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Autore: xonedshjne    28/11/2012    2 recensioni
Non ha una trama precisa questa storia.O almeno,sono io che non so spiegarla.
Dal capitolo 3:
Corsi da mia sorella e la vidi mentre si tagliava.Piangeva come una dannata mentre affondava quel coltellino nel polso.
-Oddio Megan ma che cazzo fai eh?-
-Cosa vuoi che faccia?Dovrei ringraziare il cielo forse?!-
-Ti prego mettilo giù Megan,buttalo via-
Lei mi fissava.Aprì la finestra e lanciò via il coltello.L'abbracciai.Quel momento sembrava non finire più.Provavo dolore,un dolore indescrivibile.Ero figlia di un assassino.Mio padre aveva ucciso un uomo e io non lo avrei mai potuto perdonare.Crescere è una spinta contro il muro. Ti accorgi di quante cose avresti voluto diverse, quanti momenti hai sprecato e quanto il tuo cuore si è strappato. E vorresti frantumare il tempo che scorre e tornare indietro per cambiarle. Mette troppa tristezza l'idea di esserti persa dietro qualcosa che poi è andata distrutta. Mette tristezza notare che vedevi magia dove neanche c'era. Mette tristezza girarti indietro e vedere te stessa buttata via. Mi sono gettata in pasto al nulla, pur di ricevere una carezza in più da quei genitori che non mi hanno mai meritata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Va bene,arriverò non appena possibile,grazie.-disse la zia tremando.La mia felicità si tramutò tutto d’un tratto in tristezza e paura.Volevo chiederle che stava succedendo ma avevo un nodo alla gola…
-Zia ch’è successo?- disse Megan mezzo incazzata.
-Beh,ecco..Non so come dirvelo..-replicò lei col viso tristissimo.
Megan si alzò dalla sedia sbattendo le mani nel tavolo.
-Che cazzo è successo eh?!Cos’ha combinato sta volta?!-gridò letteralmente fuori di sé.
La zia si avvicinò e le diede uno schiaffo.Il rumore di quella manata mi rimbombava nella testa.
-Tu non mi parli così signorina!Non ti permettere!Eleanor,sali su,io e Megan dobbiamo parlare-.
Io salì senza fiatare.Mi sdraiai nel letto.Le lacrime si stavano preparando a cadere.Ero appena arrivata e papà aveva già rovinato tutto.Sapevo che era lui perché zia Maggie era sua sorella e per ogni cosa avrebbero contattato a lei.Mi avvicinai alle scale e ascoltai il loro discorso.
-Era ubriaco.Stava in un pub.Un tipo l’ha provocato e lui ha attaccato briga.Hanno finito per picchiarsi poi..-
 
-E poi?Zia dimmelo e poi?Ti prego no eh,dimmi che non è così,ti prego!-disse piangendo.
La zia si sedette nella poltrona e cominciò a piangere.
-L’ha ucciso vero?L’ha ucciso?Zia è così vero?-
-..SI!- gridò piangendo.Megan urlava piangeva e sbatteva sedie poi salì in camera e mi vide lì.Io ero paralizzata,a quelle parole mi si gelò il sangue.Mio padre era un  assassino.Questa frase era tatuata nel mio cervello e  nessuno poteva cancellarla.
-Eh tu?Hai sentito tutto per bene?Hai sentito cosa cazzo è tuo padre?L’ho hai sentito?E’ un assassino!Un assassino di merda!Ma che cosa ho fatto io per meritare questo eh?Fanculo!-
Alle sue parole cominciai a piangere a dirotto,Megan diede un calcio al comodino e si chiuse in camera.Scesi di sotto.
-Mi dispiace El,non volevo che le vostre vacanze andassero distrutte prima ancora di essere iniziate- disse in lacrime la zia
-Io non capisco.Cosa ho fatto di male nella mia vita.Eh,zia?Che ho mai fatto io?Ho bisogno delle risposte zia.-
-Tesoro,tu non centri niente.Ora vai a letto.-
-Non è giusto,niente di tutto questo è giusto!- gridai.
Corsi da mia sorella e la vidi mentre si tagliava.Piangeva come una dannata mentre affondava quel coltellino nel polso.
-Oddio Megan ma che cazzo fai eh?-
-Cosa vuoi che faccia?Dovrei ringraziare il cielo forse?!-
-Ti prego mettilo giù Megan,buttalo via-
Lei mi fissava.Aprì la finestra e lanciò via il coltello.L'abbracciai.Quel momento sembrava non finire più.Provavo dolore,un dolore indescrivibile.Ero figlia di un assassino.Mio padre aveva ucciso un uomo e io non lo avrei mai potuto perdonare.Crescere è una spinta contro il muro. Ti accorgi di quante cose avresti voluto diverse, quanti momenti hai sprecato e quanto il tuo cuore si è strappato. E vorresti frantumare il tempo che scorre e tornare indietro per cambiarle. Mette troppa tristezza l'idea di esserti persa dietro qualcosa che poi è andata distrutta. Mette tristezza notare che vedevi magia dove neanche c'era. Mette tristezza girarti indietro e vedere te stessa buttata via. Mi sono gettata in pasto al nulla, pur di ricevere una carezza in più  da quei genitori che non mi hanno mai meritata.È triste avere la consapevolezza che sono le persone che ami quelle che ti fanno più male perché' a loro basta un niente per ferirti perché per te, quel niente è tutto, una parola detta con tono differente, un gesto sbagliato e tutto ti ferisce. Più tieni ad una persona e più sei in balia dei suoi umori.E io ai miei genitori ci tenevo,nonostante tutto.Ripensandoci però, è il dolore la forza che ci fa reagire.E  io dovevo reagire.Potevo sembrare un adulta fisicamente e nei modi di fare,ma dentro ero solo una bambina.Quando si è triste, bisogna pensare a tutte quelle persone che ti amano; non importa che siano due o cento, ciò che conta e che per loro sei importante. Ricorda nessuno è veramente solo se non siamo noi a volerlo.Ma in effetti io non ero importante per nessuno.Le uniche persone per cui ero importante erano Megan,zia Meggie e nonno Joe.Il poco amore che avevo ricevuto fino ad allora era stato l'amore di queste tre persone.Nessuno poteva bussare alla porta del mio cuore, non avrebbe trovato l'amore che una volta portavo dentro, adesso era solo un luogo vuoto e abbandonato.Megan mi strinse a lei,sussurrandomi all'orecchio:
-Manca poco.E' solo questione di tempo e ti prometto che ti porterò lontano da tutto questo,lo prometto-.
Io le diedi un bacio sulla guancia e andai nel mio letto.Mi poggiai sul davanzale della finestra e continuai a pensare.
"Vi è un luogo dove il mistero del cielo s'incontra con la profondità del mare .... è quella linea immaginaria che si chiama orizzonte dove sorge il sole e dove ogni essere umano può ancora sognare!".Nonno Joe mi ripeteva spesso questa frase e ogni volta che fissavo l'orizzonte pensavo a lui,che non era più con me.Quante volte mi capitava di avere un dolore che avrei voluto a tutti i costi superare ma lui sembra voler restare. Nonostante tutti gli sforzi quella cicatrice brucia ancora e mi fa sentire maledettamente sola. Sola nel dover cominciare daccapo e ammettere che era un illusione. I dolori si possono scavalcare per continuare a vivere ma poi li trovi li'e sembrano dei giganti e tu piccola.Mi sdraiai nuovamente nel mio letto e mi addormentai.
  
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