Eccomiiiiiii XD Della serie:" ma che vuole questa? chi la cercava?" XD
Questo è l'ultimo capitolo di questa storia tanto  strana quanto (per voi) interessante! Non me l'aspettavo proprio, dico sul serio...L'ho pubblicata con la certezza che non sarebbe stata così interessante, io stessa che l'ho creata non ne sono mai stata del tutto convinta ma leggere le vostre recensioni mi ha fatto ricredere un po'. Per lo meno mi ha fatto capire che il mio "lavoro" non è andato del tutto sprecato XD
Vi ringrazio di cuore per aver letto, recensito e averla messa nelle preferite! Mi ha fatto davvero piacere!
Spero di non deludere nessuno con questo finale e di non averlo reso banale...
Come sempre, anche per questo capitolo aspetto le vostre recensione per avere un giudizio definitivo su questa storia; mi fa sempre piacere leggervi e rispondere! Anche se non vi è piaciuta ditelo pure, mica mi offendo, anzi...=)
Allora, basta scrivere se no coloro che si erano convinte a finire la storia ci avranno rinunciato! XD
Buona lettura e grazie ancora!
Attendo le vostre opinioni!
Un abbraccio,
Tempie. =)

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Quando aprì la porta in ferro lo vide subito.
Rick era seduto a terra con le spalle al muro, una gamba distesa l’altra piegata sulla quale poggiava il braccio. E guardava le luci della città sotto i suoi occhi.
Kate rimase un attimo ferma ad osservarlo. E più lo guardava, più si innamorava di quell’uomo straordinario capace di farla sentire sempre speciale.
“ Mi dispiace..” I suoi pensieri furono interrotti dalla voce triste dello scrittore.
Kate non credeva alle proprie orecchie..Si stava scusando? Ma per cosa? Semmai era lei quella che gli doveva delle scuse e anche belle grosse..
Rick, come a leggerle nel pensiero continuò: “ Non dovevo intromettermi…Sei perfettamente in grado di cavartela da sola e quelli non erano affari miei…”
“ Rick ma che stai dicendo? “ Gli chiese avvicinandosi e abbassandosi alla sua altezza stando sulle punte dei piedi.”Ero nel pallone, e non sapevo come tirarmi fuori da quella situazione..E’ stata la prima volta in cui ho avuto veramente paura di quell’uomo. Non l’avevo mai visto così…E’ cambiato, è diverso e….fa paura..” Concluse con un sussurro abbassando gli occhi.
Rick distolse lo sguardo dalla città per concentrarsi completamente su di lei.
“ Se ne è andato Kate…non tornerà più..Dopo quello che gli hanno detto Ryan ed Esposito credo che chiederà la cittadinanza africana” Disse ridendo.
A Kate le si riempì il cuore: era da tanto che non lo vedeva ridere così. E lei andava pazza per quel sorriso.
“ Beh scrittore anche tu ci sei andato giù pesante…”
A quelle parole Castle si rabbuiò, abbassò gli occhi e disse: “ Si beh, io…Anche io ti ho fatto paura vero?”
Non era un tono orgoglioso, provava più vergogna per quel tipo di minacce fatte a Josh.
Kate lo guardò e sorrise: no lui non le aveva fatto paura..Le aveva fatto paura il fatto che si sarebbe anche rovinato la vita per lei…
“No…” Disse infine sussurrando
L’uomo la guardò sorpreso.
“ Io ho solo paura di una cosa Rick..”
Ancora lui la guardava senza pronunciare una parola, aspettava che continuasse. E lei continuò:
“ Ho paura di rimanere sola. Ho paura di non poter essere più la donna che ami. Ho paura di rimanere senza te. Ho paura di aver rovinato tutto la sera in cui ho deciso di uscire con Josh invece che passarla con te!”
Lacrime silenziose le rigarono il viso, incapace lei di poterle fermare.
Rick impiegò qualche secondo prima di assimilare le parole ma una volta fatto, agì!
Si protrasse verso la donna e prendendola per le spalle l’attirò a sé.
Kate si lasciò andare al suo volere fino a ritrovarsi senza averne avuto coscienza, sulle gambe dello scrittore, stretta al suo petto.
Una sensazione di benessere la invase. Le era mancato quel contatto. Le era mancato il loro contatto. Si strinse di più a lui e cominciò a singhiozzare.
“ Non pensare neanche per un istante che io possa smettere di amarti, né tanto meno lasciarti sola. Io sono qui per te, Kate. Voglio essere qui per te. Voglio stare con te. Voglio vivere giorno per giorno con te. Voglio ricevere i tuoi sguardi assassini per ogni battuta stupida e fuori luogo che faccio. Voglio portarti il caffè ogni mattina al distretto ma ancora di più, voglio portartelo a letto facendoti svegliare col suo odore. Voglio stringerti a me ogni volta che ne hai bisogno. Voglio portarti in tantissimi posti che sono sicuro ti piaceranno. Voglio farti impazzire ogni giorno con i miei danni e le mie teorie strampalate, che comunque prima o poi avranno un loro fondamento. Insomma secondo la legge delle probabilità prima o poi dovrà pur esserci un maledetto alieno assassino!” A quell’ultima affermazione Kate rise…” Kate…io voglio te. Io vorrò sempre te. Non devi mai aver paura di rimanere sola perché io non me ne andrò. Ti amo mia musa, sei la donna della mia vita e ora che ti ho trovata non ho la minima intenzione di lasciarti andare..”
Kate ormai calmatasi, sollevò il viso giusto il necessario per incontrare i suoi occhi: “ Allora sai una cosa?” Chiese.
Rick la guardò in attesa….
” Ti amo anch’io scrittore. E voglio stare con te finchè me lo permetterai.”
“ Bene allora siamo a cavallo perché questo significa che staremo insieme per sempre!” Risero entrambi.
Una risata leggera, liberatoria e allegra.
Smisero di ridere ma non abbandonarono il contatto visivo.
Castle fu colui che lo interruppe ma solo per concentrare la sua attenzione sulle sue labbra…E così fece Kate.
La donna si avvicinò lentamente ancora un po’ timorosa di un suo rifiuto, temeva che per lui fosse  troppo presto, così ad un soffio alle sue labbra chiese: “ Posso?”
Rick sorrise, consapevole di ciò che le stesse passando per la testa in quel momento…
” Faccia pure detective, la sto aspettando!”
Kate sorrise di rimando e finalmente annullò la distanza tra loro, coinvolgendolo in un bacio dolce e delicato ma nello stesso tempo passionale e pieno di quell’amore che non era in grado di esprimergli con le parole.
Si staccarono solo per  mancanza di ossigeno mantenendo ancora gli occhi uno in quelli dell’altra.
“Wow” Fu il commento dell’uomo.
Entrambi scorsero il fuoco della passione, il desiderio. Si desideravano, avevano bisogno ognuno dell’altra. Volevano risancire l’unione dei loro corpi oltre quella del cuore e dell’anima.
Senza dire una parola si alzarono, si presero per mano e s’incamminarono verso la porta che portava giù al distretto, ma entrambi sapevano che non si sarebbero fermati alla scrivania della detective  se non lo stretto necessario per raccogliere le proprie cose e correre a casa.
In fondo si erano privati di quel legame per troppo tempo e avevano un necessario bisogno di sentirsi vivi.
Amarsi l’un l’altro e addormentarsi, finalmente, ognuno nelle braccia dell’altra da qui all’eternità. FINE.