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Autore: fliflai    27/11/2012    7 recensioni
Ecco il continuo del marmocchio problematico!
Hibari e Tsuna stanno insieme da due mesi, ma qualcuno si opporrà! Cosa succederà?
scopritelo leggendo questa storia! Naturalmente se vi va!
Per problemi con la storia ho dovuto postare nuovamente i capitoli 12 e 13 ma adesso sono disponibili
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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Hibari stava sdraiato sul tetto della scuola.

Quella mattina non era per niente tranquillo. Quando Tsuna si era svegliato aveva detto di non sentirsi troppo bene, poco dopo aveva iniziato a vomitare.

Tuttavia aveva deciso di andare lo stesso a scuola, perchè era un po' migliorato.

Ma il moro non era affatto sicuro sulle condizioni del ragazzo, quindi aveva incaricato Hibird di seguire Tsunayoshi e, in caso di bisogno, di venirlo a informare.

Era ormai arrivata l'ultima ora, e Kyoya si era tranquillizzato, non era successo niente per tutto il giorno.

Menomale” pensò sollevato.

Non lo avesse mai fatto.

Proprio in quel momento sentì cinguettare ( con tono piuttosto forte ) il suo canarino.

<< HIBARI! HIBARI! >.

Il Presidente del Comitato Disciplinare si alzò velocemente, con il cuore in gola, e seguì Hibird.

Passò per molti corridoi, buttando a terra poveri studenti e altrettanto innocenti professori, e alla fine arrivò davanti alla porta del bagno maschile.

Che ci faceva il castano lì?

Preferì non indagare, ed entrò.

Tsunayoshi stava praticamente abbracciando la tazza, e stava vomitando.

Ancora? Ma cosa aveva da vomitare ormai?

<< Tsunayoshi! >> esclamò inginocchiandosi accanto a lui.

L'altro non rispose. Non che potesse.

Dopo dieci minuti buoni il castano si staccò dalla tazza e, pulendosi come meglio poteva cercò di alzarsi. Non ci riuscì, perchè le gambe non volevano saperne di reggerlo.

Hibari lo sostenne, e lo pulì meglio con un fazzoletto.

<< Andiamo in infermeria >> disse deciso. Non si aspettava nessuna replica.

Infatti nessuno disse niente, e il quattordicenne si fece trascinare per un lungo tratto.

Alla fine il diciassettenne reputò saggio prenderlo in braccio.

Tsuna si rannicchiò sul suo petto, tremante.

Dire che Kyoya era preoccupato era un eufemismo.

Ma che succedeva?

 

*-*-*-*

 

Shamal era stato categorico. Quello era l'effetto che la pillola produceva quando stava per esaurirsi.

L'unica cosa positiva di quella situazione era che Tsuna stava per tornare un maschio.

<< F-fa male... >> gemette il castano mentre stringeva la mano di Kyoya.

Aveva le lacrime agli occhi e si contorceva sul letto.

Hibari si appuntò mentalmente di mordere a morte Giannini in modo doloroso. Molto doloroso.

<< Hibari-san! >> urlò il quattordicenne rannicchiandosi in posizione fatale.

Stava piangendo, e non aveva la più pallida idea di come consolarlo. Era frustrante.

Ci volle poco per far svenire Tsuna. Evidentemente il dolore era troppo.

Hibari gli accarezzò piano i capelli.

Notò che il piccolo seno era scomparso.

Shamal si avvicinò e, sotto lo sguardo vigile del moro, esaminò Sawada.

<< E' tornato normale >> affermò guardando Hibari.

Quest'ultimo sospirò di sollievo. Non era successo niente. Era stato tutto il giorno con l'idea di aver sbagliato la sera prima.

<< Peccato, da ragazza era molto più carino! >> mormorò con voce bassa l'infermiere. Aveva la bava alla bocca.

<< Ti morderò a morte >> disse incazzato Kyoya avvicinandosi all'uomo.

<< Su su non ti arrabbiare Hibari! Scherzavo... scherzavo! >> esclamò Shamal indietreggiando. Kyoya ne dubitava fortemente, ma in quel momento Tsunayoshi si stava riprendendo. Non aveva tempo da perdere con un insulso maniaco come quello.

 

*-*-*-*

 

Tsuna era sull'orlo della crisi di nervi.

Era da due giorni che non andava a scuola, Shamal gli aveva detto di riposarsi.

E lui lo aveva fatto.

O almeno ci aveva provato.

I Guardiani gli avevano praticamente assediato casa, e non lo stavano aiutando. Affatto.

Come in quel momento.

Tsunayoshi pensava che una frase semplice come “c'è troppa ombra” fosse innocua.

Per niente.

Tutti si erano attivati.

L'unico che voleva fare una cosa decente era, stranamente, Lambo. Quest'ultimo aveva proposto di alzare la tapparella della finestra.

Ma chi la ascoltava la stupida mucca? Nessuno.

Per cui Sasagawa aveva iniziato a prendere i muri a pugni, provocando delle grande crepe.

Poi venne il turno di Takeshi che, estratta la spada, aveva incominciato a tagliare tutto quello che c'era intorno alla finestra che non fosse danneggiato dal Guardiano del Sole.

Ed infine Gokudera, prendendo la dinamite aveva esclamato: << Non si preoccupi Decimo! La elimino io! >>. Detto ciò aveva lanciato le bombe sulla finestra, ottenendo un risultato non difficile da immaginare.

Poi il castano aveva sentito che qualcuno lo stava sollevando.

<< Che succede qui? >> aveva chiesto un incazzato Hibari Kyoya.

La sua salvezza!

O almeno credeva.

<< Kufufu ma guarda un po'.... >> aveva mormorato Mukuro comparendo alle loro spalle. Ma da dove spuntava?

Tsuna era stato adagiato gentilmente su letto ( o almeno quello che ne rimaneva ).

<< Rokudo Mukuro, ti morderò a morte >> ringhiò Hibari.

Ma perchè? Per che cosa continuavano a combattere?

Per Tsuna le ragioni erano talmente tante che evidentemente non ci facevano neanche più caso.

E a quella baraonda si erano aggiunti anche tutti gli altri.

Perchè aveva una famiglia così?

Nana, dal piano di sotto, sorrise la marito.

<< Tsu-kun ha proprio degli amici vivaci! >>.

 

*-*-*-*

 

Miku era stata dimessa dall'ospedale proprio quel giorno e, contro il volere di tutti, si era diretta a casa Sawada.

Quella battaglia aveva deciso che l'avrebbe vinta lei. Non c'era nessun Kyoya Hibari che potesse impedirglielo.

Tsunayoshi sarebbe stato suo. Se lo sarebbe preso con la forza.

Non c'era altra soluzione.

L'unica cosa che la ragazza non aveva calcolato erano gli amici della sua preda.

Così, quando entrò nella “stanza” di Tsuna rimase scioccata.

Ma dove era finita?

 

 

  
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