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Autore: ValeDowney    28/11/2012    1 recensioni
Seconda avventura per Clarice Piton ed i suoi amici. Un misterioso elfo metterà in guardia Clarice su oscuri presagi che aleggiano su Hogwarts. Eccovi la seconda avventura: Clarice Piton e la Camera dei Segreti
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Dopo essere arrivati nella Sala Comune dei Serpeverde, vi entrarono e, dopo che Malfoy si sedette su di un lungo divano nero, disse, rivolto a Clarice: “ Rimane qui, anche lei, Professor Piton ?”. “La punizione del Signorino Tiger, inizia fra un’ora; quindi, piuttosto che lei, Signorino Malfoy, se ne rivada ancora in giro, preferisco rimanere qui, a tenerla sotto occhio” spiegò Clarice e, con Ron, si sedette sul divano, opposto a quello dove era seduto Malfoy, il quale disse: “I Weasley non li diresti di Purosangue, da come si comportano: mettono in imbarazzo tutto il mondo dei maghi; tutti loro” e Ron strette un pugno sulla gamba destra. “Che ti prende, Tiger ?” domandò Malfoy, notandolo. “Mal di stomaco” rispose Ron. “Sapete, mi sorprende che la “Gazzetta del Profeta” non abbia parlato di queste aggressioni: immagino che Silente voglia mettere tutto a tacere. Mio padre, dice che Silente è la peggior disgrazia mai capitata a questo posto” disse Malfoy. “Hai torto !” replicò Clarice. “Come scusa ?! Lei pensa che ci sia qualcuno, peggio di Albus Silente ?” disse stupito Malfoy. “Clarice Piton” disse Clarice. “Buona questa…lei pensa che sua figlia sia peggio di Albus Silente; come non darle torto: San Piton. È c’è chi crede davvero che lei sia l’erede di Serpeverde” disse Malfoy. “Ma tu devi avere un’idea di chi c’è dietro” disse Ron. “Bé, lo sai che non c’è l’ho, Tiger: te l’ho detto ieri. Quante volte te lo devo dire ?!...Però, mio padre ha detto una cosa: 50 anni fa la Camera è stata aperta; non ha voluto dirmi chi l’ha aperta: solo che c’è stata un’espulsione. L’ultima volta che la Camera dei Segreti è stata aperta, è morto un Mezzosangue. Per ciò, è solo questione di tempo, prima che un altro di loro venga ucciso: per me, spero sia la Granger” spiegò Malfoy. Ron si alzò dal divano, furioso e Clarice lo trattenne; quindi, Malfoy gli chiese: “ Ehi, che cosa ti prende, Tiger ?! Mi sembri molto…strano”. “Credo che sia il suo mal di stomaco” rispose Clarice. Malfoy, guardò da un’altra parte; quando, ad un certo punto, Ron disse, a bassa voce: “Ci…ci…cicatrice”. “Capelli rossi” disse Clarice, vedendo i capelli rossi, che ritornavano a Ron, il quale, per non farsi scoprire, se li coprì e, i due, corsero fuori dalla Sala Comune. “Ma dove state andando ?” domandò Malfoy. “Dal Signor Gazza” rispose Clarice ed uscirono dalla Sala Comune.

Stavano quasi per arrivare al Bagno delle Ragazze ma, appena voltarono l’angolo, si trovarono di fronte Severus il quale, vedendosi un altro lui, stupito disse: “Che scherzo è questo ?!”. Clarice cercò di passargli accanto, ma Severus la bloccò, prendendola per il colletto della divisa e, piano, piano, Clarice si abbassò, finché, non ritornò se stessa: “Clarice ?! Spero che tu ed il Signor Weasley, abbiate delle dovute spiegazioni !” replicò arrabbiato Severus, tenendo ancora stretta Clarice, la quale disse: “Non c’è tempo, papà; dobbiamo andare al bagno delle ragazze da Hermione: forse, sta male”. Ci fu un po’ di silenzio; poi, Severus la lasciò andare e disse: “ Va bene, ma dopo mi dovete spiegare tutto” e, i tre, corsero verso il bagno delle ragazze; quando vi arrivarono, andarono subito davanti al bagno dove vi era Hermione e Clarice disse: “Hermione, esci: dobbiamo dirti tante cose”. “Andate via !” replicò Hermione. “ Aspettate e vedrete: è spaventoso” disse Mirtilla Malcontenta, uscendo dal bagno dove vi era Hermione e mettendosi dietro ai tre. “Signorina Granger, le consiglio di uscire immediatamente !” replicò Severus. “Hai sentito, Hermione: qui con noi, c’è anche il Professor Piton e non è un caso che ci sia” disse Ron. Clarice aprì la porta e, mentre essa si apriva, Hermione spiegò: “ Vi ricordate quando ho detto che la Pozione Polisucco era per le trasformazioni umane: erano peli di gatto, quelli che ho tolto dalla divisa di Millicent Burstorg” e voltandosi, i tre rimasero a bocca aperta: di fatti, Hermione era per metà gatto e per metà umana. “ Guardate la mia faccia” disse tristemente Hermione. “Guarda la tua coda” disse ridendo Ron ed anche Mirtilla Malcontenta rise. “Andiamo, Signorina Granger: la porto in Infermeria” disse Severus e la trascinò dal bagno e, con gli altri due, uscì dal bagno delle ragazze, portandola all’Infermeria.

Poco dopo, mentre Madama Chips si occupava di Hermione, Severus si voltò verso Clarice e Ron e, con voce arrabbiata disse: “ Spero che, ora, siate contenti: grazie a voi, la Signorina Granger sta sputando palle di pelo”.  “Non lo sapevamo che, quei peli, erano di gatto” disse Ron. “Ma sapevate della Pozione Polisucco, vero ?!” replicò Severus e, non ricevendo nessuna risposta, continuò dicendo: “Molte cose sono proibite nella scuola, inclusa quella di preparare pozioni che non sono adatte a bambini del secondo anno. La Pozione Polisucco, oltre ad essere pericolosa, è anche molto difficile da preparare, anche se so che la Signorina Granger è molto brava in queste cose; però, non capisco del perché l’abbiate usata e, soprattutto, come vi sia venuta in mente ?”. “Mi dispiace, ma non possiamo dirtelo, papà” disse Clarice. “Ah, allora la mettere così ?! Bene…allora, se voi non volete prendervi le vostre responsabilità, io mi prenderò le mie: da domani sera e fino alla fine della scuola, sconterete una punizione con me, per tre volte a settimana, e, per le restanti volte, invece, la sconterete con la vostra Capo Casa” spiegò Severus. Clarice e Ron rimasero a bocca aperta; poi, Clarice disse: “Ma come faremo ?! Abbiamo anche i compiti da fare e studiare per le verifiche”. “Farete tutto; d’altronde, ve lo siete voluti voi ciò, no ? Ovviamente, queste due punizioni, saranno anche per la Signorina Granger, ovviamente, quando si sarà rimessa” disse Severus. Ci fu un po’ di silenzio; poi, aggiunse chiedendo: “ A proposito, dove avete preso gli ingredienti per preparare la Pozione Polisucco ?”. Clarice e Ron si guardarono preoccupati negli occhi e, poi, rivoltarono lo sguardo verso Severus il quale, ormai, aveva già capito come era andata la faccenda; quindi, disse: “ Non c’è bisogno che me lo dite: non eravate lì per caso, quando quella volta, vi ho beccato di fianco alle mie scorte personali e, sempre non a caso, vi eravate portati a dietro il Mantello dell’Invisibilità. Però, per questo motivo, non posso darvi nessun altra punizione, visto che ne avrete per tutta settimana; quindi, vi toglierò, per il momento, 30 punti a testa, che diventeranno 60, se non ritornerete subito nel vostro dormitorio” ed uscì dall’Infermeria. “Bé, poteva andarci peggio” disse Ron e Clarice gli lanciò un’occhiataccia; poi, sospirando, disse: “Andiamo da Hermione: ora, è quella che ha più bisogno” ed andarono dall’amica. Poco dopo… “No! Non dovete vedermi così ! Sono orribile !” disse Hermione, coprendosi la faccia con le mani e dando di schiena a Clarice e Ron; quest’ultimo, le disse: “No, non sei orribile; anzi, invece io e Clarice troviamo che sei bellissima ed anche il Professor Piton la pensa alla nostra stessa maniera”. “Ve lo ha detto lui ?” domandò Hermione. “No, però, sono sicuro che la pensi proprio così” rispose Ron. “Che stupida che sono stata: dovevo prenderle i capelli direttamente dalla testa e non dalla sua casacca” disse Hermione. “Non potevi saperlo; e, poi, tutti commettono degli errori, anche i più bravi” disse Clarice. Ci fu silenzio, nel quale si sentiva solo il dormire delle persone nei quadri; quindi, Clarice aggiunse dicendo: “Hermione, lo so che ti sembrerà strano, ma il mio papà ha dato quelle punizioni anche a te”. “Non è strano: ha fatto solo il suo lavoro” disse Hermione, dando sempre loro di schiena. “Come sarebbe a dire che ha fatto solo il suo lavoro ?! E’ stato ingiusto !” replicò Ron. “Ron, mio padre è un professore e, in quanto tale, deve far sì che noi rispettiamo le regole della scuola” disse Clarice, guardandolo. “Sì, ma è anche tuo padre e, quindi, almeno per una volta, poteva, almeno, chiudere un occhio” disse Ron. “Lo ha già chiuso, quando siamo scesi, l’anno scorso, nella botola per andare a fermare Raptor” disse Clarice, incrociando le braccia ed entrambi rivoltarono lo sguardo verso Hermione, la quale, sempre dando loro di spalle, disse: “ Mentre io mi rimetto, voi promettetemi che continuerete con le ricerche”. “Già, così il Professor Piton, ci espellerà” disse Ron, ma, dopo che ebbe ricevuto un’altra occhiataccia da Clarice, si corresse dicendo: “ Continueremo le ricerche cercando, anche, di evitare di metterci nei guai, così il Professor Piton non ci espellerà”. Madama Chips ritornò da loro e, rivolta a Clarice e Ron, disse: “Fareste meglio a ritornare nel vostro dormitorio: alla Signorina Granger, ci penso io”. “Non potremmo farle compagnia ?” chiese Clarice. “Suo padre mi ha detto di farvi ritornare immediatamente nel dormitorio, o saranno guai per voi, se doveste ritornare qui e trovarvi che girate ancora per il castello; e, poi, la Signorina Granger se la caverà anche senza di voi” rispose Madama Chips. “ Va bene” disse tristemente Clarice; poi, aggiunse dicendo, rivolta ad Hermione.: “Allora, ci vediamo quando ti sarei ripresa; mi raccomando: ti rivogliamo in forma”. “Ci proverò: a me basta solamente smettere di sputare palle di pelo” disse Hermione e ne sputò un’altra dentro al secchio, che le aveva dato Madama Chips. “Cerca di non rovinarti” disse Ron. “Intanto, non può andarmi peggio di così” disse Hermione e Clarice e Ron, uscirono dall’Infermeria. Mentre salivano su per le scale, che conducevano al settimo piano, dove si trovava il loro dormitorio, Ron disse: “Siamo stati proprio sfortunati nell’incontrare tuo padre, proprio quando stavamo ritornando noi stessi”. “Quest’anno non me ne va bene una: prima, io e te, non riusciamo a passare attraverso la barriera, perché Dobby l’ha chiusa prima del previsto; poi, Allock è il nuovo Professore di Difesa Contro le Arti Oscure; i Serpeverde hanno le nuove Nimbus 2001; io parlo con i Serpenti e, tutti, pensano che io sia l’erede di Serpeverde” spiegò Clarice. “Bé, almeno, ci sono anche delle cose positive: Allock ti adora, perché, grazie alla vostra foto in prima pagina, le vendite della “Gazzetta del Profeta” sono duplicate; hai vinto contro i Serpeverde, anche se loro avevano le scope più veloci della tua e, Malfoy, non è l’erede di Serpeverde” spiegò Ron. “E, quest’ultima cosa, la ritieni positiva ?! Se Malfoy non è l’erede di Serpeverde, ciò sta a sottintendere che lo sia io” replicò Clarice. “Ma non ne siamo sicuri” disse Ron. “Tutta la scuola accusa me, per quelle pietrificazioni e, dopo che ho parlato con quel serpente, le cose non sono affatto migliorate” disse Clarice. “Però, ci sono io dalla tua parte; ed Hermione; Silente; la Professoressa McGranitt; tua madre; Hagrid e, soprattutto, tuo padre: noi ti sosteniamo e, vedrai, che non sarai mai sola” spiegò Ron. “So che posso sempre contare sul vostro aiuto ma, questa, è una faccenda che devo sbrigare da sola: io sono la Rettilofona e, in quanto tale, solo io posso celare il mistero della Camera dei Segreti, prima che la storia si ripeta di nuovo” spiegò Clarice. “E’ troppo pericoloso e tuo padre non vuole che rischi la vita inutilmente…un’altra volta” disse Ron. “Non la rischio inutilmente, ma per una buona causa” replicò Clarice. “Buona causa ?! Clarice, ci sono stati dei pietrificati; tu hai parlato con un serpente e, chissà, che cosa potrà succedere la prossima volta” disse stupito Ron. “Non ho altra scelta: ormai, non si può più tornare indietro” disse Clarice. “Giusta causa o no, come ti ho detto tu non sarai mai sola: io ed Hermione ti aiuteremo” disse Ron. Clarice si fermò, così come Ron; poi, disse: “ Non voglio mettere in rischio la vostra vita, come è successo l’anno scorso: quest’anno, è diverso”. “Rinuncia a questa possibilità: ormai, lo sai benissimo che io, Hermione e tuo padre ti inseguiremo anche sulla luna, potendo” disse Ron. “Non azzardatevi troppo, però” disse la persona nel quadro. Clarice e Ron la guardarono; poi, Clarice gli disse: “Ci scusi, ma questa, sarebbe una conversazione privata, solo tra me ed il mio amico”. “No, scusatemi me: non volevo origliare, ma siete proprio davanti al mio dipinto” disse la persona nel quadro.

Clarice e Ron non replicarono e, quindi, decisero che era meglio riprendere a camminare, anche perché se qualche professore o prefetto sarebbe passato di qui e li avrebbe visto, avrebbe, di sicuro, dato loro un’altra punizione. Ad un certo punto, Clarice si fermò, così come Ron, il quale le domandò: “Che cosa c’è ?”. “Altra acqua” rispose Clarice e, corse per il corridoio da dove essa proveniva; mentre correvano, Ron disse: “Ci andremo a cacciare sicuramente nei guai: tuo padre ci aveva detto che dovevamo andare nel nostro dormitorio”, ma Clarice non lo ascoltò neanche ed arrivarono al corridoio del secondo piano, dove vi era il bagno delle ragazze: “Che schifo” disse Ron. “Mirtilla Malcontenta ha fatto allagare il bagno” disse Clarice. Di fatti, quando vi arrivarono, tutti i rubinetti erano aperti e, per terra, era pieno d’acqua. Mirtilla Malcontenta era seduta davanti alla finestra e stava come piangendo e, quando vide i due, li guardò e disse loro: “Volete lanciarmi addosso qualche altra cosa ?”. “Perché dovremmo lanciarti addosso qualcosa ?” chiese Clarice. “Non chiederlo a me: ero qui, che mi facevo gli affari miei e qualcuno ha pensato che fosse divertente tirarmi addosso un libro” rispose Mirtilla Malcontenta. “Ma, che può farti se, uno, ti tira addosso qualcosa ? Insomma, ti passerebbe solo attraverso” disse Ron. “Ah, certo: scaraventiamo libri su Mirtilla, tanto lei non sente niente ! 10 punti se le trapassi lo stomaco ! 50 punti se le trapassi la testa !” replicò arrabbiata Mirtilla Malcontenta volando di fronte a Ron e Clarice, la quale domandò: “Chi te l’ha tirato, si può sapere ?”. Mirtilla Malcontenta la guardò e rispose: “ Non lo so; non l’ho visto: me ne stavo seduta sul sifone, pensando alla morte ed è caduto, trapassandomi la testa” e, rimpiangendo, se ne volò via. “Quella ha un sacco di problemi” disse Ron. Ad un tratto, Clarice notò qualcosa per terra; quindi, si avvicinò ad esso e lo raccolse: “Sarebbe quello il libro ?!” disse stupito Ron. “Probabile ma, è meglio se lo facciamo vedere anche ad Hermione. Andiamo” disse Clarice e, corse fuori dal bagno delle ragazze, seguita, ovviamente, da Ron.

Poco dopo, Clarice e Ron erano seduti accanto al letto di Hermione, la quale stava osservando il libro, che si trattò essere un diario: “Se il Professor Piton dovesse scoprirci ancora qui…”, ma Clarice lo fermò dicendo: “…non ci potrà fare nulla, perché gli diremo che siamo qui per far compagnia ad Hermione”. “E, lui, non credendo alla nostra bugia, ci spedirà immediatamente a letto, ma io nel dormitorio, mentre tu nei sotterranei” disse Ron. “Suvvia, ragazzi, non dovete essere così precipitosi: il Professor Piton non ripasserà da queste parti” disse Hermione, mentre sfogliava il diario. “Ne sei sicura ?” chiese Ron. “Certo: poco fa, è venuto per vedere come stavo e, poi, se ne è andato via” rispose Hermione; poi, aggiunse dicendo: “ C’è un nome in questo diario: Tom Orvoloson Riddle”. “Tom Orvoloson Riddle ?! Aspettate, conosco questo nome…perché conosco questo nome ?! Ma certo: la sera in cui ero in castigo, avevo il compito di lucidare gli argenti nella Sala Trofei” spiegò Ron. “Il castigo del mio papà o della nonna ?” domandò Clarice. “Quello di tua nonna. Me lo ricordo bene, perché non facevo che vomitare lumache sul trofeo di Tom Riddle” aggiunse spiegando Ron. “Per cosa era il trofeo ?” chiese Clarice. “Aveva vinto un premio, 50 anni fa, per servigi speciali resi alla scuola” rispose Ron e diede il diario, visto che lo aveva preso precedentemente da Hermione, a Clarice. “50 anni fa ?! Ne sei sicuro ?!” domandò stupita Hermione. “Sì; perché ?” chiese Ron. “Non ricordi quello che ti ha detto Malfoy ? La Camera dei Segreti fu aperta l’ultima volta…” iniziò a dire Hermione, ma Clarice finì la frase, dicendo: “…50 anni fa. Questo vuol dire…”, ma, stavolta fu Hermione ad interromperla, dicendo: “…che Tom Riddle era qui, ad Hogwarts, quando è accaduto. E, se avesse scritto quello che ha visto ? E’ possibile che sapesse dove era la Camera; come aprirla e persino sapere che genere di creatura ci vive. In questo caso, chi si cela dietro queste aggressioni, non vorrebbe che il diario circolasse, dico bene ?”. “Brillante teoria, Hermione, però, ha un piccolo difetto: non c’è scritto niente, in questo diario” disse Clarice e mostrò agli altri due, le pagine bianche del diario. “Questo è proprio un bel problema” disse Ron.

Ad un certo punto, si sentirono dei passi; quindi, Hermione disse loro: “Ragazzi, fareste meglio a ritornare nel dormitorio, prima che…”, ma non fece in tempo a finire la frase, che una voce disse: “Buona sera”. I tre si voltarono, per vedere Severus, sulla soglia dell’entrata all’Infermeria e, mentre camminava verso di loro, Ron disse sottovoce a Clarice: “Lo sapevo che dovevamo ritornare subito al nostro dormitorio: ora, a causa della tua cocciutaggine, ci toglierà altri punti”. “Stai calmo, Ron” disse Clarice. Dopo essere arrivato da loro, Severus domandò, rivolto a Clarice ed a Ron: “Allora, come mai voi due, vi trovate qua in Infermeria, quando vi avevo espressamente detto di ritornare nel vostro dormitorio ?”. “Volevamo vedere se Hermione si era ripresa” rispose Clarice, nascondendo il libro dietro di se. “La Signorina Granger era sotto le cure di Madama Chips e, suppongo che, anche lei, vi avesse detto di ritornare nel vostro dormitorio, vero ?” e Clarice e Ron annuirono positivamente con la testa; quindi, Severus aggiunse dicendo: “Molto bene; quindi, mi sembra più opportuno per voi, ritornare nella vostra Sala Comune e lasciare riposare la Signorina Granger” ed uscì dall’Infermeria, seguito da Clarice e Ron, dopo ovviamente che, questi due, ebbero dato la Buona Notte ad Hermione. Mentre erano in corridoio, Severus si fermò, così come i due e disse: “Signorino Weasley, ritorni nel dormitorio”. Ron e Clarice si guardarono perplessi; poi, dopo aver rivoltato lo sguardo verso Severus, Clarice gli chiese: “Ed io ?”. “Tu verrai con me: voglio scambiare due chiacchiere” rispose Severus. “Bé…allora, ci vediamo al tuo ritorno” disse Ron e salì su per le scale. “Andiamo, Clarice” disse Severus e si avviò verso i sotterranei, seguito da una Clarice molto preoccupata di ciò che le poteva dire il suo papà. Finalmente, si è scoperto che Malfoy non è l’Erede di Serpeverde ma, allora, chi sarà ? E che mistero si cela dietro al diario di Tom Riddle ? Che cosa dirà Severus alla sua bambina ? Per scoprirlo, non ci resta che aspettare il prossimo episodio, intitolato: “ IL DIARIO DI TOM RIDDLE”.

 
  
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