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Autore: Bellatrix Malfoy    16/06/2007    12 recensioni
Pansy Parkinson perde una scommessa e deve imparare a volare da Potter, che detesta con tutta se stessa.
Riusciranno i due a sopravvivere l'uno all'altra?
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 11

 

Strange how we are hiding

It seems like we’re secretly fighting

In the meanwhile we’re both hoping

In the meanwhile we both know

That this way we’re just gonna…fall down,

 

Elisa - Written In Your Eyes

 

Nuvole. Nuvole che giocano a rincorrersi. Nuvole primaverili. Bianche.Grigie. Azzurre.

Pansy amava osservarle mentre si muovevano silenziose, caute. Spostate via dal vento senza il minimo rumore.

Nuvole leggere. Nuvole gonfie e cariche di pioggie. Semplicemente nuvole.

“Pansy! Pansy!”

La ragazza si voltò.

Era nel cortile interno della scuola e osservava seduta su un muretto il passaggio degli studenti che si preparavno per le lezioni.

Per la prima volta, Pansy li invidiava. Si vergognò quasi di averlo pensato ma era così. Loro ridevano, vivevano la loro vita.

Non vi era nessuno ragazzo con la cicatrice che occupava la loro mente.

Che brutta cosa la paranoia…

“Ciao Milli…” la salutò Pansy sforzandosi di sembrare normale, allegra.

Ma all’amica non poteva sfuggire quello sguardo. Non era la prima volta che vedeva Pansy soffrire in quello stato, era già capitato.

Per causa di Malfoy, ovviamente.

“Bè, cos’è quella faccia?” disse l’amica, intuendo subito che Pansy non le avrebbe risposto a dovere.

“Niente, Millicent…”

Millicent sapeva benissimo che “niente” per Pansy voleva dire “Sono triste perché non sono felice con Draco e odio a morte Potter per avermi lasciata fare una figura con i miei amici!”

Ma se c’era una cosa che aveva capito è che il problema doveva essere risolto fino alla radice…Per cui, prima ne parlavano e meglio sarebbe stato per entrambe. Sopratutto per lei, per Pansy.

“Ho sentito quella stronza di Daphne parlare di ciò che era successo ieri…Ha detto che non sei stata capace di opporti a ciò che diceva Potter!”

Pansy scosse la testa e, con un gesto della mano si sciolse i capelli corvini, liberandoli dal fermaglio argentato.

“Non ha più importanza…può parlare fino a quando non si sentirà più la lingua! In fondo era solo una stupida scommessa!”

Millicent Bullstrode annuì.

“Ma alla fine…è un bene che tu e Potter abbiate…smesso di vedervi per quelle lezioni, no? Vi detestate entrambi! E tu avresti finalmente la possibilità di stare vicina a Draco!” disse saggiamente la ragazza, proseguendo in quella conservazione dolorosa.

Pansy sospirò. “Già…Draco…” poi si voltò in fretta verso la ragazza. “Millicent…Draco mi hai mai tradito con…qualcun’altra?”

Millcent sgranò gli occhi e sollevò in fretta il capo.

“Draco ti adora…Pansy, lo sai che non lo farebbe mai…sei la sua Regina di Ghiaccio!” mormorò incantata Millicent, non riuscendo a credere a quanto Pansy fosse sciocca a non accorgersi di questo.

Millicent Bullstrode, del resto, avrebbe dato tutto pur di avere una vita come quella dell’amica.

Perchè, se tralasciamo il lavoro che facevano i genitori di Pansy…la sua vita era davvero perfetta!

Era una ragazza popolare, temuta, regina indiscutibile del Regno delle Serpi, fidanzata storica del bellissimo Draco Malfoy, nonostante le vicissitudini di quegli ultimi 5 anni di scuola. Nonostante i continui tira e molla dei due. Ma in fondo erano ancora insieme.

Ma Millicent sapeva, che il cambiamento in Pansy aveva cominciato a verificarsi da quando avevano dato il via a quell’insulsa scommessa.

Era stata tutta colpa di Daphne Greengrass. Già, Daphne.

Sembrava solo ieri quando lei, Pansy e Millicent erano amiche del cuore.

Poi quel maledetto litigio, alla fine del quinto anno, aveva cambiato tutto.

Un segreto non mantenuto. La confessione di Pansy. Il racconto di una sua ‘simpatia’ per la persona che più detestavano al mondo. Colui che prendevano sempre in giro. Le risate di Daphne che non credeva alle sue orecchie. Una promessa fatta da tutte e tre. Daphne che giurava con la mano sul cuore.

E il giorno dopo lo sapeva anche Draco.

 

Giugno 1995. La fine della scuola. Il sorriso spensierato che torna sulle labbra di giovani fanciulli. Il sorriso innocente di chi tira avanti, sapendo che presto, molto presto, si andrà in vacanza. Nostalgia e ricordi di un anno appena trascorso. La natura che sboccia e il dolce profumo di rose selvatiche. Il profumo d’ estate.

“Stiamo parlando di quel Potter?” una semplice domanda. Ingenua. Retorica.

Pansy sbatte le ciglia, cercando di non ridere. “Non ne conosco altri che siano ancora vivi, Daphne…”

La ragazza bionda si alza in piedi e la fissa. “Pansy…stiamo parlando di Harry Potter!”

Millicent scoppia a ridere, ingenua.

Pansy osserva le sue migliori amiche. “Lo so…è solo che…ultimamente si è fatto particolarmente carino, no? Tralasciando gli occhiali che porta, ovviamente…”

Daphne non poteva credere a ciò che diceva. Non era vero.

“Si, è carino…ma…ma…” balbettò l’amica.

“Ma…cosa?” sbuffò Pansy, acidamente.

“Tu sei fidanzata con Draco, Potter è un grifondoro e voi dovreste essere nemici…E poi è uno sporco mezzosangue!” sibilò la bionda, scuotendo la chioma e elecando una serie di differenze tra i due.

Pansy rimase molto ferita da quel commento. Certo, era vero. Potter era un mezzosangue.

Ma c’era il bisogno di ricordaglielo?

“Daphne, io amo Draco…è solo che non si può dire che lo Sfregiato… sia cresciuto male!”

“Sopratutto con la divisa da Quidditch!” sospirò Millicent, tappandosi poi la bocca come se avesse detto la più disgustosa delle parolaccie.

“Voi due siete matte!” sentenziò la Greengrass, scioccata. “E tu…” sbottò in direzione di Pansy, “…Non ti

rendi nemmeno conto del ragazzo che hai accanto!”

“Certo che me ne rendo conto!” protestò la mora.

“Allora…” sibilò sorridendo Daphne, “Non perdere tempo a sbavare dietro quello sfigato di Potter!”

“Io non gli sbavo dietro, Daphne! E….guai a te se lo dite a qualcuno, sono stata chiara??”

E tutte e tre scoppiarono nuovamente a ridere.

 

Quella fu probabilmente l’ultima volta che Pansy e Daphne si parlarono da amiche, a quanto ricordava Millicent.

La bionda serpeverde non aveva perso tempo a sputtanarla tra la loro Casa e poco ci mancò perchè anche Potter ne fosse venuto a conoscenza.

Ma quel giorno Potter non era nemmeno a scuola. Era successo qualcosa al suo padrino e lui e la sua combriccola di amici erano andati al Ministero, provocando chissà quali casini.

Le loro “imprese” erano su tutti i giornali il giorno dopo. Il ricordo più vivo era sicuramente la rabbia di Draco.

Non aveva mai detestato Potter come in quel momento.

Il giorno prima viene a sapere che Pansy aveva una mezza cotta per lui, e il giorno dopo legge sul giornale che lo stesso Potter che aveva rubato il cuore della sua ragazza, aveva sbattuto in galera suo padre, Lucius.

Per Draco Malfoy, quello fu davvero troppo.

Il giorno dopo l’assassinio di Sirius Black al Ministero, Draco incontrò Potter nel cortile della scuola.

Millicent era lì e aveva visto tutto. Ricordava perfino le loro parole.

Sei morto, Potter” aveva sibilato Malfoy a voce bassa. Ed egli aveva risposto più arrogante e scontroso che mai.

Buffo, credevo che da morto avrei smesso di camminare!”

“Millicent…Millicent? Ci sei?”

Pansy sventolò una mano davanti alla faccia. La ragazza scosse la testa, strizzando gli occhi marroni.

“Si, scusa…”

Pansy sorrise e disse: “Credo sia meglio che tu ti allontani…il mio effetto catatonico è piuttosto contagioso!”

La ragazza si sforzò di sorridere. “Stavo pensando all’anno scorso…quando…io, te e Daphne avevamo parlato della tua…cotta per Potter!”

Il sorriso di Pansy scomparve con la stessa velocità con cui era apparso.

“Non ero innamorata di Potter..” rispose lei, gelida. La Bullstrode sospirò. “Lo so è solo che…”

“E non sono innamorata nemmeno adesso…” la interruppe la mora, senza pensare.

“Già… ma ti sei mai chiesta perchè Draco abbia deciso di farti fare comunque quella penitenza con Potter, nonstante avesse scoperto che…ehm, lo reputavi carino?” continuò la ragazza.

In effetti, non aveva alcun senso. Se Draco fosse stato geloso di Potter, avrebbe fatto di tutto per impedirgli che lui e Pansy si trovassero soli insieme in un campo da Quidditch.

Pansy non rispose subito. “Credo che l’abbia fatto per vedere se poteva fidarsi ancora di me...voleva darmi un altra possibilità!”

Millicent non rispose, e Pansy non fece nulla per continuare quella conversazione.  Probabilmente era meglio crederla così. Era meglio pensare di avere una seconda chance.

Era meglio rischiare e provarci di nuovo che mollare tutto.

Lei aveva avuto la sua possibilità.

E stava rischiando di gettare di nuovo tutto nel caos.

Potter non sapeva quello che era successo alla fine di quell’anno, nè sapeva perchè lei eDaphne avevano litigato.

Daphne voleva solo separare Pansy da Draco.

E avrebbe fatto di tutto.

Ma nessuna di loro, sapeva, che in realtà sarebbe stata un altra persona a conquistare il cuore del biondo. E non era certo Daphne.

 

           dddd

 

I can't change who I am

not this time, i won’t lie to keep you near me

and in this short life, there's no time to waste on giving up

my love wasn't enough

 

Evanescence - Lacrymosa

 

Hermione Granger era da sempre una ragazza diligente.

Il suo luogo di ritrovo indiscusso dove sapeva che sarebbe potuta restare sola, ovviamente, era la Biblioteca.

Pile di libri che trattavano argomenti come gli Incantesimi di Trasfigurazione, Pozioni cambiacolore e le rivolte dei Troll di Montagna abbondavano sull’esile tavolo di legno che faceva ormai fatica a reggerne il peso.

La ragazza era inginocchiata davanti alla libreria e cercava nei ripiani più bassi.

“Ma dove diavolo è finito?” si disse, ben sicura di essere rimasta sola nella grande Biblioteca della Scuola.

Poco lontano, sul tavolo carico di libri, vi era un foglio di pergamena aperto e vi era già scritte poche righe.

Hermione aveva appena iniziato il tema per Pozioni, ben sapendo, che Piton prediligeva I temi lunghi e complessi e avrebbe avuto così più tempo per svolgerlo.

La ragazza partiva sempre dai compiti più complicati da svolgere, totalmente l’inverso di ciò che facevano Harry e Ron che si riducevano sempre all’ultimo.

Poi come una specie di miracolo, Hermione lo vidi. Il libro di Pozioni dalla copertina nera che cercava era lì.

Nell’ultimo scaffale. Bastava solo cercare con più attenzione. La riccia sorrise. Un sorriso di trionfo.

Si alzò tenendo il libro con la mano sinistra, mentre con la destra si spolverava la gonna della divisa, soddisfatta.

“E’ inutile che ti spolveri quella misera gonna, Granger…Tanto rimane sempre lurida!”

C’era una sola persona che poteva parlarle in quel modo e con quel tono di voce. Ed Hermione purtroppo conosceva benissimo quella persona.

Si voltò.

Draco Malfoy si era seduto proprio sul suo banco e teneva in mano il suo tema, appena cominciato.

“Malfoy…potevi anche evitare di venire qui a rovinarmi l’esistenza con le tue battutine dementi!” sbottò la ragazza, in un fiato.

Il biondo sorrise. “Certo, avrei potuto…ma trovo sempre il tempo per disturbare la più asociale delle Grifondoro!”

Se c’era una cosa che Hermione disprezzava, era di sentirsi chiamare asociale e purtroppo, lo facevano in molti.

“Il fatto che mi avvantaggi i compiti passando del tempo qui dentro, non fa di me un asociale, Malferret!”

Malfoy scoppiò a ridere. “Ma certo, Granger…ti capisco…tu hai degli amici in fondo, ammesso che si possano definire così!” rispose riferendosi chiaramente a Harry, Ron e gli altri Grifondoro.

“Gli amici che ho non sono affar tuo, Malfoy…su questo, penso che siamo d’accordo!” ribattè Hermione, strappandogli il foglio tra le mani e riponendolo in mezzo al quaderno.

Malfoy era ancora seduto al suo posto. Sulla sua sedia. Nel suo angolo preferito. Hermione lo detestava.

“Sono d’accordo sul fatto che dovresti uscire di più, Granger…spassartela…I ragazzi non guardano i topi da biblioteca!”

Hermione alzò la testa, piuttosto colpita da quel commento. “Malfoy, sei venuto qui solo per darmi consigli su come rendere eccitante la mia vita sociale?”

Lui sorrise di rimando. Affascinante. Freddo. Insopportabile. “Lo so, sono caduto in basso, vero?”

Il sorrisetto scomparve dalle labbra della giovane, che emise un ringhio rabbioso. “Non volevo dire questo…E’ solo che non è da te…”

“Hai ragione…magari preferisci parlare della tua cotta per Weasley…”

Hermione alzò leggermente il capo. “Non hai niente di meglio da fare, oggi? Pansy Parkison è troppo impegnata a farsi i cavoli suoi per prestarti attenzione?”

Poche parole che bastarono a cancellare il ghigno dalla faccia del biondo.

Hermione si accorse subito di aver fatto centro.

La mano fredda del serpeverde si avvolse sul braccio della grifondoro, fino a stringerla impetuosamente. “Attenta a te, Granger…non dovresti parlare di cose che non ti riguardano…”

“Ho forse toccato un nervo scoperto, furetto?”

Il giovane non rispose, ma si avvicinò fino a fissarla negli occhi. Ora erano entrambi a stretto contatto.

“Fra me e Pansy va tutto a gonfie vele, Granger…Non occorre che tu ti preoccupi!”

“Ultimamente la tua cara Pansy mi sembra troppo distratta da Harry, Malfoy…dovresti tenerla a bada! Lontano da noi e da lui…”

“E tu puoi rasserenare la Weasley…Si può tenere quello sfigato!”

Hermione strinse le palpebre. “Bene…visto che abbiamo chiarito le nostre intenzioni, potresti cominciare a staccarti dal mio braccio, mi stai facendo male!”

Da lontano una porta sbattè. Sia Hermione che Malfoy si voltarono in fretta, per poi tornare a guardarsi.

Malfoy si staccò in fretta e si allontanò, disgustato. “Sei avvertita, Granger…” sibilò lui.

La ragazza lo vide scomparire dietro le lunge file di scaffali e poi tirò un sospiro di sollievo. Di sicuro, quella era la conversazione più strana che avessero mai avuto in quasi sei anni di scuola.

 

Anche questo chap è terminato…dopo averlo riscritto, ricancellato e rimodifcato almeno 60 volte, ho avuto finalmente la possibilità di aggiornare!

Ringrazio moltissimo Yoko_Chan,  MabyChan e Nikoletta per i vostri commenti! Siete fantastiche, un bacio!

 

  
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