Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: sexy styles    28/11/2012    4 recensioni
Beatrice, sedici anni. Figlia unica e senza amici. Pensa che gli amici non esistono, perchè quelli veri sono sinceri, sempre disponibili e per vederti sorridere farebbero qualsiasi cosa. Non crede nemmeno nell'amore. Ma un incontro, intrecci amorosi e nuove amicizie, le faranno cambiare idea. Ma cosa accadrà, quando scoprirà che il suo migliore amico ha una malattia letale?
«Tra il sorriso e il pianto, io scelgo il sorriso; non perchè io abbia solo motivi per ridere, ma perchè sorridendo non penso ai motivi che avrei per piangere.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1.
 



- Louis, dammelo.- come al solito mi aveva preso il diario di scuola per infastidirmi.
- D'accordo, facciamo questa sera a casa tua?
- Smettila di fare lo stupido e ridammi il diario!
-  Che c'è, ci sono i tuoi segreti?
Dice imitando la mia voce.
- Louis basta ho detto,ridammelo!
- Tomlinson!
- Si prof?
- Dai il diario alla tua compagna e smettila di fare l'infantile.
Grazie prof,sei la mia salvezza.
Il ragazzo mi guarda male.
- Va bene.- conclude sbattendo il diario sul mio banco.
- Grazie.- rispondo io fredda.
Suona la campana.
Si torna a casa,finalmente!
È l'unico suono dolce per le mie orecchie che ascolto ogni tre quarti d'ora quando sono chiusa in questa scuola circondata da mura in pessime condizioni e appena una persona starnutisce si stacca un pezzo di carton gesso dal soffitto o dalle pareti.
Per non parlare della palestra. Ci piove dentro e l'inverno si congela. I bagni sono ricoperti di scarabocchi e scritte, puzzano e non scaricano bene. L'unica cosa positiva? Non c'è una cosa positiva. Io odio la scuola. Come tanti altri ragazzi,del resto.
Esco dalla classe per andare via.
- Allora per stasera?
Mi giro.
- Louis, la devi smettere.
- Guarda che scherzano! E poi tu mi stai sul cazzo.
- Anche tu a me.
Giro i tacchi e scendo le scale tenendo lo sguardo abbassato.
Per fortuna fra pochi giorni ci saranno le vacanze di natale, ciò significa niente scuola e niente Louis a rompermi le palle ogni mattina.



- Allora,come è andata a scuola? 
Tipica frase di mia madre. Appena rientro a casa lei mi domanda sempre questo.
La mia risposta?
- Bene.
Anche se è in realtà sto andando sempre peggio a matematica e greco.
Mio padre me lo aveva detto: non andare al liceo classico!
Ma scusa, che ci posso fare io se la matematica non fa per me? Vado al classico e faccio solo italiano. A me piace l'italiano. Però devo stare attenta a non essere bocciata. Sarebbe la fine!
- Domani vai a pranzo da tuo padre.
- Perchè?
- Non ci sono, ho un impegno..
- Okay.
Non mi intrometto mai degli affari di mamma, non voglio sembrare un'impicciona.
In realtà non me ne importa proprio nulla.
Ed ecco l'inizio di un'altra giornata noiosa.
Sono figlia unica e non ho amici.
Carino,vero? La verità è che non ho bisogno di amici,io sto bene così. Gli amici non esistono, perché i veri amici sono quelli sinceri,che non ti mentono mai, e che per vederti felice farebbero l'impossibile. E qui da me non esistono ragazzi così. L'unico migliore amico che io ho è mio padre,che purtroppo mi costa vedere solo il week-end.
- Hai compiti?
- Solo latino.
- Io vado a lavorare. Ci vediamo questa sera. Studia.
- Ciao,mamma.
Ecco, le lunghe conversazioni mie e di mia madre. Non abbiamo un rapporto unito, parliamo poco e raramente. Delle volte ho la sensazione di non avercela proprio una madre,io.
E comunque,oggi non mi metto sui libri.
Anzi, vado a fare la mia solita passeggiata pomeridiana.
Vado nel boschetto dietro casa,quello proibito,perché tutti dicono che ci vanno le persone drogate, e mia madre me lo proibisce severamente, ma a me poco importa. Di solito non c'è nessuno, ma questa volta invece non ero da sola.
C'era un ragazzo seduto sulla panchina vicino il grande pino. Era Zayn, Zayn Malik, ripetente nella mia scuola. Dicono sia fatto e che fumi come un turco. Infatti in quel momento stava fumando. Non dovrei avvicinarmi a lui, però cosa può farmi?
- Ciao.
Ero girata di spalle. Zayn mi stava parlando. Di solito non parla mai con nessuno. Io però non posso parlare con lui. Che faccio?
- Mi hai sentito?
Devo tornare a casa.
- Ehm, ci conosciamo?- la sua voce era calma, e così gli ho risposto.
- Sei nella mia scuola, o no?
- Si. Credo...
- Classico?
- Purtroppo.
- Non dirlo a me. Quarto anno consecutivo bocciato. Non arriverò mai al terzo superiore.
- Perchè? Se non ti piace studiare perché sei andato li?
- Non dipende da me,ma da mio padre.
- Ah..
- Eh.- sospira,mentre finisce l'ultimo tiro della sigaretta per poi gettarla per terra.
- Sei sola?- mi chiede.
- Stavo tornando a casa.
- Abiti li?
- È un interrogatorio?
- Scusa.
Odio tante cose nel mondo, tra le quali le persone che mi fanno più di due domande consecutive.
Abbasso lo sguardo.
- Sembri spaventata. Da me,vero? È per quello che dice la gente,vero? Puoi dirmelo.
- No,no.
- Già, succede sempre così. Ho capito, tranquilla torna a casa. Non ho bisogno di nessuno,tanto..
- Tanto cosa?
- Tanto nessuno vuole avere a che fare con un ragazzo come me. Pieno di tatuaggi,piercing e...strano. Compresa te!
- Ma io non ti conosco nemmeno.
- Mi chiamo Zayn. Ho diciannove fottuti anni e fumo come un turco. Ma nessuno mi conosce davvero.
Il moro abbassa lo sguardo appoggiando i gomiti sulle cosce,intento a fissarsi le scarpe vecchie e rotte.
Sento che stava per piangere. Ma non voleva per orgoglio.
- Zayn?
- Dimmi.- aveva la voce rotta.
- Non ho amici come te.
- Non voglio farti compassione.
- No no, è la verità.
Piano piano alzata lo sguardo verso di me. Aveva la faccia tranquilla. Non sembrava così 'pericoloso'.
Mi siedo accanto a lui,senza guardarlo.
- Perchè?
- Perchè cosa?
- Ti sei seduta,vicino a me.
- È vietato?
- No..
Sembrava lui quello spaventato adesso. Mi faceva un po' pena.
- Vieni qui spesso?
- Dopo pranzo,ogni giorno,tu?
- Tutte le volte che scappo da casa.
- Ah.
- Ti sembra una cosa strana?
- In realtà si. Non mi capita tutti i giorni di incontrare una persona che scappa da casa.
- E adesso ce l'hai davanti. Ma non importa. Non mi hai ancora detto perché sei sola.
- Te l'ho detto,non ho amici. Sono un tipo solitario..
- Sei come me.
Di colpo i miei occhi fissavano i suoi e i suoi i miei.
Non saprò mai spiegare quel momento,perché per la prima volta ho guardato negli occhi una persona. I suoi erano marroni. Erano lucidi.
Abbassai lo sguardo. Mi sentivo un po' in imbarazzo.
- Scusa,ma devo tornare a casa. Se non studio latino mia madre si arrabbia e non mi fa uscire.
- Allora vai a studiare,così potrai venire qui ogni giorno.
Lo guardai senza dire una parola e tornai a casa.

Faceva piuttosto freddo, così accesi il camino e mi allungai sul tappeto a sentire la musica con le mie cuffie.
Guardai un punto fisso del soffitto e ripensai alla giornata attraverso dei flash back.
Quel ragazzo, Zayn, non era poi tanto strano come dice la gente. Io sono sicura che lui è diverso.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: sexy styles