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Autore: Dear M    27/11/2012    2 recensioni
“ Viviamo finchè siamo giovani.” ecco cosa mi ha insegnato la vita.
Ciao a tutti, io mi chiamo Alexis, ma tutti mi chiamano Alex. Ho compiuto da poco 18 anni e da poco sono uscita da un istituto per ragazzi orfani, insieme al mio migliore amico Zayn, che, sfortunatamente, è in carrozzina, a causa di un'incidente stradale , che ha avuto anni fa con la madre.
Lui ha perso la madre in quell'incidente e del padre non si hanno tracce da quasi 5 anni. Invece per quanto riguarda i miei genitori, beh mio padre è un tossico dipendente, mentre mia madre è morta quando io ero piccola.
Appena siamo usciti da quell'istituto, abbiamo deciso di realizzare il nostro più grande sogno : aprire il nostro Atelier che vende abiti da sposa.
Adesso siamo qui. Io. Lui. E questo bellissimo negozio da gestire nel bel mezzo del centro di Londra.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=Qfil-u6qi30&feature=related

#ALEXIS#
...

Eravamo appena arrivati a destinazione. Anne aveva appena steso la tovaglia bianca con alcuni ricami ai lati, sul bellissimo prato verde. Faceva molto caldo quel giorno e non c'era nemmeno un po' di vento.
Iniziammo a mettere sulla tovaglia pane, schiaccia, insalata, acqua, bibite, panini, cocomero e tantissime altre cose buonissime da mangiare.
Appena finito il pranzo, Gemma dovette andare via, perchè aveva un altro appuntamento, quindi rimanemmo io, Harry, Anne e papà. Ancora non mi ero abituata a chiamare Anne mamma, come Harry non era abituato a chiamare Chris papà. Era una situazione un po' critica.

-Allora, come stanno andando i rapporti tra voi due?- chiese Anne tutto d'un tratto.
-Eh?-mi alzai di scatto, visto che mi ero distesa per fare un sonnellino.
-Rapporti? Che rapporti?- disse Harry sudando freddo.
Ci scambiammo sguardi preoccupati come se entrambi ci dicessimo a vicenda 'Hai detto qualcosa?'.
-Sì. Tra di voi. Siete fratelli ormai!- esclamò Anne ridendo e guardandoci.
-Ahh..- disse Harry sospirando.
-Normali.- dissi fissandolo.
-Ragazzi è tutto apposto?- chiese mio padre, abbracciando Anne.
-Sì.- dissi iniziando a guardare la gente che era al parco.

Dopo un po' che guardavo i bambini giocare a palla e le persone correre e chiacchierare, Harry si avvicinò a me e cominciò a parlare.

-Ehi.- disse sedendosi accanto a me.
-Non dovresti salutarmi.- dissi senza guardarlo.
-E perchè?- mi chiese stranito.
-Io non sono quella inaffidabile. Che fa delle cose sbagliate perchè, secondo te, mi piace farle!?- esclamai rendendo la cosa scontata.
-E lo penso ancora. Ma il saluto se lo permettono tutti.- disse iniziando a fissare la gente al parco.
Io non risposi continuavo a fissare le persone. Cercavo di non dover incrociare il suo sguardo un'altra volta.
-Lo sai mi piacerebbe sentire la tua voce non solo per litigare!- mi disse
-Ah ok.- risposi fredda
-Alexis ti prego.- disse girandosi verso di me.
-Cosa? Cosa vuoi?- dissi fissandolo. E mi pentii amaramente di averlo fatto.
-Voglio parlare con te.- disse fissandomi. Ed io per l'ennesima volta, mi stavo perdendo nei suoi occhi verdi.
-Cosa dovrei dirti? Cosa vorresti sentirti dire? Eh? Mi dispiace?!- dissi alzando la voce.
-Ragazzi qualcosa non va?- disse mio padre
-No, tutto apposto.- disse Harry facendo finta che non fosse successo niente.
-Io ho bisogno di farmi un giro.- dissi alzandomi.
-Alexiiiiissss!- sentii qualcuno chiamarmi.
-E sentiamo chi è che non mi darebbe affetto?- chiesi ridendo.
-Io.- disse avvinandosi.
-Alexiiiiss!- sentì ancora urlare il mio nome. Così mi girai e vidi Liam correre verso di me e mi venne un 'idea.
-Eh no caro il mio signor. Styles! Io ce l'ho chi mi da affetto!- dissi allontanandomi da lui.
-Ah sì? E chi sentiamo?- dissi cercando di sfottermi.
Ma io era più furba e più stronza di lui, quindi appena Liam si avvicinò a me lo baciai a stampo e poi lo presi per mano.
Harry rimase in piedi come un idiota a fissarci.
Mi dispiaceva averlo fatto, ma dovevo far vedere a Harry che non mi mancava, almeno è quello che volevo far credere a me stessa e agli altri.


Appena mi allontanai abbastanza dalla mia famiglia, spiegai la situazione a Liam.

-Ehi ascoltami. Devo parlarti.- li dissi
-Dimmi. Ti ascolto. Anche se in questo momento sono felicissimo.- dissi con un grandissimo sorriso.
-Felicissimo?- chiesi impaurita dalla risposta che avrei ottenuto
-Mi hai baciato! Cioè mi hai baciato tu, senza che io ti chiedessi niente. Non è fantastico?- mi chiese tutto entusiasta.
-No.- dissi fredda.
-No?!- chiese facendo sparire dal suo volto quel sorriso.
-Ascolta non voglio creare altri casini. Io non voglio tornare insieme a te. Ok?- cercai di spiegare
-E perchè mi hai baciato?- mi chiese giù di morale
-Era per fare capire ad Harry che non lo voglio. Che non mi interessa più niente di lui.- spiegai a Liam.
-Quindi mi hai usato?- disse ridendo per poi fissarmi.
-Non prenderla sotto questo punto di vista.- dissi cercando di non rovinare niente.
-Sotto quale aspetto la dovrei prendere? Non ne vedo altri.- disse un po' irritato. Io non risposi, non sapevo più che dire.
-Ci vediamo in giro. James.- sapeva che non sopportavo la gente che mi chiamava per cognome. Lo aveva fatto di proposito. Comunque lo lasciai andare e tornai dov'era la mia famiglia, solo per prendere la borsa e tornare a negozio, che quel giorno rimase chiuso.

-Ehii. Dov'eri finita?- mi chiese mio padre appena mi vide.
-In giro.- dissi arrabbiata.
-Dove vai?- mi chiese mio papà.
-Lasciala andare Chris. Avrà sicuramente da fare!- esclamò Harry intromettendosi nei nostri discorsi.
-Sì ha ragione. Lasciamo andare. Devo allontanarmi dagli stronzi.- dissi facendo un sorrisetto a Harry.
-E sarei io adesso lo stronzo?- disse alzandosi.
-Tu Harry sei il protagonista di questa storia.- dissi girandomi di scatto.
-Tu lo sei più di me.- mi urlò.
-Ma tu hai rovinato tutto.- urlai andandogli vicino. - Tutto.- ripetei con un filo di voce.
Mi accorsi che tutto la gente al parco ci stava osservando. Erano tutti voltati a fissarci. Così afferrai la mia borsa che era cascata e iniziai a correre verso l'atelier.
-Alexiiiis!- mi urlò mio padre. Ma cercai di non voltarmi. Volevo arrivare il prima possibile a casa.

Mentre camminavo con le lacrime agli occhi chiamai Zayn.
#ZAYN#

Ero rimasto tutta la mattina e il tardo pomeriggio da solo. Per fortuna il negozio era chiuso. Ma cercai comunque di terminare qualche lavoretto, mentre Alexis stava passando il pomeriggio con la sua famiglia.
Lei aveva questa possibilità ed era un bene che la sfruttasse.
Ma verso le 5 mi squillò il telefono e quando vidi che era Alexis, non esitai a rispondere.

-Pronto cucciola!- dissi appena accettai la chiamata.
-Zayn.- rispose lei singhiozzando.
-Alex che è successo?- chiesi spaventato.
-Ho bisogno di te.- disse
-Dove sei?-
-Sono per strada sto arrivando all'atelier.- cercò di spiegarmi.
-Mi spieghi cosa è successo?- chiesi un po' alterato.
-E' tutto un casino. Va tutto storto.- continuò a ripetermi piangendo.
-Cosa va tutto storto? Chi ti ha fatto piangere?- chiesi arrabbiato.
-Ho bisogno di te e basta.- mi ripeté lei come se volesse nascondermi qualcosa.
-Ok io sono qui. Non ti preoccupare. Ti sto aspet...- ma prima che finissi di parlare lei mi disse 'Aprimi'.
Appena aprì mi corse in contro e mi abbracciò. Non sapevo come reagire, perchè non sapevo il motivo di quel pianto. Così mi limitai ad abbracciarla e a darle i bacini sulla testa.
Non volevo vederla piangere. Avevo bisogno di spiegazioni e di molte risposte a molte domande.
 
   
 
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