarono I Put A Spell On You di Jay Hawkins.
 
-TI pregooo. Anche questo che è lento!-
 
Mi era sempre stato difficile dirle di no. Quella sera, forse anche per effetto dell'alcool, fu pressocchè impossibile. Mi lasciai ritrascinare in pista mentre la voce roca del cantante ricominciava a cantare.
 
I put a spell on you
'cause you're mine

 
Fissavo i suoi occhi mentre le sue mani mi stringevano i fianchi e le mie si intrecciavano dietro il suo collo.
 
stop the things you do
I ain't lyin'

 
Aveva uno sguardo strano, pieno di una malizia che non avevo mai visto nei suoi occhi. Si mordicchiava il labbro inferiore.
 
yeah, I can't stand
whoa, no runnin' around
I can't stand
no puttin' me down

 
Ce l'avevo fatta. Mentre ci lasciavamo cullare dalla musica, il mio sguardo cadde sulle sue labbra.
 
I put a spell on you
because you're mine

 
Per un attimo fu come se il tempo si fosse fermato. Mi stava baciando mentre io restavo li immobile come un coglione.
 
stop the things you do
I ain't lyin'

 
Dopo il primo attimo di sorpresa, cominciò a baciarmi pure lui. La sua lingua entrò prepotentemente tra le mie labbra ed esplorò la mia bocca attentamente prima di trascinare la mia lingua in una danza sensuale.
 
oh, no
I love you
I love you
I love you, anyhow
I don't care if you don't want me
I'm yours, right now

 
L'eccitazione cresceva. Le mie mani cominciarono a risalire sulla sua schiena. La maglietta si era arrotolata sotto le mie mani, lasciando scoperta la pelle, calda e molto provocante al tatto. Le sue mani arrivarono fino ai miei capelli, le dita affondarono fra le ciocche e lentamente scesero fino al viso.
 
I put a spell on you
because you're mine

 
Mi strinsi ancora di più a lui, ma il fiato cominciò a mancarmi e a malincuore dovetti separarmi.
 
Era come se niente attorno a noi esistesse. Le nostre teste poggiate l'una contro l'altra. I nostri respiri che diventavano uno solo. Improvvisamente ricominciò a ridere. L'alcool si fece risentire pure su di me e, prima che svanisse il suo effetto, per paura che non avrei avuto più possibilità, la baciai un'altra volta. Le sue labbra erano morbide, erano come una droga: una volta assaporate non puoi più farne a meno. La strinsi ancora più forte e poi ci separammo.
 
-Devo prenderlo come un invito a qualcosa di più Lennon?-
 
-Se proprio vuoi...-
 
Mi sentivo libera, disinibita, senza quelle stupide imposizioni che avevo quando ero sobria. La testa era leggera, senza preoccupazioni. Avevo fatto quello che il mio istinto voleva da mesi, ma la ragione aveva sempre additato come sbagliato. In fondo... Era bello averlo accanto in questo modo. Era... sexy. Provocante. Eccitante.
 
-C'è caldo...-
 
-Vuoi uscire?-
 
La sua voce era più bassa, più provocante. Fece un cenno con la testa. Le risistemai la maglietta, sfiorando un'ultima volta la sua schiena nuda, presi dalla tasca una banconota che lasciai sul bancone, afferrai il mio giubbotto e la sua felpa e la trascinai fuori da quella marea umana.
 
-Dai metti la felpa. Non voglio portartela io-
 
-Ah. Non essere rompicoglioni come quella puttana di mia madre-
 
L'aria fredda della notte pungeva ma non ci facevo caso. Dopo il caldo patito dentro il Cavern, il freddo era un toccasana per la mia pelle che scottava. Respirai a pieni polmoni l'aria salmastra. Persi l'equilibrio ma le sue mani mi presero in tempo.
 
-Che fai? Continui a provarci Lennon?-
 
Non aveva più lucidità. Si reggeva a stento in piedi. La tenevo con un braccio in quanto dopo un po' non riusciva più a reggersi sulle proprie gambe.
 
-Guarda Lennon. Tutto questo nel futuro sarà diverso. Ci saranno degli orrendi palazzi che circonderanno queste strade, i ragazzi saranno più fatti che ubriachi e moriranno come mosche negli incidenti d'auto-
 
-Shh. Parla più piano-
 
-No. Devono saperlo tutti-
 
Inciampai in una piccola fossa e mi aggrappai a lui con tutte le forze. L'aria era diventata sempre più fredda.
 
-Dammi la mia felpa...-
 
-Te l'avevo detto prima e hai rifiutato... Dai ormai manca poco a casa-
 
-Non ho 10 anni bello mio. Dammi la mia felpa ti ho detto-
 
Prese la felpa e la infilò. Scoppiai a ridere sguaiatamente quando rimase intrappolata nella sua stessa felpa senza riuscire a uscire la testa.
 
-Aiuto! Non vedo nulla!-
 
Continuava a ridere. Un paio di mani sconosciute mi tirò giù la felpa. Me lo ritrovai davanti.
 
-Ora vuoi una ricompensa?-
 
-Dipende da cos'è...-
 
Afferrò il colletto del mio giubbotto e mi baciò nuovamente. Ogni volta era come la prima.
 
Eccitante. Provocante. Sexy. Questo era il John Lennon che conoscevo da sobria, ma soprattutto era quel John Lennon che stavo conoscendo quella sera da sbronza.
 
-Potrei abituarmi alle tue ricompense..-
 
-Pure io...-
 
Sorrise provocante. Era il mio punto debole. Era impossibile per me dire o fare qualcosa che a lei non andasse bene. Eravamo davanti Mendips. Avevo solo voglia di buttarmi nel letto e dormire per cercare di scacciare via questo mal di testa che aveva cominciato a opprimermi.
 
Una volta dentro tolsi le scarpe con disinvoltura e le calze e lo raggiunsi nel salotto. Mi sedetti sulle sue gambe e cominciai a giocare con le labbra con il suo orecchio.
 
-Forse è meglio se vai a letto...-
 
Di corsa si alzò e raggiunse le scale. Ci misi un po a realizzare cosa stava succedendo. Di colpo mi alzai e raggiunsi le scale. La testa era pesante. Appena rimisi a fuoco, vidi la sua felpa giacere sui gradini. Salì le scale a due a due e quando arrivai nella mia stanza si stava togliendo la maglietta.
 
-Che stai facendo?-
 
-Beh... Mi hai detto di andare a letto e pensavo ti sarebbe piaciuto farmi compagnia...-
 
Quella notte mi sentivo potente, indistruttibile. Niente mi avrebbe permesso di restare la piccola Judy Granger, sempre perfettina e razionale. Per una volta avrei seguito il mio istinto, che mi spingeva a fare ciò che volevo fare da svariati mesi.
 
Con un sorriso malizioso mi afferrò le mani e le poggiò sul suo seno. L'eccitazione cresceva di minuto in minuto. Fissavo come un idiota cosa stavano stringendo le mie mani.
 
-Non ti piacciono?-
 
-Al contrario...-
 
-Mesi fa avresti fatto di tutto per toccarmele-
 
Non ribatté. Per un attimo li strinse forte, dandomi un brivido di piacere. Scosse la testa. Levò le mani in fretta e mi sentii offesa. Prima diceva che gli piacevano e poi levava le mani. Cominciò ad infilarmi a forza una maglietta.
 
-E' ora di dormire-
 
Mi era costata fatica distogliere la mia mente da quel pensiero, ma non avrei approfittato di lei, specie se era ubriaca fradicia. Le infilai la maglietta nonostante si agitasse per non averla messa.
 
-Aspetta... devo togliere il reggiseno-
 
Infilai le mani sotto la maglietta un po logora e cominciai ad armeggiare con il ferretto. Un bruciore al dito.
 
-Ahia. Devo essermi tagliata. Devi aiutarmi.-
 
Doveva essere uno dei suoi trucchi per riprovarci con me. Poi vidi il suo dito graffiato. Volevo che tutto finisse alla svelta. Infilai le mani sotto la maglietta e sganciai il ferretto. Cominciò ad accarezzare il mio braccio con fare provocante.
 
-Vuoi togliermelo tu?-
 
-No. Ti ho solo aiutato a slacciarlo-
 
Facendo spallucce, feci scivolare le bretelle ed estrassi l'indumento da una manica della maglietta. Lo gettai per terra e poi spinsi il ragazzo sulla sedia dietro di lui.
 
Si sedette sopra di me, con le gambe aperte. Le sue labbra voraci sul mio collo, le sue mani che armeggiavano con i miei pantaloni. Per un attimo lasciai che l'eccitazione avesse il sopravvento. Gettai la testa all'indietro, lasciando che la sua bocca assaporasse il mio collo. Ripresi controllo su di me quando scattò l'apertura dei pantaloni.
 
-E' ora di andare a dormire-
 
-Non dirmi che mi rifiuti Lennon!-
 
Il mio tono era offeso. Anche se era la prima volta che mi lasciavo andare, non pensavo di essere così male. Intanto gli occhi si facevano sempre più pesanti.
 
-Non potrei mai... Ragazza più sexy del mondo che mi stai facendo letteralmente impazzire-
 
L'ultima parte la dissi sottovoce, ma potevo anche evitare. Era letteralmente crollata su di me. La sistemai sulle mie gambe e le sfilai i pantaloni. Le sue gambe erano di uno strano colorito violaceo. Sicuramente era per via del freddo preso. Passai una mano sotto le sue gambe lunghe e magrissime, la presi di peso e la infilai dentro il mio letto. La coprii con le coperte e mi sedetti sul bordo a osservarla dormire. Le spostai una ciocca di capelli dal viso. Mi avvicinai e la baciai nuovamente sulle labbra.Si mosse appena e si rigirò fra le coperte.
 
-Speriamo solo che domani non starai troppo male per ricordarti cosa è successo stasera-
 
 
Spazio autrice.
ma saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalve gente :) si sono tornata a scassarvi XD qua c’è l’aggiornamento :) vi dico solo che finalmente quello che aspettavate da tanto (forse un po troppo) è finalmente arrivato ^_^ in effetti avete ragione. Probabilmente vi ho fatto penare un po troppo D: vabbè è inutile che resti qui cercando di scrivere qualcosa di decente mentre ascolto a palla i Deep Purple. Spero solo che il capitolo scorso vi sia piaciuto ^^ (anche se mi dite che v’è piaciuto lo dite solo per non farmi avere dispiaceri u.u ho capito il vostro gioco u.u) ovviamente ringrazio chi segue puntualmente la ff :) (30 visualizzazioni al nuovo capitolo in meno di 4 giorni non le avevo mai ricevute!) e chi la tiene tra i preferiti e le seguite :) grazie mille e alla prossima ^^
  
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