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Autore: Temari    27/11/2012    4 recensioni
Raccolta partecipante alla challenge 'I Cinque Minuti del Martedì' indetto da KoaChan e NonnaPapera.
#29 - "Strano..." Era il termine che continuava a spuntare sempre più frequentemente nella sua mente
La challenge è stata sospesa fino a data da destinarsi per questioni relative al forum che la gestisce. :)
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The Lives of Aaron and Keith'
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Salve a tutti! =D
Altro martedì, altra drabble per la challenge.
Anche se stavolta non è una drabble, ma una piccola flashfic--ho sforato leggermente sul tempo limite... che volete, il prompt sembrava scelto a posta per me. LOL

Note:
Prompt => Violino
Wordcount => (in 5 minuti) 149; (in totale, circa 10 minuti) 319

Ja ne,
Temari

Shards of Life





        Messo piede nell'aula, schioccando la lingua contro il palato quando la porta in legno cigolò, Keith vide che le gradinate erano già occupate per tre quarti e notò anche che la gran parte delle persone si erano voltate a fissarlo con un misto di curiosità e - in alcuni casi - disgusto. Passando in rassegna i presenti, il ragazzo constatò che tutti i presenti erano più grandi di lui.
        "Sicuramente pensano che abbia sbagliato aula..." Pensò, nascondendo un sogghigno dietro uno sbadiglio, facendosi strada verso il fondo e di conseguenza verso la cattedra.
        Appoggiò la custodia del suo violino sul lungo tavolo di legno che costituiva un unico banco e si sedette, deciso a pensare ai fatti suoi fino all'inizio della lezione. «Ehi, ragazzino, questo è il corso avanzato.» Disse un uomo sui trent'anni, con un verso sdegnoso, «Farai meglio ad uscire adesso prima di fare una pessima figura.»
        Keith lo ignorò.
        Poco dopo arrivò il professore, che decise di ascoltare tutti i presenti per valutarne il livello. Keith fu il primo ad alzarsi, aprendo la custodia ed estraendo il violino; si fece strada fino al piano rialzato della cattedra, «Nessuno spartito?» gli chiese l'insegnate in tono sorpreso.
        «Non ne ho bisogno.» Rispose Keith, spostando una ciocca di capelli neri dal lato del viso, prendendo posizione ed iniziando a suonare ad occhi chiusi—le mani non avevano alcuna incertezza nel muovere l'archetto e nel pizzicare le corde.
        Quando terminò il pezzo, il professore, basito, non poté che battere le mani complimentandosi. «La Sonata del Diavolo [*], terzo movimento, di Tartini... Un'esecuzione a dir poco superba, uh, signor Heathcote. Cos'altro potevo aspettarmi da uno studente che ha terminato il corso di primo livello solo in un anno e mezzo...?»
        Keith si limitò a rispondere con un piccolo inchino, tornando poi al suo posto, lanciando un sogghigno in direzione dell'uomo che gli aveva rivolto la parola poco prima e trovandolo a bocca aperta e con gli occhi fuori dalle orbite.




Note 2: [*] Sonata del Diavolo, 3° movimento.
   
 
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