Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: Disneyana    28/11/2012    15 recensioni
E se una ragazza con una vita fin troppo ordinaria si trovasse a vivere una serata straordinaria? Se lei, pienamente convinta che un evento del genere non potrà mai più ripetersi, decidesse di non porre alcun freno ai suoi desideri?
Questo è solo l'inizio di un'avventura che porterà la nostra protagonista a scoprire se stessa, un terribile segreto e il vero significato della parola "passione".
"...Combattevo ogni giorno con un forte impulso: quello di fuggire. Fuggire da tutta quella serenità per trovare la capacità di urlare, impazzire, amare e perchè no? anche soffrire. Avevo la costante impressione di vivere come addormentata, i miei giorni erano così uguali, noiosi, insopportabilmente equilibrati. Ecco perchè amavo il cinema: perchè mi portava altrove..."
Se amate Johnny Depp, se vi piace sognare, se vi piacciono le storie con qualche mistero e molto pepe...allora questa è la fanfiction giusta.
Mi raccomando recensite! :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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XXII. Irrimediabilmente sua



Dopo la fuga dai paparazzi, dopo le mie deliranti scuse , io e Johnny eravamo rimasti in silenzio contemplando Roma oltre i vetri dell'auto. La città eterna che per ironia della sorte mi avrebbe lasciato ricordi eterni! 

Mi ero innamorata di quella città e non solo per la sua indubbia bellezza e storia, non solo per la simpatia dei suoi abitanti, ma sopratutto perchè Roma era stata lo scenario di giorni stupendi, durante i quali avevo pianto e riso ed ora mi aveva regalato un gran finale, una giornata magnifica, accanto a lui che aveva la capacita di portarmi in cielo solo stringendomi le mani.


Eravamo quasi arrivati al campo  quando fui bruscamente tirata fuori dai miei pensieri romantici...

<< ...Non si fermi!!>> quasi urlai al tassista. Johnny sussultò.<< Ma che ti prende ragazzina!?>> Lo ignorai, non c'era tempo di spiegare.


<< Non rallenti e non si fermi. >> dissi, sta volta con più calma << Faccia il giro, come se non dovesse fermarsi, aggiri il campo e arrivi fino alla parte opposta per favore...>> Appoggiai ilnaso contro il vetro per riuscire a vedere bene. Non era stata un'allucinazione.


<< Ah segnorì ma che stamo a girà un film de spionaggio?>>


<< Qualcosa del genere!>>


<< Ste turisti sò tutti matti...>> disse tra se eseguendo il mio ordine.


 Vari punti interrogativi fluttuavano intorno alla testa di Johnny mi decisi a spiegare:


<< Guarda là...>> indicai una zona che avevamo appena sorpassato, accostate c'erano due automobili << Non ti sembrano strane quelle auto parcheggiate lì? Devono essere paparazzi...>>


<< Mi sa che hai ragione...>> fece Johnny avvicinandosi  anche lui al finestrino per osservare meglio.


<< Ma dove devo annà?>> Nel frattempo stavamo arrivando dietro la zona del prato, piuttosto distanti dalle baracche di rimpetto alle quali erano parcheggiate le macchine dei paparazzi. Loro non ci avevano visti, perchè non gli eravamo passati davanti.


<< Si fermi qui, ma non se ne vada...>>

Lasciammo il tassita la ad aspettare e scendemmo

<< Oh? Guardate che er tassametro scorre!>>


<< Non si preoccupi il fatto è...che forse dovremo di nuovo andar via, quindi resti lì!>>


<< Se non me pagate, ve denucio, pure se non so chi siete!>>


Ci inoltrammo fra gli alberi, da lì si poteva arrivare alla zona delle fontane, che distava un pò dall'accampamento vero e proprio.

<< Come facciamo a capire se sono davvero giornalisti, perchè se sono giornalisti temo che ce ne dovremo andare davvero...>>


Johnny fece spallucce e scosse il capo.


Poco dopo da una delle macchine scese un tizio con un'enorme macchina fotografica che penzolava dal collo. Il tipo si avvicinò ad un albero e........ si mise a fare pipì!


<< Quando si dice vivere secondo natura!>> Esclamò Johnny ironico << Comunque, è confermato, sono paparazzi. Ma poi come avranno fatto a capire che eravamo qui?>> era seccato.

<< Dev'essere stato il tassita che oggi ti ha riconosciuto...o magari qualcuno del bar dove abbiamo preso i cornetti...>> ipotizzai

<< Già probabile...Che proponi di fare ragazzina? Torniamo in centro?>>


<< Non lo so...Johnny quanto tempo stanno appostati di solito i giornalisti?>>


<< All'infinito...>> disse con una smorfia.


<< Uhmm bene...Accidenti!! Senti aspettiamo un pò, mi verrà un'idea...>> Lui mi squadrava ironico.


 << Un'idea?>>


<< Si! Voglio vendetta e sono in vantaggio dato che io li ho visti e loro no!>> Feci simulando un'espressione perfida.


<< Tu sei matta.>>  Proclamò con sicurezza.


<< AH! Zitto... così non mi concentro!>> Esclamai agitando le mani come se stessi cacciando via delle mosche.


<< Sei decisamente matta...>>


Vidi Fatima uscire da una baracca e dirigersi verso la casa mobile di Azuz che stava a dieci metri circa rispetto a dove eravamo nascosti noi. L'idea arrivò luminosa come una lampadina.

Cercai di chiamarla, agitai le braccia per attirare la sua attenzione, ma non potevo urlare e lei non mi sentiva.


<< Accidenti non mi ha vista!>>


"Spremi le meningi Beatrice..."


<< Tieni! >> Porsi un sassolino a Johnny << Lancialo verso Fatima, io non ho una buona mira.Ma non farle male eh!>> Johnny nel frattempo aveva rinunciato a capirmi o anche solo a contraddirmi, si limitava ad osservarmi con la fronte corrucciata e le labbra piegate in un sorrisetto incredulo.


Eseguì il mio ordine senza togliersi quella smorfia dalla faccia. Fatima finalmente ci vide e ci squadrò con quella sua espressione furba e un pò annoiata. Prontamente misi l'indice davanti le labbra per intimarle di stare zitta e poi le feci cenno di raggiungerci . Lei venne verso di noi un pò incerta.


<< Ma èstate giocando a nascondino?>>


<< No... Senti mi devi aiutare a... a fare uno scherzetto a certe persone...>> Il piano era tutto dentro la mia testa e sia Johnny che Fatima sembravano molto incuriositi.


<< Janus è nei paraggi?>> Le chiesi


<< Si, està nela casa de Azuz...>>


<< Perfetto!!>> Squadrai Johnny dalla testa ai piedi e tra me e me dissi << Vediamo se funziona...>> poi mi rivolsi a lui  con tono imperativo << ...Johnny spogliati!>>


Mi sembrò quasi che gli occhi stessero per uscirgli dalle orbite << Eh?!>>


<< Senti, fidati! Comunque tranquillo, non serve che ti spogli completamente...togliti la maglietta, il cappello e...dove sono i tuoi dannati occhiali? Li porti sempre e proprio ora che servono...>>


<< Calma ragazzina...>> Mi interruppe e indicò gli occhiali che erano appesi ad un passante dei suoi jeans.


<< Perfetto! Dai che aspetti? Spogliati!>>  Lui continuava a temporeggiare guardandomi dubbioso .

<< Oh madonna santa Johnny! Ma da quando in qua sei diventato tanto timido?!>>

Sbruffò, si tolse il cappello e me lo  spiaccicò letteralmente sulla testa  ridacchiando e mormorando fra sè << ...ubbidisco solo perchè sono troppo curioso di sapere cosa hai in mente...>>

 Sollevai la tesa e vidi che finalmente si stava togliendo quella dannata camicia.

La faccia di Fatima parlava da sola, ma tanto per completare l'effetto esclamò: << Me piace molto esto gioco che fate!>>

Johnny la fissò sbigottito e fu chiaro che anche se non aveva ben inteso le parole, in qualche modo aveva afferrato il senso. Non riuscii a trattenere una risata.


 Presi camicia, cappello e occhiali e li porsi alla ragazza.


<< Allora Fatima, ascoltami bene, devi fare indossare queste cose a Janus, dopodichè passate dietro le baracche e non fatevi assolutamente vedere da quei tipi là...>> indicai le macchine, delle quali dal punto in cui ci trovavamo si scorgeva solo una piccola parte << quando sarete qui, ti dirò cosa fare.>>


<< Ok!>> Lanciò un'occhiata colma di malizia a Johnny e poi si allontanò.


Il mio compagno di sventura oramai aveva capito e disse solo << Non funzionerà.>>


<< E perchè non dovrebbe? Siete alti quasi uguale, ha i capellli scuri come i tuoi...si che funzionerà.>>


<< Io sò soltanto che è la seconda volta che ti freghi un mio indumento!>> ironizzò << ho capito che devo tenere le mie camicie lontane da te!>>


Poco dopo Fatima fu di ritorno insieme al fratello, che indossava gli abiti di Johnny , il quale invece era rimasto a torso nudo.


Calcai di più il cappelo sulla testa di Janus, sistemai qualche ciocca di capelli perchè ne nascondesse i lineamenti, misi a posto gli occhiali... Ok non si somigliavano affatto, ma dopotutto era sera e contavo che i paparazzi vedendolo da lontano, nella penombra e con addosso quegli indumenti, ci cascassero. Era un piano azzardato, ma valeva la pena tentare.


Fatima e Janus montarono sul taxy, diedi loro i soldi necessari per la corsa. Io e Johnny rimanemmo ad osservare.


La vettura fece di nuovo il giro del campo, rallentò e si fermò poco distante rispetto alle auto dei paparazzi, i quali si animarono subito inforcando le loro macchine fotografiche.


Janus esitò un attimò prima di scendere, poi fu perfetto.


Aprì lo sportello  venne fuori tenendo la testa bassa. Subito scattò qualche flash. I paparazzi si avvicinarono chiamandolo:


<< Signor Depp, qualche dichiarazione! Signor Depp! SIGNOR DEPP!>>


Prima che si avvicinassero troppo, lui rientrò velocemente nel taxy e dopo qualche momento partì . I paparazzi corsero verso le loro auto e vi montarono per inseguirlo.
Non potevo crederci, aveva funzionato! A quei cretini era bastato vedere lo stesso cappello e camicia che aveva Johnny poco prima, per cascarci in pieno. Incredibile!

<< Ce ne siamo liberati! ahahha! Johnny ce ne siamo liberati!! Non è possibile ci sono cascati!!>> esclamai euforica e lui non era da meno, rideva  incredulo.


<< Corriamo a nasconderci!>> feci tutta esaltata , prendendogli la mano. Non  aveva senso correre, non c'erano più i giornalisti, non aveva senso fingersi inseguiti, ma noi lo stavamo facendo .


 Entrammo nel camper in fretta e furia ridendo come matti...


<< Oddio piccoletta! Devo ammettere che la tua strategia è stata a dir poco perfetta! Assurda ma perfetta! Giuro se non l'avessi visto non avrei mai creduto potesse funzionare!>>


<< Non sai cosa pagherei per esserci quando si accorgeranno che non sei tu! Ahaahahah! Ma l'hai vista la loro faccia Johnny?! Erano entusiasti, sono partiti a razzo credendo di poter fare lo scoop del secolo!>>


<< Li ho visti, li ho visti! Sto pensando seriamente di assumerti come dipendente!>>


<< Ah si? E con quale titolo?>>


<< Pianificatrice di fughe perfette! Saresti un vero asso nella manica!>>


<< Mi piace. Assumimi!>>


<< Dovresti stare con me sempre. Pensi di potercela fare?>>


<< Non avevo valutato questa cosa...doverti sopportare ogni giorno...mhhhh..non so!>>


<< Ah si è così?!>>  Si avvicinò di scatto e mi spinse in direzione del letto che stava dietro di me , ci finii sopra come un sacco di patate, mi si fiondò addosso e cominciò a farmi il solletico.


<< Noooo ti prego...non lo sopporto il solletico!!!>> Ma lui continuava ed io non riuscivo a prendere respiro, tanto erano convulse le mie risate. Dopo un pò ,stremata, per farlo smettere dissi << Ok, ok...hai vinto! Mi piacerebbe molto stare con te. Mi piacerebbe stare con te SEMPRE!>> Era la stramaledetta verità.


Lui si fermò continuando a sorridere. << Ah allora ti piacerebbe? Ti piacerebbe ragazzina...? >>  Il suo sorriso si spense lentamente lasciando posto ad un'espressione del tutto diversa, ci furono attimi di silenzio, il mio cuore cominciò a battere come un tamburo e la mia bocca a parlare.


<<  Sai una cosa? Mi piace tanto quando mi chiami ragazzina... E mi mancherà! Mi mancherà il tuo modo di chiamarmi. Mi mancherai TU... >>  gli sorrisi un pò triste e improvvisamente emozionata. Lui parlò con una voce lenta, rimanendo vicinissimo al mio viso.


<< Ti rivelerò un segreto: ti chiamo sempre ragazzina... ma la verità è che sei molto di più Beatrice, tu sei qualcosa di raro; sei una donna e sei una ragazzina allo stesso tempo... Sei donna per il tuo coraggio, per la tua forza e per le tue idee e sei una ragazzina per la tua dolcezza, per l'entusiasmo con il quale guardi il mondo e per quel tocco d'impulsività che ti rende  imprevedibile. Una donna e una ragazzina... non credevo che queste due cose potessero coesistere. Ma eccoti qui... >>Il modo in cui aveva parlato, il modo in cui mi stava osservando, così come si guarda una donna... mi sentii improvvisamente in orbita, sospesa insieme  a lui tra terra e sole.


Non so dire bene cosa avvenne, so solo che sotto i suoi occhi improvvisamente torvi, tutto l'amore e l'attrazione che reprimevo invasero ogni fibra del mio essere. Fece per togliere le mani dai miei fianchi, ma le bloccai mettendovi sopra le mie.


<<  No per favore... >> dissi d'un fiato.


Lui si immobilizzò e mi fissò con le labbra socchiuse e lo stesso sguardo di prima. L'aria divenne elettrica. Il respiro era ancora accelerato, per la corsa che avevamo fatto, ma anche se ora eravamo fermi non accennava a calmarsi, qualcos'altro stava scuotendo i nostri sensi

.  
Johnny si chinò su di me, senza distogliere lo sguardo per un solo attimo e poi  disse lentamente, in un soffio <<  Fermami...ho troppi anni e troppi legami... fermami... >>

Lo diceva a me e a se stesso al contempo. Ma le sue mani erano rimaste su di me anche se io avevo smesso di trattenerle, lo sentii muovere i pollici, accarezzarmi appena.






Rimase ancora un attimo in attesa, aspettando un mio rifiuto, che non arrivò.


Tutto ciò che riuscii a fare fu passare le dita fra i suoi capelli, accarezzandolo, guardando incantata il suo viso, ascoltando il suo respiro leggermente accelerato .


Ruotò un pò il viso in direzione della mia mano, socchiudendo gli occhi, prendendosi tutte le mie  carezze, ascoltandole... e poi come promesso  non si fermò.


 Si avvicinò piano, pianissimo, fino a quando le nostre labbra si sfiorarono, rimase un pò così con gli occhi chiusi, senza baciarmi veramente, muovendo leggermente il capo in modo da accarezzare le mie labbra con le sue, inebriandomi col suo odore.

Ogni suo movimento ero così caricò di sensualità, così intenso da invadere tutti i miei sensi, distinguevo con chiarezza  estrema il suo respiro caldo, le sue labbra così morbide, i battiti del suo cuore forti come un tamburo, veloci come i  miei...Ognuna di queste cose giungeva a me con una tale potenza da farmi tremare.

 Poi cominciò ad aprire le labbra,  a farmi sentire sempre più il sapore... come era buono il suo sapore!


Ad occhi chiusi, con la fronte poggiata alla mia, lo sentii mormorare: << Ho provato a fare a meno di te... ma la verità è che non posso!>>


Non ebbi il tempo di dire nulla, in un attimo l'emozione provocata da queste parole si mischiò all'eccitazione per quel bacio che avevo tanto atteso; mi strinse forte e finalmente la sua bocca fu sulla mia con decisione, con impeto.



La sua lingua si muoveva con meravigliosa insistenza;  avida ed esperta esplose in un bacio talmente bello, profondo, eccitante, da risultare indescrivibile. Avrei dovuto resistere, avrei dovuto fermarlo...avrei dovuto salvarmi. Ma non potevo, non volevo! Non volevo più mettere freno alla passione, volevo solo rispondergli allo stesso modo, volevo appartenergli, volevo mi prendesse, non potevo pensare al domani, non adesso con lui  lì , con la sua bocca sulla mia, con le sue mani sul mio corpo e la mia pelle che bruciava ad ogni suo tocco.

I pensieri si dileguarono dalla mia mente mentre quelle magnifiche mani, entravano sotto la mia maglia accarezzandomi senza tregua, sfiorandomi i fianchi e salendo più su al confine del mio seno percorrendone il perimetro con delicatezza.


Un'intenso brivido partì dal mio petto, per giungere al ventre e da lì accendere ancora di più la voglia che avevo di lui. Le labbra bruciavano, la lingue si cercavano spasmodicamente, le mie mani smaniose esploravano il suo petto liscio, la sua schiena nuda e le sue ancor più audaci  percorrevano le mie gambe per salire sempre più su.

Sentivo la sua eccitazione crescere, il suo corpo premere contro il mio. Scese con le labbra lungo il  mio collo e ne assaporò la pelle,inclinai la testa per lasciarlo fare, il piacere che mi procurava era incontenibile.... poteva farmi tutto,  non avrei avuto nè la forza nè la volontà di rifiutare.


Continuai a vagare con le mani sul suo corpo sfiorandone le spalle forti, le braccia, i suoi tatuaggi pieni di segreti, segreti che avevo avuto la fortuna di conoscere. Ed intanto rispondevo ai suoi baci nei quali dolcezza e forza si mischiavano,mozzandomi il fiato.

 Ebbi mille capogiri quando si fermò un attimo, il viso nell' incavo tra il mio collo e la spalla, con voce ansimante , bassa e profonda , disse:


<< Voglio vederti nuda Beatrice...voglio vedere e toccare ogni centimetro della tua pelle...>>  Si tirò su, mi prese le mani in modo che anche io mi mettessi in piedi, obbedii seguendo i suoi gesti oramai incapace di controllare me stessa, i miei pensieri, i miei movimenti.


 Mai in un volto avevo visto tanta passione, tanto desiderio.  Mi guardava con i suoi occhi magnetici , non avevo scampo. Mi baciò ancora sulle labbra e così facendo cominciò a spogliarmi lentamente e con dolcezza. Afferrò i lembi del vestito e lo tirò su sfilandomelo.

Sentii che arrossivo, mentre il suo sguardo ardente,  si posava sul mio corpo seminudo.


<< Sei bellissima! >> Disse con una voce che era al contempo calda, eccitata, dolce, roca, affettuosa, sensuale...mi accarezzava il viso e sorrideva appena.
 Poi con delicatezza mi sciolse i capelli ,che ricaddero dorati e morbidi sulle mie spalle. Mi osservava rapito e sorpreso così come si guarda la scia luminosa di una stella cadente... e per la prima volta in vita mia, mi sentii veramente bellissima!

Sorrisi  e fu come se lui d'improvviso non riuscisse più a trattenersi.

Si avventò nuovamente sulla mia bocca baciandola, mordendola, poi la sua lingua selvaggia e insaziabile cercò la mia, aveva fame e sete del mio corpo, bisogni che oramai non riusciva più a trattenere nè a celare,  me lo stava comunicando in tutti i modi: lui mi voleva, come lo volevo io.
Ricambiavo ogni suo gesto senza riuscire a parlare, ma il mio corpo parlava per me, il mio corpo desiderava Johnny oltre ogni limite, nelle sue mani ero come cera e quelle dita mi scioglievano ad ogni tocco.


Mi abbassò le bratelle del reggiseno e riempì di baci le mie clavicole, il mio collo, le mie spalle e quando il mio seno fu finalmente nudo la sua bocca cominciò ad assaporarlo lentamente, togliendomi il respiro. Non è possibile esprimere a parole la sensazione delle sue labbra, della sua lingua, sui miei capezzoli, turgidi come non lo erano mai stati... Non riuscivo a trattenere i sospiri, sentivo che lui era felice del piacere che mi stava dando, e che quel piacere lo eccitava ancora di più.

 Mi strinse forte, facendo aderire il suo corpo al mio; lo assecondai alzandomi in punta di piedi avvolgendo le braccia intorno a lui. Percepivo la sua erezione attraverso i jeans, cosa che rendeva ancora più prepotente la mia smania di appartenergli.

Mentre mi accarezzava ovunque e la sua lingua danzava con la mia, io esploravo il suo torace, la sua schiena. La sua pelle era così liscia, calda...non mi sembrava vero poterlo finalmente accarezzare a quel modo . Il suo corpo era stretto al mio,pelle a pelle, in una sinfonia di sensazioni sublimi. Mi accarezzava la schiena, le spalle,i fianchi...sentivo il mio seno nudo strisciare contro il suo petto e ad ogni movimento morivo sempre più.


Percorse ogni mia curva con  travolgenti e inarrestabili carezze. Andò con le mani verso il mio bacino  in un gesto lento, guardandomi in viso per osservare le mie reazioni. I suoi tocchi si fecero sempre più intimi. Mentre con una mano mi attirava a se con decisione; stringendo la mia vita e accarezzadomi la schiena e ancor più giù, con l'altra s'intrufolò  dentro i miei slip con delicatezza.

Il suo respiro affannoso ed i suoi muscoli contratti, rendevano chiaro che non doveva essere facile per lui mantenere il controllo. Sentivo che mi voleva disperatamente, così come io volevo lui, eppure il modo in cui mi baciava, tutto ciò  che faceva, era intriso di una tale dolcezza, che dovetti fare appello al mio orgoglio per non  urlargli quanto lo amavo. Ma non volevo parlare, avevo paura che se avessi parlato tutto sarebbe finito. E tacqui. Le sue mani esperte mi toccavano senza vergogna , come nemmeno io sarei mai stata capace di toccarmi,   le sue labbra erano sul mio collo, sulla mia bocca, sul mio seno : erano ovunque.




 Quanti brividi può provare un corpo? Quanto forte può essere il piacere che un uomo può donare ad una donna? Fino a quel momento non lo avevo mai saputo.

 Le sue carezze si fecero sempre più audaci e invadenti; sapeva come farmi morire. Con le dita andò ancora più a fondo...tra le mie gambe, sempre di più, entrando infine in me. Le muoveva lente e decise, costringendomi a gemere di piacere e a stringermi ancor più forte a lui.

Gli baciai il petto, il collo, le labbra, senza più aspettare che fosse lui a farlo, prendendomi quei baci che esigevo, dei quali non potevo più fare a meno. Sapeva di sale e di mare la pelle del  mio pirata...

Con voce roca, ansimante mi disse in un orecchio:

<< ...ti voglio Beatrice! Ti desidero... ti desidero tanto, troppo, da troppo tempo... da sempre! >>  Sconvolta dal suono e dal senso di quelle parole , risposi coi miei gesti, non volevo altro che essere sua.

 Percorsi con le dita i suoi addominali, lo baciai sui suoi zigomi perfetti e poi sul collo , lo sentii sospirare mentre le  mie mani si muovevano suoi suoi jeans, li sbottonai, aprii la zip e feci scivolare la mia mano dentro cominciando ad accarezzarlo...

Lui staccò la bocca dalla mia, per guardarmi in viso con un'espressione indecifrabile e bollente. Fermai la mano un attimo, forse gli stavo dando fastidio...non ero esperta mentre lui,  lui lo era di certo.


Ma mi sbagliavo, perchè i suoi occhi  brillavano di desiderio , sussurrò  << ...non fermarti...>> mi morse le labbra, con il respiro sempre più corto e il corpo che tremava di voglia e di piacere. Mani, lingue, abbracci; nulla più sembrava bastare, eravamo assetati l'uno dell'altra, una sete che non faceva che crescere. La passione era sempre più forte...le mie mani con mille carezze cercavano di donargli lo stesso piacere che lui stava dando a me e a giudicare dai suoi fremiti, ci stavo riuscendo.

 Fummo di nuovo sul letto, scese con le labbra sul mio mento, sul mio collo, sul mio seno e arrivò al ventre , percorse con la lingua il contorno del mio ombelico. Poi mi baciò l'inquine e l'interno delle cosce. Ovunque si posassero le sue labbra, là una scia ardente infiammava la  mia pelle, provocandomi sensazioni delle quali  prima d'allora non conoscevo l' esistenza.

Qualsiasi forma di razionalità mi aveva lasciata da tempo, sapevo solo abbandonarmi alle sue mani alla sua bocca e rispodere con tutta me stessa, mentre i miei polmoni si riempivano del suo profumo ed il mio cuore urlava d'amore.


Mi sfilò gli slip,  sapevo e  vedevo che moriva dalla voglia di entrare in me, eppure si godeva ogni attimo, ogni contatto...  mi accarezzò tutta partendo dalle caviglie, giungendo ai fianchi, alla  vita e di nuovo al mio seno che sembrava essere stato creato per stare nei palmi delle sue mani, così grandi, così belle così forti e delicate allo stesso tempo.

 Poi si sdraiò su  di me. Il contatto dei nostri corpi nudi, era qualcosa di incredibilmente perfetto. Sentivo la sua virilità premere sulla mia pancia e aspettavo con ansia di poterla finalmente sentire in modo completo. Mi portò le mani indietro,  palmo a palmo, le nostre dita intrecciate si stringevano forte,  tornò a baciare la mia bocca con più ardore di prima, ancora e ancora... poi si staccò un attimo, solo di qualche millimetro, per sussurrare sulla mia bocca con un tono intenso, carezzevole : << ...apri gli occhi ...guardami negli occhi...>>

 Obbedii e affogai in quel mare nero, ancora una volta preda della sua ipnosi, più che mai vittima della sua magia , schiava di quegli occhi, dei suoi pensieri nascosti...schiava di lui!



Mentre riempivo di baci la sua mano che mi sfiorava il volto, succhiandone le dita, sentendone il sapore, lui fissandomi con il suo sguardo ardente e pieno di mille parole, finalmente con un piccolo magnifico lamento, mi penetrò.

 E fui del tutto sua, inesorabilmente, irreparabilmente...magnificamente sua.

 Sul suo viso comparve un'espressione di piacere che lo rese bello oltre ogni umana comprensione. Le sue labbra bellissime, socchiuse, vicinissime alle mie, il respiro caldo e veloce, i nostri sguardi ancorati l'uno all'altro: penetrava il mio corpo e la mia mente senza lasciarmi scampo, ogni senso era intriso di lui. Si spinse in me più a fondo,  con decisione,entrando del tutto, era una sensazione splendida... mi sfuggì un forte gemito.
 
Vidi un accenno di preoccupazione nei suoi occhi << ...ti ho...ti ho fatto male?... >> disse con voce più ansimante che mai.
Mi baciò a fior di labbra, continuando ad accarezzarmi il viso e rimanendo fermo dentro di me... Perfino in questi momenti , mentre il corpo urlava d'esser soddisfato, lui rimaneva dolce, attento, premuroso....Dio quanto lo amavo!


<< Non era dolore... >>


Sorrise alla mia risposta, presi il suo volto tra le mani avvicinandolo al mio per baciarlo appassionatamente, con tutta me stessa.


A quel bacio  si lasciò completamente andare, smise di trattenere le pulsioni del suo corpo e prese a possedermi con intensità, con la bruciante passione delle fiamme dell'inferno...
 
Era così che mi sentivo: all'inferno e contemporaneamente in paradiso! E finalmente capivo cosa significava sentirsi pienamente donna, tra le braccia di un uomo... e finalmente capivo, che l'amore e la passione narrate dai libri, cantate dai poeti, quel tipo d'amore e passione che prima d'ora mi erano apparsi come sogni irrealizzabili, erano in realtà solo una tenue scintilla se paragonate al fuoco di quel momento!


Johnny si muoveva su di me a un ritmo  crescente con la forza di un'onda che s'infrange sugli scogli,  indeciso se baciare le mie labbra, il mio collo o il mio seno, mentre io ricambiavo con carezze, sospiri e baci, mille e mille baci...e affondavo le dita fra i suoi capelli e mi stringevo al suo corpo e condividevo il suo stesso respiro e impazzivo di piacere, di passione, di amore!


Sussurrò il mio nome più volte ed io mi aggrappai alla sua schiena , forte, ampia, liscia, con tutta me stessa, sentivo ogni suo muscolo contratto, ogni suo movimento in sintonia coi miei. Buttai la testa indietro, chiudendo gli occhi, ascoltando ogni sua spinta e gemito...aveva le labbra sulla mia gola e mi baciava e mordeva in quel suo modo perfetto e oltremodo eccitante. Mi piacevano quei morsi, mi eccitavano i suoi lamenti soffocanti che si mischiavano ai miei...

 
Il ritmo del suo corpo era perfettamente in accordo con il mio...non avevo dubbi: ogni parte di me era sua, la nostra pelle era fatta per fondersi, la nostra carne per stringersi, finchè il respiro sembrò essere uno solo, così come ogni  pulsazione, ogni battito del cuore, ogni più piccolo fremito.

 Ecco cos'era la passione, ecco cosa accadeva quando due persone trovavano la perfezione nello stare insieme. C'era chimica e sentimento, c'era molto, c'era tutto e quel tutto era così profondo e unico che non v'era parola  o descrizione che potesse anche anche solo minimamente avvicinarsi a definirlo. Per questo ero stata fin dall'inizio così catturata da lui, perchè la carne aveva una conoscenza che andava oltre la ragione, la mia carne molto più della mia mente, sapeva perfettamente che in quell'uomo avrebbe trovato completezza.



 Eravamo immersi in un bagno di sudore oramai. Lui rallentò il ritmo di poco, con il fiato spezzato mormorò :

<< ...non voglio finisca subito... >>  e ancora baci, carezze, il suo odore, il suo sapore... << ...voglio rimanere ancora in te, dentro di te... voglio rimanere  per sempre qui sul tuo corpo nudo... >>.


Ero pazza di lui, in ogni senso, le sue mani, la sua pelle... le cose che diceva, il modo il cui mi guardava, come spingeva dentro di me...potevo morire! Afferrai quel suo viso dannatamente bello e lo baciai come non avevo mai baciato nessuno, mordendo, succhiando...avvolgendo la sua lingua con le mie labbra. La ragazza timida che aveva paura d'osare, lì tra le sue braccia era scomparsa, c'era una donna ora, una donna completa che desiderava un uomo, quest'uomo, in modo completo e totale.


Il mondo era sparito, la realtà non esisteva, galleggiavo in una dimensione parallela nella quale l'unica cosa importante era che io lo amavo. L'unica cosa importante era la bellezza di quegli attimi, l'incredibile voglia di raggiungere il culmine insieme, contrapposta al desiderio di prolungare il più possibile quei momenti.

Le mie sensazioni erano sempre più forti, potevo godermi tutto. E l'intensità dei suoi baci, i brevi lamenti che si originavano dalle sue musicali corde vocali per poi morire nelle mie orecchie, mi dicevano che anche per lui era così.  Era in me, in ogni parte di me.Mente, cuore, corpo... Invasa da lui mi sentivo felice. Il piacere era incontenibile e bastò l'ennesima frase, vibrata con estasi, a farmi esplodere definitivamente nell'amplesso più intenso della mia vita.

<< ...Beatrice... non ho mai gustato un sapore più dolce del tuo...>>  L'aveva detto con voce roca e spezzata dal piacere e da un respiro oramai troppo veloce. Poi mi strinse a se ancor più forte ed io ricambiai l'abbraccio donandomi senza riserve al suo corpo fremente, avvolgendo le mie gambe intorno al suo corpo cosi che arrivasse a fondo, sempre più a fondo, desideravo dargli la stessa magnifica sensazione che ancora mi agitava facendomi nascere e morire insieme  ...ancora uno, due, tre colpi...forti, profondi... il suo respiro si mozzò gli occhi si chiusero e sentii che veniva in me con un lamento di piacere.  


Il suo corpo poi rallentò il ritmo, fino a fermarsi, i muscoli abbandonarono la tensione, eppure non smise di baciarmi.

Tornò a guardare il mio viso. Le labbra socchiuse,i capelli arruffati dalle mie mani, dalle mie carezze, il respiro velocissimo, un lieve sorriso, lo sguardo privo di qualsiasi ombra... aveva un volto così rilassato, sereno, così bello. Era bello, bello, bello! Così tanto che anche ripeterlo all'infinito, non sarebbe mai bastato ad eguagliare la sua perfezione!

 Molte gocce di sudore gli imperlavano la fronte, la sfiorai  con le dita e vi posai le labbra.  Lui scivolò accanto a me e mi strinse forte tra le sue braccia donandomi ancora un'altro dolce, magnifico bacio.



 Il suo petto mi faceva da cuscino, sentivo i battiti del suo cuore ancora velocissimi e chissà perchè, questo mi dava gioia. A poco a poco rallentarono, così come il suo respiro. Mi aspettavo che si addormentasse; quando facevo l'amore con Carlo era sempre stato così.

Ma Johnny era diverso: stava là, guardandomi con i suoi immensi occhi neri colmi di dolcezza e attraversati da chissà quali pensieri, mentre con le mani mi riempiva di tenere carezze.

<< Sei la mia ragazzina...>> sussurrò.

<< Sei la mia emozione più grande...la più bella...>> Risposi ad un millimetro dalle sue labbra. Erano molte le cose che avrei voluto dire, ma adesso non servivano, potevo stringerlo e baciarlo e guardarlo negli occhi senza più temere che vi leggesse i miei sentimenti.

 Percorreva i miei lineamenti con le dita,  con lentezza, quasi volesse imprimerseli bene in mente. Sul suo volto l'accenno di un sorriso e un'espressione appagata. Non servivano più parole...il silenzio che ci avvolgeva era straordinario, l'unico suono, era il ritmo cullante del suo cuore ed io dopotutto, non desideravo ascoltare nient'altro che quello.


Mi sentivo amata, vittima di un sortilegio, completamente in sua balìa. Continuò a baciarmi e a coccolarmi fin quando fui io a sentire gli occhi chiudersi. Lontana anni luce mi arrivò la sua voce che con un tono dolcissimo diceva << Dormi amore...dormi.>>


Caddi nel sonno più sereno e profondo che avessi mai fatto. Amore... mi aveva appena chiamata amore... chissà forse stavo già sognando.




Tu sei per la mia mente come il cibo per la vita,
Come le piogge di primavera sono per la terra;

E per goderti in pace combatto la stessa guerra
Che conduce un avaro per accumular ricchezza.
Prima orgoglioso di possedere e, subito dopo,
Roso dal dubbio che il tempo gli scippi il tesoro;

Prima voglioso di restare solo con te,
Poi orgoglioso che il mondo veda il mio piacere.

Talvolta sazio di banchettare del tuo sguardo,
Subito dopo affamato di una tua occhiata:

Non possiedo nè perseguo alcun piacere
Se non ciò che ho da te o da te io posso avere.

Così ogni giorno soffro di fame e sazietà,
Di tutto ghiotto e di ogni cosa privo.

Come un pessimo attore in scena
colto da paura dimentica il suo ruolo,
oppur come una furia stracarica di rabbia
strema il proprio cuore per impeto eccessivo,

anch'io, sentendomi insicuro, non trovo le parole
per la giusta apoteosi del ritual d'amore,
e nel colmo del mio amor mi par mancare
schiacciato sotto il peso della sua potenza.

Sian dunque i versi miei, unica eloquenza
e muti messaggeri della voce del mio cuore,
a supplicare amore e attender ricompensa
ben più di quella lingua che più e piu' parlò.

Ti prego, impara a leggere il silenzio del mio cuore
è intelletto sottil d'amore intendere con gli occhi.

William Shakespeare



Salve a voi fanciulle!!! ^.^

Facciamo la ola, balliamo la danza dei pinguini, spariamo stelle filanti e lanciamo fuochi d'artificio perchè nonostante le persistenti paranoie, finalmente questi due ce l'hanno fatta!! happiness! XD

 Spero che dopo tanta attesa questo capitolo sia stato di vostro gradimento...beh sicuramente a me è piaciuto scriverlo! U.U lo so, lo so...sono senza vergogna! =.='

In genere non scrivo questo tipo di scene, spero di non essere stata volgare o troppo prolissa e sdolcinata.
Ho cercato di descrivere a fondo le emozioni della protagonista alternandole con l'azione in svolgimento...volevo che trasparissero sia la passione che la dolcezza del momento e non so se ci sono riuscita.

Naturalmente la storia non è finità qui, ci sono cose che devono accadere, cose che questi due  devono dirsi...perciò aspettatevi di tutto! ;D

Ovviamente attendo le vostre recensioni eh!! Non lasciatemi qui a mangiucchiarmi le unghie per il dubbio! Fatemi sapere ^.^
Bacissimi!!



  
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