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Autore: Minori Kuscieda    26/11/2012    2 recensioni
Emma-Una storia romantica + Lady Oscar=... Curiosi? Leggete^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il momento tanto atteso!

 

Londra, Inghilterra 24 Settembre

Cara Oscar,                                                                                                            
lavoro?! Non so se si può definire un lavoro! Prima di sposarmi lavoravo come domestica da un’anziana signora.
Ora che sono moglie e madre, aiuto William nei suoi affari (per quello che mi è consentito) e faccio da maestra ai miei figli.
Parliamo di cose serie! Sono tanto dispiaciuta per quello che è successo. Non so proprio come gli sia venuto in mente di dire certe cose!
Forse, però, io lo capisco. Non che ci sia passata anche io, ma forse capisco i suoi motivi. In fondo, tu non hai mai ricevuto un’educazione femminile, no?! Quindi nessuno ti ha mai spiegato le cose che, di solito, si spiegano alle femmine!
Ti capisco, è stato un duro colpo! Ma chiedigli spiegazioni sul suo comportamento, fate pace e vedrai che finirà tutto nel migliore dei modi!
Un bacio           

Emma

Diceva così la lettera di Emma. Si soffermò sugli ultimi righi, pensando che forse l’amica aveva ragione. Cosa avrebbe dovuto fare?!
C’era una sola soluzione: parlare con chi era diventata la causa dei suoi problemi.                          
Non erano riusciti a parlare; ma ora era arrivato il momento giusto per farlo.                                                         
Erano tutti e due in camera, ognuno per i fatti suoi.                                                               
:-Parliamo…- André ruppe il ghiaccio                                                                             
:-…- Non disse nulla, lo spronò a continuare                                                                                      
:-Perché ti sei comportata così?! Devi spiegarmi tutto!-                                                                       
:-C’è bisogno di chiederlo? Mi hai fatto soffrire tantissimo! Da te non me lo aspettavo!- Le lacrime iniziarono a rigarle il viso-
Mi hai offesa nel profondo!- Concluse                                                                       
:-Se l’ho detto devo avere dei motivi, no?!-                                                                               
:-Spiegali, allora!-                                                                                              
:-Stavo per farlo! Ora continuo! Tu, come ben sai, hai ricevuto una formazione solitamente maschile, a differenza di quello che sei realmente.
Ecco perché non ti vedo come mamma: perché nessuno ti ha spiegato come esserlo o diventarlo!
E poi…ho paura di vederti sempre più lontana da me, intenta a occuparti del bambino. Ma tutto si può aggiustare!
In questi 7 mesi (Nota! Oscar, ora, è al terzo mese!!! NDMe) che mancano, potrai fare molti progressi per quanto riguarda tutto quello che c’è da sapere sui bambini e sul loro accudimento. In fondo, nessuno nasce imparato, no?!-                                                                                                       
:-…- Rimase in silenzio; caspita, Emma aveva ragione! Non sapeva cosa dire, era rimasta colpita dalle sue parole.
Le sue gambe si mossero da sole, le braccia anche: non se ne resa neanche conto, si ritrovò abbracciata ad André.                                                                                                   
Erano stati pochissimi secondi, tutto era successo così in fretta. Sapeva solo che se l’era ritrovata con le braccia intorno al suo collo;
le lacrime di lei bagnavano la sua spalla.                                                           
:-C-che ti prende ora?! Prima sei arrabbiata e ora piangi e mi abbracci?- Cercò di essere spiritoso                                         
Fece “no” con la testa. Si staccò, continuando a piangere.                                                                          
:-Sono tanto felice! Pensavo che l’idea di diventare padre non ti andasse a genio!-                                              
:-Ma cosa ti passa per la testa?!- Le diede un bacio sulla fronte- Sono felicissimo!! Non avresti potuto rendermi più contento!-                                            Gli sorrise :-Se non c’eri tu, questo non sarebbe mai successo! Ti amo!- Si baciarono, un tenero bacio sulle labbra.                                                                                                               
Il giorno dopo, Oscar scese in biblioteca per trovare libri sull’argomento che la riguardavano più da vicino : sulla gravidanza e sulla cura dei neonati.                                                                                
Iniziò a leggere i libri e a farsi dare spiegazioni sia da Nanny che dalla madre; André si recò da Bernard per chiedere consigli e farsi dare un aiuto.                                                                         
Arrivarono, in quei giorni o forse mesi, moltissime lettere di Emma; Oscar non rispose a nessuna: da un lato le dispiaceva ma dall’altro sapeva
che la priorità doveva essere della maternità che l’attendeva. Andò avanti per mesi e mesi…
 
SETTE MESI DOPO…                                                                      
Era notte fonde, tutto tranquillo, almeno così sembrava.                                                                     
Perché non riusciva a dormire?! Voleva tanto saperlo! Quelle fitte non volevano smettere!
Poi ad un tratto si una fitta più forte delle altre, riuscì a farle emettere un gemito di dolore che fu sentito subito da André che, nel dormiveglia,
le stava accanto.                                                                                          
Si ricordò quello che aveva letto sul libro: era arrivato il momento!! Il parto era vicino, molto vicino!                                
André trasalì e, rassicurata la moglie, corse a chiamare Nanny.
Quando arrivò, fece chiamare le domestiche per preparare il necessario e procedere al parto.                                                                               
:-Bene, bene! È arrivato il momento atteso da nove mesi, tesoro.- Disse Nanny- Il dottore sta per arrivare, ho fatto nascere tutte le tue sorelle,
compresa te, quindi me ne intendo. Quando arrivo a tre…spingi con tutte le tue forze!!-                                                                                                  
La donna, dolorante sul letto, accennò.                                                                          
:-Iniziamo! 1, 2, 3…via!!!!!-                                                                                                      
Per tutto il pianerottolo e oltre, si estese un urlo non indifferente che fece trasalire tutti.                                       
Due ore dopo un pianto disperato percosse l’aria. Nella camera Oscar e André erano seduti sul letto e la donna, stanca e spossata,
aveva in mano un piccolo fagottino avvolto in una coperta bianca. Aveva un ricciolo in testa di capelli biondi e occhi verdi.
Era dolcissimo, dormiva in braccio alla madre e aveva una manina che teneva, molto delicatamente, il dito del padre.
Sorrideva molto rilassato.                                                                
:-Come lo chiamate?- Chiese Nanny, dopo aver sistemato tutto                                                   
:-Alessandro andrà benissimo!- Esclamò convinta la neomamma                                                                                           
:-Bene bene, avete le idee molto chiare! Ora, però è meglio tornare a letto!!- Concluse Nanny, afferrando il bambino per metterlo nella culla;
André aiutò Oscar a distendersi e, salutata la nonna, si addormentarono.                                 
:-Grazie, è bellissimo!- Disse André                                                                                
:-Hai ragione! Ma il merito è anche tuo! Grazie anche a te!- Un piccolo bacio sulle labbra                                                 
Si diedero la buonanotte e tornarono a dormire più felici che mai.                                            
Mancava solo un cosa: avvisare Emma. L’avrebbe fatto il giorno dopo.
 
*Angolo Autrice*
Allora? Com’è? Aspetto una recensione e mi dispiace di avervi fatto aspettare!! Baci, Minori:*
  
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