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Autore: _Giulii    25/11/2012    2 recensioni
Mi sono stancata di tutte queste torture,mi sono stancata di tutti questi schifosi lividi sul mio corpo,mi sono stancata di svegliarmi la mattina e sapere che devo incontrare uno stronzo come te che mi meni e mi offenda,mi sono stancata di tutta questa gente che ti guarda mentre mi prendi a calci e pugni e non fa niente, mi sono stancata di nascondermi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono stanca,stanca di questa solita routine mattutina che  mi strazia giorno dopo giorno. Sono stanca della mia vita di merda,del mio corpo,del mio viso,delle mie gambe. Sono semplicemente stanca di tutto. Tutto.
Mi sveglio,come al solito, alle 6:30 per preparami per andare a scuola. Mi faccio una veloce doccia e mi vesto,prendo la mia trousse e mi dirigo verso il bagno. Mi osservo,mi faccio schifo, letteralmente schifo. Noto che il livido sotto l’occhio, dovuto alle botte di ieri, non aveva accennato a diminuire. Si, sono vittima di bullismo,da quasi 5 mesi. Chi è che mi faceva tutto questo? Uno stronzo, un animale. Styles, Harry Edward Styles e i suoi amichetti. Si sono trasferiti tutti insieme da una cittadina a nord di Londra. Perché non erano rimasti là? Una lacrima solcò il mio viso,l’asciugai velocemente e cercai di sistemare alla meglio quel livido con fondotinta e correttore. Non mi misi nient’altro perché tanto sapevo che oggi mi avrebbero menato. Usci di casa per prendere il pullman e alla fermata incontro l’unica ragione della mia vita. Lui,il mio migliore amico,Dario. –Ei piccola- Mi diede un leggero bacio sulla guancia. Sorrisi. Se,non ero morta era solo grazie a lui. Avevo iniziato con il tagliarmi e fortunatamente lui mi fermò in tempo.
Flashback
Mi aveva torturato,anche oggi, come da 2 mesi. Mi aveva spinto dentro il bagno dei maschi, e mi avevano iniziato a menare,loro erano maschi, io ero una femmina,loro erano 5,io ero una. Ero fisicamente impossibilitata a ribellarmi. Calci,pugni,sputi e la cosa peggiore: Insulti,tanti insulti,insulti che fanno male,più dei calci e dei pugni.Mi avevano lasciato la dentro,in preda alle lacrime. Io non avevo nessuno,perché non farla finita? Presi la lametta che avevo nello zaino,alzai le maniche della felpa e osservai quei polsi con una decina di cicatrici. Un’altra lacrima cadde da quegli occhi gonfi e rossi,appoggiai la lametta al polso,ma qualcuno entrò nel bagno. Un ragazzo alto,capelli castani tendenti al biondo,occhi marroni e un bel sorriso. Lo guardai come se già lo conoscessi,con aria interrogativa. Lo osservai con aria vaga,poi lo identifica. Avevo con lui due corsi in comune: Algebra e chimica. –Cosa stai facendo?- Aveva gli occhi sgranati,mi guardava con aria quasi di rimprovero . –Secondo te?- risposi con aria quasi sarcastica,alzando il sopracciglio destro –Ma, di sicuro non ci fai l’uncinetto con quella- Un sorriso si dipinse sul suo volto,anche il suo sarcastico –Come sei divertente- Il sarcasmoregnava in quel lurido bagno scolastico,era palpabile nell’aria. –Sei abbastanza acida- -Se la tua vita facesse schifo almeno la metà della mia lo saresti anche tu- Si avvicinò a me,prese la lametta dalle mie mani e se la mise in tasca –Questa la uso io per farmi la barba, ok?- Mi misi un braccio intorno alle spalle e mi fece avvicinare a sé. –Hai voglia di raccontarmi cosa succede?- mi guardò con uno sguardo premuroso,come un padre. Scoppiai in lacrime,lo abbracciai e gli raccontai tutto,tutto dall’inizio. Da quel giorno diventammo inseparabili,come due fratelli. Più volte cerco di difendermi,ma glielo avevo vietavo sempre, volevo risolvermelo da sola quel problema.
Fine Flashback
Prendiamo il bus e arriviamo a scuola. Prima di entrare presi un respiro profondo. Entrai,camminavo a testa bassa,finché qualcuno non mi bloccò. Mi girai lentamente,non volevo vederlo. –Beck-,un ghigno soddisfatto era comparso sul suo viso,mentre cercavo di divincolarmi dalla sua presa ferrea,inutilmente. Quegli altri erano andati a chiamare il solito pubblico,per assistere allo “spettacolo” mattutino. Un pugno alla bocca dello stomaco mi fece piegare in due dal dolore. Altri calci susseguirono quel pugno,in ogni parte del corpo possibile. Le lacrime scendevano come non mai dai miei occhi. –Fai schifo Beck,perché non ti butti sotto un treno? Ammazzati non dispiacerebbe a nessuno. Sei una grassa troia, mi fai schifo- Uno sguardo disgustato si dipinse sul suo volto,simile al mio la mattina,quando mi guardavo allo specchio. L’ultimo calcio nelle gambe,prima di allontanarsi da me e raggiungere i suoi amichetti. Dario si avvicina a me e come al solito mi abbraccia,appoggio la mia testa nell’incavo del suo collo e piango,piango ancora. Un ragazzo si avvicina a noi –Smith,come fai a stare vicino a una grassa del genere,non hai paura che ti mangi?- Il ragazzo si rivolgeva a Dario,mentre uno sguardo disgustato era rivolto a me –E tu come fai a dormire sapendo che una povera ragazza viene maltrattata da mesi e tu non fai un emerito cazzo,è?- Si era arrabbiato,gli si leggeva negli occhi,pure quel ragazzo se ne accorse e si allontano. Mi riabbraccio,stringendomi a se ancora più forte –Finirà tutto,te l’ho prometto- mi diede un bacio sui capelli e mi accompagnò in classe. Entrai in classe e mi sedetti al solito posto:ultimo banco a destra,da sola. Le cheerleader spettegolavano su qualcosa,forse su di me, mentre i ragazzi si raccontavano qualcosa,non so cosa. Quelle 5 ore finirono in fretta e tornai a casa in fretta e furia per non incontrare quell’animale.
***
I giorni passavano e le prese in giro non accennavano a diminuire,ma un giorno qualcosa cambiò. Ero con la schiena appoggiata agli armadietti, Styles si allontano da me e raggiunse i suoi amici,discussero su qualcosa che non riuscii a capire.  Invece che Styles si avvicinò Payne a me. Forse lui si era stancato di torturarmi e aveva mandato il suo amichetto a finire il lavoro. Si avvicino a me,si abbasso per raggiungere i miei occhi,si avvicino al mio orecchio e mi sussurro due parole –Keep fighting- Non smettere di combattere,non mollare. Una lampadina mi si accese in mente,l’ora della mia vendetta era arrivata,finalmente. Si alzò mi sorrise e torno dai suoi amichetti. La massa si dileguò e Dario,come al solito si avvicino a me,mi aiuto ad alzarmi –Io non c’è la faccio più a vederti cosi,devi reagire- -Reagirò Dario, mi sono stancata e finalmente ho capito come fare,ma non ti svelo niente-
***
Il giorno dopo arrivai a scuola, per la prima volta con una maglia a maniche corte e un paio di pantaloncini,così da mostrare le mie gambe,le mie braccia,i miei lividi e le mie cicatrici, fiera,per la prima volta nella mia vita, del mio corpo. Arrivai a scuola e per il corridoio camminavo a testa alta. –Beck, cosa ti metti quei pantaloncini corti con tutto quel grasso che ti ritrovi- -Styles, perché invece di tutti quei capelli non ti vai a cercare un fottuto cervello?- Un suono di stupore si sollevo dalla gente che si era radunata intorno a noi –Che cosa hai detto?- -Credo che hai sentito bene. Mi sono stancata di tutte queste torture,mi sono stancata di tutti questi schifosi lividi sul mio corpo,mi sono stancata di svegliarmi la mattina e sapere che devo incontrare uno stronzo come te che mi meni e mi offenda,mi sono stancata di tutta questa gente che ti guarda mentre mi prendi a calci e pugni e non fa niente, mi sono stancata di nascondermi.- Uno strano silenzio si era sollevato nei rumorosi corridoi della scuola. Mi tirò uno schiaffo in faccia,in pieno viso. –Bravo,sei veramente bravo- iniziai ad applaudire davanti alla sua faccia –Meni una ragazza,neanche il coraggio di metterti contro una persona che abbia la possibilità di difendersi un minimo. Che ne dici se la risolviamo questa storia una volta per tutte. Dopo le lezioni, al campo di rugby, una partita, io contro te. Davanti tutta la scuola- -Ti vuoi mettere contro il capitano della squadra di rugby- -Si,perché anche io ci gioco a rugby-
Le lezioni erano finite e Dario mi accompagno al campo di rugby. Scesi in campo e buona parte della scuola era già là. Dagli spogliatoi maschili usci Styles che si mise si mise davanti a me –Chi arriva prima a 5 punti vince- -Buona fortuna Beck- -Buona fortuna Styles- l’arbitro fischiò e il gioco iniziò. Riuscii quasi subito a fare un punto,seguito subito da un altro. Eravamo 2-0 per me e Styles era parecchio irritato. Styles fece un punto,ma subito dopo ne feci uno io. Arrivammo a 4-2 per me,l’ultimo punto e la mia vita sarebbe ricominciata. Presi la palla e iniziai a correre,ero sempre più vicina alla meta. Sentivo Dario urlare dagli spalti come un pazzo e questo mi faceva parecchio ridere. Superai quella linea bianca,lanciai la palla sul prato sintetico,l’arbitro fischiò. Avevo vinto,avevo vinto la mia battaglia. Lancia il caschetto e cascai in ginocchio a terra. Ero in lacrime,Dario si lancio sul campo e mi venne ad abbracciare,anche lui in lacrime. Styles invece era parecchio incazzato.
Keep Fighting

Angolo Autrice

Scusate per eventuali errori grammaticali,ma non ho avuto molto tempo per rileggere. Questa OS mi piace molto,perchè tratta di tematiche molto forti e importanti per me,nonostante non sia un vittima di bullismo. A chiunque sia vittima di bullismo dico solo di trovare la forza di non mollare,immagino che sia difficile ma fatelo per le persone che vi vogliono veramente bene. Mi rivolgo anche alle lettrici silenziose,che leggono e non lasciano nemmeno una recensione: Fate le brave,non lasciatemi senza nessuno ): Mi sento tanto triste.Un Bacione

  
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