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Autore: Martina3    27/11/2012    7 recensioni
La seconda parte di Don't leave me..
Ancora una volta vediamo la protagonista, io, Martina, Fede e Clo, le sue due amiche italiane e cinque ragazzi piuttosto conosciuti. Spero vi piaccia, recensite!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Louis Pov

Era finalmente, o purtroppo, arrivato il giorno del primo concerto del tour. Peccato che Clo non sarebbe venuta. Mi dispiaceva molto. Era una ragazza d'oro. Stavo male anche per Liam, che soffriva ancora tantissimo. Verso l'ora di pranzo ci saremmo trovati da Nando's, naturalmente sotto suggerimento di Niall, e poi ci saremmo diretti a fare le prove.

 

Ci trovavamo in macchina, quando il furgoncino con i vetri oscurati si fermò davanti al locale. Scendemmo e gran parte dei presenti si voltò a guardarci. Alcuni ci chiederono autografi e foto altri erano rimasti del tutto indifferenti, il che non mi era dispiaciuto. Non era questione di cattiveria, ma a volte il troppo stroppia. Marti era già lì. A fianco a lei, Clo. Tutti spalancammo gli occhi e le andammo incontro: «Clo! Che sorpresa vederti di nuovo tra noi!». Solo Liam, però, si bloccò e stette inerme a guardarla. Lui fece per raggiungerlo, ma lui uscì dal locale. Il volto di lei era stupefatto e deluso. Noi ci scambiammo occhiate di intesa e sospiri rassegnati. Poi corse fuori dal locale.

 

Liam Pov

E così era tornata. Era tornata credendo di fare finta che niente fosse successo e di sistemare tutto con un «Pace?» come i bambini. Ma non ero proprio disposto a tornare con la persona che non mi aveva creduto di fronte ad una bugia tale.

«Liam, per favore, ascoltami!», sentivo i suoi passi affrettati dietro i miei.

Mi fermai, ma senza girarmi: «Che vuoi?»

«Ho parlato con Agata. Era tutta una messa in scena.»

Mi voltai: «Ma dai? Ci voleva lei per fartelo capire?»

«Liam, mettiti nei miei panni. Avevo le prove!»

«Ma ti sembra che potrei mai averti tradito? Eh?»

«Liam, ti prego. Cerca di capire.»

Ci pensai su. Mi sarebbe piaciuto stare di nuovo con lei come poco tempo prima, che rra sembrato un'eternità? La risposta era più che ovvia: «Non farlo mai più.»

I suoi occhi si illuminarono: «Quindi è tutto come prima?»

«No.», cercai di non ridere.

Il suo sorriso si spense: «Oh»

«E' meglio di prima.», sorrisi e la abbracciai.

Lui mi strinse forte: «Liam, scusami. Mi sei mancato da morire.»

«Anche tu, principessa.»

 

Niall Pov

Ed ecco che ci trovavamo a fare le prove con le nostre tre amiche che ci guardavano, fiere.

Ogni tanto lanciavamo loro delle strizzate d'occhio e loro sorridevano a trentadue denti.

Stavamo provando i microfoni: «Prova-prova. Perfetto, funziona. Devo dire una cosa.». Le guardai. «Marti, Fede, Clo, vi voglio un mondo di bene. Grazie di tutto, davvero.». Fede stette per svenire, Clo sembrava avere una maschera con un sorriso permanente e Marti si mordeva il labbro inferiore, come faceva quando era emozionata.

Cominciai a pensare che tre amiche come loro non le avevo mai trovate.

 

Marti Pov

Era finalmente arrivata l'ora fatidica. Io e le mie amiche avevamo tre posti in prima fila. Pensai al fatto che sei mesi prima mi ritrovavo nella stessa situazione, ma la mia vita era completamente cambiata. Migliaia di fan urlavano e sventolavano cartelloni.

«Mi sento potente.», dissi scherzando.

«Molto potente», mi fece eco Clo.

Poi, sempre con la sua finezza da regina d'Inghilterra, intervenne Fede: «C***o, che figata assurda. Tutte che darebbero la vita per vederli e io che me ne sono portata a letto uno!». Ringraziai il cielo che l'avesse detto in italiano, o si sarebbe scatenato il putiferio. Qualcuno ci aveva riconosciuto ma cercavamo di non dare troppo nell'occhio.

Ecco che partì la base di Heart Attak e i ragazzi entrarono in mezzo a del fumo colorato. Iniziarono a cantare e nonostante fosse la canzone più allegra del mondo iniziai a piangere come una scema. Il cuore mi batteva fortissimo. Guardai dietro alle mie spalle, dove un sacco di ragazzine cantavano commosse. Mi vidi tra loro, una ragazza semplice e normalissima, come tutte. Ora ero una fan degli One Direction e basta, il che mi dava una gioia immensa. Sostenerli in tutto ciò che facevano era fantastico. Non mi sentivo più importante delle altre, per niente.

 

Ad un certo punto, arrivò They don't know about us, la mia preferita. Harry mi guardò e disse: «Ehi, un attimo. Fermate tutto.». Fu solo il suo sorriso che fece in modo da non far preoccupare tutti. Mi guardava ininterrottamente, il che mi preoccupava. La base si spense.

«Voglio chiamare qui con me la persona per cui ho scritto questa canzone insieme a Liam e a Zayn. They don't know about us non era programmata, ma è stata inserita solo all'ultimo momento nell'album all'ultimo momento, dopo la nostra grande insistenza. Questo perché lei è stata in grado di darmi l'ispirazione, per quanto mi riguarda.». Pensai: “Ma sua sorella non c'è al concerto, o sbaglio? Nè sua mamma... forse sua cugina?”. Continuò Liam: «Sì, Harry, anche a me è venuta l'ispirazione pensando alla mia ragazza.». Guardò Clo. Stavo realizzando l'idea e mi venne un infarto. Non poteva succedere. Assolutamente no. Mi sarei opposta. «Ben detto, Liam. Per me è lo stesso.», disse Zayn. Le ragazze accanto a noi ci squadrarono con un espressione indefinita.

«Perciò,», Harry, «Vogliamo invitare sul palco le persone che in così poco tempo hanno cambiato la nostra vita.». Disse Liam: «Martina, Clelia, Federica.».

Non potevo credere che ci stessero davvero chiamando. Ci fecero cenno con la mano di salire. Mi aspettavo un pomodoro dritto in fronte, una tonnellata di fischi e insulti e un occhio nero, ma la reazione delle fan fu completamente diversa. Delle urla mi fecero scoppiare i timpani. Alcune ci guardavano con odio, lo ammetto, ma d'altronde, stare con uno di loro richiedeva alcuni sacrifici, tra cui questo. Guardai Clo e Fede: «Che facciamo?»

«Andiamo no?», rispose eccitata Fede.

Chiusi gli occhi e tirai un sospiro. Pochi istanti dopo mi trovavo di fianco a Harry e di fronte a migliaia di ragazzine. Deglutii, con un mezzo sorrisetto imbarazzato.

«Vuoi dire qualcosa?», Zayn porse il microfono a Fede, che si mise a piangere: «Sì. Voglio dire che siete proprio matti ad invitarci sul palco.», tutti risero. Zayn la strinse con un braccio e le sorrise. Poi Liam chiese a Clo che era diventata verde, gialla, viola, blu...: «Bhe, diciamo che non ero preparata. Voglio solo dire a tutte le fan che questi ragazzi sono davvero fantastici come credete. Dovete continuare a sostenerli, perché se lo meritano, davvero.».

Ecco, lo sapevo, era arrivato il mio turno. Odiai Harry mai come prima d'ora: «Ecco, non mi sono preparata un discorso, veramente. Dirò solo due parole: questa sera sono qui da fan, non da loro conoscente, perciò, come se fossi una di voi che darebbe di tutto per vederli, devo solo complimentarmi con loro. Siete grandi, continuate così.», sorrisi.

«Detto ciò,», continuò Niall, «Non posso che ringraziare non solo queste ragazze, ma tutte voi.»

«Perciò, ora dedichiamo questa canzone a tutte le persone che amiamo.»

Tornammo giù dal palco e ci rimettemmo al nostro posto. E partirono decinde di domande: «Bacia bene Zayn?»

«Ma quante volte l'avete fatto?»

«Che fortunate...»

«S*****a Liam è mio!»

«Complimenti, davvero...»

«Quanto ce l'ha lungo Zayn?». Nonostante avessi pregato Dio che Fede se ne stesse zitta in risposta a quest'ultima domanda, non mi era arrivato aiuto dal cielo: «Parecchio.», si vantò lei. Possibile che non se ne stesse zitta un secondo?

 

Zayn Pov

Il concerto era finito. Il primo concerto del tour. Forse uno dei più belli. Ci trovavamo dietro le quinte. Avrei voluto andare tra la folla, prendermi Fede e andare via. Andare via da tutta quella confusione. Fuggire molto, molto lontano. In un posto dove nessuno avrebbe potuto trovarci.

In camerino, Harry, Louis, Niall e Liam scherzavano e ridevano in boxer (meno male che Fede non c'era...), io ero un po' più malinconico. Ad un certo punto due mani da dietro mi coprirono gli occhi.

Mi girai: «Ehi! Allora, com'è stato?», chiesi a Fede che mi aveva raggiunto con le altre.

Attendevo una risposta ma lei era immobile a fissare gli altri in mutande. Lo sapevo. Ma che ci dovevo fare? Ad ogni individuo di sesso maschile che si trovava davanti, Fede andava via di testa.

«Che state facendo? Io sono felicemente fidanzata! Non potete farmi una cosa simile! Vi rendete che sono davanti agli One Direction in boxer? Dico, avete la più pallida idea? Eh?», tutti risero.

Poi intervenne Marti: «Se permetti, adesso ti metti immediatamente i pantaloni, chiaro?», andò da Harry un po' irritata.

Clo fece lo stesso: «Ehi ehi. Calma e sangue freddo. Vestiti. Ora.». Niall e Louis sghignazzavano vedendo le ragazze gelose e Harry e Liam imbarazzati.

Infine Fede aggiunse la sua e mi disse: «Tu stai pure così. Perché celare tanta perfezione?»

 

Clo Pov

Finalmente, eccoci nelle nostre stanze d'albergo. E che albergo! Era anche troppo lussuoso, a mio parere, ma non lo decidevano loro. Ero a fare una doccia calda, la quale ci voleva dopo emozioni tanto forti. :) Liam stava telefonando ai suoi.

Uscii dalla doccia e mi misi l'asciugamano attorno al corpo. Misi i capelli in un turbante e andai in camera a distendermi sul letto. Liam, dalla terrazza, mi vide: «Scusa mamma, ti devo lasciare.», riattaccò e non staccando lo sguardo da me mi venne incontro. Ammetto che anche Liam sapeva essere abbastanza porcellino, quando voleva, altro che angioletto trallallero trallallà...

«James...?»

«Sì...?», si distese piano sul letto.

«Che intenzioni hai?»

Non disse niente. Si avvicinò e posò le sue labbra sulla mia guancia. Il suo respiro caldo accarezzava la mia pelle. Mi strinse forte e mi baciò lentamente, ma poi il baciò diventò più passionale e si trasformò in qualcosa di più.

«Voglio solo te, nient'altro.», dissi.

«E mi avrai. Per tutta la vita.»

 

Niall Pov

Naturalmente, io e Louis eravamo sempre e solo in stanza assieme, da quando Clo, Marti e Fede erano entrate nella nostra vita. Perciò, ond'evitare di passare la sera del primo concerto in camera a non far niente, decidemmo di andare a flirtare con qualche ragazza nella hall dell''hotel.

«Facciamo una scommessa.», disse Lou.

«Sarebbe?»

«Chi se ne accaparra di più, vince. Chi meno, paga la cena dell'altro con una delle ragazze in un ristorante extra-lusso. Ci stai?»

Non ero pronto. Insomma, io ero un ragazzo per bene... Al dire il vero anche Louis, a differenza che lui sapeva lasciarsi andare. Ma sì... perché rifiutare?: «Accetto.»

 

Fede Pov

Inutile dire che occupazione avevamo trovato io e Zayn per festeggiare. Assolutamente inutile. Ormai, era diventato una specie di sport... quotidiano? Ok ok, calma. Forse quotidiano no ma quasi.

«A quanto pare non mi sbagliavo, quando facevo fantasie su di te, ancor prima di conoscerti.»

«Sei completamente morta di...»

Non lo lasciai finire: «Bhe, cambia ragazza, allora. Magari una tutta precisina che fa l'amore solo una volta a settimana per galateo o non so che...»

«No. Preferisco di gran lunga te.»

«Al di là del nostro amore “selvaggio”... Ti amo con tutto il cuore.», disse lei.

«Anch'io. Sei la cosa più importante che ho.»

 

Marti Pov

Eravamo appena entrati in camera. Appoggiai la borsa e mi tolsi la giacca e le scarpe. Lui fece lo stesso e andammo in bagno. Prendemmo lo spazzolino e iniziammo a lavarci i denti. Non si capiva molto quello che dicevamo, ma gli sguardi parlavano da soli: «Fi rihordi ha frima votta inshieme? A Millan Rohd?»

«Home hotrei non rihoddammi? E' shtato il momenfo più belliffimo della hia vifa! »

«Ok, mejjo che frima ci shacquiamo...»

«Hai rajone...»

 

«Ok, adesso possiamo parlare da umani.»

Rise: «E possiamo anche fare qualcos'altro da umani...», disse malizioso.

«Sei pessimo.», sorrisi, «non è che Fede ti sta influenzando un po' troppo?»

«No... credo...», mi cinse i fianchi e mi baciò, «E anche se fosse? Non mi dirai che ti disturba, la cosa...»

«Assolutamente no, Harold delle mie brame...». E come la prima volta, passai le mie mani tra i suoi riccioli scuri. Cademmo tutti e due sul letto.

«Sei la mia vita. Ti amo, ti amo. Non trovo altro modo per dirtelo... Non ho le parole, non ho i gesti, non sono capace di dimostrartelo... non ci riesco proprio, perdonami...», disse quasi piangendo.

«Non serve che me lo dimostri. Lo so già, perché io provo le stesse cose e so che non ce modo per farlo capire.», lo guardai negli occhi.

«Baciami.», ansimò.

«Ti ricordi quando alla tua stessa parola ti avevo risposto “non posso”?»

«Il ricordo più brutto della vita.»

«Ti ricordi quando ci dovevamo lasciare?»

«Non voglio ricordare.»

«E ti ricordi quanto siamo felici?»

«Certo che sì.», respirava velocemente, gli occhi chiusi e l'espressione accigliata.

Lo baciai.

«Se questo è l'amore... adesso capisco perché tutti parlavano di anima e non di cuore.»

 

 

Perdonatemi, ma io ho un debole per i finali scontati. Lo so, ma odio tutto ciò che finisce male. Perciò, ecco l'ultimo capitolo.

Un massive thank you (cit.) a tutte coloro che hanno letto questa FF.

Vi chiedo, quindi, di lasciare un'ultima recensione per finire in bellezza.

 

Mi scuso, infine, per gli errori non solo di battitura ma anche per tutte le imprecisioni

 

Grazie di cuore, vi aspetto nella prossima FF a breve sulla mia pagina. Un bacio grande, Martina3

  
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