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Autore: ValeDowney    29/11/2012    1 recensioni
Seconda avventura per Clarice Piton ed i suoi amici. Un misterioso elfo metterà in guardia Clarice su oscuri presagi che aleggiano su Hogwarts. Eccovi la seconda avventura: Clarice Piton e la Camera dei Segreti
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Severus sbuffò; poi, bussò e, dopo aver sentito “avanti”, aprì la porta, seguito da Clarice, Ron, Hermione e Neville; Artemisia invece, che stava ancora seguendo la traccia, corse e, dopo aver passato i cinque, si fermò accanto a Ginny e l’annusò: “Artemisia, ma che stai facendo ?! Smettila di annusare Ginny” replicò Clarice, ma Artemisia non la stette ad ascoltare. “Professor Piton, ha bisogno di qualcosa ?” chiese la Professoressa McGranitt. “Mi dispiace dover interrompere la sua lezione, Professoressa McGranitt, ma il Preside Silente ha chiesto urgentemente di lei” rispose Severus. “E’ successo qualcosa di grave ?! Non ci sarà stata un’altra aggressione ?!” domandò preoccupata la Professoressa McGranitt. “Nessuna aggressione; però, non mi voluto dire nient’altro” rispose Severus. “Va bene, verrò subito; ragazzi, voi rimanete qui e, mi raccomando, continuate a trascrivere ciò che c’è scritto sulla lavagna” disse la Professoressa McGranitt e si affiancò a Severus ma, quando passarono accanto al banco dove vi era seduta Ginny, videro che Artemisia la stava annusando: “E da un po’ che fa così: le ho già detto di smetterla, ma non mi ascolta” disse Clarice. “Signorina Weasley, per caso, di recente è stata a contatto con delle frutta ?” chiese Severus. “No, perché ?” rispose Ginny. Severus guardò, con la coda dell’occhio, sia Clarice, che Hermione e Ron; poi, ad un certo punto, Artemisia incominciò a ringhiare, proprio contro Ginny, la quale disse: “Ehi ma, adesso, che cosa le prende ? Eppure, mi conosce”. Severus, allora, la prese in braccio ma, il furetto, continuava a ringhiare contro Ginny; quindi, disse, rivolto alla Professoressa McGranitt ed ai quattro ragazzi: “Andiamo fuori: il Preside Silente ci sarà già aspettando” ed uscirono dall’Aula di Trasfigurazione ma, appena furono fuori, la Professoressa McGranitt, mise un potente incantesimo di in sonorizzazione contro la porta e, poi, rivolta a Severus, le disse: “Adesso, saresti così gentile da dirmi realmente del perché mi avete dovuto disturbare ?”. “Perché, non credi alle parole che ti ha detto il papà ?” domandò Clarice. “Non ho creduto nemmeno ad una parola di ciò che mi ha detto: se tuo nonno aveva bisogno, mi avrebbe chiamato prima” rispose la Professoressa McGranitt. “Il diario di Tom Riddle è sparito” disse velocemente Clarice. “Cosa ?! Non ho capito niente di quello che hai detto” replicò la Professoressa McGranitt. “Il diario di Tom Riddle è sparito” ripeté più lentamente Clarice. “Com…come…” disse titubante la Professoressa McGranitt, ma Severus la fermò, dicendo: “ E’ una storia molto lunga; ma, ora, stiamo cercando chi ha messo a soqquadro il dormitorio femminile dei Grifondoro e, soprattutto, chi ha distrutto il letto di Clarice”. “Noi pensiamo che sia stato sicuramente un Grifondoro, perché nessun altro conosce la nostra parola d’ordine” aggiunse dicendo Hermione. “Vedrò di far rimettere tutto a posto; però, non riesco ancora a capire, che cosa possa centrare con questo diario di Tom Riddle” disse la Professoressa McGranitt. “Chi ha distrutto il mio letto, ha anche rubato questo diario” spiegò Clarice.

La Professoressa McGranitt rimase senza parole nel sentire ciò; ma, poi, chiese: “Come mai Artemisia ha ringhiato contro Ginny Weasley ?”. “Non saprei ma, secondo me, centra con la traccia che ha seguito” rispose Severus, mentre accarezzava Artemisia, la quale scodinzolò. “Che traccia ?” domandò la Professoressa McGranitt. “La traccia che ci ha condotto qua: Artemisia ha annusato gli oggetti che ha toccato chi ha distrutto il letto di Clarice ed eccoci qua” rispose Severus. “E’ molto strana come cosa e, vorrei tanto aiutarvi, ma, ora, devo ritornare da i miei studenti” disse la Professoressa McGranitt e rientrò in aula. “Che cosa può significare ?” chiese Clarice. “Che Ginny potrebbe essere la colpevole” rispose Severus. “No, non la mia sorellina ! Non lei !” replicò Ron. “Ma Artemisia l’ha annusata, per poi ringhiarle contro: non aveva mai fatto così prima, no ?” disse Hermione. “Ma Ginny non può essere stata, ne sono sicuro” disse Ron. “Ron, in quanto suo fratello più grande, è normale, per te, dire queste cose, ma purtroppo, potrebbe essere vero: Artemisia non sbaglia mai” spiegò Clarice. “E se, invece, questa volta si fosse sbagliata ? Tutti, almeno una volta nella vita, sbagliano” disse Ron. “Signor Weasley, lo so che è crudele, ma è la verità: potrebbe essere benissimo stata sua sorella, a distruggere il letto di Clarice; a mettere a soqquadro il dormitorio femminile e, molto probabile, anche a rubare il diario di Tom Riddle” spiegò Severus. “No, non ci voglio credere ! E, poi, come ne sarebbe venuta a conoscenza del diario ?” chiese Ron. “Non lo sappiamo” rispose Clarice. “Allora, vedete che non è stata Ginny; e, poi, lei non sa parlare con i Serpenti e non è nemmeno nella Casa dei Serpeverde” disse Ron. “Neanche io sono nella Casa dei Serpeverde” disse Clarice. “Sì, però tuo padre, è il loro Capo Casa” disse Ron. “Quello che volevo dirti, è che essere Rettilofoni o appartenere alla Casa dei Serpeverde, non conta: Ginny è una Grifondoro e, come abbiamo supposto, solo un Grifondoro poteva entrare nel nostro dormitorio” spiegò Clarice. Ron sospirò; quindi, Neville disse: “Non ti preoccupare, Ron: magari, non è stata neanche tua sorella”. “Con quello che ha appena detto Clarice, ci sono, invece, buone probabilità che possa essere stata benissimo lei e, chi lo sa: magari è proprio lei l’erede di Serpeverde” disse Ron.

Clarice, Hermione, Neville e Severus si guardarono perplessi, non sapendo che dire e, anche Artemisia, abbassò le orecchie, tristemente; poi, Clarice disse: “Ascolta Ron, prova a non pensarci così, almeno, ti scorderai quello che abbiamo detto”. “Scordare quello che abbiamo detto ?! Clarice, ma abbiamo accusato mia sorella, per qualcosa che, magari, non centra neanche ! Sapete che vi dico: che, piuttosto dimenticare la mia sorellina, è meglio dimenticare tipi come vuoi” replicò Ron e corse via. “Ron, aspetta ! Noi non volevamo mancare di rispetto a Ginny. Ron !” disse Clarice, ma Ron andò avanti per la sua strada, senza voltarsi indietro. “Vedrete che gli passerà” disse Severus. “E’ colpa mia: se non avessi preso quel diario, tutto questo non sarebbe successo e, ora, Ron, non ce l’avrebbe con noi” disse Clarice. “Non è colpa tua, piccola mia” disse Severus. Clarice si voltò e, corse tra le braccia di Severus, il quale l’abbracciò forte a se, mentre Artemisia era andata sulla sua spalla; poi, Hermione disse: “Ron è fatto così: è solo preoccupato per sua sorella”. Clarice e Severus si staccarono dall’abbraccio; poi, Severus disse: “La Signorina Granger ha ragione: essere preoccupati, può far diventare molto arrabbiati ed io ne so qualcosa”. “Quando io mi metto nei guai, tu ti arrabbi sempre” disse Clarice. “Allora, adesso capisci del perché il Signor Weasley si è comportato così ?” disse Severus. “Sì, però, almeno, poteva evitare di dirci quelle cose” disse Clarice. “Non ci dare molta importanza: chi è arrabbiato, dice qualunque cosa, senza neanche pensarci” disse Severus. Ci fu un po’ di silenzio; poi, Hermione domandò: “Clarice, oggi non hai l’allenamento di Quidditch, per la partita di domani ?”. “Oh, cavolo: con tutto quello che è successo, me lo ero completamente dimenticato. Oliver, mi ucciderà ! Ci vediamo stasera a cena” disse Clarice e corse a cambiarsi. “E Silente e Minerva dicono che ha preso tutto da me: io non mi dimentico mai niente” disse Severus ed Artemisia emise i suoi versetti.

Poco dopo, i Grifondoro erano al Campo di Quidditch ad allenarsi, quando, a bordo campo, comparve Ron. Clarice, nel vederlo, sorrise; quindi, si avvicinò ad Oliver e gli chiese: “Oliver, potrei staccare solo un momento ? Ci sarebbe qualcuno che vorrebbe parlarmi”. Oliver, allora, guardò verso il basso, per vedere Ron e, quindi, rispose: “ Va bene, ma solo per poco: oggi non ti ho ancora visto prendere quel Boccino” e Clarice volò verso Ron e, quando atterrò davanti a lui, Ron disse: “Ciao”. “Ciao, Ron” disse Clarice. Ci fu un po’ di silenzio; poi, Ron titubante disse: “Ascolta…Clarice…per quello che è successo prima…non volevo dirvi quelle cose: tu, Hermione e Neville siete i miei migliori amici e, tuo padre, anche se non vado tanto bene in Pozioni, mi da, lo stesso, una grande mano; e, poi, c’è Artemisia…bé, non ci sono tanti altri furetti in gamba come lei e, poi, è così adorabile”. “Ron, è tutto a posto: mio padre si arrabbia sempre, quando io mi metto nei guai e, se fa così, è solo perché è molto preoccupato per me e, so, che tu provi la stessa cosa per Ginny. Io non ho né fratelli, né sorelle, quindi non so che cosa si prova, ma ho lo stesso legame con mio padre, credimi” spiegò Clarice. “Quindi, mi perdoni ?” domandò Ron. “Ma certo che ti perdono; e, poi, tu sei il mio migliore amico: il primo che ho avuto l’anno scorso” rispose Clarice. Ron sorrise; così come Clarice, finché Oliver, interrompendo quel momento, non disse: “Piton, il tuo tempo è terminato ! Rimonta su quella scopa e vai a prendere quel Boccino !”. “Sarà meglio che vada, se no domani rischio di non giocare” disse Clarice, montando sulla sua Nimbus 2000 ed alzandosi leggermente in aria. “Allora, ci vediamo a cena” disse Ron. “Perché, invece, non assisti all’allenamento ? Così, domani, saprai già il nostro schema” propose Clarice. “Davvero posso assistere ?!” chiese stupito Ron. “Ma certo” rispose sorridendo Clarice e, alzandosi in volo, raggiunse il resto della squadra, mentre Ron si andò a mettere sulle gradinate, ad assistere. Finalmente si è scoperto il segreto che si cela dietro al diario di Tom Riddle, ma che sia stata veramente Ginny a rubarlo ? Per scoprire altri pezzi di questo mistero, non ci resta che aspettare il prossimo episodio, intitolato: “ ARAGOG”.

  
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