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Autore: dreamlikeview    28/11/2012    8 recensioni
Dal prologo:
In una terra in cui spadroneggiavano l’arroganza e la violenza.
In un’epoca in cui la supremazia del più forte era la parola d’ordine.
In un tempo in cui nessun uomo era libero.
Solo un uomo, era in grado di contrastare tutta quell’ingiustizia.
Un uomo, un bandito, un arciere, un ex nobile che dir si voglia.
Louis Tomlinson, Il Tommo, la leggenda era l'uomo.
[It's Larry.]
Genere: Commedia, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'All about them.'
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Capitolo 8.
 
-Louis-
Mi sentivo frastornato. Non sentivo più gli arti corporei, ma sorridevo, perché avevo difeso Harry dalle angherie di quel pazzoide dello sceriffo. Niente per me era più gratificante di aver abbattuto le sue speranze di sfiorarlo minimamente. Sentivo il piccolo scuotermi per svegliarmi, lo sentivo piangere e avrei voluto asciugargli tutte le lacrime e stringerlo forte a me, come qualche ora prima e sussurrargli che andava tutto bene.
“Louis, ti prego..” – premette le sue labbra bagnate sulle mie, per provare a farmi risvegliare e mi venne spontaneo sorridere, si stava preoccupando troppo. Io avevo la pelle dura, non sarebbe stata qualche botta ad abbattermi. Tossicchiai aprendo gli occhi.
“Louis!” – urlò il riccio, fiondandosi di nuovo su di me, e baciandomi ancora.
“Harry, Harry piano” – ridacchiai, ricambiando i suoi baci.
“Scusa, scusa è tutta colpa mia..” – sussurrò, ancora sulle mie labbra, ed io lo stoppai guardandolo negli occhi con un sorriso.
“Smettila di prenderti la colpa, mi sono offerto al posto tuo” – lo guardai sorridendo ancora –“e poi non mi ha fatto male.”
“Stupido.” – borbottò. Si abbassò su di me e mi baciò ancora.
Poi sentimmo la cella aprirsi e Harry fremette di terrore, guardando davanti a sé spaventato.
“Har..”
“Ma bene, vedo che ti sei svegliato. Forza, il re vuole vederti.”
Lo sceriffo si avvicinò ancora a me, e mi tirò su in maniera violenta. Ovvio, mica erano riservate buone maniere per il prigioniero? Ridacchiai rimettendo su il mio sorriso beffardo che gli avevo rivolto in quel giorno senza luce per me e per Harry. Una cosa era certa, il mio piccolo non c’entrava nulla, ed io l’avrei dovuto difendere da tutto questo squallore, costasse quel che costasse.
 
-Harry-
Si era appena svegliato, e lo avevano subito portato via.
Mi avevano lasciato da solo, senza nessuno a cui chiedere aiuto, la mia unica ancora di salvezza era appena stata portata via.
“Pss!”- cos’era questo rumore? Una mosca?
“Pss, Harry!” – sentii ancora. Non riuscivo a capire da dove provenisse questa voce. Era familiare, era dannatamente familiare, quindi voleva dire che non ero solo, no?
“Harold, dannazione, la finestra!” – sbottò.  Alzai immediatamente lo sguardo, ma era ancora buio e non riuscivo a distinguere le due ombre che troneggiavano fuori.
“Zayn, non urlare!”
Sorrisi d’istinto. Solo due persone battibeccavano tanto, come una coppia di sposini alle prime armi, pur non essendolo.
“Liam, Zayn!”- feci io a bassa voce, per non farmi sentire dalle guardie che erano qui fuori in giro.
“Alleluia!” – esclamò Zayn, beccandosi uno scappellotto da Liam. Lo capii perché il moro borbottò qualcosa di incomprensibile verso l’amico.
“Zayn, ti ho detto mille volte che non devi usare termini religiosi per le tue imprecazioni!”
“Liam, non rompere!” – fece il moro sbuffando. Ma come riuscivano a battibeccare in una situazione così?
“Harry, ascoltami dov’è Louis?” – chiese subito dopo Zayn.
“Non lo so, io.. penso lo abbiano portato da mio zio, nella sala del trono!”
“D’accordo, ci pensiamo noi. Tu stai tranquillo, recuperiamo lui e poi torniamo da te.”
“Si, si! Zayn recuperate lui, salvatelo!”
“E’ il mio migliore amico, è normale. Dopo veniamo a liberare te”
Scossi la testa, volevo solo che Louis stesse bene.
“Salvate lui, portatelo al sicuro, io non sono importante.”
“Non dire sciocchezze” – ribatté Liam –“Louis non ti lascerebbe mai, e beh, nemmeno noi. Non vogliamo rivederlo triste.”
Annuii, non capendo bene cosa stesse accadendo intorno a me. Una cosa era certa, c’era una possibilità per Louis e potevo tirare un sospiro di sollievo. Mi appoggiai alla fredda parte, sperando che quest’incubo finisse presto.
 
-Louis-
Mi scaraventarono per terra, al cospetto di Horan, che sghignazzava senza ritegno, accanto a quella vecchia gallina di Lady Caroline. Era tutta colpa di quella bionda se ora io ed Harry eravamo in questo pasticcio.
“Il Tommo qui da me, che bella sorpresa.” – esclamò l’irlandese avvicinandosi a me, e squadrandomi. Risi. Cosa aveva da fissare tanto? Non sapevo cosa volesse da me, ma probabilmente io tutto ammaccato ero più bello del suo brutto muso.
“Non sei messo bene, vero Louis?” – chiese strafottente ordinando ad una guardia di colpirmi ancora.
Codardo. Non aveva il coraggio di colpirmi lui stesso?
“Inchinati al mio cospetto, subito!” – ordinò, ma io non obbedii. Alzai di più la testa, puntando i miei occhi nei suoi e sorrisi strafottente così come aveva fatto lui.
“Mai.” – esclamai deciso.
“Non sei nella posizione per dettare legge.”
“Beh, nemmeno tu, Horan, è Harold il legittimo erede. Tu ti sei sempre approfittato de fatto che fosse ancora piccolo.”
“Come ti permetti di rivolgerti a me così?” – sbraitò guardandomi, facendomi ridere sommessamente.
“Oh, io pensavo che alle nullità ci si potesse rivolgere come si voleva.” – sorrisi, strafottente così come lo ero stato tutto il giorno con lo sceriffo.
“Sarai giustiziato!” – sbottò fuori di sé.
Adoravo fargli perdere la pazienza. Adoravo portarlo così sull’orlo della crisi di nervi. Adoravo semplicemente prendermi gioco di lui.
“Certo” – risi –“l’importante è esserne convinti.”
Mi guardò più arrabbiato di prima, ma vedevo nel suo sguardo qualcosa di strano.
“Tu sai perché sono diventato re?” – chiese, guardandomi con quei suoi occhi azzurri penetranti, ma mai belli come quelli di Harold. Speravo con tutto il cuore che lui stesse bene, che non avesse troppo paura da solo in quella fredda cella. Del resto ero io il maggiore, era compito mio difenderlo.
“Si che lo so, io so tutto.” – sorrisi sfacciatamente. Adoravo sbeffeggiarlo così pubblicamente. Tutte le guardie erano accorse nella sala del trono, e probabilmente avevano lasciato le porte senza guardie, del resto io ero qui.
Harry mi aveva raccontato della discussione con suo zio, prima che io lo portassi via da lì.
“Oh, immagino che tu sappia della crociata e..” – lo interruppi ridendo.
“No, so che il padre di Harold ha tradito la madre e che tu sei passato al trono per riscattare l’onore di tua sorella. Ma tu stai affondando il nome dell’intera casa reale con l’egoismo che eserciti.” –sputai fuori con tutto lo sdegno che avevo in corpo nei suoi confronti. Erano troppi anni che faceva del male a tutto il popolo, se proprio dovevo morire, l’avrei fatto dopo avergli detto tutto.
“Tu sei solo un bandito” – disse a denti stretti. Per un attimo il suo sguardo si riempì di rammarico e mortificazione, quasi dispiacere. Rimprovero, verso se stesso.
“Horan, io derubo i ricchi per aiutare i poveri, tu il contrario. Chi è il vero bandito tra noi due?”
Tenni lo sguardo fisso nel suo, lo vedevo. Non era realmente così cattivo come voleva far capire, in questo momento il suo sguardo cambiava. Passava dall’essere pieno d’odio a pieno di mortificazione. Era quasi umano, ora.
“Portate qui mio nipote, voglio veder soffrire questo stupido bandito impertinente.”- delle guardie uscirono dalla sala del trono, per dirigersi nelle segrete. Dannazione. Dovevo prendere tempo, dovevo pensare in fretta, dovevo salvarlo.
“Non azzardarti a mettere le mani su Harry!” – urlai –“lui non c’entra nulla!”
“Perché te la prendi tanto?” – chiese sbeffeggiandomi sorridendo malefico –“non è che provi qualcosa per lui?”
“Horan, sei tanto stupido quanto cieco” – risi guardandolo –“ti pare che io possa amare un nobile, per di più tuo nipote?” – mentii spudoratamente, senza accorgermi che qualcuno veniva piegato accanto a me.
 
-Harry-
Mentiva, vero?
Erano venuti a prendermi, dicendomi che mio zio voleva vedermi. Mi avevano portato nella sala del trono, che dall’ultima volta che avevo visto, ora era addobbata a festa, come se un matrimonio dovesse essere celebrato.
Quando avevo sentito, quelle parole ferirmi le orecchie.
Lui non avrebbe mai potuto amare un nobile, non il nipote di Horan. Mentiva, vero?
Mi costrinsero ad inginocchiarmi al cospetto del biondo, che avrebbe dovuto essere mio zio, che mi guardava strafottente, cattivo.
“Nipote, hai sentito questo buzzurro come si è rivolto a me?”
“Ha fatto benissimo.” – sputai fuori. Louis mentiva, era sicuro.
Lui voleva difendermi. Se non mi avesse amato non mi avrebbe difeso nelle segrete e nella radura, la notte precedente. Se Louis avesse detto la verità, perché avrebbe sfidato di tutto per salvarmi? No, l’aveva fatto per me. Aveva mentito, ed io dovevo solo capirlo dal suo sguardo verso il mio, che mi implorava perdono.
“Allora.. non hai sentito come ha parlato di te?”
Risi. Io che ridevo in faccia a mio zio? Era il colmo. Non potevo mai permettermi questo lusso, e invece lo stavo facendo, sfidavo mio zio, cosa che non avevo mai fatto, era il ragazzo accanto a me a darmi la forza, era lui che mi stava spingendo a fare di tutto per salvare sia me che lui.
“Cosa ridi, stupido?”
“Rido di voi, zio. Voi non sapete nemmeno cosa sia l’amore e non capite quando qualcuno vi mente. Voi siete uno sciocco stupido.”
“Ma come osi?!”
“Oso, oso eccome, sono anni che avrei voluto dirlo, e finalmente posso. Non sapete che liberazione.” – Louis ridacchiò sommessamente. Era dannatamente bello, lo era sempre stato.
La donna bionda che sedeva accanto a mio zio, si alzò e si avvicinò a me. Mi prese il mento, alzando il mio viso verso il suo e sorrise crudele.
“Dimmi, Harold, come vorresti che morisse, questo bandito? Decapitato, impiccato o..?”
“Non voglio che muoia, e basta.”
“Oh, oh. Giovanotto, pensi di farlo sopravvivere in questo modo?”
“No, ho altri metodi.” – sorrisi. Avevo notato Zayn entrare nella sala, insieme alle guardie che mi avevano portato, mi aveva picchiettato sulla schiena per tre volte, lo sapevo perché nel mio breve soggiorno da loro mi avevano spiegato le piccole cose da sapere sui loro movimenti, ovviamente, non volevano che rimanessi estraneo ai loro segnali, o meglio era Louis a non volerlo.
“Oh e sarebbero? Startene qui legato davanti a noi? Bel modo di salvare quello che ami.”
“E chi vi dice che io lo ami?” – guardai prima lei e poi Louis, che sbiancava. Dovevo prendere tempo, dovevo distogliere l’attenzione da lui, portandola su di me, e far in modo che nessuno si accorgesse dell’entrata in sala di Zayn. Sapevo che avrebbe agito da un momento all’altro, e dovevo solo perdere tempo.
“E chi ami, Harold?” – guardai la donna, e sorrisi.
Beh, chi mi impediva di usare le mie tecniche di seduttore? Solo perché fossi attratto da Louis, non voleva dire che in questi anni non avessi avuto delle piccole storielle, che non erano andate bene, perché il mio cuore era occupato.
“Beh, se non mi slegate, Caroline, non posso di posso dimostrarvi a chi ho donato il mio cuore” – lei sorrise, compiaciuta  e ordinò alle guardie di slegarmi. Lo sguardo di Louis era confuso, fisso su di me.
“Però prima ho una richiesta..” – sussurrai all’orecchio della donna.
“Dimmi tutto, piccolo mio..”
Che stupida. Davvero credeva che io mi concedessi a lei? Dopo che l’avevo rifiutata e dopo che le mie labbra erano state marcate da quelle di Louis? Oh, non aveva capito chi aveva davanti.
“Gradirei fosse fornita al mio..” – guardai Louis, implorando perdono con gli occhi –“suddito, un’adeguata cura alle botte e poi un equo processo.”
“Ma Harold, pasticcino” – trattenni un conato di vomito, ma perché si fingeva dolce, quando non lo era? E poi non si capiva che la stessi prendendo per i fondelli? Mio zio, che era stupido, se ne era accorto. –“è un prigioniero.”
“Lo so, Caroline, lo so. Ma vedete, mi ha salvato da quel bruto dello sceriffo, è comunque un fedele servitore.”
Lei mi guardò, con uno sguardo da far terrore, e mi sorrise di sbieco.
“Bene, fate come dice lui, portate quel bandito nelle stanze di Lady Eleanor e fate in modo che venga curato come il mio pasticcino desidera.”
“Ma cara, voi..” – tentò di opporsi mio zio, ma lei si oppose, zittendolo con un unico gesto della mano.
Mio zio sottomesso ad una donna? Questa era da segnare, senz’altro.
In tanti anni che ero stato qui, non era mai accaduta una cosa simile e mi lasciava di stucco.
Bene, ora sapevo come contrastare mio zio, e mentre vedevo Louis essere scortato via dalla guardia che avevo riconosciuto come Zayn, tiravo un sospiro di sollievo.
“Allora, tesoro, quando ci sposiamo?”
 
-Louis-
E quando lo vidi provarci spudoratamente con la vecchia, mi sentii male. Sapevo che fingesse solo per prendere tempo prezioso che poteva servirci per salvarci, ma.. io ero geloso.
Ero fottutamente geloso.
Harry era mio, e nessuno aveva il diritto di toccarlo, se non io. Ero geloso, ero logorato dalla gelosia, in questo momento.
Zayn, se fosse stato qui, avrebbe riso. Perché avrebbe detto che solo Harold Styles, principe d’Inghilterra, era capace di demolire così Louis il Tommo. Ebbene, si. Avevo anch’io un punto debole. Il mio punto debole era Harry.
Mi avrebbero distrutto maggiormente se avessero fatto del male a lui, piuttosto che a me.
E mi avrebbe distrutto vederlo con un’altra, come stava capitando in questo preciso istante.
Una guardia mi sollevò, ma non avvertii la violenza con cui ero stato trattato fino a poco prima. Che gli ordini di quella donna fossero così.. importanti? Tanto da zittire anche Horan?
Intanto la guardia mi trascinava fuori dalla sala del trono, per fortuna. Non ne potevo più di quelle facce da deficienti di Horan e Lady Caroline. In più, Harold che ci provava con quella, era un colpo troppo duro da sopportare.
“A quanto pare, avevi bisogno di aiuto.” – quella voce, quell’accento un po’ strano.
Alzai lo sguardo e sorrisi.
“ZAYN!” – sbottai, quasi urlando, nel riconoscere il mio migliore amico e non una guardia del palazzo.
“Shh, zitto, stupido. Vuoi che ci scoprano?”
“Ma.. io, ecco..” – cercai di dire, ma Zayn mi sorrise, togliendosi definitivamente l’elmo e mostrandosi in tutto il suo splendore. Lo guardai sorridendo e cercai di capire come avesse fatto a giungere qui.
“Mi sleghi per favore?” – chiesi guardando il mio amico, quasi in una supplica. Non mi sentivo più le mani, e avevo voglia di muoverle di nuovo.
“Si, si subito” – borbottò il moro, avvicinandosi e slegandomi i polsi. Restai con le mani ferme dietro la schiena per qualche secondo, poi decisi a muoverle leggermente.
Aprii e chiusi i pugni un paio di volte massaggiandomi prima l’uno e poi l’altro polso. Stavo riacquistando sensibilità.
Sorrisi a Zayn ringraziandolo.
“Sarà meglio che ti porti da questa Lady Eleanor. Devi riprenderti.”
“Non se ne parla. Recuperiamo Harry e Liam e andiamo via da qui.”
Lui mi guardò con rimprovero. E mi strattonò per un braccio, portandomi in giro per il castello, alla ricerca delle stanze di questa Lady Eleanor. Deglutii. Io la conoscevo, e la conoscevo anche bene.
Era.. la mia vecchia promessa sposa, prima che scoprissi di amare Harry, prima che fossi bandito, prima che la rifiutasi pubblicamente. Mi avrebbe rinfacciato tutto.
“Preferisco le cure di Liam, ti prego Zayn!”
Il moro si voltò verso di me, e mi guardò. Il mio sguardo non era dei migliori. Ero quasi terrorizzato.
E Zayn scoppiò a ridere. Sembrava uno scemo con la crisi di ridarella. Mi guardava e rideva. Ma cosa c’era di così esilarante? Sbuffai sonoramente e cercai di farlo calmare appoggiandogli le mani sulle spalle.
“Oh mio dio, non credo!” – continuò a ridere, come se fosse la cosa più divertente del secolo –“Il grande Tommo ha paura di una donna! È ridicolo!” – rise ancora, sguaiatamente, mentre io morivo di vergogna.
Arrivammo fuori le stanze di Lady Eleanor, ed io temevo una sua reazione negativa nel vedermi.
Zayn spalancò la porta e una ragazza con i capelli neri e il viso da suora di girò verso di noi. Il suo sguardo si posò su di me, e poi su Zayn.
“Tomlinson!” – tuonò riconoscendomi. Ma come diamine aveva fatto? Ero irriconoscibile con tutte le botte che avevo preso.
“No, non sono Tomlinson, e comunque..” – il moro mi bloccò, lanciandomi malamente verso il letto, dove la ragazza mi fece sedere.
“Ordini di Lady Caroline, riposo e cure per le ferite. Io sorveglierò la stanza da fuori.” – fece teatralmente uscendo.
La ragazza mi sorrise, facendomi distendere meglio sul letto.
“Sei cambiato così tanto, Louis..” – sussurrò –“prima eri così mingherlino, e ora.. hai questi muscoli..” – percorse i miei addominali con un dito accarezzandomi. Sbattei un paio di volte le palpebre, e mi tirai su a sedere.
“Tu invece sei sempre la solita falsa, Eleanor.” – lei mi mise una mano sul petto e mi fece stendere di nuovo.
“Devi riposare, ok? Non mi interessano gli ordini di Caroline, tu potrai anche non provare nulla per me, ma quello che io provavo per te non è cambiato. Quindi riposa finché sei qui. Non sei messo bene, William.”
Sbuffai, e obbedii. Odiavo il mio secondo nome, comunque.
“Ami ancora Harold?” – chiese, poi a bruciapelo. Non ero bravo a ferire i sentimenti della gente, e lei aveva appena detto chiaramente che fosse ancora innamorata di me. Tuttavia, annuii, sinceramente. Perché mentire sui miei sentimenti, in fondo?
“Riposa allora, penso vorrai andare via da qui con lui al più presto.”
“Perché ora vuoi aiutarmi? Credevo..”
“Non provo rancore, e quando qui s’è sparsa la voce che eri stato catturato ho avuto paura. Ora riposa, poi ti aiuterò a fuggire” –e mi sorrise dolcemente. Io non ci sarei riuscito, sinceramente –“per amore si fanno cose strane, Louis.”
Annuii consapevole. Se ora ero conciato in questo modo, era stato perché volessi difendere Harry da tutto e da tutti.
“Riposa, ora.” – annuii chiudendo appena gli occhi, sentendo la ragazza armeggiare con bende e garze per coprire le ferite.
 
-Harry-
Deglutii.
Sposare? Ma..  non potevo sposarla. Non potevo tradire così Louis. Come ci sarebbe rimasto? Lo avevo visto teso, prima. E sapevo che dentro di lui era geloso, e sapevo che avrei dovuto proteggere io lui dalle sue emozioni. Perché Louis poteva proteggermi fisicamente, ma quando le sue emozioni venivano toccate era incontrollabile. Non ragionava. Si faceva sopraffare, come quando si era lasciato andare incazzandosi con me per una banalissima frase. Psicologicamente era lui quello fragile. Ecco perché eravamo destinati a stare insieme, ecco perché ci completavamo.
Dovevo pensare, agire al più presto.
“Portate qui il frate di Nottingham, celebrerà le nozze oggi stesso!” – sbottò la donna, e vane furono le suppliche di mio zio, per distoglierla da tanto.
Okay, sapevo come agire.
“Caroline, tesoro” – sussurrai avvicinandomi a lei –“non credete che il vostro sposo debba essere.. pulito per il matrimonio?”
“Ma Harold, piccolino, io vorrei ma poi..” – la guardai languidamente, cercando con lo sguardo di convincerla a farmi allontanare da loro, in modo da guadagnare tempo.
“Per favore, amore, non vorrete che io faccia una brutta figura davanti a tutti?” – e spalancai gli occhi, cercando di addolcirla con essi, perché in fondo, sapevo che nemmeno Louis riusciva a resistere ai miei sguardi provocatori. Le accarezzai una guancia e mi feci schifo da solo per quello che stavo facendo –“e poi, non vorrete che nel dopo banchetto io sia tutto sporco e pieno di polvere, una bella donna come voi, poi..” – e la mia voce si abbassava sempre più, cercando in qualche modo di essere sensuale e far cadere la donna nella mia trappola.
“Caroline, cara, non vi accorgete che vi sta solo adulando?”
“Vuoi stare zitto, Niall? Decido io!” – strillò lei, stizzita perché aveva interrotto il gioco di sguardi che tra di noi si era venuto a creare, e decisi di usare il mio asso nella manica.
“Caroline, amore..” – sussurrai, lascivo –“se ora mi fate andare nelle mie stanze, giuro che non vi pentirete di aver scelto di fidarvi di me, non volete diventare regina incontrastata dell’Inghilterra?” – le accarezzai la schiena, cercando di farla cedere –“una donna bella come voi, al comando di un intero paese, sarete ricordata sui libri di storia..”
E lei ridacchiò, convincendomi che stavo avendo la meglio, che le mie avance funzionavano.
Pregavo mentalmente Louis di perdonarmi di quello che stavo facendo.
“Hai vinto, piccolo mio..”
“Un'altra cosa, amore..” – sussurrai ancora, per non interrompere il gioco che s’era venuto a creare e per non farle cambiare idea.
“Dimmi tutto..”
“Posso vedere mia madre?”
“Certo!” – si staccò da me e si rivolse alle guardie. Per un attimo temetti che avesse capito il mio gioco e che mi facesse rinchiudere ancora nelle prigioni, ma ciò non avvenne. Avevo vinto io.
“Portate Harold da sua madre, premuratevi di fargli avere tutto, e.. chiamate il frate, c’è un matrimonio da celebrare!” – strillò, mentre un paio di guardie mi afferravano per le spalle e mi portavano nelle stanze di mia madre.
Attraversammo tutti i corridoi, dove mi premurai di tenere lo sguardo basso, perché erano stati ricoperti di quadri di quella donna che sarebbe dovuta diventare mia moglie.
Arrivammo fuori dalle stanze di mia madre e ordinai alle guardie di lasciarmi da solo, in modo che potessi parlare con calma con lei, e raccontarle tutto. Una volta dentro, mi premurai di chiudere per bene la porta,e mi addentrai nelle stanze.
“Madre, siete qui?” – chiesi a voce alta. Lei sbucò da dietro un armadio, correndomi incontro e abbracciandomi forte.
“Harold, figlio mio, sei qui.. stai bene?”
“Si madre, non abbiamo tempo devo parlarvi”
“Hai tutto il tempo che vuoi, a me non danno mai fastidio. Ho sentito che hanno preso Louis..”
“Sta bene, ora è con Lady Eleanor, ho convinto quella.. Caroline a farlo curare, dovevate vederlo madre, si è preso tutte le frustate che erano destinate a me.. e mi ha protetto..”
Lei sorrise abbracciandomi ancora, poi si incupì ancora.
“Chi voleva frustare mio figlio?”
“Lo sceriffo, ma madre questo è un altro..” – non mi fece rispondere che mi intimò di stendermi e riposare.
A me non sembrava il caso, visto che Louis era fuori, era solo e probabilmente quella Eleanor lo stava torturando.
“Vado a parlare con lo sceriffo, tu resta qui, non muoverti per nessuna ragione, riposa Harold.”
Annuii e mi girai su un lato, cercando di non pensare a quello che stava accadendo a me, a Louis e a tutti.
Non volevo sposare Caroline, non volevo vivere una vita infelice con quella donna. Io volevo Louis accanto a me, avrei sempre voluto lui. Stavo agendo per il suo bene, però. Avevo preso abbastanza tempo per noi, e infatti lui era con Zayn, ora. Cercai di riposare un po’, e chiusi gli occhi, quando sentii un rumore secco e il letto muoversi forte.
Aprii di scatto gli occhi e vidi il baldacchino del letto muoversi velocemente. Saltai giù dal letto, e sentii il pavimento tremare troppo forte per i miei gusti. Che stava succedendo? Con mio grande terrore, sentii il palazzo come inclinarsi e il letto volò verso la porta, fracassandola. E deglutii.
Cos’era? Cosa stava succedendo?
 
-Louis-
Sentii il letto muoversi, e balzai giù da esso, in tempo per vedere la porta aprirsi di scatto e la figura di Zayn fare capolino nella stanza, allarmato.
Mi guardò ed io annuii. Avevo capito cosa stesse accadendo, afferrai la mora per un braccio e la spinsi verso Zayn che la prese al volo capendo le mie intenzioni.
“Io vado a cercare Harry, tu porta lei via di qui, e se incontri qualcuno, porta via anche lui. Recupera Liam e.. ci vediamo fuori, non aspettarmi dentro, d’accordo?”
Zayn annuì, preoccupato.
“Louis, sta attento, e vedi di uscire da qui dentro.”
“Lo farò”
Mi fece un cenno e si allontanò trascinando la ragazza. Io corsi fuori da quelle stanze per cercare Harold, e salvarlo. Sapevo che lui avesse il terrore di questi eventi e sapevo che ora era rannicchiato da qualche parte.
Tornai alla sala del trono, dove l’avevo visto l’ultima volta, e vidi Horan correre cercando di ripararsi la testa. Alzò lo sguardo verso di me, e vidi in quello sguardo, forse solo per un attimo, umanità. Così come l’avevo vista poco prima che mi minacciasse di far del male ad Harry, ma ora non importava, io dovevo ritrovarlo.
“Horan!” – tuonai avvicinandomi a lui –“dov’è Harold?”
“No- non lo so.. ne- nelle stanze di s-sua madre..” – balbettò, probabilmente impaurito. Ovvio, tutti erano fuggiti, spaventati dalla terra che tremava. Scossi la testa e lo afferrai per un braccio portandolo fuori dalla sala del trono.
“Percorri il corridoio, troverai un mio amico, aiuta tutti quelli che vogliono fuggire, non chiedermi perché lo faccio, dato che ti detesto, ma non sono un assassino”
“G- grazie..” –balbettò per poi correre nella direzione che gli avevo indicato. Io, invece, corsi al piano di sopra cercando le stanze della donna per trovare Harry.
Passai davanti alle camere di Horan, poi davanti a quelle di Devine, poi quelle di Harry. Quali erano le stanze della madre di Harry?
Mi fermai un attimo. Ed ascoltai. Oltre al frastuono di cose che si muovevano, e sbattevano mi dovevo concentrare su quelle umane. Dei lamenti silenziosi venivano da una stanza. Corsi verso di quella e cercai di aprire la porta.
“Harry! Harry sei qui?” – urlai contro il legno.
“L- Louis..?”
“Harry, grazie al cielo, ti tiro fuori!”
“Louis trema tutto, trema tutto! Io non voglio morire, Louis trema tutto!”
Ricordavo quando era piccolo e un evento simile si era verificato mentre giocavamo in giardino, ed io l’avevo abbracciato, fino a che il terreno non aveva smesso di tremare, ed ora che era da solo qui dentro, era normale avesse paura. Sfondai la porta – che non voleva aprirsi – con un calcio ed entrai. Lo vidi rannicchiato contro il muro, con le mani tra i capelli e le ginocchia raccolte al petto.
“Fallo smettere, fallo smettere..”-sussurrava. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.
“Harry, Harry ci sono io. Dobbiamo andare via, subito!” – dissi calmo, mentre lui alzava gli occhi gonfi verso di me. Saltò verso di me e mi baciò con trasporto, mentre io mettevo le braccia dietro la schiena attaccandolo a me.
“Aggrappati, ti porto via” – sussurrai. Lui annuì e allacciò le gambe attorno al mio bacino mentre io lo sollevavo da terra ed uscivo dalla porta che avevo sfondato. Harry tremava vistosamente, mentre io lo stringevo per farlo riprendere dal terrore che stava provando in quel momento.
“Louis.. Louis..” – sussurrava.
“Sono qui, sono qui piccolo mio..” – sussurrai io a mia volta, stringendolo forte al mio petto.
“Grazie..” – sussurrò, stringendosi forte a me, cercando un supporto.
Trovai finalmente l’uscita e riuscii ad uscire fuori, con Harry tra le braccia.
“LOUIS!” – urlò Harry, mentre stavo per rimetterlo a terra.
“Shh..shh..” –trovai Zayn e Liam con lo sguardo e controllai.
“Ci siamo tutti?” – chiesi. C’erano Zayn, Liam, Horan, Devine, Lady Caroline, Lady Eleanor, lo sceriffo e delle guardie, ma di loro non mi curavo più di tanto. E notai tra di loro anche Lou con i suoi bambini, per fortuna stavano bene.
“Manca mia sorella!” – tuonò Horan…preoccupato? Questa era bella, lui che si preoccupava per qualcuno.
Lasciai Harry tra le braccia di Zayn e Liam.
“Io torno dentro,recupero Lady Anne e torno. Voi restate qui.”
“Louis la terra trema il palazzo crollerà!” – urlò Zayn, con tono rimprovero.
“Ha ragione” – si intromise Eleanor.
“Non mi interessa, io torno dentro!”
Mi allontanai da lui, entrando di nuovo nel palazzo, non prima di aver sentito un urlo disperato di Harry che chiamava il mio nome.
 
-Harry-
Tremavo, tremavo da quando Louis mi aveva lasciato. Da quando la terra aveva iniziato a tremare. Louis mi aveva lasciato qui per andare a salvare mia madre, mentre gli altri erano qui con me. Mio zio camminava avanti e indietro per la piccola radura, la donna che avrei dovuto sposare era seduta contro un albero, una ragazza mora si mangiava le unghie in evidente preoccupazione, Liam stava in un angolo a pregare che tutto questo finisse e Zayn prendeva a pugni un albero per scaricare la tensione. Io tremavo con le spalle contro un tronco e mi tenevo le gambe piegate al petto, sperando che tutto questo finisse presto, sperando che tutto tornasse come prima.
“Vedi Harold, è tutta colpa tua!” – sbottò mio zio.
Lo vidi improvvisamente minacciosamente vicino, ma mi alzai e sostenni il suo sguardo.
“Non è colpa mia, zio. È colpa vostra come sempre!”
“Io non ho fatto niente, tu ci hai provato spudoratamente con Lady Caroline!”
“L’ho fatto solo per salvare Louis!”
Lei intervenne sdegnata.
“Sei un impertinente, Harold, quando sarò regina..”
“NO!” – sbottai –“qui nessuno sarà re o regina. O almeno non voi due.” – li guardai strafottente, così come mi aveva insegnato Louis, dovevo mandare via la paura, dovevo prendermi le mie responsabilità.
“Sono io l’erede al trono, e ora sono abbastanza adulto da salire. Posso anche bandire entrambi dall’intera Inghilterra.”
Li guardai duramente, mentre Zayn si voltava verso di noi sorridendo e Liam alzava lo sguardo su di me, incoraggiandomi a continuare, quel che era iniziato, andava finito.
“Io penso che..” – mi guardai i piedi. –“che le persone più indicate per diventare re siate tu, Zayn”- mi voltai verso il moro che spalancava gli occhi e mi guardava indicandosi –“e tu, Liam” – mi voltai verso il frate che spalancava gli occhi allibito.
“Non posso accettare”- sorrise il castano –“la mia chiesa ha bisogno di me” –aggiunse alzando le spalle.
“Ma io senza Liam non vado da nessuna parte!” –rise Zayn –“con chi battibecco poi?”
I ragazzi si guardarono, e poi scoppiarono a ridere.
“Non ti liberi di me, Malik.” – fece il frate dando una pacca al compagno. Invidiavo la loro amicizia, io non avevo mai avuto un vero amico, come lo erano loro, e confessavo di essermi sentito di troppo da loro tre, quando anche Louis era presente.
Mio zio stava per aggiungere qualcosa, ma lo zittii in un attimo.
“Non aggiungere nulla, zio. Sono io a dettare legge ora, e se solo parli ti spedisco in esilio nelle isole gelide. Ti va?” – sorrisi come lui aveva sempre fatto con me, e non aggiunse nulla. Si sedette a terra e restò fermo.
“Io volevo solo..” – disse –“chiedere scusa, ecco.”
Finché non avessi rivisto Louis non avrei perdonato proprio nessuno.
Liam e Zayn si avvicinarono a me e mi abbracciarono.
“Sappiamo che sei in ansia per Louis, ma lui arriverà a momenti.” – fece Zayn.
“E poi, dobbiamo dargli la bella notizia, no? Finalmente ti sei ribellato.” – ridacchiò il frate.
“Avevo bisogno di lui, per tirare fuori il coraggio.” – sorrisi a mia volta.
Non sapevo se Zayn avesse accettato o meno la mia proposta, ma era vero che lui fosse in grado di mandare avanti questo paese, a differenza mia e di chiunque altro.
Poi finalmente, vidi qualcuno correre nella nostra direzione e riconobbi Louis con qualcuno in braccio. Poi mi sentii travolgere da qualcuno o qualcosa che mi era saltato in braccio.
“Signor Harry, signor Harry! Hai visto il signor Louis?” – riconobbi la vocina del piccolo Larry che si era lanciato su di me, probabilmente spaventato dalla terra che tremava.
“Sta arrivando, Larry, sta arrivando” – sorrisi prendendolo in braccio.
“Larry!” – urlò la signora con rimprovero –“ti ho detto mille volte che non devi parlare così al principe!”
“Oh no, signora, io solo semplicemente Harry, ho nominato Zayn come mio successore, e..”
La donna mi abbracciò subito, come per ringraziarmi.
“Questo vuol dire che..?”
“E’ tutto finito. Niente più tasse o sovraccarichi per voi.” – poi mi girai verso Zayn che guardava spaventato verso di me, e sorrisi –“vero re Zayn? Niente più tasse?”
“Però mi piace come suona.” – rise –“ma non ho ancora accettato.”
Lo guardai e scoppiai a ridere, la tensione era palpabile, però non volevo pensare al peggio in questo momento. Dovevo essere forte per Louis, per me, per tutti.
“Allora, cosa mi sono perso?” – quella voce. Quell’allegria nel parlare..
“Louis!” – urlai, staccandomi dalla donna che ancora mi abbracciava riconoscente, mentre lui faceva scendere mia madre dalle sue braccia, ed io gli volai al collo, aggrappandomi con tutte le mie forze a lui.
“Ehi piccolo, sto bene tranquillo!” – sorrise.
Lo baciai con tutte le mie forze, mentre lui mi stringeva possessivamente.
Tutto era al suo posto ora. Mio zio spodestato dal trono, Zayn al suo posto –perché tanto avrebbe accettato- io e Louis di nuovo insieme.
Era l’inizio di una nuova era per noi.








NO, JIMMY PROTESTED!!

Shaaao gente! Credevate di esservi liberate di me? 
Ebbene.. no! 
Scusate il ritardo, ma il mio pc aveva cancellato tutto il capitolo su cui avevo lavorato tutta la mattinata, quindi questo è la sua seconda copia. Boh, spero vi sia piaciuto :3 
E questo è l'ultimo capitolo del Tommo :(
Settimana prossima ci sarà l'epilogo, quindi.. il Jimmy strappalacrime lo farò la prossima volta.
Io vi ringrazio tantissimo comunque :') siete adorabili! 
Visto? Si sono ritrovati alla fine :3 cuccioli.
Ora voglio la sincerità. Quante di voi credevano che Horan si pentisse e.. ZAYN diventasse re? Vi ho scolvolte? LOL
Eleanor è solo una comparsa, ma boh. Non ho niente contro di lei, ma se si levasse dalle palle non sarebbe male :D
Comunque, comunque. Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo :3
Io ho dei problemi con la visualizzazione delle recensioni, quindi se non vi rispondo è per quello c.c
E..e.. grazie a tutte, davvero. Dal profondo del mio cuoricino.
Vi adoro tutte :3
Adesso mi dileguo. A sabato con i Baby :3
Shaaaaaaao bele :3 


P.s so che la Gran Bretagna è una zona non sismica, o almeno i terremoti sono molto pochi, ma mi ispirava troppo, prendetela come una uhm.. licenza poetica LOL
Se ci sono errori, come sempre, ditemelo :3 
   
 
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