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Autore: geggia    14/06/2007    1 recensioni
...Non si era mai sentito in colpa, neanche quando uccideva le persone per conto del Suo Signore. Già, lui era la causa di tutto, fin da quando fu costretto ad unirsi ai Mangiamorte aveva saputo che era la cosa sbagliata ma non aveva avuto scelta, come poteva mettersi contro suo padre e contro il Signore Oscuro?...
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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non è quello che voglio

NON E' QUELLO CHE VOGLIO

 

 

4-RITORNO AL PASSATO

Tre uomini uscirono dal castello e si diressero verso la strada. Erano coperti da lunghi mantelli neri e si muovevano molto velocemente tra la folla, come se per loro il tempo fosse accellerato.

Arrivarono nei pressi dell’università e si fermarono.

“Sarà qui dentro… Mi pare che Lucius abbia detto che frequentava questa università”

“Si credo abbia detto così”

“Sono le dieci, fermiamoci e aspettiamo”. I tre si appostarono dietro il cancello e dopo circa mezz’ora videro Draco uscire dalla porta.

Si avvicinarono e puntarono la bacchetta verso di lui. Questa provocò un sibilo simile al verso di un serpente. Draco, che stava aspettando Hermione, appena udì quel suono si girò nella direzione degli uomini e gli si avvicinò. Era serio in volto.

“Che volete?”

“Tuo padre ti deve parlare”

“Ho da fare adesso”

“Non importa, avrai tempo per fare tutto dopo, ora devi venire con noi”

Draco abbassò gli occhi, sapeva di non potersi mettere contro di loro.

“Voi andate, vi raggiungo fra un istante” se ne andarono e nello stesso istante arrivò Hermione

“Ciao” era molto felice

“Come è andata?” disse lui fingendosi disinvolto

“Trenta su trenta, più la lode” era molto soddisfatta

“Come sempre…”

“E tu?”

“Ventinove…”

“Cos’hai?” chiese la ragazza vedendo il suo sguardo perso nel vuoto

“Mio padre vuole vedermi” si era fatto serio

“Tuo padre? Ma non stava ad Azkaban?”

“Si, sta ancora là, ma vuole che io vada a trovarlo”

“Che farai?” lei sapeva già la risposta

“Andrò a trovarlo”

“Fa attenzione” e lo baciò

“Non preoccuparti, ci vediamo” la salutò con un bacio e se ne andò

Azkaban era piena di dissennatori. Draco rabbrividì pensando a com’era vivere lì dentro. Fu accolto dal guardiano che lo scortò fino alla porta della cella del padre. Entrò e lo vide seduto su una specie di sedia. La cella non era per niente accogliente. Il pavimento era freddo e pieno di sporcizia, non dovevano pulire spesso. Il padre lo stava osservando, era molto dimagrito dall’ultima volta che l’aveva visto. Indossava un “abito” quasi tutto stracciato ed era pallido in viso. E’ ridotto male, pensò Draco.

“Finalmente, ce ne hai messo di tempo” la sua voce era più roca del solito

“Stavo all’università… oggi ho dato un esame”

“Tu e questi esami! Ci sono cose più importanti al mondo”

“Cosa vuoi?” disse il ragazzo con tono gelido

“Riferirti il piano del Nostro Signore” abbassò il tono

“Non mi interessa” il padre lo fissò severamente e si alzò di scatto dalla sedia. Avvicinò il suo volto a quello del ragazzo

“Non provare a usare questo tono con me! Anche se sei diventato un debole, sei sempre un Malfoy e devi rispettare il Tuo Signore!”

Il ragazzò si allontanò di qualche centimetro dal padre, osservandolo in modo minaccioso

“Tu sei un mangiamorte non ricorti? Perciò devi ubbidire al Signore Oscuro e se provi a tradirlo, sarai ucciso insieme alla tua amichetta Mezzosangue” rise. Draco gli si avvicinò e lo afferrò per la maglietta

“Non provare a toccarla o giuro che ti ammazzo con le mie stesse mani!”

“Allora tu fai quello che ti dico e io non la toccherò” lo disse con tono di sfida

“Parla” disse il ragazzo, tenendosi a distanza

“Lord Voldemort sta riunendo tutti i Mangiamorte che riesce a trovare.

E’ diventato debole a causa della lotta contro Potter, un anno fa. Si è nascosto per tutto questo tempo per riuscire a rimmettersi in forze e riuscire a sconfiggere Potter una volta per tutte.

Ma, mentre la sua forza è tornata quella di un tempo, il suo corpo è semi-distrutto e non c’è modo di ridargli l’aspetto originale. Allora ha iniziato a riunire i Mangiamorte per formare un’armata e scegliere tra di essi un corpo adatto a lui. Esaminerà ogni uomo che gli sarà portato e ne scegliera uno, che gli donerà il suo corpo.”

“E io che c’entro in tutto questo?”

“Tu devi riunire tutti i Mangiamorte che riesci atrovare e dovrai andare dal Signore Oscuro fra tre giorni”

“Tre giorni!?! Ma come faccio a trovare dei Mangiamorte in tre giorni?”

“Ti organizzi. Se fossi in te io inizierei le ricerche oggi stesso” e sorrise

Draco lo guardò e si alzò di scatto. Si avviò verso la porta e la aprì.

“Ricordati che sei un Malfoy” Draco chiuse la porta.

Stentava a crederci. Suo padre lo aveva obbligato a riunirsi con Voldemort e a cercare per lui dei Mangiamorte. Ma come cavolo faccio? Pensò il ragazzo avviandosi verso casa. Ad un tratto passò davanti ad un ristorante, lesse l’insegna: La serpe. Ci sono! E si avviò verso casa …

Hermione stava leggendo un libro babbano sulla magia. Si divertiva vedendo come i babbani la interpretavano. Pensavano davvero che fosse solo un insieme di trucchi. Non hanno tutti i torti, pensò guardando la figura di un prestigiatore, guarda come si vestono! Un mago vero non si concerebbe mai così, neanche se lo pagassero. Improvvisamente suonò il telefono. La ragazza corse a rispondere.

“Ciao Hermione…” la ragazza si stupì che proprio lui l’avesse chiamata

“Ti ho disturbata?”

“No, non preoccuparti. Ma come mai mi hai chiamata? E’ successo qualcosa?”

“Bé no, non preoccuparti. Volevo solo chiederti un favore

“Dimmi …”

“Devo parlare con Potter”

“Cosa! Tu che vuoi parlare con Harry!?! Non capisco”

“Tu digli che gli devo parlare, poi ti spiego”

“Sei sicuro che non è niente di grave?” era visibilmente preoccupata

“No, va tutto bene. Ti prego, dì a Potter di vederci domani mattina alle sei davanti al ristorante La serpe ok?”

“D’accordo, però poi mi spieghi tutto va bene?”

“Te lo prometto. Ora però devo andare … Ci vediamo presto” la salutò e riagganciò.

Hermione non sapeva che pensare, Draco che vuole parlare con Harry è una cosa molto strana, di sicuro c’è qualcosa sotto.

Prese il telefono e chiamò Harry. Gli disse tutto quanto e gli riferì l’ora e il posto dove si sarebbero incontrati il giorno dopo. Anche Harry era parecchio sorpreso. Si salutarono e Hermione riagganciò.

Guardò l’ora, le tre e trentasette, decise di rimettersi a leggere per distrarsi.

Draco uscì di casa. Aveva appena chiamato Hermione e sperava che avesse riferito il messaggio a Potter. L’idea di avere un appuntamento con lui era l’ultima cosa che avrebbe mai voluto, ma era indispensabile.

Avrebbe preferito dire tutto a Hermione, ma era sicuro che non gli avrebbe permesso di fare ciò che gli era venuto in mente.

L’insegna del ristorante gli aveva fatto ricordare di alcuni suoi amici di Hogwarts che volevano diventare dei Mangiamorte. Questo è il vostro giorno fortunato, pensò il ragazzo.

Percorse una stradina buia e si fermò davanti una delle tante porte di legno che si affacciavano su di essa. Suonò il campanello. Un ragazzo, che aveva più o meno la sua età, gli aprì. Appena lo vide rimase immobile.

“Ciao Theodore” Draco entrò senza neanche chiedere il permesso

“Draco! Da quanto tempo! Non avrei mai pensato di vederti proprio qui in casa mia”

“Dovresti saperlo che da me ci si può aspettare di tutto” e gli lanciò un’occhiata, poi si sdraiò sul divano

“Fai come se fossi a casa tua”

“Lo sto facendo” prese un bicchiere e lo riempì di whisky.

“Come mai sei qui? No grazie” Disse Theodore quando Draco gli porse un bicchiere colmo della bevanda.

“Prima bevi e poi te lo dico” e porse nuovamente il bicchiere all’amico che questa volta lo afferrò e iniziò a bere. Draco invece si attaccò alla bottiglia.

“Allora, che volevi dirmi?”

“Ricordi quando andavamo a Hogwarts e tu mi chiedevi sempre di spiegarti com’era essere un Mangiamorte?”

“Si e allora?”

“Oggi è il tuo giorno fortunato” fece un ghigno

“Che vuoi dire?”

“Che diventerai un Mangiamorte” Theodore lo guardò torvo

“Non credo che …”

“Ti stai mettendo contro di me?” lo guardò con aria di sfida. Theodore sapeva di non potersi mettere contro di lui e poi, diventare un Mangiamorte non gli dispiaceva.

“Come vuoi, ma perché proprio adesso?”

“Dopo ti spiego, adesso ho altre persone da convincere o meglio, da obbligare” fece un sorriso, si alzò e se ne andò sbattendo la porta.

Erano quasi le otto e già aveva trovato dieci aspiranti Mangiamorte.

Però, mica male, ho ancora qualche autorità su di loro” Draco era soddisfatto di se stesso. Voleva tornare a casa per riposarsi visto che il giorno dopo si sarebbe dovuto alzare presto, ma aveva un’altra cosa urgente da fare. Entrò in una biblioteca. Si avvicinò al bancone. Vode l’uomo che stava alla cassa e gli accennò un saluto con la testa. Lo conosceva bene, era un mago anche lui. L’uomo lo scortò fino ad una grande porta chiusa con un lucchetto, si guardò intorno e con un colpo di bacchetta lo aprì e fece entrare il ragazzo.

“Hai un’ora di tempo” disse il bibliotecario chiudendo la porta.

Draco non perse neanche un secondo e iniziò a cercare tra i libri. In quella stanza c’erano i libri di magia che potevano leggere solo gli appartenenti alla comunità magica. Si bloccò di colpo quando vide un libro intitolato: Scambio d’anima.

Conosceva quel libro, gliene aveva parlato Piton durante i suoi colloqui con Voldemort. Suo padre, poco prima, gli aveva detto che Voldemort avrebbe scelto un corpo con cui unirsi, proprio come aveva fatto con Raptor molto tempo prima e gli era venuto in mente che Piton aveva detto che c’era un aspetto negativo in quell’incantesimo, ma non ricordava quale. Era per questo che stava cercando informazioni su quell’incantesimo: se cera anche solo una possibilità di far fuori Voldemort, doveva trovarla. Si era stufato di sentirsi legato a quell’essere che, ne era sicuro, avrebbe ucciso tutti i maghi e le streghe che lo avrebbero intralciato, nessuno escluso e lui non avrebbe potuto fare niente.

Sfogliò velocemente le pagine. C’erano incantesimi di ogni tipo: come trasformarsi in un animale, come scambiarsi l’anima, come leggere nella mente delle persone … Sorrise. Tutti quegli incantesimi gli sarebbero stati utili molte volte in passato o almeno gli avrebbero reso la vita più facile, ma ora non ci poteva pensare: aveva poco tempo per trovare ciò che cercava. Passò circa un quarto d’ora prima che Draco trovasse la formula della doppia anima. La lesse da cima a fondo, ma non trovò niente. Stava quasi per rinunciare, quando vide una scritta molto piccola alla fine della pagina: era proprio quello che stava cercando! Lesse velocemente la postilla e se la imparò a memoria. Uscì in fretta, salutò il proprietario e si avviò verso casa.

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Curiosi di sapere qual'è il piano??

Lo scoprirete nel prossimo capitolo, che probabilmente pubblicherò a Settembre, visto che nn avrò internet per tutta l'estate....

Ma non vi preoccupate, se ce la faccio lo pubblico prima di partire :)

Grazie a tutti i lettori e anche alle mie amiche, che mi hanno aiutata.

                                                  gEgGiA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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