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Autore: Scarlett_92    28/11/2012    4 recensioni
“ Mentre i mali uscirono e presero il loro posto in mezzo agli umani, la Speranza non lo fece, aggrappandosi al fondo del Sacro Scrigno di Pandora; per millenni rimarrà lì, e nessuno potrà mai impadronirsene. Tuttavia, un giorno un essere divino rinuncerà alla sua immortalità per amore di un mortale, e, quando alla loro porta verrà appeso un fiocco rosa, il vaso si aprirà un’ultima volta, lasciando che la sua unica ospite raggiunga la sua Custode.
La dinastia degli immortali sparirà poco dopo il lieto evento, ma il dono della Speranza non morrà, chiuso al sicuro nell’ultima degli esseri Potenti, destinata a portare la salvezza: la mezza dea. ”
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 43.
 
 
Le ricerche dei genitori umani di Ghish continuavano senza sosta. Blocco dopo blocco, avevano scoperto che l’ex-alieno, sopresa sorpresa, non era Giapponese. Il che allargava –forse un po’ troppo- la cerchia delle ricerche.
E intanto il tempo passava velocemente, inesorabilmente. Dal ritorno di Noel erano passati ulteriori mesi, in totale quasi sette… Ne restavano soltanto cinque per risolvere il problema dell’ Arma, e visto che non c’era neanche l’ombra di un indizio, forse il tempo che restava non era abbastanza.
 
Nonostante fosse continuamente messa sotto pressione dal divino Zeus, la mezza dea non aveva accennato nulla ai suoi amici che, oltre a farsi prendere dall’ansia, non avrebbero potuto far nulla. Tanto vale preservare i loro nervi.
Ma non era poi tanto semplice far finta di nulla sentendo il peso del mondo sulle spalle ed essendo consapevole di non poter far nulla per salvarlo…
 
Ad ogni modo, Noel cercava, almeno quando non era sola, di concentrarsi su altre cose.
Il problema di Ghish, ad esempio, era una distrazione abbastanza soddisfacente.
 
 
<< Ok… Con questa abbiamo escluso anche la Cina… >> sussurrò Ghish, con gli occhi contornati di un colorito violaceo a causa del sonno.
 
<< Ottimo! Ci restano… Uhmm… >>
<< Il resto del mondo, Noel… >>
 
<< Ma che dici! >> Sbottò la ragazza, tirandogli un libro con fare “decisamente” amorevole.
<< Proviamo a ragionare, no? Dunque, secondo quanto detto da Pai, i tuoi genitori alieni ti hanno trovato quando avevi all’incirca un anno e mezzo, ed avevi la carnagione molto chiara; questo escluderebbe l’Africa e assieme a lei tutte le etnie con la carnagione molto scura, comprendendo anche genitori o parenti che non abbiano la pelle chiara. Quindi, partendo dall’escludere un intero continente, io direi che potremmo proseguire le ricerche nei paesi Asiatici –visto che, comunque, sei stato trovato in Giappone, e magari eri qui per una vacanza- per poi allontanarci, spostandoci in Europa e infine in America. >> sentenziò, spostandosi sul mappamondo con l’indice.
 
<< Domani, Noel, ok? >> borbottò, guardando con profonda invidia Karen, Nick, James e Blaine, che dormivano come angioletti. “A loro sì e a me no”, pensava.
<< Ma che domani? Dobbiamo sbrigarci, abbiamo un mondo intero da controllare e tu dici domani? >>
<< Sono le sei del mattino! >>
<< Appunto, è già domani! >>
 
Ghish sbuffò, tra uno sbadiglio e l’altro. << Senti, Pai dovrebbe darci altre informazioni… Così è troppo difficile… >>
<< Non è difficile, è che il tuo cervello non ha capacità organizzative. >>
<< Che vorresti dire..? >>
<< Tieni questo qui e inizia a controllare. >> Gli disse, porgendogli l’elenco delle nascite in Egitto.
<< Egiziano…perché no.. >> disse tra sé. << E tu? >>
 
Un ghigno di sfida apparì sul viso di Noel. << Io controllerò questo. >>
Il ragazzo si sporse per controllare l’intestazione dell’enorme libro che aveva lei in mano, rimanendone sconcertato.
<< Ancora con la storia della Russia. >> disse, e non era una domanda. Era una mesta, sconsolata, esasperata affermazione.
<< Ebbene sì. >>
<< Senti, fidati del mio istinto, non sono russo! >>
<< Che vuol dire? In Russia potresti avere un prozio di secondo grado del fratello del bisnonno della madre del nonno del padre di tuo padre! E potrebbe essere stato un mafioso! E, sai com’è, uno la mafia ce l’ha nel sangue.. >>
<< Non sono un mafioso! >>
<< Sì, sì. Mentre ti convinci io vado a svegliare tuo fratello. >> e così dicendo si alzò, procedendo a grandi passi verso la stanza del fratello maggiore.
 
Per Ghish fu inutile cercare di fermarla. Arrivò alla porta in un battibaleno e cominciò a bussare con forza.
 
Lasciò che passassero cinque minuti esatti, prima di agire con i suoi metodi.
<< Ok, io sto entrando! Chiunque sia lì si coprisse, grazie! >> e aprì la porta, incurante del povero Ghish che, alle sue spalle, cercava di trattenerla in qualche modo.
 
Prima di dirigersi all’enorme letto di Pai, Noel corse all’ampia porta-finestra e ne spalancò le tende, facendo penetrare i raggi del Sole che, alle sei e mezza del mattino, erano già belli e lucenti.
 
<< Ma che… >> mugolò l’alieno sotto le coperte, portandosi una mano davanti agli occhi. Una sola, perché l’altra era saldamente stretta alla sagoma affianco alla sua.
Una sagoma dai capelli verdi, che si alzò appena per poi nascondersi immediatamente.
 
<< Buongiorno gioie! Dormito bene? Uh, Lory, quanto tempo! >> disse Noel, sottolineando il nome della mew mew. Della serie “è inutile che ti nascondi, tanto ti ho vista. Tana per Lory!”.
 
Ghish se ne stava sull’uscio della porta, con una mano in fronte. Non aveva abbastanza forze in corpo per mettersi a litigare con la ragazzina. Ne stava usando già troppa per reggersi in piedi, con tutto il sonno che aveva.
 
<< Ehm… buongiorno, Noel… >> gracchiò Lory, arrossendo come non mai. Almeno indossava una maglietta.
<< Che ci fai qui a quest’ora, Noel? >> disse invece Pai, mentre guardava con aria assassina il fratellastro.
 
<< Oh non fare così, veniamo in pace. Dunque, >> esclamò, mentre faceva segno ai due si spostarsi per farla sedere sul letto, << mi servono altri indizi per trovare i genitori di Ghish. >>
 
<< Oh, Dio… >> fece l’alieno, portandosi la mano sugli occhi. Era ancora mezzo addormentato. << Noel, credimi, ti voglio bene, ma non potremmo rimandare la chiacchierata a…che so… le dieci? >>
<< No. >>
<< … >>
<< Dicevamo: ho escluso l’Africa e gli altri Paesi in cui ci sono etnie di carnagione scura, e abbiamo scartato anche Giappone e Cina. Volevo controllare anche la Russia, ma Ghish non me lo permette… >>
<< Non sono russo! >> esclamò Ghish dall’ingresso della camera, riprendendo momentaneamente le energie.
 
<< Taci. Allora Pai, mi sai dire qualcosa? >>
Ormai consapevole che la mattinata fosse andata a farsi benedire, Pai sbuffò e si mise a sedere, stiracchiandosi leggermente.
 
<< Beh, ora che mi ci fai pensare… Ghish portava degli indumenti più caldi di quelli necessari per quel periodo dell’anno in Giappone.. Suppongo che quindi venisse da un posto più freddo… >>
 
L’espressione di Ghish in quel momento era abbastanza… impagabile.
 
<< Bingo! Lo sapevo! Grazie Pai, sei un genio! Grazie mille! >>
<< Di nulla, Noel, figurati. >> fece lui, sbadigliando ancora una volta.
 
Noel si alzò dal letto, voltandosi verso Ghish << Adesso andiamo a continuare le ricerche, amico rrrusso. >>
Ghish non potè fare altro che puntare gli occhi al cielo, mentre la seguiva fuori dalla camera di Ghish.
 
<< Noel… >> la vocina di Lory si fece sentire nuovamente, ancora impastata in un misto di sonno e profondo imbarazzo.
 
<< Dimmi. >>
<< Ecco… volevo solo dirti che… non è come sembra… >>
 
Col rischio di apparire seriamente cinica e stronza, la tentazione di divertirsi fu troppa.
<< Oh, tranquilla, lo immaginavo! Cioè, io e Ghish siamo stati svegli tutta la notte e non abbiamo sentito nulla… Giusto Ghish? >>
Il povero ex-alieno, coinvolto inconsapevolmente in quello scherzo, sgranò gli occhi, non sapendo cosa dire. Poi, guardando l’espressione della coppietta, si lasciò trasportare dalla situazione.
<< Sì, infatti. Tranquilla Lory, ti crediamo! >>
 
Detto questo, uscirono entrambi, lasciando Lory e Pai con un’espressione indescrivibile sul volto.
Si trattennero fin quando non furono in cucina; poi, scoppiarono a ridere fino a farsi venire il mal di pancia.
 

Passarono nuovamente l’intera giornata a concentrarsi sulle ricerche, facendosi aiutare –oltre che dai loro quattro amici- anche da Tart, che aveva da sempre nutrito simpatia per la mezza dea.
 

Quando, intorno alle dieci, Noel tornò a casa, trovò Zeus ad aspettarla in salotto.
<< Divin nonnino… che ci fai qui? >>
<< Dobbiamo parlare, signorina. >>
 
Ahia. Cattivo segno.
 
<< Facciamo domani, sto sveglia da non so quanto e devo riposare, ok? Buonanotte! >> esclamò, correndo al piano di sopra e mettendo –momentaneamente- a tacere Zeus.
 
Sapeva cosa aveva intenzione di dirle. Sempre la solita tiritera sull’Arma. Nemmeno lei sapeva perché non riuscisse a scoprire il necessario, come poteva spiegarlo a lui?
 

 
La nottata non fu delle migliori. Noel continuava a fare quel sogno strano, in cui lo Scrigno le diceva di essere “impura” e cose simili. Non era di chissà quale aiuto, tuttavia, visto che non conosceva la fonte dei suoi errori.
 
Si svegliò di soprassalto, rivolgendo istintivamente un’occhiata alla sua rosa, che ormai era tutt’altro che rosso fuoco. Aveva un colorito rosa pastello, che terminava più scuro sulle punte dei petali.
 
<< Sarà normale. >> disse tra sé.
Quanto si sbagliava…
Perduta ormai la voglia di dormire, ed essendo ancora le 4, prese il blocco sulle nascite in Russia e continuò le sue ricerche…
 
 
 

Prima di andare a scuola, passò come suo solito al caffè, dove le cose erano notevolmente cambiate.
 
Ryan e Strawberry stavano continuamente appiccicati, nonostante si perdessero in lievi bisticci di tanto in tanto. La stessa cosa si poteva dire di Lory e Pai che, dopo essere stati beccati da Noel, erano usciti allo scoperto.
Pam, invece, tanto allegra non era. La sua storia con Damon non era andata poi così bene e alla fine lo aveva lasciato. E Damon non aveva perso tempo nel consolarsi.
Per il resto, trascurando Karen e Blaine che ormai facevano coppia fissa tra un’occhiataccia sospetta e l’altra di James, tutto procedeva regolarmente.
 
 
Il panico assalì tuttavia Ghish nel vedere entrare Noel con ancora il blocco russo in mano.
<< Non mi crederai, ma ti ho trovato. >>
 
Lo straccio che l’ex-alieno aveva in mano cadde al suolo con nonchalance.
<< In che senso? >>
<< In che senso secondo te, idiota? >>
<< Non cominciare! >>
 
<< Ragazzi. >> fece Pai, interrompendoli. Poi si avvicinò a Noel, che gli mostrò ciò che aveva scoperto.

 

“01-06-1993: Kisshu Dorian Petrov, figlio di Misaki Kato e Dan Petrov. Scomparso in incidente stradale a Tokyo assieme ai genitori il 07-09-1994.”

 

<< Ta-daaa! >> esclamò soddisfatta notando l’espressione stupefatta di Pai.
<< Porca miseria.. >>
 
A quel punto, anche Ghish si fiondò verso di loro per leggere quelle due righe.
Primo: la somiglianza tra il nome attuale –tradotto dalla famiglia di Pai, che a suo dire non riuscirono a interpretare con precisione le parole della madre morente- e quello trascritto era impressionante.
Secondo: madre Giapponese e incidente in Giappone; ciò spiegava il perché fosse stato trovato lì.
 
Terzo: la dinamica era la stessa che Pai gli aveva raccontato: incidente stradale, genitori morti.
 
Quatro: l’espressione del fratellastro lasciava ben capire che anche il giorno coincidesse con quello in cui fu trovato.
 
Si mise a sedere sulla prima sedia che si trovò alle spalle, concludendo con le stesse parole di Pai.
<< Porca miseria. >>
 
<< Ora non ci resta altro che andare a verificare di persona. Ghish? >>
Noel diede una leggera pacca sulla spalla al ragazzo seduto in stato di shock, che però si riprese abbastanza in fretta.
<< Dimmi. >>
<< Tutto bene? >>
<< Certo, sì. >>
 
Noel continuò a fissare Ghish. No, non stava poi tanto bene.
<< Facciamo così: ora andiamo a scuola e non ci pensiamo. Domani decideremo quando andare a controllare, se vorrai farlo. Ok? >>
L’ex-alieno alzò lo sguardo per incontrare quello di Noel. Si sentiva smarrito. Come se tutt’un tratto avesse davvero importanza venire a conoscenza della sua vera identità.
<< Ok. >> si limitò a dire.
 
<< Bene. Ora muoviamoci! >> esclamò la ragazza, prendendolo per mano e trascinandolo fuori in fretta e furia.
 
 
<< Noel… >> disse Ghish, tra un respiro affannoso e l’altro dovuto alla loro corsa.
<< Non farlo, non ringraziarmi! Non finchè non avremo in pugno la prova che ho visto giusto! >>
<< Veramente non volevo ringraziarti. Volevo chiederti di non tirarmi così, visto che mi stai rompendo il braccio. >>
 
 Noel si fermò di scatto, voltandosi a guardarlo con occhiate assassine.
<< Ah sì? Ci vediamo in classe, lumaca! >> disse, lasciandogli la mano e avviandosi da sola.
<< Lumaca a chi? >>
<< A te, bradipo che non sei altro! >>
<< Bradipo?! Sono sveglio da tre giorni grazie a te, direi di essere tutt’altro! >>
<< Grazie a me? Guarda che sfacciato! Idiota! >>
<< NON CHIAMARMI IDIOTA! >>
 
 
 
 
 
Anche quella sera, Noel tornò molto tardi a casa, trovando nuovamente Zeus ad attendere il suo arrivo.
 
<< Cosa c’è? >> chiese, notando la sua insistenza nel ripetere la stessa scenetta della sera precedente.
<< Siediti, perfavore. >> disse, stavolta, con fare tranquillo e paziente.
Fece come richiestole, accomodandosi di fronte a lui. Notò che il padre degli dèi aveva un’espressione decisamente poco allegra.
 
<< Lo so, >> incominciò la ragazza, << ancora non ho scoperto come usare l’Arma, ma vedrai che in qualche modo… >>
 
<< Non è di questo che devo parlarti. Non stasera. >>
 
A quel punto, Noel tacque, lasciando che si spiegasse meglio.
 
<< In qualche modo, sono certo che risolveremo questa storia. E’ che il giorno della battaglia si avvicina sempre di più e, assieme ad esso, si avvicina anche il dopo… >>
 
<< In che senso? >>
 
<< Noel, io ho intenzione di abdicare, dopo la battaglia. Qualcosa come andare in pensione, insomma. >>
 
La mezza dèa sgranò gli occhi, con fare incredulo. << Cos… come? Ma quale pensione? Dici sempre che ti senti giovane, fai ancora il dongiovanni e dici che ti serve la pensione? >>
<< I miei motivi non sono rilevanti. E’ rilevante ciò che sto per dirti ora. >>
<< Sarebbe? >> fece lei, inarcando un sopracciglio.
<< Ho scelto te. Sarai tu la nuova regina degli dèi. Dopo la battaglia, tornerai con me sull’Olimpo. >>
 
 
 
 
 
 
 

 
Ciao a tutti!!!!
Sono nuovamente in ritardo con gli aggiornamenti, ma vi prometto che farò il possibile per essere più veloce!
Detto questo, cosa ne pensate di questo capitolo?
Fatemi sapere, mi raccomando! Ci tengo!
Grazie a tutti quelli che mi seguono e a chi ha la pazienza di recensire!
A presto,
Scarlett_92
  
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