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Autore: Prinzesschen    28/11/2012    0 recensioni
Quattro amiche, un sogno e dei fortunati incontri. Questa è per il Rev. La stesura della storia è cominciata prima della morte di Jimmy, visto in questa storia come una specie di Deus ex machina.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Avenged Sevenfold, My Chemical Romance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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backstagee 4

A soul in tension that's learning to fly,
condition grounded but determined to try
.
Can't keep my eyes from the circling skies,
tongue tied and twisted just an earth-bound misfit, I
 


“Sono sempre stata molto ansiosa…quella era un’occasione d’oro che, sapevo, non si sarebbe mai più ripresentata. E pur essendo certa che ce l’avremmo fatta, non potevo fare a meno di aver paura.”


 
-Porco cane!- guaì Anouk afferrandosi il piede e cominciando a saltellare.
-Punizione divina! E’ un’ora che vai avanti e indietro per questo cavolo di garage! Ti vuoi dare una calmata?- la riprese Jen evidentemente tesa.
L’altra sbuffò e si rimise la chitarra a tracolla. Era un’ora che provavano e lei di tanto in tanto senza preavviso si toglieva la chitarra di dosso e cominciava a camminare avanti e indietro come un’anima in pena facendo innervosire in maniera considerevole le altre.
-Anche io sono agitata!- miagolò Ginny dando un colpo fortissimo al piatto della batteria e facendo così trasalire Fran e Jen che si rivolsero uno sguardo disperato ed eloquente che evidentemente stava a significare: “Ma quando arrivano quei tipi?”
-Ma…ma perché sono agitata? Qual è il problema?- chiese a voce alta Ann gesticolando.
-Ah non lo so tesoro me lo chiedo anche io…- rispose ironica la bassista.
Ann si poggiò contro il muro e tirò un gran respiro incamerando quanta più aria possibile.
-Sapete che potrebbero ripensarci?- esalò seria all’indirizzo delle altre.
Jen non aveva mai visto Anouk così tesa.
-Non ci ripenseranno…siamo brave e abbiamo le carte per farcela!- decretò convinta e tranquilla Fran prima di spalancare la bocca in un sonoro sbadiglio.
Aveva un autocontrollo invidiabile, sembrava quasi apatia la sua.
-Salve ragazze!!- esclamò Matt entrando nel garage e facendo fare un salto di qualche metro buono dallo sgabello a Ginny.
-Matt!!- esclamò Anouk andandogli incontro. -Che bello vederti!
“Non ha ancora ben capito che Matt non è come uno dei suoi produttori maniaci!” pensò Jen scuotendo il capo.
Entrarono anche gli altri Sevenfold e salutarono le ragazze, tutte agitate ormai tranne Fran che sorrideva angelica.
-Allora ci fate sentire qualcosa?- chiese Syn sedendosi per terra a gambe incrociate e con la schiena contro il muro prima di portarsi le mani alla nuca. L’immagine del relax.
Gli altri gli si accomodarono a fianco e Anouk tossicchiò piano guardando di sottecchi Jennifer che ricambiò lo sguardo carico di puro panico.
Anouk si avvicinò al microfono che vibrò fastidiosamente e si schiarì la voce.
-Cominceremo con un pezzo abbastanza recente in cui, premetto, abbiamo puntato più sulla musica che sul testo.
Rivolse un’occhiata a Ginny che annuì e battè il tempo.
-1,2,3,4!
 
Your game came to its end
I am just out of my mind
I can't do everything you say
I won’t be as you would me to be!
 
As you would me to be ripetè Jen al suo microfono.
Partì la parte strumentale e le ragazze si rivolserò uno sguardo complice mentre Ann e Jen si misero a suonare schiena contro schiena.
Ann guardò l’amica e scoppiò a ridere chinando il capo e nascondendo il volto tra i capelli prima di tornare al microfono e ricominciare.
Anouk cantò la seconda strofa e ripartì col ritornello.
E a questo punto la chitarrista lanciò uno sguardo di sfida a Syn e cominciò il suo assolo muovendo le mani sul manico della sua chitarra ad una velocità impressionante piegata su se stessa in un momento di assoluta concentrazione.
E quando l’ultima nota dell’assolo volò fuori da quelle corde Ginny battè forte le bacchette sui piatti e le parole ricominciarono.
 
Gli Avenged batterono energicamente le mani, colpiti da quelle 4 ragazze. Erano un concentrato di grinta, un mix esplosivo tutto al femminile. Sarebbero state senza dubbio un’ottima band di apertura.

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Anouk si rigirò nel letto. Non riusciva a riprendere sonno dopo essersi svegliata per un terribile incubo.
Quella sera ci sarebbe stato il primo concerto con gli A7x e aveva una paura matta di non farcela.
Aveva sognato di rimanere imbambolata davanti al pubblico, a bocca aperta e con la chitarra dal lato sbagliato mentre da dietro le altre la incitavano a finirla con quella pagliacciata e cominciare a suonare.
Ma lei non ci riusciva. Era bloccata. E dulcis in fundo signore e signori, ad un trattò si era ritrovata nuda!
Scosse la testa scacciando il ricordo di quel sogno e si alzò, scostando il lenzuolo e balzando giù per poi andare svogliatamente ad aprire la finestra.
Si affacciò e quando vide Synyster Gates comodamente appoggiato alla ringhiera del balcone intento a fumarsi una sigaretta si ricordò che quel balcone dava sulla casa dei vicini. “E che vicini...”si ritrovò a pensare.
Syn non si accorse subito della presenza della ragazza e lei potè osservarlo attentamente.
Indossava un jeans che, pensò Anouk, doveva essere molto comodo date le esagerate dimensioni e il torso nudo gli dava un’aria decisamente accattivante.
Insomma, era uno che se lo poteva permettere e Anouk  dovette ammetterlo nonostante non fosse granchè propensa ai complimenti verso quell’individuo arrogante.
I capelli neri facevano da cornice al viso dalla pelle non troppo chiara e i cui tratti si contraevano ogni volta che la sigaretta arrivava alle labbra, affondandovi per qualche secondo con dei movimenti così sicuri e decisi da essere persino sensuali.
Gli occhi castani del ragazzo guizzarono improvvisamente verso Anouk che però non distolse lo sguardo. Non era il tipo che si inibiva per certe cose.
-Che fai mi spii?- chiese allegramente lui tirando l’ultimo tiro dalla sigaretta per poi gettarla a terra e pestarla.
-Purtroppo alle sei di mattina, in un quartiere noioso come questo è l’unica cosa costruttiva da fare…
-Costruttiva?
Anouk sorrise furba.
-Mi ha dato la concreta possibilità di aggiungere tuoi nuovi difetti alla lista  mentale che sto formulando da quando ti conosco …
-Beh sarà difficile … sono troppo perfetto perché si possano trovare difetti!
-Soprattutto sei notevolmente modesto.
Una risata roca e bassa uscì dalle sue labbra la cui evidente e controproducente bellezza faceva rabbia ad Anouk che faceva di tutto per difendersi dal suo fascino.
-So che non si può resistere al mio fascino…- scherzò evidentemente preso dal giochetto facendo finta di pensare ad un aggettivo con il quale descrivere il proprio charme.
-Animale?- propose Anouk soavemente con espressione innocente.
-Stavo per dire insuperabile…
Lei si lasciò un po’ andare e si ritrovò a sorridere scuotendo il capo.
-Però vedi che ti faccio ridere?
-Vorrei ben vedere! Con le enormi e stratosferiche cazzate che spari!
Lui fece qualche passo verso l’ingresso della stanza sorridendo ma all’ultimo si voltò.
-Ti va di fare un giro?
 
Camminavano l’uno a fianco dell’altra nella strada deserta che partiva dal loro quartiere e fu il turno di Brian osservare la ragazza mentre questa buttava annoiata la testa all’indietro chiudendo gli occhi e godendosi la brezza mattutina.
Non era molto alta o appariscente, aveva un po’ l’aria da bambina che però cadeva inesorabilmente quando dava sfogo alla sua acidità fissandolo con quegli occhietti fieri.
Indossava un largo pantalone di cotone e una canottiera corta che le arrivava all’altezza dell’ombelico lasciando un po’ scoperto il ventre magro e candido, come il resto del suo corpo caratterizzato da quella pelle così chiara da sembrare irreale.
I capelli biondi le ricadevano lisci e morbidi sulle spalle facendo da cornice al piccolo viso illuminato da due piccoli occhietti azzurri che in quel momento si spalancarono e si puntarono addosso al ragazzo ancora intento a fissarla.
-Io sarò una spia ma tu sei inquietante … - decretò lei dandogli una spinta e ridacchiando.
-Come mai sveglia così presto?- chiese cambiando discorso.
-Perché … -sembrò valutare se rispondere sinceramente o no.
-Ho avuto un incubo … - soffiò infine.
Lui allargò le braccia.
-Se vuoi parlarmene …
Anouk sospirò. Non amava mostrarsi debole. Non le piaceva per niente. Ma sentì che doveva sfogarsi o l’ansia l’avrebbe uccisa.
-E-ravamo sul vostro palco … io e le altre dico e … si insomma io mi ero bloccata dannazione! Stavo li! Ferma con la faccia da pesce lesso e … oh merda! Con la chitarra al contrario!!- sbottò infine alzando le braccia al cielo per poi farle ricadere pesantemente lungo i fianchi. – dimenticavo che mi sono anche ritrovata nuda a un certo punto!
-Ma è normale … non hai mai suonato su un palco davanti a tanta gente.
-Specifica cosa c’è di “normale”- disse lei facendo con le dita il segno delle virgolette- la faccia da pesce  lesso o la chitarra al contrario?
-La paura per l’esibizione … -statuì lui paziente.
-Ma …
Odiava ammetterlo ma si, aveva una paura folle.
-Ma?
-Ma se succede come nel sogno?
-Non accadrà … ti ho vista suonare e sei una con le contro palle. Non può succedere niente di neanche lontanamente simile al tuo sogno. - sembrò pensarci.-anche se la nudità personalmente non mi dispiacerebbe!
-Cretino!- disse lei ridendo e spintonandolo.
Era sempre Synyster Gates. Si insomma, quello pieno di sé, il divo. Ma, Anouk aveva scoperto, sapeva essere un buon amico.
  
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