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Autore: Craud    25/11/2012    7 recensioni
Dal capitolo due:
Per colpa della mia innata mancanza di coordinazione andai a sbattere contro un tizio che aveva due bibite in mano. Lascio immaginare che fine abbiano fatto quelle bibite...
Prima figura di merda: Fatta √
-Ma che cazzo! Mi hai sporcato tutta la maglia, porca puttana. - Il tipo era davvero furioso.
Mi voltai pronta a dover sopportare uno sguardo inferocito da parte sua.
Ma l'unica cosa che incontrai furono i due smeraldi che si trovavano al posto dei suoi occhi.
Li potrei riconoscere tra mille. Sono quegli occhi verdi.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER 1.

-Ancora cinque minuti, mamma!
-Non sono tua madre, idiota! Sono Deborah! Capito? D-E-B-O-R-A-H !
-In ogni caso, vai via!
- Vuoi che ti butti un secchio d’acqua addosso per svegliarti?
- Allontanati all’istante da questa stanza!
Mi lasciai di nuovo avvolgere da quel piacevole tepore che senti quando ti svegli, ma scopri che è ancora presto, e ti riaddormenti. Per fortuna nella camera regnò il silenzio, ma non finì nemmeno di formulare il pensiero che un senso di freddo m’invase e spaccò in minuscoli pezzettini il delizioso senso di calduccio che insisteva a farmi riprendere il sonno interrotto. Quella stronza! Mi versò acqua gelida -sicuramente intenzionalmente- sulla testa, bagnandomi tutti i preziosi capelli usciti freschi freschi dal parrucchiere della sera precedente. Mi venne la pelle d’oca e mi presi il disturbo di aprire gli occhi. Lei era seduta vicino al letto con un bicchiere mezzo pieno in una mano e un sorriso compiaciuto sul viso.
-Ora sei pronta a svegliarti, principessina ?
-Oh, ma va’ al diavolo!
Mi alzai a fatica dal letto, cercando di mettere a fuoco ciò che mi circondava.
Ero nella mia favolosa cameretta.  La mia cameretta azzurra. Non ho mai visto una cameretta più piccola di questa, ma sono io che l’ho voluta così; non mi piacciono gli spazi chilometrici, dove non sai nemmeno più dove ti trovi, qui, invece, ho tutto il necessario a portata di mano. Non ho molti oggetti personali, così tutto è più semplice.
 -Heiiii! Ci sei Shary ? Yuuu! Ti sei incantata?
-Oh, scusa. Stavo pensando.
-E ti pareva che tu non pensassi sempre ! Ora, forza, alzati, lavati, vestiti e scendi a fare colazione.
-Perché mi hai svegliato così presto?! Stavo sognando. E TU HAI INTERROTTO IL MIO FAVOLOSO SOGNO!
- Mm… fammi indovinare! Il giovane Harry Styles che ti chiedeva di uscire?
-Si! … Ehi aspetta… ma come fai a sapere di Harry?
-Ahahah… non dovresti lasciare il tuo cellulare incustodito! Potrebbe finire in mani sbagliate! – disse lei prendendo qualcosa da sopra la scrivania e lanciandomelo sul ventre: IL MIO TELEFONO!
-Oh! Te la farò pagare Deborah! Sei una stupida! Perché per una volta non ti fai i brutti fattacci tuoi?!
-Ehi! Chi ti ha insegnato certe espressioni?!
-Tua madre!
-Mia madre è anche tua madre, e poi, portale rispetto, brutta ingrata che non sei altro!
-Oh, ma…
-Nonono, signorina… ora vai a fare tutto quello che ti ho detto e poi protesti.
Non ebbi il tempo di replicare che lei uscì e chiuse la porta.
-Idiota… - sussurrai
Ecco come incominciava una mattina di Domenica a casa mia. Litigi e urla. Ovviamente non siamo una di quelle famiglie in crisi, ci vogliamo bene. Nel profondo. Molto nel profondo.
Quella era Deborah, mia “sorella” maggiore. È il tipo di ragazza decisa e che sa affrontare tutto con leggerezza e tranquillità, in apparenza, però. In realtà è una tenerona che ha una scatola dei segreti e si ciuccia ancora il pollice la notte.
Non sapendo che fare, detti ascolto a Debby “la cattiva matrigna” (soprannome che le ho dato a sei anni. Vedevo in lei una sorta di cattiva madre crudele, come quelle che si vedono nei cartoni.
Ne vado molto fiera).
Scesi giù che ero lavata e vestita – e direi anche asciugata –, ma mia madre non mi accolse con lo stesso buonumore che io avevo ritrovato.
-Shary! Finalmente ti sei svegliata!!
-Ma perché? Che motivo c’è  di svegliarmi alle otto del mattino? -replicai io con tono rimproverante.
-Tesoro mio … primo, non sono le otto, ma le dieci e mezza. Secondo, hai preparato la valigia, ieri?
-Spiegami mamma, perché avrei dovuto preparare la valigia?
-Santo cielo! Tra circa due ore dobbiamo partire, e tu ancora non sei pronta? -
Devo essermi drogata nel sonno ieri.
Com’è che non ricordo?
Osservo mia madre, Marge, tutta presa a correre da una stanza ad un’altra sempre con cose diverse tra le mani. Ecco che tiene in mano un frullatore e me lo porge (direi di più che me lo lancia direttamente addosso) dicendo: -Mettilo nel borsone blu sulla sedia! – Ne ho abbastanza. Poso l’oggetto e mi rivolgo a lei: - MAMMA! Ora calmati e dimmi cosa succede! A cosa ci serve un frullatore?-
-Non mi piacciono i frullati pieni di quelle schifezze che fanno a New York, preferisco prepararmeli in casa! – risponde lei. –New York? – sono sbalordita. – Partiamo per New York? E NON ME LO AVETE DETTO? –
-Cara, andiamo lì per il matrimonio di Suzanne e Paul! Certo che hai preso proprio di tuo padre! –
Oddio, no. Ti prego fa’ che sia solo un sogno.



“Era una sera come le altre, lui era sempre stato un ragazzo dai tanti assi nella manica, ma mai come quella sera, l’aveva stupita di più.
Il calar del sole aveva appena determinato la fine di quella giornata per la ragazza, ma in realtà quell’ingenuo ragazzo aspettava solo il momento giusto per la soppressione della più totale monotonia, che si sarebbe sostituita al piacere più assoluto.
Ed ecco che il momento di sorprendere era arrivato. Erano come due soli che s’illuminavano a vicenda. Solo un dettaglio li faceva distinguere, dava alla luce il più bel sentimento che esista sulla faccia della terra: il loro amore.
I loro occhi si incrociarono, sembravano ripetute battute di uno show comico che faceva ridere i loro cuori. Loro erano un misto decrescente di odio e aumentarsi della gioia, si vedeva. Quando le loro labbra smisero di essere solitarie e si fecero compagnia, una strana sensazione li persuadeva dallo smettere di quella fantastica magia avvenuta. Come due magici si erano uniti.
Erano infiniti.
Poi lei si svegliò e smise di sognare.





 

-Spazio Autrice-


Buonsalve a tutti (?)
Voglio puntualizzare che questa è la mia prima FF.
Sono inesperta e non so davvero come si fa a scrivere una storia.
So che è un capitolo corto, ma è un introduzione ai tanti fatti che 
succederanno in seguito è.è 
Quella in foto è la mia Sharon, di cui posterò una foto in ogni capitolo.
Si accettano critiche!
Grazie di tutto, spero vi piaccia. 

#muchlove

-Craud

 

   
 
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