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Autore: harold styles    28/11/2012    12 recensioni
AL MOMENTO E' SOSPESA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo  due.


Un altro giorno di scuola mi aspettava, e non mi andava per niente di andarci!
L’unica cosa positiva era che avrei incontrato Ian, il ragazzo che avevo conosciuto il giorno prima, con cui ‘’accidentalmente’’ mi scontrai nei corridoi della scuola.
Dio, quant’era bello.
Così tanta perfezione non l’avevo mai vista.
E poi era una persona davvero dolce, affidabile, simpatica e divertente!
Cercai di rendermi un po’ più carina e presentabile, con jeans e una maglietta a maniche  lunghe azzurra e scarpe dello stesso colore. Presi dallo stanzino la vecchia piastra che non usavo da anni e mi stirai per bene i capelli. E infine aggiunsi anche un po’ di trucco, con mascara e lucidalabbra.
Quando fui pronta presi lo zaino, la bicicletta e andai a scuola.
Già nel parcheggio c’erano tantissime persone. Lasciai la bicicletta vicino ad un palo con la catena.
-Sam! Sam!- sentii la voce di Ian e mi spuntò subito un sorriso.
Mi voltai ed eccolo lì, di fronte a me, tutto sorridente.
-Ehi ciao!- lo salutai e in cambio lui mi diede un bacio sulla guancia, lasciandomi sorpresa da quel gesto.
Arrossii leggermente.
Sì certo, sembravo un pomodoro con le gambe e le braccia.
-Stai bene oggi!- mi disse, squandrandomi.
Il colorito della mia pelle avrebbe continuato a peggiorare se avesse fatto un altro complimento.
-Ehm..grazie.- sussurrai timidamente; ridacchiò per la mia reazione imbarazzata.
Rideva pure! Mi stavo rendendo ridicola, troppo.
-Ti ho preso la colazione!- esclamò, prendendo dal suo zaino una piccola busta da cui fuoriusciva un buon profumo di cornetti appena sfornati.
-Grazie! In effetti avevo una certa fame..- mi porse il cornetto alla nutella, mentre lui scelse quello alla crema.
Finito di mangiare, ci avviammo verso la classe, quando lui all’improvviso mi bloccò, scoppiando in una fragorosa risata.
Oddio, è impazzito. Pensai.
-Cosa c’è?- chiesi sconcertata.
-Hai la bocca sporca di nutella!- rise ancora e ancora.
Anche se mi stava prendendo in giro, la sua risata era contagiosa e mi ritrovai a ridere anche io.
-Sei uno scemo!- gli tirai un pizzico sul braccio. –Ora me lo dici che sono sporca?-
Subito estrasse dalla tasca del suo giubbotto un pacco di fazzoletti, ne prese uno e cominciò a passarmelo sulla bocca lentamente, sorridendo.
Che imbarazzo. Non potevo arrossire ogni santa volta che me lo ritrovavo così vicino.
-Ecco, ora va bene. – disse, buttando il fazzoletto nella spazzatura.
Lo ringraziai e andammo a prendere i libri dagli armadietti. Gli chiesi che materia dovesse fare  e mi rispose che aveva matematica, mentre io chimica.
-Ci vediamo dopo, bellissima. – persi un battito del mio cuore e, sorridendo come un’ebete, mi avviai verso l’aula di chimica, che stranamente trovai immediatamente.
Il professore era già in classe, ed era appoggiato alla cattedra tenendo in mano il registro.
Lo salutai educatamente e andai a sedermi all’ultimo banco, da sola. Aspettammo qualche minuto per cominciare la lezione, poiché due ragazzi ancora non erano arrivati. Presi a scarabocchiare qualcosa sul diario nuovo.. quando all’improvviso la porta si aprì ed entrarono i due ritardatari.
-Malik, Horan, non cambierete mai, vero?- il prof. si rivolse ai due.
I due ragazzi, scocciati, andarono alla ricerca del posto.
Li avevo riconosciuti. Come dimenticarli? Erano troppo belli per passare inosservati. Ma erano tanto belli quanto stronzi.
Facevano parte del gruppetto formato interamente da bulletti insopportabili e che davano fastidio a Ian, come avevano fatto con me il giorno prima.
Malik doveva essere il moro, alto, con la pelle ambrata e due occhioni marroni e profondi. Horan, invece, era il biondo, un po’ più bassino e magrolino, ma altrettanto bello. Aveva due occhi azzurri da invidiare, e portava anche l’apparecchio.
Ero talmente presa dalla figura di quest’ultimo  che non mi accorsi di Malik che mi stava rivolgendo la parola.
-Quello è il mio posto, ragazzina. – mi disse, con fare minaccioso.
Un po’ di camomilla non avrebbe fatto male a nessuno!
-Si.. scusami, non lo sapevo.. – mi alzai, presi il mio materiale scolastico velocemente e andai a sedermi al banco di fronte.
Al mio fianco si sedette il biondo, che non mi rivolse né  uno sguardo né una parola. Meglio così.
Il professore cominciò la lezione e alcuni ragazzi, come me, prendevano appunti su ciò che diceva. Altri, come Malik e Horan, facevano gli affaracci loro, massaggiando al cellulare o tramite bigliettini con alcune ragazze della classe, che sembravano un ammasso di ochette ninfomani.
Che obbrobrio.  
Già li detestavo. Si credevano i ragazzi più fighi della scuola, più amati e più popolari solo perché –probabilmente- si erano fatti tutta la scuola o perché trattavano male alcune persone, sentendosi ‘superiori’.
-Horan, potrebbe degnarci della sua attenzione?- alzò la voce ad un certo punto il professore.
Il ragazzo al mio fianco sbuffò.
-Certamente.- disse sarcasticamente.
-Faccia poco lo spiritoso e venga a fare l’esercizio alla lavagna. –
Horan andò controvoglia e, ovviamente, non riuscì a svolgere il compito e il prof. gli diede un 4.
-Signorina Cox potrebbe continuare l’esercizio?- annuii e andai alla lavagna anche io.
Riuscii a fare, fortunatamente, tutto e il professore mi mise un 7.
-Horan dovrebbe seguire di più la lezione, sempre se non vuole ripetere di nuovo l’anno. – il ragazzo annuì distrattamente e tornò al suo posto, seguito da me.
-Cox, potrei chiederle un favore?- mi chiese il professore.
-Certo..-
-Potrebbe aiutare in queste settimane il signorino seduto lì vicino a lei a studiare nel pomeriggio?-
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva.
Stava scherzando vero?
Io.. a..dare..ripetizioni..a..quel..bulletto.
Ma nemmeno per sogno!
E il biondino probabilmente era d’accordo con me, visto che scosse immediatamente la testa.
-No, no! Non mi serve una maestrina pure il pomeriggio, posso cavarmela da solo!-
-Sì certo, come no. – il ragazzo sbuffò. –Allora signorina..?-
-Ecco..io...-
-Potrebbe influire sul suo voto, se riuscisse a far mettere apposto la testa di Horan. – disse subito.
-Io.. okay..- risposi con poca enfasi.
Non avevo voglia di passare i pomeriggi con quel ragazzino antipatico e scansafatiche, ma non potevo dire di no a un voto alto.
La campanella finalmente suonò e tutti gli studenti uscirono dalla classe velocemente.
Horan era già andato via quasi correndo e dovetti rincorrerlo per fissare un appuntamento.
Gli punzecchiai una spalla quando si fermò al suo armadietto e lui si voltò con un’espressione incazzata e scocciata sulla faccia.
-Che vuoi?- sì, era furioso.
-Dobbiamo vederci per le lezioni di chimica..- risposi.
-Non ho alcuna intenzione di passare i pomeriggi con una come te. Quindi puoi anche andartene.-
-Se è per questo nemmeno io vorrei passare del tempo con un bulletto da quattro soldi, ma non posso farci niente!-
Oddio, e quel coraggio da dove l’avevo preso?
Mi maledissi immediatamente e abbassai lo sguardo.
-Cos’hai detto, ragazzina?- disse con fare minaccioso.
Mi prese per un polso e me lo strinse, facendomi del male.
-M-mi stai facendo male!- balbettai, con gli occhi colmi di lacrime.
Dopo un paio di secondi mi lasciò andare.
-Sparisci dalla mia vista.- disse, prima di girare i tacchi e andarsene.
Alzai le maniche dalla maglia e vidi che mi lasciò un segno violaceo sul polso.
Stronzo, maledetto.
Mi voltai e mi scontrai con qualcuno.
-Ma io e te dobbiamo sempre incontrarci in questo modo?!- ridacchiò Ian. Risi e ci incamminammo insieme verso la palestra.
-Ehi tutto okay?- mi chiese preoccupato lui.
-Sì perché?-
-Sembri triste..- osservò.
-No, è tutto okay.- mi guardò preoccupato. –Davvero, sto bene! È che il professore mi ha chiesto una cosa che non voglio fare..-
-Cioè?-
-Dare ripetizioni a Horan. Lo conosci, no?-
Ian strinse i pugni e si bloccò in mezzo all’ingresso.
-Non ti lascerò stare da sola con quello.- disse serio.
-Non preoccuparti, dubito che faremo qualche lezione. Dice che non vuole passare del tempo con una come me.- imitai la sua voce.
-Quello lì è davvero un coglione. Sei una ragazza bellissima e simpatica!-
-Grazie..- arrossii, ovviamente! Pft.
-Ma perché Horan e company ti hanno preso di mira?- chiesi curiosa. Intanto ricominciammo a camminare.
-Beh.. da quando hanno scoperto che ballo hanno cominciato a prendermi in giro, perché secondo loro la danza e per le femminucce, quando invece non sanno che ballare per me è come respirare. Se non ballo non vivo.-
Si vedeva che amava ballare dal modo in cui ne parlava, era davvero appassionato, e io potevo capirlo.
Anche io, come lui, avevo una passione, quella di cantare. Cantare era come un modo per sfogarsi e per dimenticare tutto ciò che mi trovavo intorno.
-Ti capisco. – risposi.
-Anche tu balli?- mi chiese.
-No, no. Amo cantare.. con tutta me stessa.-
-Allora un giorno mi farai ascoltare qualcosa!- mi disse sorridendo.
-E tu mi farai vedere qualche coreografia.-
-Ovvio!-
Arrivammo in palestra e ognuno se ne andò per i propri spogliatoi. Mi cambiai di fretta, mettendo  un pantalone della tuta nero e una felpa rosa.
Come già avevo previsto, la lezione di educazione fisica andò uno schifo, perché non ero brava in nessuno sport!
A pallavolo evitavo la palla come la pasta, a basket non riuscii a fare neanche un canestro e cadevo in continuazione.
Che disastro.
Fortunatamente le due di educazione fisica e di inglese passarono subito e uscii subito da scuola.
Ian decise di accompagnarmi fino a casa, così insieme ci avviammo, ma una voce mi chiamava.
-Cox!- era Horan.
Oh no, che voleva da me ora?
Mi voltai e sussurrai qualcosa a Ian per farlo calmare visto che stava andando fuori di testa.
-Cosa c’è?-
-Oggi ci vediamo a casa mia per le ripetizioni.- rispose.
-Pensavo non volessi stare con una come me.-
-Infatti non voglio ma sono costretto visto che le ragazze più carine della scuola sono delle schiappe in chimica.-
Questa era carina, davvero carina.
-Interessante. Beh non so nemmeno dove abiti.-
-Incontriamoci davanti a scuola alle sei e poi andiamo a casa.-
-Okay.-
Mi girai e continuai a camminare.
Dio, quanto mi dava sui nervi quel ragazzo.
-Ma perché non gli hai risposto? Hai sentito cosa ti ha detto?-
-Non è il primo a dirmi certe cose e non sarà nemmeno l’ultimo. – risposi seriamente.
-Quando capirai che sei bella così come sei?- mi chiese.
Mi fermai di colpo e lo abbracciai.
Perché non potevano essere tutti come Ian i ragazzi?
Mi sentivo bene tra le sue braccia, al sicuro.
Sarei potuta stare in quel modo per ore ed ore.. 









-Spazio Autrice-
Hola chicas!
Spero vi piaccia questo capitolo, ci ho messo tanto per scriverlo ç_ç
Avete saputo di Mister X?
Beh vi svelerò un segreto... MISTER X SONO IO.
Ebbene sì, mi dispiace per i problemi che ho creato e per le cazzate che ho detto. ahaha
Il 3 di dicembre Harry svelerà che sta insieme... a me e non con Louis.
Mi dispiace tanto per le Larry Shippers :(

recensite yooo

love you all! <3

This is Ian Eastwood.                                                                                                                   This is Samantha. (immaginatela meno figa ahaha)
  


This is Niall Horan.                                                                                                              This is Zayn Malik.
      


  
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