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Autore: Allegra_    25/11/2012    3 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 17 : Regalo Mio Più Grande

La luna rischiarava il cielo con un bagliore argenteo più che spettacolare.
E il mio sorriso risplendeva quasi quanto le stelle che l’avvolgevano, illuminando la notte di gioia.
Adoravo sentirmi in quel modo, era da tanto che non provavo davvero felicità, tanto che non mi sentivo realmente leggera e libera.
E nonostante tutti i problemi che in quel periodo mi stessero schiacciando, ciò che provavo aveva la meglio, e in un attimo sparivano tutti: mia madre, Ste’, Hill …
Ad un tratto, come per magia, tutti i ricordi di quella magnifica giornata presero ad invadere la mia mente, e ritornai di colpo a quella mattina.
 

23 Dicembre 2012, ore 12:30

<< Noe sei pronta ?? >> strillò mio padre dalla cucina, mentre io ero giustamente ancora sotto il mio caldissimo piumone.
<< S.s…si >> mormorai appena stiracchiandomi leggermente.
La mia voglia di andare a quello stupido pranzo di Natale era realmente pari allo zero, se non meno.
Ma purtroppo per me, sarebbero stati presenti tutti i miei professori, e tanto valeva accattivarsi il nemico.
Quindi di malavoglia mi avviai verso l’armadio spalancandolo brutalmente.
Un vestitino grigio di lana, corto fino a metà coscia e a collo alto, stretto e abbinato ad un paio di stivali di camoscio faceva proprio al caso mio.
Lasciai i capelli ricci e mi truccai leggermente giusto per evidenziare gli occhi e le labbra.
Era circa l’una e trenta quando io e mio padre finalmente uscimmo da casa nostra avviandoci verso un ristorante del centro di Torino scelto dai genitori di Dodo per festeggiare.
<< Allora papà, ripetiamo ancora una volta le cose da non dire assolutamente >> cominciai mentre sedevo comodamente al sedile del passeggero.
<< Numero 1 >> esclamai, ma lui fu più veloce di me.
<< Non raccontare aneddoti su quando eri piccola o delle cose che facevi da ragazzina >> ripetè scocciato.
<< Perfetto. Numero 2 >> accompagnai le parole con un leggero sorriso.
<< Non chiedere a nessuno dei presenti di come vai a scuola, come ti comporti e cose simili. >> continuò facendomi scoppiare a ridere per il suo tono da registratore.
<< Ancora un po’ dai >> lo presi in giro << Numero 3 >>
Alzò le mani al cielo implorante prima di recitare la regola << Non domandare a nessuno dei presenti se hai un fidanzato o roba del genere >>
Si voltò verso di me con un sopracciglio sollevato << Ma tu non ce l’hai, vero ???  >>
Sorrisi divertita << No papà, te l’ho detto milioni di volte !! >>
<< E allora quel ragazzo, Stefano, che sta sempre a casa nostra ?? >> chiese geloso marcando molto il nome del ragazzo.
<< Siamo solo amici >> dissi seria, ma senza esserne più di tanto convinta.
Stavo per immergermi nei miei pensieri contorti su di lui, quando continuai il nostro elenco per distrarmi << Numero 4 e ultima >>
Papà mi strinse la mano prima di mormorare << Non parlare della mamma >>
E fu la nostra ultima parola fino a quando scendemmo dall’auto.
Pronunciare anche solo il suo nome era letale per entrambi, lo sapevamo fin troppo bene.
Così preferimmo tacere, anzicchè mostrare il nostro dolore e parlarne, stemmo in silenzio come se nulla fosse.
Perché sapevo di aver preso da mio padre quell’innaturale senso di volersi mostrare forte quando in realtà non era così, il non lasciare che nessuno, neppure tu stesso, conoscesse la tua debolezza e fragilità.
Immersa nei miei pensieri scorsi da lontano una chioma riccia che avrei riconosciuto tra mille: avvolta nel suo vestito lungo blu marino, Micaela chiacchierava con un uomo e una donna che dovevano essere i suoi genitori.
Più in la una coppia altissima e magra dall’aria intellettuale se ne stava appoggiata ad un muro di fronte ad una ragazza che non poteva essere più elegante.
Vestito al ginocchio rosso, cappotto leggero nero abbinato alle scarpe del medesimo colore, perfettamente in posizione eretta e con i capelli che sembravano finti per quanto erano lisci e marroni.
Hilary era magnifica, e accanto a lei un’altra ragazza, probabilmente della sua classe, capelli neri non molto lunghi e fisico nella norma.
<< Sei pronta ?? >> sorrise mio padre aprendomi la portiera, ed io in tutta risposta sorrisi tentando di apparire raggiante.
Ci avviammo verso l’ingresso, dove Mic e Hill vennero subito ad abbracciarmi, seguite dalla ragazza che non conoscevo e che stava poco prima accanto a ques’ultima.
La guardai stranita e subito si presentò << Sono Luce, classe di Hill e Dav, credo che tu ce li abbia fin troppo presenti. >>
<< Già … >> mormorai.
Non bastava tener presente che avessi ben due ragazzi in sospeso, adesso ci si metteva anche Davide Fenice.
 << Io sono Noe >>
<< Noemi Guardia, fiorentina, 16 anni, adori il rosa, odi Torino, canti in maniera meravigliosa, ostile nei confronti del calcio, la tua canzone preferita è Se provi a volare di Luca Dirisio, ma il tuo cantante preferito è assolutamente Tiziano Ferro e … >> elencò tante di quelle cose su di me che era praticamente impossibile sapesse.
<< Hey ferma un attimo !! >> esclamai scossa << Come diavolo sai tutte queste cose ?? >>
<<  Ma che domande !! In tutta la scuola non si parla d’altro che di te !! >> rise ovvia.
<< Che cosa ?? >> ero letteralmente sbigottita: nemmeno due mesi al Carlo Botta ed ero una celebrità ??
<< Certo !!! Sei o non sei la ragazza di Francesco Livelli ?? >> domandò stupita al massimo.
Mi morsi il labbro inferiore divertita, quando una voce dalle mie spalle mi fece sobbalzare.
<< Chi sta con chi ?? >>
Inutile dire quanto fosse stupendo quel giorno: indossava il solito jeans stretto e scuro, ma sopra portava una camicia attillata bianca, i capelli scompigliati come sempre e un sorriso mozzafiato stampato sulle labbra.
<< Tu e Noe >> rise Mic guardandomi divertita.
<< Chi è che sta con Noe ?? >> un’altra voce maschile si fece strada nelle mie orecchie.
Mi voltai e gli occhi azzurri di Ste’ mi incatenarono in un attimo: vestito come Fra’, ma dalla bellezza più delicata, meno irruente.
<< Ste’ !!!!! >> squittì Hill correndo ad abbracciarlo mentre io ne approfittavo per sgusciare via dal quella conversazione assurda e avvicinarmi a mio padre.
Lo trovai però in buona compagnia: era una donna sulla quarantina dai capelli marroni lunghi e gli occhi color cioccolato.
Perfetto, adesso ci mancava solo che la madre di Fra’ e mio padre diventassero amici e ne avrei davvero passate tutte nella mia vita.
<< Noe tesoro !!! >> esclamò con fin troppa enfasi Claudia abbracciandomi di slancio.
Ricambiai il gesto con un po’ di vergogna, sperando vivamente che la donna non accennasse al fidanzamento tra me e Fra’ di cui era al corrente, ma il quale naturalmente non stava né in cielo né in terra.
<< Vi conoscete ?? >> domandò mio padre incuriosito.
<< Ma certo che si !!! Lei e mio figlio sono fidanzati, non lo sapevi ??? >> e il mondo mi crollò addosso.
Mio padre mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite, mentre io pregavo in tutte le lingue da me conosciute che non credesse a quella stupidaggine.
<< Ah … >> mormorò invece lui sconfitto << E dov’è tuo figlio adesso ?? >>
Le dita di una mano s’intrecciarono con le mie, e sussultai a quel contatto consapevole già di chi si trattasse.
<< Eccomi signor Guardia >> Fra’ sorrise stringendo la mano a mio padre che s’irrigidì di colpo << Sono Francesco >>
Come riuscisse sempre ad essere nel posto giusto al momento giusto rimaneva un mistero.
<< Noe non mi aveva detto di avere un fidanzato … >> bofonchiò contrariato l’uomo di fronte a noi.
<< Beh, diciamo che abbiamo ufficializzato da poco >> sorrise lui passandomi un braccio dietro le spalle e stringendomi.
Ancora un’altra mossa e mio padre gli avrebbe spezzato in due quel bellissimo braccio.
O forse non sarebbe stato lui …
<< Signor Guardia >> esclamò Stefano parandosi di fronte a noi e   abbracciando mio padre affettuosamente.
<< Ciao Ste’, sei qui con i tuoi genitori ?? >> gli domandò questo come se fossero vecchi amici.
Fra’ strinse la presa su di me fulminando con lo sguardo il suo migliore amico, se ancora lo si poteva definire tale.
La tensione tra i due era palpabile.
<< Certo signore, anzi mi farebbe molto piacere farglieli conoscere se gli va >> sorrise lui guardando verso di me.
<< Perfetto, sarò lieto si sedermi accanto a loro >> e si concluse fortunatamente in questo modo la stupenda conversazione a cui stavo assistendo, tutto merito del preside che ci invitò ad entrare e a prendere posto.
La sala era immensa, un tavolo lunghissimo con sedie dispostoe attorno ad esso, tutto perfettamente apparecchiato e con tanto di antipasto già servito.
Mi accomodai tra Micaela e Dodo, mentre di fronte a me era seduta Hill e  accanto a lei da un lato Ste’ e dall’altro Fra’.
Giò – che per mia sfortuna era arrivato – e Luce erano vicini a noi ma fuori dal mio campo visivo e ,non si sa come, sembrava stranamente che andassero d’accordo.
<< Hey Noe, hai portato l’Ipod per ripassare la canzone ?? >> mi domandò ad un tratto Dodo sorridendo.
<< L’Ipod !! >> imprecai << L’ho scordato in macchina, un secondo che vado a prenderlo >>
Mi alzai di scatto e, dopo aver chiesto le chiavi a mio padre, mi avviai verso l’uscita del ristorante.
Stavo per aprire la portiera quando dei passi dietro di me mi fecero sobbalzare.
Mi voltai di scatto ritrovandomi davanti Fra’ intento a contemplare il marciapiedi.
<< Che ci fai qui ?? >> gli chiesi.
<< Sono venuto a fumare >> rispose semplicemente, mentendo.
<< Tu non fumi, idiota !! >> risi divertita voltandomi di nuovo verso la macchina.
Sentii le sua braccia cingermi i fianchi da dietro possessivamente, e le sue labbra lasciare un leggero bacio sul mio collo.
<< Odio l’idea che Ste’ possa anche solo avvicinarsi a te >> mormorò sincero continuando a stringermi.
<< Avete litigato ?? >> chiesi ovvia intrecciando le mie dita con le sue, ferme sul mio ventre.
<< Si >> semplice e conciso come sempre.
<< Mi dispiace >> ed era vero: aver messo contro due migliori amici dai tempi dell’asilo non poteva non farmi sentire un mostro.
<< A me no >> disse arrabbiato come non l’avevo mai visto << Tu sei mia e se non lo capisce sono problemi suoi >>
Era talmente possessivo che era piuttosto ovvio constatare quanto s’impegnasse per non sottolinearlo ogni secondo.
<< Devo darti una cosa >> mormorò estraendo qualcosa dalla tasca, per poi avvicinare le mani al mio collo e sfiorarlo lentamente.
Una collana in oro con un ciondolo a forma di cuore.
Lo presi tra le mani e avvicinandolo agli occhi riuscii a leggere l’iscrizione su di esso “Qualche stella sta lì per noi “.
Una frase della mia canzone preferita, non sapevo come avesse fatto a conoscerla, ma ero totalmente senza parole.
Mi voltai a guardarlo negli occhi e gli sorrisi raggiante.
<< Ti piace ?? >> mi chiese abbracciandomi dolcemente.
<< è magnifico. >> portai le braccia ai lati del suo collo stringendolo << Ma … perché ?? >>
Ed era davvero assurdo, ma non riuscivo a comprendere il perché prima mi dicesse che ero importante per lui, poi mi trattasse malissimo, e infine se ne uscisse con un regalo del genere.
<< Stefano mi ha detto che sono l’unico a non sapere quello che prova, così ho deciso di fare ciò che sento >> portò una mano al lato del mio viso accarezzandomi la guancia.
<< E cosa senti ?? >> mormorai stranita e desiderosa di conoscere la risposta a quella domanda.
<< Che da quando sei entrata nella mia vita vivo esclusivamente in tua funzione >>
E mi baciò, ma non un bacio di quelli passionali e carichi di desiderio, era un bacio dato con amore, per la prima volta sentivo che era emotivamente coinvolto quanto me, che il suo non era semplicemente il bisogno di un corpo da baciare, ma che qualcosa in fondo lo sentiva davvero.
E mi baciava stringendomi forte a lui, una mano sul mio fianco e l’altra sulla mia gota, dolce come mai l’avevo visto.
Ad ogni secondo i miei sentimenti crescevano sempre di più, ma a differenza di sempre, non erano gli unici, il mio cuore non era solo a battere insistentemente contro il petto.
Anche lui provava qualcosa di concreto, ne ero certa.


Piccolo Angolo Di Luce:
Hola !! Allora, prima di tutto ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo o lo ha soltanto letto.
Adesso passiamo a questo.
È entrata in scena Luce, la ragazza interpretata da Selena Gomez che vedete in copertina, e che come avete visto è totalmente fanatica di Noe.
Il padre di Noe è venuto a sapere del fidanzamento tra lei e Fra’ (che è ovviamente finto) e infine il ciondolo con il cuore che lui le ha regalato, le parole che le ha detto, e per ultimo quel bacio carico “d’amore”.
Spero che tutte mi lasciate una recensione per sapere cosa ne pensate.
Un bacino <3
xoxo

   
 
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