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Autore: Nori Namow    25/11/2012    16 recensioni
Mi prese il viso fra le mani e mi baciò dolcemente.
«Vieni con me, Lilith. Lascia che ti trasformi in un vampiro. Conosco una strega che potrà farti un anello come il mio, così potrai camminare alla luce del sole. Saremo solo io e te, per sempre. Potremo amarci per tutta l' eternità.»
Sapevo che quel giorno sarebbe arrivato. Lo sapevo dal momento in cui mi innamorai di Harry Styles, nonostante mi avesse confessato il suo segreto più oscuro.
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Una ragazza si era appena tagliata il dito con un vetro rotto. Il sangue scendeva appena, ma ne avvertii l' odore. Mi leccai le labbra, assetata.
«Bene, se proprio vi arrendete...» cominciai, pronta a tornare a casa con un' altra vittoria in tasca.
«Aspetta, voglio provare io.»
Facendosi spazio fra la piccola folla, un ragazzo dagli occhi color cioccolato, la pelle ambrata e i muscoli pronunciati mi sorrise, mettendosi di fronte a me. La camicia bianca metteva in risalto gli addominali.
Era di una bellezza sovrumana, era a dir poco sexy. Posò sul tavolo una banconota da cinquanta dollari, poi mi sorrise beffardo.

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One Direction/The Vampire Diaries
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I'll be fine. With you.




 

Lilith.

A mio parere, ci sono due tipi di morti.
Una, è la morte che non vorresti arrivasse mai, quella dove dici ‘È troppo presto, ho ancora troppe cose da fare!’.
E poi c’è l’ altra, quella che accogli con serenità e rassegnazione, perché prima o poi tocca a tutti.
Io appartenevo alla seconda tipologia di morte, probabilmente.
Anche se avrei desiderato fare qualcos altro, prima che l’ oscurità mi inghiottisse, tipo dire addio a Louis, a Damon.
Ed ero semplicemente lì, tutta dolorante e legata ad una sedia, mentre Zayn prendeva la forma di un lupo.
Se ero pronta a morire? Avanti, chi lo sarebbe? Io non lo ero, ma lo accettavo. Accettavo il fatto che era giunto il mio momento.
Serrai ulteriormente gli occhi, aspettando che i denti di Zayn affondassero nella mia gola, squarciandola.
Solo che non accadde. Perché non ne ebbe il tempo.
Sentii un rumore di vetri rotti, e aprii a fatica gli occhi. Il vetro della finestra era stato frantumato dall’ esterno con una bomba che avevo visto altre volte.
Erano bombe che utilizzavano i cacciatori. Infatti, pochi istanti dopo questa emise un fumo, che fece urlare Zayn di dolore.
Non era verbena, era strozzalupo.
Cercavo di capire cosa stesse succedendo, quando Safaa venne sbattuta violentemente contro il muro da qualcuno che si muoveva troppo velocemente. Damon.
Damon era lì per me, e mi stava salvando.
Safaa svenne, mentre Zayn cercava di rimettersi in piedi, dolorante. Prima di gettarsi contro Damon, puntò i suoi occhi scuri nei miei, e si lanciò verso di me, pronto a mordermi.
Ma a quel punto, qualcuno lo bloccò, infilandogli una siringa dietro al collo. Il liquido entrò in circolazione nelle sue vene, e il licantropo svenne.
«Sbrigatevi, me ne occupo io.» disse Damon, prendendo Safaa in braccio e legandola con delle corde che aveva portato.
Il mio cervello non capiva più nulla, era confuso, ubriaco.
«Oh mio Dio, Lith…» sussurrò disperata una voce a pochi centimetri da me, mentre avvertivo un tocco gentile sulla guancia.
Avevo dolori dappertutto, e aumentarono, quando Louis cominciò a togliere tutti i paletti infilzati nelle gambe, nelle braccia e negli organi interni.
Urlai, e le lacrime cominciarono a scorrere, incontrollate. Notai che anche lui si tratteneva dal non urlare, in quando i paletti erano intrisi di verbena, che bruciavano le sue mani ogni qualvolta li toccava.
Poi passò alle corde, e tentò di scioglierne i nodi ben fatti. Damon, nel frattempo, aveva legato e imbavagliato Safaa, mentre controllava che Zayn non si svegliasse.
Era tutto un incubo, sicuramente. Tutto quello che avevo vissuto nelle ultime ore non poteva essere reale.
Louis estrasse l’ ultimo paletto, quello posto a pochi centimetri da cuore, e si diresse furioso verso Zayn. Cercai di parlare, ma le parole mi morirono in gola.
Non avevo neanche la forza di sorridergli, di guardarlo negli occhi.
«Lasciami! Devo ucciderlo quel pezzo di merda schifoso, togliti!» sbraitò Lou verso Damon, che lo tratteneva dallo scaraventarsi contro il licantropo.
«Smettila, non puoi ucciderlo, anche se avrei voglia di farlo. Fermati, dannazione!» tentò di fermarlo lui, ma Louis lo scaraventò lontano, tornando a concentrarsi su Zayn.
«Hai visto come l’ ha ridotta. Hai visto?» urlò con tutto il fiato le ultime parole, e si preparò a pugnalare Zayn.
Ma Louis non era debole come me, lui era quello che si arrabbiava quando perdevo il controllo. Lui non perdeva il controllo.
Louis era l’ unica cosa che mi spingesse a provare emozioni umane, non doveva diventare come me.
Prima che fosse troppo tardi, riuscii a tossire e a parlare debolmente.
«No. Non farlo.» fu un sussurrò, ma Louis si bloccò a mezz aria, per poi voltarsi verso di me. Fece cadere il paletto a terra e venne a sorreggermi. Stavo cadendo e non avevo neanche la forza di respirare. Le ferite erano state troppe e troppo profonde, per tanto anche la guarigione rapida non era molto efficace.
«Lith, sono qui. Non ti lascio.» sentii qualcosa di bagnato cadermi sulla fronte, segno che stava piangendo.
«Andatevene, muovetevi. Qui ci penso io.» disse Damon, per poi aiutarmi ad alzarmi. Non appena mi misi in piedi, le mie gambe cedettero, e Louis dovette portarmi fuori mettendo un mio braccio intorno alle sue spalle. Prima di mettere in moto e andare, chiamò Damon.
«Grazie.» gli disse, prima di premere il piede sull’ acceleratore.
 
Ancora non riuscivo a capacitarmi del fatto che ero salva. Ero viva, ed ero in auto con Louis. Mi chiesi se Harry stesse sorridendo, come avrei voluto fare io.
Ero stanca, volevo solo chiudere gli occhi e lasciarmi le ultime ore alle spalle.
Stavamo viaggiando da un quarto d’ora circa, e nessuno dei due stava spiccicando parola. Quasi mi immaginai il riccio seduto nei sedili posteriori che ci dava degli idioti.
«Dove stiamo andando?» chiesi debolmente, mentre il dolore delle ossa spezzate aumentò. Si stavano aggiustando, ma ciò non voleva dire che non facesse male.
«In un motel a un' ora da qui. È meglio se per stanotte stai lontana da lui.» il suo tono di voce era freddo, distaccato. Era arrabbiato con me, e come potevo biasimarlo?
L’ avevo piantato in asso dopo che si era finalmente deciso a rivelarmi i suoi sentimenti, e non mi ero più fatta viva.
«Come avete fatto a…?»
«A scoprire che a quanto pare, quello che era il nonno di Zayn, ha ucciso Harry? Damon lo conosceva a quei tempi, e non appena ho nominato Malik è andato nel panico. Poi abbiamo visto il calendario e segnava la luna piena. Non ci abbiamo messo molto a fare due più due.» sbottò acido, mentre cambiava marcia.
«Non ne avevo idea.» dissi soltanto, e potei chiaramente sentire la distanza che aumentava fra noi.
«Certo che non ne avevi idea, Lith! È normale che tu non ne avessi idea. Solo non capisco come cazzo ti sia venuto in mente di sceglierti, fra i tanti coglioni su questo orrido pianeta, proprio quello che ti voleva morta!» urlò dando un pugno abbastanza forte al volante, tanto che temetti potesse saltar via da un momento all’ altro.
«O meglio, perché fra i tanti coglioni non ho scelto te, vero Louis?» urlai con una cattiveria che non avevo in quel momento.
Avevo un dolore alla testa, e lui urlava pure.
Serrò la mascella e continuò a guidare, fingendo di non avermi sentito. Ma non avrei mollato la presa, non più.
«Rispondimi!» strillai quasi sull’ orlo delle lacrime, ma lui continuò a fare l’ indifferente. Mi arresi, almeno per il momento, e tornai a guardare il panorama che scorreva veloce sotto il mio sguardo. Se non stesse guidando, lo strozzerei.
«La strega mi ha fatto parlare con Harry. È riuscita a farmi parlare con il suo fantasma.» sussurrai dopo qualche minuto, cercando la sua attenzione.
Infatti, Louis frenò bruscamente, guardandomi con gli occhi strabuzzati e la bocca socchiusa.
«C… Cosa?» chiese con la voce che si spezzava. Se a lui piaceva fare l’ indifferente, allora piaceva anche  a me. Non gli risposi, per fargli capire che non ricevere una risposta che aspetti, può dar fastidio.
«Lith?» mi chiamò, più dolcemente questa volta. Mi toccò la spalla, avvicinandosi un po'.
«Lith, scusa…» e fu allora che scoppiai.
«E smettila di chiedermi scusa, patetico coglione! Sono io quella che ha sempre sbagliato fra i due, sono io che ti ho abbandonato, che ha fatto di tutto per non vederti perché avevo paura di quello che la mia bocca stupida avesse potuto dire. Io devo chiederti scusa, perché lo fai sempre tu? Di cosa ti scusi? Perché mi sei rimasto accanto? Perché mi hai sopportato? Per…»
«Perché ti amo.»
Fu un sussurro appena udibile, ma riuscii a sentirlo lo stesso. Ed ecco che la paura tornava ad attanagliarmi ugualmente, e il coraggio di poco prima venne a mancare.
Era così strano sentire quelle parole uscire dalla sua bocca. Ed era ancora più strano il fatto che quelle parole erano per me.
Louis tornò a guidare, e io a maledirmi mentalmente.
 
 
Quando Lou parcheggiò l’ auto nel parcheggio del Motel, mi prese la mano, osservandola mentre le dita si intrecciavano automaticamente alle sue.
Erano calde a differenza delle mie, fredde come il ghiaccio. Mi sentivo meglio, in fin dei conti. Debole, triste, distrutta, depressa, ma meglio.
«Cosa ti ha detto Harry?» chiese con lo sguardo fisso sulle nostre mani.
«Che lui non se ne è mai andato. È sempre rimasto con noi. E poi ha detto una cosa del tipo ‘L’ ho sempre saputo, l’ ho capito dal primo istante’. Ma non ho capito a cosa si riferisse.»
Lo guardai attentamente: i capelli erano spettinati, perfetti, e gli coprivano un po' il volto. Gli occhi azzurri erano spenti, di ghiaccio. Rise amaramente, mettendo la mano libera fra i capelli.
«Che idiota. E io che pensavo che non l’ avesse mai capito. Invece gli è stato chiaro fin da subito.» Sciolse la presa, e mi sentii di nuovo precipitare.
Ma fu come se un ennesimo tassello del puzzle tornasse al suo posto.
 
«E un’ ultima cosa. Io l’ ho sempre saputo, Lith. L’ ho capito dal primo istante.» 
 
 
«Da quanto tempo ti fingi mio amico, Louis?» dissi con un odio che pensavo di aver accantonato.
«Fingermi tuo amico, Lith? Fingermi il tuo cazzo di migliore amico?!? Io ti amo da centotrentadue anni, hai capito? E mi dai anche dell’ egoista. Tu non sai quante volte ho dovuto sopportare i tuoi sguardi da diabete verso il mio migliore amico. Tu non hai la vaga idea di come ci si senta ad amare e sapere di non essere ricambiati. Fosse per te io potrei anche morire, tu te ne infischieresti! Io ho fatto una promessa ad Harry, cioè che ti sarei stato vicino in qualunque modo possibile, ma non ce la faccio più, va bene? Non ce la faccio più a guardarti, sapendo di non poterti stringere fra le braccia nel modo che vorrei. Semplicemente non ci riesco, perché….  » prese fiato, finalmente si stava liberando di tutto.
«Perché, cosa, Louis?» lo strattonai violentemente per un polso, e lui si liberò dalla presa con disinvoltura, e rabbia.
«Perché io posso amarti più di così, Lilith! Zayn vuole solo sbatterti dalla mattina alla sera, non te ne accorgi minimamente?»

 
 
Harry l’ aveva sempre saputo. L’ aveva capito, che Louis si era innamorato di me e tentava di nasconderlo. Lui aveva capito tutto, sempre.
 
«Io sono morto da ben trentasei anni. E non c’è stato giorno, dalla mia morte, in cui non abbia sperato che tu aprissi gli occhi e vedessi che avresti potuto essere felice anche senza di me. Pregavo che tu finalmente guardassi Louis con occhi diversi, sotto una luce diversa da quella che conoscevi. Lith, la vita, anche se a noi vampiri non sembra affatto, è breve e imprevedibile. Un momento prima sorridi e quello dopo potrebbe essere troppo tardi.»
 
Scese dall’ auto, per poi prendere uno zaino che aveva messo nel cofano. Poi venne ad aprire la mia portiera, aiutandomi a mettermi in piedi.
Senza dirgli nulla, senza preavviso, lo abbracciai, affondando la testa nell’ incavo del suo collo.
Ero uno sbaglio. Io ero completamente, maledettamente, eternamente sbagliata.
Lo ero perché avevo avuto un ragazzo paziente e perfetto accanto, ma non me ne ero accorta.
Ero sbagliata perché avrei dovuto ringraziarlo, baciarlo, fare qualcosa, e invece mi limitavo a rimanere in silenzio, seguendolo piano in quella che sarebbe stata la nostra camera per quella notte.
Quando Louis girò le chiavi nella serratura e aprì la porta, si bloccò con lo zaino in mano e un sopracciglio alzato.
La camera era bella, e aveva un letto. Un letto matrimoniale. Corrugai la fronte e entrai in camera, accomodandomi su quel letto a due piazze con le lenzuola bianche e profumate.  
«Prendi questo zaino, dentro ci sono delle sacche di sangue e degli abiti puliti.» mi porse lo zaino nero, e poi mi accarezzò una guancia, uscendo fuori da quella stanza.
Prima di buttarmi nella vasca piena d’ acqua bollente e di schiuma, sentii solo la voce di Louis che parlava al telefono.
«Fai sul serio, Damon? Hai davvero prenotato una stanza matrimoniale?»
 
Le ossa erano ancora un po' doloranti, ma mi sentivo molto meglio, almeno fisicamente. Riuscivo a muovermi in modo normale, almeno.
Svuotai il contenuto dell’ ultima sacca di sangue, e poi mi precipitai a lavarmi i denti. Lou aveva pensato proprio a tutto, come sempre.
Quando uscii dal bagno, era seduto il malo modo su una poltrona dall’ aria scomoda, e non la smetteva un attimo di guardarmi.
Mi infilai sotto le coperte, aspettando che arrivasse anche lui, ma proprio non si muoveva, e capii.
«Davvero hai intenzione di dormire su quella poltrona? Avanti, muoviti e vieni qui.» gli intimai, mentre sistemavo il suo cuscino e aprivo le lenzuola, per invitarlo a mettersi sotto.
Si grattò la nuca, e si avvicinò titubante, con lentezza. Notai che indossava solo un pantaloncino che arrivava alle ginocchia, ed era a petto nudo.
Non poteva farmi questo, però.
Quando fu sotto le coperte, mi voltò le spalle, senza neanche darmi la buonanotte. Mi morsi il labbro inferiore, e gli toccai una spalla con la mano.
«Lith, ho preso una decisione.» affermò dopo un po' di silenzio, e rabbrividii. Non era niente di buono.
Non aspettò neanche una mia conferma, che continuò, balbettando velocemente la sua decisione che mi lacerò l' anima in mille pezzi.
«Ho deciso che domani mattina, quando torneremo a Mystic Falls, me ne andrò. E lo farò senza di te. Ho bisogno di capire cosa voglio, e il nostro rapporto di amicizia si è deteriorato così in fretta che non credo tornerà mai quello di prima. Ho bisogno di una nuova vita, di non pensare al passato.»
Mi bloccai, trattenendo il respiro. Solo immaginare una vita senza Louis mi faceva venire voglia di tornare da Zayn per farmi uccidere.
Non volevo rimanere sola, non volevo più stare senza lui. Lo volevo accanto a me e sapevo che era da egoista.
Sapevo che avrei dovuto semplicemente lasciarlo andare, permettergli di farsi la sua vita, di innamorarsi. Ma c’ero io che gli avevo sempre impedito tutto ciò.
Perché ogni volta che lui cercava di stare tranquillo, piombavo io, combinando qualche guaio.
Ero stata la sua rovina, e non me ne ero mai resa conto. Mai, fino a quell’ istante.
Avrei voluto urlargli di rimanere perché io ero innamorata di lui, e avevo bisogno di un pò di stabilità nella mia vita.
Ma non lo feci. Piansi silenziosamente.
«Perché sei venuto a salvarmi, se poi mi avresti abbandonata comunque?» chiesi dopo quasi un’ ora, credendo che stesse dormendo. Lo vidi stropicciarsi gli occhi, indeciso su cosa dirmi.
«Perché ti amo, Lilith. E si difendono le persone che ami, anche se sai che non faranno più parte della tua vita.»
No, dannazione! Se tu ami una persona fai di tutto per essere felice insieme a lei, non l’ abbandoni. E io in quel momento mi sentivo un cane che veniva lasciato sul ciglio della strada.
Quindi, la conclusione doveva essere solo una.
«Tu non mi ami. La tua è solo un’ attrazione fisica.» decretai convinta, mentre Lou si alzava di scatto, rimanendo seduto sul letto. Mi guardò con la fronte corrugata, studiandomi nel buio.
«Cosa? No, non è assolutamente vero.» trillò infastidito, e imitai il suo gesto. Ora eravamo entrambi seduti, e ci guardavamo in cagnesco.
«Oh, io penso proprio di si. Una notte e ti passa tutto, scommetti?» lui boccheggiò in cerca d’ aria, facendo vacillare quella sua aria incazzata.
«Non è solo attrazione fisica, io amo tutto di te. Il modo in cui sorridi, la tua dolcezza, la tua sensibilità, la tua testardaggine, la tua stronzaggine (sì, anche quella). Amo semplicemente il fatto che ti chiami Lilith Palmer e esisti. Non è solo attrazione fisica.» ribadì, mentre le sue guance si imporporavano di rosso.
Oh, era terribilmente buffo e dolce.
«Invece sì.» ribattei piccata, incrociando le braccia al petto.
«Invece no.»
«Sì.»
«No.»
«Sì»
«No.»
«Ho detto si!»
«No, cazzo. Nooo!» urlò sbattendo i pugni sul letto, che traballò appena. Mi morsi il labbro inferiore per non sorridere, e mi limitai a fissarlo, in attesa che se ne accorgesse di quello strano silenzio.
«E allora perché te ne vai?» continuai imperterrita.
«Perché per te non è lo stesso, cazzo. E io sono stanco di amare qualcuno che non mi vuole.» trillò con voce isterica, stringendo il lenzuolo.
«E va bene. Ma non farti venire in mentre smancerie del tipo ‘ti do l’ ultimo bacio visto che sto per abbandonarti come un cane in autostrada’» gli alzai il dito medio e gli voltai le spalle, sbattendo violentemente la testa contro il cuscino.
Era incredibile come riuscisse a farmi dimenticare l’ inferno passato poche ore prima. Noi due eravamo fatti così: continui battibecchi colmi d' affetto e amore.
Louis si stese nuovamente, avvicinandosi a me. Poggiò una mano sulla mia spalla, che scostai poco educatamente.
«Nemmeno un abbraccio?» chiese implorante, mentre faceva aderire il suo petto alla mia schiena. Ringhiai, e mi voltai verso di lui. Il suo viso era a pochissimi centimetri dal mio, e potevo sentire l’ odore di menta che tanto mi piaceva di lui.
Come se una forza invisibile lo avesse trascinato, in pochi secondi il suo busto si allontanò, mentre lui continuava a guardarmi, quasi impaurito.
 
 
«Allora? Cosa speravi che uscisse? Testa o croce?»
 
 
 
E poi persi il controllo.
Gli misi una mano dietro la nuca, attirandolo a me, e lo baciai con foga, desiderando disperatamente quelle labbra. All’ inizio lui probabilmente mi prese per pazza, ma poi chiuse gli occhi e si lasciò trasportare, mentre la sua lingua entrava in contatto con la mia. Mi misi a cavalcioni su di lui, mentre giocherellava con i miei capelli e ogni tanto sorrideva sulle mie labbra.
Non riuscivo a staccarmi, neanche desiderandolo disperatamente. Quelle labbra erano una nuova droga per me, e un’ esplosione di farfalle mi invase lo stomaco, mentre il cuore accelerava i battiti in modo impressionante.
Mi morse il labbro inferiore, e un piccolo gemito sfuggì al mio- già poco- controllo. Questo lo fece sorridere ancora di più, tanto che passò a lasciarmi dei baci di fuoco sul collo.
Ero visibilmente eccitata, non c’erano dubbi. E anche lui lo era. Cazzo se lo era.
Solo che qualcosa andò storto, perché mentre gli torturavo un labbro inferiore, si staccò, sorridendo sornione.
Mi buttò sul mio lato del letto e rise sommessamente, dandomi la buonanotte. No, non lo stava facendo davvero. Non poteva.
«Oh, tu non puoi farlo davvero!» mugugnai infastidita, sperando che cambiasse idea.
«Oh, sì che posso. L' ho appena fatto.» scoppiò a ridere, chiudendo gli occhi. Ok, forse me lo meritavo. Togliamo il forse.
Che dispettoso di merda.









SCIAOO BELEEEE ç_______ç
E boh, eccoci all' ultimo capitolo. Insomma, tutto è bene quel che sembra finire bene hahaha
E Louis per dispetto non gliel ha dato  ⊙‿⊙ bastadddddddo.
Ma boh, lo sapete che mi viene da piangere?
Ma vaaaabè, c'è ancora l' epilogo, che vi metterà di buon umore.
Non ho voluto uccidere Zayn, non era mai stato nei miei piani. Però negli ultimi giorni stavo pensando di uccidere Lith, ma ho scartato l' idea hahaha.
E boh, Zayn apparirà nell' epilogo, poi scoprirete in quale circostanza C':
Per quanto riguarda un continuo, forse non ci sarà, o forse sì.
Forse ci sarà qualche Slice-of-life, o una mini.
Insomma, ci sto pensando hahahahahah
Cacchio, lo scorso capitolo ha avuto ben 20 recensioni. Ma quanto posso amarvi? Troppo, perchè mi supportate sempre.
Perchè io sono così, una lunatica di merda.
Prima faccio piangere, e poi ridere. 
E boh, spero seguirete e recensirete anche la mia nuova long e le mie OS ** ♥
Ci rivedremo all' epilogo, spero non mi abbandonerete.


   
 
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