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Autore: SmartieMiz    26/11/2012    1 recensioni
Jeff Sterling non ha amici, parla poco e odia se stesso, ma grazie a Nick Duval capirà che nessuno è inutile e nessuno è indispensabile.
Kurt Hummel decide di iscriversi ad un corso di boxe dopo l'ennesima bullata. Lì conoscerà Blaine Anderson, il ragazzo con il sorriso più bello del mondo.
Thad Harwood è uno studente modello dolce e gentile, ma la sua vita verrà stravolta dall'arrivo di Sebastian Smythe, ragazzo attraente che ha conosciuto in estate a Parigi.
Riusciranno i ragazzi a fronteggiare gli eventi che vogliono rovinare le loro vite?
Perché a volte amare è più difficile di lottare.
«Ah-ah Harwood, sei sempre molto divertente», disse Sebastian sprezzante, ma Thad immaginò stesse sorridendo, poi aggiunse serio: «Hai detto loro di noi?».
Noi. Cosa significava quel noi?
«Noi cosa?», chiese Thad perplesso.
«Cavolo, Harwood, noi in quel senso!», sbottò Sebastian, poi aggiunse serio: «Stiamo quasi insieme, no?».
Il cuore di Thad batté forte. Quanto era stato bello sentir dire da Sebastian quella frase.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Nick/Jeff, Santana/Sebastian, Sebastian/Thad
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 



I'll teach you how to fight, I'll teach you how to love




CAPITOLO 1 - Junior year


Jeff caricò lo zaino sulle spalle, salutò velocemente i suoi genitori e uscì di casa, “pronto” per il primo giorno di scuola del terzo anno.
Ormai l’autunno era alle porte: le foglie rosse e gialle avevano già coperto le vie.
Il ragazzo sospirò: avrebbe dovuto trascorrere un altro anno infernale.
Odiava l’autunno, odiava la scuola. Odiava dover essere sempre preso in giro dai compagni e dover essere sempre intimidito dai bulli. Odiava non saper rispondere ad un insulto e non saper affrontare una lite. Odiava dover essere sempre spintonato contro gli armadietti, buttato nel cassonetto e picchiato dagli altri.
Odiava se stesso.
Dopo dieci minuti arrivò alla sua scuola, il McKinley. Lì fuori incontrò Rachel Berry, la star di punta del Glee Club del McKinley, e Kurt Hummel, l’unico ragazzo gay dichiarato della scuola.
«Ciao!», lo salutarono Kurt e Rachel.
«Ciao», rispose il ragazzo con un cenno.
Jeff entrò al suono della campanella. Cercò di mischiarsi tra gli altri studenti: voleva evitare qualsiasi tipo di contatto con i giocatori di football.
«Buon anno, biondina!».
Jeff si ritrovò immediatamente il viso sporco di granita. Come al solito non disse niente: ormai era abituato alle angherie dei suoi compagni di scuola.


Tutti coloro che conoscevano Blaine Anderson sapevano che era un ragazzo con la testa sulle spalle. Era sicuro di sé e sembrava che non ci fosse niente e nessuno a intimorirlo. Ma presto Blaine dovette ricredersi.
Era il giorno prima dell’inizio delle lezioni alla Dalton Academy. Gli studenti della Dalton erano già andati a scuola per poter sistemare le proprie cose nelle loro camere, e quindi anche Blaine lasciò la propria famiglia e andò a scuola scocciato. Non che gli mancasse la propria famiglia – affatto, preferiva stare alla larga da suo padre –, ma era annoiato dall’idea di dover affrontare un nuovo anno di studio. Fortunatamente lì alla Dalton aveva i suoi amici e quindi c’erano sempre loro a rallegrarlo anche nelle giornate più tristi.
Blaine non conosceva il suo nuovo coinquilino. Sapeva solamente il suo nome e cognome mai sentiti prima e quindi doveva essere un nuovo studente. Aveva provato a cercarlo su Facebook, ma gli usciva circa un milione di risultati.
Il ragazzo si incamminò verso la camera 18, dopodiché estrasse dalla tasca dei pantaloni la copia delle chiavi che aveva dovuto ritirare in segreteria. Inserì le chiavi nella toppa della porta e l’aprì. Vi trovò il suo nuovo compagno di stanza che, steso su un letto, ascoltava la musica.
Era un ragazzo alto, molto alto – sì, Blaine era basso, ma quel ragazzo era decisamente alto – e aveva folti capelli castani e intensi occhi verdi. Non era brutto, anzi: aveva qualcosa di affascinante.
«Ecco Blaine Anderson», affermò il ragazzo steso sul letto spegnendo il proprio lettore mp3.
«Sì», rispose Blaine, anche se quella del ragazzo non era una domanda: «E tu sei Sebastian Smythe».
Il ragazzo spilungone si alzò dal letto e strinse la mano di Blaine.
«Proprio così», rispose.
Blaine ispezionò la loro stanza: come tutte le camere della Dalton aveva le mura verdi e le mattonelle marroncine. Il letto di Blaine era a sinistra mentre quello di Sebastian a destra. Tra i due letti c’era una finestra. La stanza era abbastanza piccola, ma graziosa. C’erano anche una scrivania, una piccola libreria, due comodini e un armadio.
Blaine si accorse che la stanza era quasi vuota. Notò la presenza di qualche libro sulla scrivania e di qualche capo di abbigliamento nell’armadio, poi nient’altro. La valigia di Sebastian era vicina al suo letto e sembrava essere piena.
Il ragazzo venne colto improvvisamente da una strana sensazione. La Dalton era ormai diventata la sua casa, ma a Blaine parve di non sentirsi più a casa. Quel Sebastian lo intimoriva anche se per ora non aveva fatto niente.
L’anno prima Blaine aveva condiviso la stanza con Thad Harwood. Thad era uno studente timido e impacciato, ma era gentilissimo. Sebastian sembrava tutto tranne che timido e gentile.
«Ma qui alla Dalton siete tutti gay, eh?», fece Sebastian con voce scocciata.
Blaine sperò tanto che il suo compagno di stanza non fosse omofobo, ma a quanto pare sembrava di sì.
«No, molti di noi hanno le ragazze», rispose Blaine, poi domandò: «Hai qualche problema contro i gay?».
«No», disse Sebastian: «Io sono gay».
Mm, non ho mai conosciuto un gay così omofobo, pensò Blaine.
Bene, divideva la stanza con un ragazzo gay e “omofobo” e non sembrava per niente un tipo gentile e ospitale come il vecchio compagno di stanza Thad.
Bene, quest’anno è iniziato nel migliore dei modi, pensò Blaine.

Nick Duval aprì la porta della sua stanza – la camera 17 – e vi incontrò un ragazzo ispanico con i capelli e gli occhi scuri: Thad Harwood, il suo migliore amico.
«Nick!», esultò Thad. Il ragazzo si buttò nel vero senso della parola tra le braccia dell’amico. Il moro gli sorrise e l’ispanico ricambiò il sorriso. Si abbracciarono a lungo: fu un abbraccio caloroso che sapeva di casa.
«Nick, come sono felice di vederti», ammise Thad: «Mi raccomando: quest’anno voglio vincere le Nazionali e tutti compreso Blaine vogliamo te come solista!».

Sebastian Smythe era più antipatico di quanto Blaine avesse potuto credere.
«Proprio ieri sono tornato da Parigi», fece il ragazzo: «Praticamente ho vissuto la mia vita lì. Sei mai stato a Parigi?».
«Ehm… no», rispose Blaine sincero.
«Parigi di notte è uno sballo », continuò Sebastian: «Le francesine cadevano tutte ai miei piedi. E anche i ragazzi».
Molto interessante, pensò Blaine.
«Ragazzo, ma tu non te la fai un po’ di vita?», gli domandò Sebastian: «Sembri un vecchio e lo si può notare già dai tuoi vestiti».
In effetti Blaine indossava un gilet e dei pantaloni grigi, una camicia bianca e un papillon nero. In realtà il ragazzo adorava il suo stile retrò, anche se molti sostenevano che fosse ridicolo.
«Ehm, sì… cioè no», farfugliò Blaine senza nemmeno ricordare la domanda. Sebastian aveva la capacità di renderlo il ragazzo più timido e impacciato del mondo. E tutti sapevano che Blaine Anderson era un ragazzo in gamba, sicuro di sé, dolce, gentile e fermo nelle sue idee.
«La tua timida aria da studentello è molto eccitante», disse Sebastian divertito con un sorriso enigmatico.
Era una presa in giro? Un complimento? Boh, Blaine non lo sapeva. E non sapeva nemmeno decifrare i sorrisi di quel ragazzo.
Il ragazzo non rispose e si limitò a riordinare i propri libri sugli scaffali della libreria.
«Ehi, Anderson, ti va di fare un giro per la Dalton? Sai, sono nuovo», gli disse ad un tratto Sebastian.
«D’accordo», rispose Blaine senza smettere di riordinare le proprie cose.

Era sempre così: Nick e Thad non ce la facevano mai a riordinare le proprie cose nella stanza in un giorno. Ci impiegavano sempre una settimana perché quando si incontravano non la smettevano più di parlare.
«Questa ragazza mi ha dato buca», continuò Nick. Stava parlando delle sue interessanti e sfortunate conquiste amorose estive: «Allora l’ho chiamata e lei ha detto che aveva cose più interessanti da fare che uscire con me, come ad esempio scrivere canzoni e cantare Don’t Rain On My Parade al contrario».
«Che ragazza stupida!», commentò Thad accigliato.
«Perché?», chiese il moro incuriosito.
«Perché dai, quale ragazza non vorrebbe uscire con Nick Duval?», rispose Thad con un sorriso.
«Tutte quelle che incontro», rispose lui secco.

Thad Harwood era entusiasta di essere ritornato a scuola. Gli mancava tutto ciò che era collegato alla Dalton: gli amici, le esibizioni dei Warblers, il Lima Bean, i fine settimana a scuola e, perché no, anche i pomeriggi lunghi e noiosi in biblioteca.
Thad stava facendo un giro con Nick per i corridoi della scuola quando vide Blaine.
«Ciao, Blaine!», lo salutarono Thad e Nick con un abbraccio.
«Ehi, ragazzi!», rispose Blaine con un sorriso, poi disse: «Lui è Sebastian Smythe».
Thad rimase a bocca aperta. Un ragazzo alto quasi un metro e novanta era al fianco di Blaine.
Il ragazzo conosceva quei capelli, quegli occhi, quel viso… quel ragazzo.
Thad era meravigliato quanto Sebastian, ma quest’ultimo non mostrò la sua sorpresa.
«Ci conosciamo già», asserì Sebastian impassibile, poi aggiunse: «Ci siamo conosciuti a Parigi».
«Beh, ragazzi… io ora dovrei andare», mentì Thad. Salutò i ragazzi e si allontanò da loro.
Thad arrossì violentemente. Lo studente nuovo era Sebastian Smythe. Non sapeva se esserne felice o addirittura spaventato.

 

Angolo Autrice

Questa è una delle mie prime ff, ma solo ora mi sono decisa a pubblicarla xD
Da come avete capito, Jeff Sterling non frequenta la Dalton Academy e Kurt Hummel non ha mai conosciuto Blaine Anderson. Sebastian Smythe è lo studente nuovo, ma già conosce Thad Harwood.
Ringrazio tutti coloro che leggeranno, al prossimo capitolo! :)
   
 
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