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Autore: Enma_Ai    28/11/2012    1 recensioni
Stacy Winterhall è una ragazza di 16 anni che ha una villa come casa per via dei suoi nonni che in passato avevano guadagnato un mucchio di soldi dipingendo scene romantiche e allo stesso tempo molto cupe, e vendendo i loro capolavori ai personaggi più illustri. Quando i nonni morirono lasciarono tutto quando in eredità ai figli e ai nipoti così Stacy e i genitori andarono a vivere in una villa. La vita della protagonista si svolge normalmente con la scuola e gli amici, ma un giorno succede una cosa inaspettata: quando Stacy invitò i suoi due amici a casa sua succede che...
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I miei nonni erano stati grandi artisti francesi, dipingevano scene romantiche e allo stesso tempo molto cupe e ne avevano ricavato molti soldi vendendo i loro capolavori ai personaggi più illustri. Molte volte capitava che non riuscissero a vendere i loro quadri così li appendevano nella loro casa che dopo un pò iniziò a sembrare un museo d'arte gotica. Quando i nonni morirono lasciarono tutto quando in eredità ai figli e ai nipoti così io e i miei genitori andammo a vivere nella loro villa con il loro titoli nobiliari.


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"A volte mi chiedo perchè non inventano qualcosa di più veloce delle carrozze, madre. I miei amici sarebbero già arrivati in tempo per il tè." Dissi stizzita a mia madre, la duchessa* Brigitte che aveva quel nome perchè era figlia di un duca di origini francesi. Di solito non ero così arrabbiata, anzi tutto il contrario, ma quello era l'unico giorno in cui mia madre mi aveva permesso di invitare i miei migliori amici, Ron e Mary, così volevo passare tutto il tempo possibile con loro per quel fine settimana.

"Stacy sicuramente staranno per arrivare, non potevano di certo prendere un cavallo partendo da *. Tu sei pronta? Sei abbastanza presentabile per i signori Mercall? Ricordati che devono venire anche loro quindi sii più dignitosa quando arrivano, in fondo sei una duchessina. "Si certo, madre" annuii sapendo che acconsentendo senza replicare le avrei fatto piacere. Questo non era decisamente il mio mondo, non adoravo le feste, i balli della crema della società, e neanche vestirmi elegante perchè i vestiti sono davvero molto scomodi. Al contrario ero amante dell'avventura e degli abiti comodi e larghi con cui uscivo con Jerry, il nostro maggiordomo molto giovane, di solito in segreto dai miei genitori, per correre liberamente tra i campi infiniti che c'erano vicino a casa. Quel giorno invece Liza, la mia domestica, mi aveva preparato un vestito di raso color canna da zucchero che risaltava i miei occhi azzurri, con un'ampia scollatura sul davanti, il corpetto molto stretto dietro e un'ampia gonna che scendeva fluidamente sui fianchi. Poi mi raccolse i capelli castani molto chiari in una complicata acconciatura fermata da un nastro dello stesso colore del vestito che lasciava liberi soltanto due boccoli sul davanti per incorniciare il viso.

Finalmente, dopo mezz'ora di impaziente attesa da parte mia, si sentì un nitrire di cavalli e il rumore del campanello di casa. Io e la mia famiglia aspettammo in salotto l'arrivo della famiglia Mercall. Entrarono dall'entrata principale e accompagnati da Jerry arrivarono nell'ampio salotto. "Brigitte!" "Margareth!" mia madre corse incontro all'amica con cui si conoscevano dai tempi della scuola. "Finalmente siamo arrivati è stato un viaggio decisamente estenuante, cara.". "Tranquilla, qui vi riposerete a dovere. Liza per piacere accompagna i signorini Mercall alle rispettive stanze." La domestica annuì, prese le loro valigie e fece cenno ai miei amici di seguirli verso le camere da letto. Visto che erano ospiti di riguardo mia madre aveva deciso di dare loro due stanze separate, dato anche che ormai erano grandi per dormire nella stessa stanza.

"Ecco sono queste due stanze. Se avete bisogno di qualsiasi cosa non esitate a chiamarmi." disse Liza indicando due camere una di fianco all'altra. Appena entrarono, la domestica ritornò immediatamente in cucina per dire al cuoco di incominciare a preparare il tè e tolse dal forno i biscotti al cioccolato e senza che avevano un buonissimo aspetto. Prese un piccolo vassoio d'argento e li dispose, poi prese un secondo vassoio questa volta un pò più grande e prese dalla credenza sette tazze da tè, una teiera e una zuccheriera tutto in porcellana finissima e li mise nel vassoio più grande. Aggiunse un pò di zollette di zucchero nell'apposito contenitore e aspettò che fu pronto il tè. Nel frattempo Ron e Mary videro che nei rispettivi bagni era stata preparata la vasca da bagno per permettere loro di rilassarsi, così ne approfittarono e si immersero nei sali da bagno, poi si cambiarono con dei vestiti più eleganti e puliti dato che per tutto il viaggio avevano indossato sempre gli stessi. Mentre Ron ancora si vestiva, Mary era già pronta così sentendo che il fratello non era ancora uscito dalla stanza si guardò intorno, soffermandosi sui numerosi quadri che aveva notato era piena la casa. In particolare la colpì un quadro con una cornice molto scura e che ritraeva qualcosa di indescrivibile e celeste, così si avvicinò a guardare meglio per capire cosa potesse essere. Da vicino si capiva ancora peggio, e a lei sembrò addirittura che quella cosa si muovesse verso di lei ma non ci fece molto caso. Rinunciando a capire di cosa si trattasse, si girò decisa ad andare a bussare alla porta del fratello per dirgli di sbrigarsi, ma ad un tratto sentì dietro di lei come un soffio fresco e si rigirò spaventata mentre la vista le si annebbiava di celeste e cadde a terra svenuta. Nel mentre Ron si stava finendo di allacciarsi le scarpe e quando finì, visto che non aveva ancora sentito la porta della sorella aprirsi e la cosa gli sembrava molto strana dato che lei lo superava sempre in velocità a prepararsi, decise di andare a chiamarla. Si guardò un'ultima volta allo specchio assicurandosi di essere messo bene e usci dalla stanza. Fece due passi e si ritrovò davanti alla porta della stanza della sorella da cui non proveniva alcun suono se non un leggero frusciare di tende. Magari aveva aperto le finestre per far cambiare l'aria, un'altra cosa a cui lui non aveva pensato. "Mary? Sei pronta?" chiese attraverso la porta, ma non gli arrivò nessuna risposta, solo il rumore continuo del vento. "Mary??" riprovò a chiamarla più forte pensando che forse era in bagno e non l'aveva sentito, ma invece non ricevette di nuovo nessun segno dalla sorella. Preoccupato decise di provare ad aprire la porta ma vide che era chiusa a chiave e non poteva forzare la porta di casa altrui. Decise di rientrare in camera sua per prendere il campanellino e chiamare la domestica per chiederle le chiavi. Liza era ancora in cucina versando il tè quando sentì che la stavano chiamando dalle camere da letto, così chiese al cuoco di finire l'ultima tazza e incominciare a portare in salotto i vassoi. Lui accettò capendo che era urgente così la domestica raggiunse a passo svelto le stanze passando da intricati corridoi prendendo delle scorciatoie per fare prima. Appena arrivò davanti alle camere vide che quella del signorino era socchiusa, così bussò e chiese timidamente "Posso entrare?". La porta si aprì di scatto e le venne un colpo vedendo la faccia del giovane ospite che poteva avere anche la sua stessa età. "Cos'è successo? Ha bisogno di qualcosa?" chiese preoccupata anche lei. "La prego mi dia le chiavi della stanza di mia sorella, l'ho chiamata un paio di volte ma sembra che lei non ci sia." disse Ron ansioso di aprire la stanza. "Ma è sicuro che non sia uscita dalla stanza? Magari non l'ha sentito." "Sono sicurissimo che lei non è mai uscita da quella stanza, la prego." continuò a implorarla e alla fine lei si arrese, prese un mazzo di chiavi che aveva in tasca e cercò quella giusta.


Note: ditemi pure che ne pensate x) commentate in molti vi aspetto con il secondo capitolo ciauuu :*
  
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