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Autore: Shebelievesinoned    27/11/2012    4 recensioni
Sono passati 3 anni da quando Alexia è partita per il Canada. Sua figlia, Dakota ha 3 anni. Alexia farà ritorno a Londra, un luogo pieni di ricordi per lei. Ricordi che le hanno lacerato il cuore, ma ricordi che saranno sempre parte di lei.
Ritroverà gli amici più cari, suo fratello e Harry, il ragazzo che ama. Con lui sembra filare tutto liscio, fino a quando non si intrufola nelle loro vite, una persona che le sconvolgerà.
Spero di avervi incuriosite. Leggete dai :D Un bacio.
Maya
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Harry
-Papà io vado sullo scivolo con la mamam!- esclamò Dakota ridendo.
-Ok attenta però!- gridai di rimando.
Era mezz'ora che la piccola non faceva altro che correre dall'altalena allo scivolo, dallo scivolo all'altalena, seguita da Alexia, che non aveva più fiato.
La scena era mezza comica, però per non sembrare troppo "cattivo", mi trattenni anche se stavo per scoppiare.
Dopo un pò, vidi arrivare Ale tutta trafelata.
-Ahaha già stanca?- domandai ironico.
Mi rivolse un'occhiata poco carina, ma in fondo io scherzavo.
-Dai scherzo.- sorrisi e mi avvicinai a lei. Ci scambiammo un bacio profondo e pieno di significati.
-Ancora un pò che resto qui ed esco pazza!- sentenziò provocando la mia risata.
-E dai per una volta che usciamo sorridi Ale.- esclamai ridendo.
Si avvicinò di nuovo e mi scambiò un bacio, non veloce come l'altro, ma lunghissimo e bellissimo.
Con la coda dell'occhio vedevo che alcune nonnine ci fissavano con la bocca spalancata come se fossimo degli alieni.
È vitato baciarsi per caso? A me non sembra. Non c'è nessun cartello che lo vieta.
Appena Dakota arrivò ci staccammo.
-Sono stufa!- si lamentò.
-Ma se ti stavi divertendo?- domandai alquanto stupito.
Non ebbi risposta.
-Ok andiamo dai!- sospirai.
Appena uscimmo dal parco però non sapevo da che parte andare.
-Che si fa Ale?- domandai.

Alexia

-Potremmo andare a vedere se troviamo qualche vestitino carino!- i miei occhi si illuminarono.
Ok, sarò anche stata una mamma, ma ero giovane e non resistevo davanti ad una vetrina.
Dakota non disse nulla, Harry accennò un "sì" con la testa.
-Alloraa?- strillai facendoli saltare. -Se vi va andiamo a mangiare!-
Dalle loro espressioni capii che avrebbero preferito quello.
Ciò che successe dopo, avvenne tutto in fretta: mi cadde il telefonino dalla tasca dei jeans, e lanciai un urlo impressionante. Mi abbassai per raccoglierlo, ma mi si piegarono le ginocchia per quanto non fossi abituata a portare i tacchi. Harry mi tenne su.
Quando mi alzai non vidi più Dakota.
-Dov'è Dakota?- domandai in preda al panico.
Harry si guardò intorno. La vidi in mezzo alla strada, proprio quando arrivava a tutta velocità una macchina. Gridai, andai verso di lei, ma fu tardi. Arrivai tardi. Maledettamente
tardi. Il cuore mi si bloccò nel petto di colpo, gli occhi mi si riempirono di lacrime mentre toccavo il suo corpicino senza sensi. Presi il cellulare e digitai con le mani tremanti il numero dell'ambulanza. Avevo la mano che mi tremava, ma resistetti.
Quando mi risposero cominciai a parlare, con la voce tremante, gli diedi tutte le indicazioni possibili e in un attimo arrivò lì. La caricarono su, salimmo anche io ed Harry. Per tutto il
tragitto non feci altro che piangere e piangere, pregare perchè si salvasse e accarezzarle il visino, freddo e spento. Non era la mia piccola. Quella non era Dakota. Lei sorrideva sempre, rideva, giocava, amava la vita.
Harry continuava ad abbracciarmi, lo sentivo piangere disperatamente, ma non capivo le sue parole. Era come se fossi in una bolla di sapone, all'interno della quale le parole apparivano lontane e poco chiare. Mi sentivo così.
Quando arrivammo all'ospedale, la seguii finchè potevo continuando a piangere, poi un ragazzo, sulla trentina d'anni mi bloccò.
-Scusi signorina, non può entrare!- disse dirigendosi verso una camera.
In quel momento credetti di morire. Cominciai a piangere non mi interessava se qualcuno sentisse o no, volevo solo indietro mia figlia sana e salva.
Harry mi abbracciò di nuovo -Vedrai che andrà tutto bene!- sussurrò, piangendo.
Non risposi, avevo perso la capacità di parlare e di ragionare, il mio cervello non era più connesso pensavo solo al quel tragico momento, non avevo altro per la testa.
Sentii la voce di Harry in lontananza. Era al cellulare. Pochi minuti dopo, vidi Louis, Zayn, Liam e Niall, arrivare come dei fulmini.
-Ale che è successo?- mi domandò Louis trafelato.
Non riuscii ad aprire bocca. Ciò che provavo in quel momento non si può spiegare.
Mi buttai tra le sue braccia e piansi, piansi tanto.
-Dakota ha avuto un incindente.- sussurrò Harry con la voce spezzata dal dolore.
In quel momento vidi solo lacrime, sul volto di tutti. Chi come Zayn, molto orgoglioso, che cercava di trattenersi, chi come Niall, semplicemente come era fatto, che
piangeva come un bambino, chi come Louis, che per il dolore, non riusciva neppure a piangere. Mi sentivo uno straccio, come era successo?
Poco dopo vidi arrivare un dottore, ma non avevo nemmeno la forza di alzarmi, le gambe mi tremavano, le mani anche, la testa girava vorticosamente, il cuore era a pezzi, gli occhi arrossati.
Andò Harry da lui e tornò con una faccia peggio di prima.
-Dice che è gravissima e che...- non continuò.
Scoppiai a piangere, adesso più forte, come il mio dolore.
Non riuscivo a fermarmi. Non potevo.
-Ale..- Louis mi venne vicino.
Lo fissai. Le lacrime mi offuscavano la vista.
-Andrà tutto bene piccola, vedrai che Dakota se la caverà!- sussurrò abbracciandomi forte.
Mi strinsi a lui piangendo ancora, bagnandoli la felpa, ma a nessuno dei due importava.
Passammo due ore tutti lì, all'ospedale, senza avere nessuna notizia, stando sempre peggio.
Io non facevo che piangere da quando eravamo arrivati all'ospedale e da allora non avevo aperto bocca. Non ero più io: non parlavo, non ragionavo, piangevo e basta.
Dopo queste due interminabili ore, uscì una dottoressa piuttosto giovane.
Venne vicino a noi.
-Siete voi i parenti della bimba?- domandò.
-Si.- fece Harry.
-Beh ho bisogno di parlare un attimo con i genitori.- sussurrò.
Mi alzai e la seguii, come fece Harry.
Ci condusse ad un bancone dove c'erano alcune sedie. Mi sedetti senza aprire bocca, mentre versavo altre lacrime.
-Allora?- domandò Harry piangendo. Aveva anche lui gli occhi arrossati.
-Ecco, abbiamo bisogno che voi firmiate alcune carte.- disse porgendo il foglio ad Harry.
-Come sta nostra figlia?- chiese lui insistendo.
-Ecco, la piccola.. è entrata in coma.-
"Coma...Coma..Coma...." a quella parola, piansi ancora più forte. Questa volta mi lasciai completamente andare alle lacrime,
-Coma?- fece eco lui.
Avevo la gola a pezzi per quanto stavo piangendo, ma non sentivo il dolore. Ero talmente anestetizzata da questo incubo che non sentivo altro.
-Mi dispiace molto, avrei bisogno di una vostra firma qui.- fece lei porgendo la penna ad Harry. Firmò.
-Ale tieni.- sussurrò porgendomi la penna.
Me la mise in mano, ma non riuscii a tenerla e cadde. Mi misi le mani sulla faccia e ricominciai a piangere. Ero senza fiato.
-Ale coraggio firma!- ripetè, avvicinandomi al foglio e rimettendomi la penna in mano. Feci una specie di firma, tutta tremolante, poi mollai tutto e corsi fuori. Non sapevo bene
dove andare, non ci vedevo benissimo. Intravidi la scritta "USCITA" e la seguii.
Mi ritrovai in breve fuori da lì. Mi sedetti per terra e cominciai a lasciar uscire le lacrime senza sosta, non mi importava più di nessuno, volevo morire, come poteva essere così
crudele la vita?
Il mio cellulare squillò. L'ultima cosa che volevo era sentire qualcuno. Non volevo sentire la voce di Louis, né quella di Harry, né quella di Liam. Non volevo nessuno.
Avrei voluto che qualcuno mi uccidesse, tanto il dolore era lo stesso.
-Ehi piccola che ci fai qui?- Zayn.
Lo fissai, continuando a singhiozzare. Perchè non riuscivo a parlare?
Si sedette per terra accanto a me.
-Sai non devi preoccuparti Dakota è una bimba fortissima e supererà anche questo.- sussurrò.
Allora Harry gli aveva detto tutto.
"Stronza parla, di qualcosa".
No vocina, non ce la faccio. Vorrei, ma le parole mi muoiono in gola.
"E tu provaci no?"
Smettila di ho detto che non ce la faccio.
-Senti stellina, odio vederti così, quando soffri mi sento morire, non puoi fare così, devi essere forte anche per Dakota.- sussurrò.
Affogai tra le lacrime e Zayn mi abbracciò.
-Shhhhh tranquilla tutto andrà bene.- disse dolcemente.
Avevo il respiro affannato e tra poco avrei avuto un attacco.
-Perchè deve andare tutto male?- sussurrai.
"Finalmente ce l'hai fatta!"
Taci vocina.
-Piccola, la vita è crudele e ci mette a dura prova, ma devi essere forte.-
Ricominciai a singhiozzare.
-Non doveva succedere è stata tutta colpa mia. Se non mi fosse caduto il cellulare...- non potei finire.
Mi prese il viso tra le mani.
-Stellina, l'ultima cosa che voglio sentire è che ti dai la colpa ok?- disse.
-Non è colpa di nessuno, è colpa della vita, del destino, è solo una prova, vedrai che Dakota starà bene.- sussurrò.
Crederci o non crederci? Per ora non avevo nemmeno la forza di ragionare.
Zayn mi abbracciò di nuovo.
Avevo solo bisogno di qualcuno a cui affidare il mio cuore distrutto.

TO BE CONTINUED....

Ciao... ok lo ammetto questo capitolo è deprimente. Ero già ispirata da un pò, spero vi piaccia. Poi ho continuato a scrivere mentre ascoltavo "Hall of Fame" dei The script. AMO questa canzone. E a voi piace? Beh recensite dai un bacio.
xxx

  
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