Capitolo 11
Strange how we are hiding
It seems like we’re secretly fighting
In the meanwhile we’re both hoping
In the meanwhile we both know
That this way we’re just gonna…fall
down,
Elisa - Written In Your Eyes
Nuvole. Nuvole che giocano a rincorrersi. Nuvole
primaverili. Bianche.Grigie. Azzurre.
Pansy amava osservarle mentre si muovevano
silenziose, caute. Spostate via dal vento senza il minimo rumore.
Nuvole leggere. Nuvole gonfie e cariche di
pioggie. Semplicemente nuvole.
“Pansy! Pansy!”
La ragazza si voltò.
Era nel cortile interno della scuola e osservava
seduta su un muretto il passaggio degli studenti che si preparavno per le
lezioni.
Per la prima
Non vi era nessuno ragazzo con la cicatrice che
occupava la loro mente.
Che brutta cosa la paranoia…
“Ciao Milli…” la salutò Pansy sforzandosi di
sembrare normale, allegra.
Ma all’amica non poteva sfuggire quello sguardo.
Non era la prima
Per causa di Malfoy, ovviamente.
“Bè, cos’è quella faccia?” disse l’amica, intuendo
subito che Pansy non le avrebbe risposto a dovere.
“Niente, Millicent…”
Millicent sapeva benissimo che “niente” per Pansy
voleva dire “Sono triste perché non sono felice con Draco e odio a morte Potter
per avermi lasciata fare una figura con i miei amici!”
Ma se c’era una cosa che aveva capito è che il
problema doveva essere risolto fino alla radice…Per cui, prima ne parlavano e
meglio sarebbe stato per entrambe. Sopratutto per lei, per Pansy.
“Ho sentito quella stronza di Daphne parlare di
ciò che era successo ieri…Ha detto che non sei stata capace di opporti a ciò
che diceva Potter!”
Pansy scosse la testa e, con un gesto della mano si
sciolse i capelli corvini, liberandoli dal fermaglio argentato.
“Non ha più importanza…può parlare fino a quando
non si sentirà più la lingua! In fondo era solo una stupida scommessa!”
Millicent Bullstrode annuì.
“Ma alla fine…è un bene che tu e Potter
abbiate…smesso di vedervi per quelle lezioni, no? Vi detestate entrambi! E tu
avresti finalmente la possibilità di stare vicina a Draco!” disse saggiamente
la ragazza, proseguendo in quella conservazione dolorosa.
Pansy sospirò. “Già…Draco…” poi si voltò in fretta
verso la ragazza. “Millicent…Draco mi hai mai tradito con…qualcun’altra?”
Millcent sgranò gli occhi e sollevò in fretta il
capo.
“Draco ti adora…Pansy, lo sai che non lo farebbe
mai…sei la sua Regina di Ghiaccio!” mormorò incantata Millicent, non riuscendo
a credere a quanto Pansy fosse sciocca a non accorgersi di questo.
Millicent Bullstrode,
Perchè, se tralasciamo il lavoro che facevano i genitori di Pansy…la sua vita era davvero
perfetta!
Era una ragazza popolare, temuta,
Ma Millicent sapeva, che il cambiamento in Pansy
aveva cominciato a verificarsi da quando avevano dato il via a quell’insulsa
scommessa.
Era stata tutta colpa di Daphne Greengrass. Già,
Daphne.
Sembrava solo ieri quando lei, Pansy e Millicent
erano amiche
Poi quel maledetto litigio, alla fine
Un segreto non mantenuto. La confessione di Pansy.
Il racconto di una sua ‘simpatia’ per la persona che più detestavano al mondo.
Colui che prendevano sempre in giro. Le risate di Daphne che non credeva alle
sue orecchie. Una promessa fatta da tutte e tre. Daphne che giurava con la mano
sul cuore.
Giugno 1995. La fine della scuola. Il sorriso spensierato
che torna sulle labbra di giovani fanciulli. Il sorriso innocente di chi tira
avanti, sapendo che presto, molto presto, si andrà in vacanza. Nostalgia e
ricordi di un anno appena trascorso. La natura che sboccia e il dolce profumo
di rose selvatiche. Il profumo d’ estate.
“Stiamo parlando di quel Potter?” una semplice domanda.
Ingenua. Retorica.
Pansy sbatte le ciglia, cercando di non ridere. “Non ne
conosco altri che siano ancora vivi, Daphne…”
La ragazza bionda si alza in piedi e la fissa. “Pansy…stiamo
parlando di Harry Potter!”
Millicent scoppia a ridere, ingenua.
Pansy osserva le sue migliori amiche. “Lo so…è solo
che…ultimamente si è fatto particolarmente carino, no? Tralasciando gli
occhiali che porta, ovviamente…”
Daphne non poteva credere a ciò che diceva. Non era vero.
“Si, è carino…ma…ma…” balbettò l’amica.
“Ma…cosa?” sbuffò Pansy, acidamente.
“Tu sei fidanzata con Draco, Potter è un grifondoro e voi
dovreste essere nemici…E poi è uno sporco mezzosangue!” sibilò la bionda,
scuotendo la chioma e elecando una serie di differenze tra i due.
Pansy rimase molto ferita da quel commento. Certo, era
vero. Potter era un mezzosangue.
Ma c’era il bisogno di ricordaglielo?
“Daphne, io amo Draco…è solo che non si può dire che lo
Sfregiato… sia cresciuto male!”
“Sopratutto con la divisa da Quidditch!” sospirò
Millicent, tappandosi poi la bocca come se avesse detto la più disgustosa delle
parolaccie.
“Voi due siete matte!” sentenziò
rendi nemmeno conto
“Certo che me ne rendo conto!” protestò la mora.
“Allora…” sibilò sorridendo Daphne, “Non perdere tempo a
sbavare dietro quello sfigato di Potter!”
“Io non gli sbavo dietro, Daphne! E….guai a te se lo dite
a qualcuno, sono stata chiara??”
E tutte e tre scoppiarono nuovamente a ridere.
Quella fu probabilmente l’ultima
La bionda serpeverde non aveva perso tempo a
sputtanarla tra la loro Casa e poco ci mancò perchè anche Potter ne fosse
venuto a conoscenza.
Ma quel giorno Potter non era nemmeno a scuola.
Era successo qualcosa al suo padrino e lui e la sua combriccola di amici erano
andati al Ministero, provocando chissà quali casini.
Le loro “imprese” erano su tutti i giornali il
giorno dopo. Il ricordo più vivo era sicuramente la rabbia di Draco.
Non aveva mai detestato Potter come in quel
momento.
Il giorno prima viene a sapere che Pansy aveva una
mezza cotta per lui, e il giorno dopo legge sul giornale che lo stesso Potter
che aveva rubato il cuore della sua ragazza, aveva sbattuto in galera suo
padre, Lucius.
Per Draco Malfoy, quello fu davvero troppo.
Il giorno dopo l’assassinio di Sirius Black al Ministero,
Draco incontrò Potter nel cortile della scuola.
Millicent era lì e aveva visto tutto. Ricordava
perfino le loro parole.
“Sei
morto, Potter” aveva sibilato Malfoy a voce bassa. Ed egli aveva
risposto più arrogante e scontroso che mai.
“Buffo, credevo che da morto
avrei smesso di camminare!”
“Millicent…Millicent? Ci sei?”
Pansy sventolò una mano davanti alla faccia. La
ragazza scosse la testa, strizzando gli occhi marroni.
“Si, scusa…”
Pansy sorrise e disse: “Credo sia meglio che tu ti
allontani…il mio effetto catatonico è piuttosto contagioso!”
La ragazza si sforzò di sorridere. “Stavo pensando
all’anno scorso…quando…io, te e Daphne avevamo parlato della tua…cotta per
Potter!”
Il sorriso di Pansy scomparve con la stessa
velocità con cui era apparso.
“Non ero innamorata di Potter..” rispose lei,
gelida. La Bullstrode sospirò. “Lo so è solo che…”
“E non sono innamorata nemmeno adesso…” la
interruppe la mora, senza pensare.
“Già… ma ti sei mai chiesta perchè Draco abbia
deciso di farti fare comunque quella penitenza con Potter, nonstante avesse
scoperto che…ehm, lo reputavi carino?” continuò la ragazza.
In effetti, non aveva alcun senso. Se Draco fosse
stato geloso di Potter, avrebbe fatto di tutto per impedirgli che lui e Pansy
si trovassero soli insieme in un campo da Quidditch.
Pansy non rispose subito. “Credo che l’abbia fatto
per vedere se poteva fidarsi ancora di me...voleva darmi un altra possibilità!”
Millicent non rispose, e Pansy non fece nulla per
continuare quella conversazione.
Probabilmente era meglio crederla così. Era meglio pensare di avere una
seconda chance.
Era meglio rischiare e provarci di nuovo che
mollare tutto.
Lei aveva avuto la sua possibilità.
E stava rischiando di gettare di nuovo tutto nel
caos.
Potter non sapeva quello che era successo alla
fine di quell’anno, nè sapeva perchè lei eDaphne avevano litigato.
Daphne voleva solo separare Pansy da Draco.
E avrebbe fatto di tutto.
Ma nessuna di loro, sapeva, che in realtà sarebbe
stata un altra persona a conquistare il cuore
dddd
I can't change who I am
not this time, i won’t lie to keep you
near me
and in this short life, there's no
time to waste on giving up
my love wasn't enough
Evanescence - Lacrymosa
Hermione Granger era da sempre una ragazza
diligente.
Il suo luogo di ritrovo indiscusso dove sapeva che
sarebbe potuta restare sola, ovviamente, era
Pile di libri che trattavano argomenti come gli
Incantesimi di Trasfigurazione, Pozioni cambiacolore e le rivolte dei Troll di
Montagna abbondavano sull’esile tavolo di legno che faceva ormai fatica a reggerne
il peso.
La ragazza era inginocchiata davanti alla libreria
e cercava nei ripiani più bassi.
“Ma dove diavolo è finito?” si disse, ben sicura
di essere rimasta sola nella grande Biblioteca della Scuola.
Poco lontano, sul tavolo carico di libri, vi era
un foglio di pergamena aperto e vi era già scritte poche righe.
Hermione aveva appena iniziato il tema per
Pozioni, ben sapendo, che Piton prediligeva I temi lunghi e complessi e avrebbe
avuto così più tempo per svolgerlo.
La ragazza partiva sempre dai compiti più
complicati da svolgere, totalmente l’inverso di ciò che facevano Harry e Ron
che si riducevano sempre all’ultimo.
Poi come una specie di miracolo, Hermione lo vidi.
Il libro di Pozioni dalla copertina nera che cercava era lì.
Nell’ultimo scaffale. Bastava solo cercare con più
attenzione. La riccia sorrise. Un sorriso di trionfo.
Si alzò tenendo il libro con la mano sinistra,
mentre con la destra si spolverava la gonna della divisa, soddisfatta.
“E’ inutile che ti spolveri quella misera gonna,
Granger…Tanto rimane sempre lurida!”
C’era una sola persona che poteva parlarle in quel
modo e con quel tono di voce. Ed Hermione purtroppo conosceva benissimo quella
persona.
Si voltò.
Draco Malfoy si era seduto proprio sul suo banco e
teneva in mano il suo tema, appena cominciato.
“Malfoy…potevi anche evitare di venire qui a
rovinarmi l’esistenza con le tue battutine dementi!” sbottò la ragazza, in un
fiato.
Il biondo sorrise. “Certo, avrei potuto…ma trovo
sempre il tempo per disturbare la più asociale delle Grifondoro!”
Se c’era una cosa che Hermione disprezzava, era di
sentirsi chiamare asociale e purtroppo, lo facevano in molti.
“Il fatto che mi avvantaggi i compiti passando
Malfoy scoppiò a ridere. “Ma certo, Granger…ti
capisco…tu hai degli amici in fondo, ammesso che si possano definire così!”
rispose riferendosi chiaramente a Harry, Ron e gli altri Grifondoro.
“Gli amici che ho non sono affar tuo, Malfoy…su
questo, penso che siamo d’accordo!” ribattè Hermione, strappandogli il foglio
tra le mani e riponendolo in mezzo al quaderno.
Malfoy era ancora seduto al suo posto. Sulla sua
sedia. Nel suo angolo preferito.
Hermione lo detestava.
“Sono d’accordo sul fatto che dovresti uscire di
più, Granger…spassartela…I ragazzi non guardano i topi da biblioteca!”
Hermione alzò la testa, piuttosto colpita da quel
commento. “Malfoy, sei venuto qui solo per darmi consigli su come rendere
eccitante la mia vita sociale?”
Lui sorrise di rimando. Affascinante. Freddo.
Insopportabile. “Lo so, sono caduto in basso, vero?”
Il sorrisetto scomparve dalle labbra della
giovane, che emise un ringhio rabbioso. “Non volevo dire questo…E’ solo che non
è da te…”
“Hai ragione…magari preferisci parlare della tua
cotta per Weasley…”
Hermione alzò leggermente il capo. “Non hai niente
di meglio da fare, oggi? Pansy Parkison è troppo impegnata a farsi i cavoli
suoi per prestarti attenzione?”
Poche parole che bastarono a cancellare il ghigno dalla
faccia
Hermione si accorse subito di aver fatto centro.
La mano fredda
“Ho forse toccato un nervo scoperto, furetto?”
Il giovane non rispose, ma si avvicinò fino a
fissarla negli occhi. Ora erano entrambi a stretto contatto.
“Fra me e Pansy va tutto a gonfie vele,
Granger…Non occorre che tu ti preoccupi!”
“Ultimamente la tua cara Pansy mi sembra troppo
distratta da Harry, Malfoy…dovresti tenerla a bada! Lontano da noi e da lui…”
“E tu puoi rasserenare
Hermione strinse le palpebre. “Bene…visto che
abbiamo chiarito le nostre intenzioni, potresti cominciare a staccarti dal mio
braccio, mi stai facendo male!”
Da lontano una porta sbattè. Sia Hermione che
Malfoy si voltarono in fretta, per poi tornare a guardarsi.
Malfoy si staccò in fretta e si allontanò,
disgustato. “Sei avvertita, Granger…” sibilò lui.
La ragazza lo vide scomparire dietro le lunge file
di scaffali e poi tirò un sospiro di sollievo. Di sicuro, quella era la
conversazione più strana che avessero mai avuto in quasi sei anni di scuola.
Anche questo chap è terminato…dopo averlo riscritto, ricancellato
e rimodifcato almeno 60 volte, ho avuto finalmente la possibilità di
aggiornare!
Ringrazio moltissimo Yoko_Chan,
MabyChan e Nikoletta
per i vostri commenti! Siete fantastiche, un
bacio!