Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Mara Mara    29/11/2012    1 recensioni
Nessuno può sapere quale sia il proprio destino, ma tutti sono a conoscenza almeno della propria identità. Tutti tranne una. E' così che Samantha vive ogni giorno della sua vita. Non conoscendo le proprie origini o meglio, la sua natura. In un mondo di stranezze, incubi, visioni, e strani messaggi, piano piano capirà di non essere "normale" e, d'accordo o no con la crudeltà del suo destino, dovrà accettarlo. Ad accompagnarla lungo il suo percorso ci saranno amori, tradimenti, odio, segreti e tante sorprese.
"Se siete amanti di tutto ciò che non esiste nella vita quotidiana, questa storia fa per voi"
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
IV
 
Fu allora che si svegliò. Questa volta davvero. Questa volta nn si alzò subito vertiginosamente; aspettò qualche secondo e si aggrappò al bordo del divanetto alla sua destra. Una fitta corse lungo la caviglia e notò che le si era addormentato il braccio rimasto sotto il peso del corpo durante lo svenimento. Guardò l'orologio e puntava l'una e venti. Era passato molto tempo da quando aveva bussato Roberto e si chiese se era ancora alla festa ma soprattutto se c'era ancora la festa! Non le passò neanche per la testa di andare a controllare e visto che avevo riposato abbastanza decise di sgranchirsi un po' le gambe nel giardinetto sul retro. Scese le scale e, poiché aveva la vista ancora estraniata, urtò contro un tavolino di marmo con un vetro al centro che sosteneva un alto vaso di ceramica bianca ma non cadde. Un ragazzo che passava per caso le domandò:
- tutto bene?
- si certo, grazie!
- avrei giurato che quel vaso si sarebbe frantumato a terra.
- ti saresti sbagliato....scusa devo andare - e scappò via, quasi dovesse nascondere qualcosa.
Arrivata nell'atrio, vuoto e poco illuminato, svoltò a sinistra e si trovò in un grande salone pieno di tavoli di legno cerati alla perfezione; la attraversò e aprì la portafinestra enorme e un’ondata d'aria fresca e profumata incontrò il suo viso, un venticello notturno le scostò i capelli dal volto permettendo così al bagliore della luna di illuminarne i lineamenti. Gli occhi luccicanti videro un gazebo ricoperto al di sopra da uno strato di fiori gialli e rosa e delle rampicanti che calandosi abbracciavano un salottino da giardino: un sofà arancione, tre poltrone di fronte e al centro un tavolino con giornali e riviste. C'era anche un grazioso laghetto con alcune aiuole vicino a una panchina di pietra.
Si avvicinò al gazebo e passando tra le poltrone si sdraiò sul divanetto. Questa volta sognò tranquillamente una spiaggia e un mare calmo che bagnava ripetutamente la riva lasciando parte della sua spuma marina. Il sole stava per sorgere e sull'orizzonte apparve una figura. Non poteva vedere molto dato che il sole alle spalle della creatura la metteva in ombra ma la sua forma le suggeriva qualcosa di... innaturale.
Poi si svegliò e questa volta a causa delle voci che si avvicinavano dagli interni. Infatti era mattina da poco e gli inservienti preparavano la sala per la prima colazione. Qualcuno era già sceso, non per mangiare ma per godersi la brezza mattutina e il profumo dei fiori, proprio come aveva fatto lei quella notte.
Poiché non era ancora possibile mangiare tornò in camera con il suo passo leggiadro e atletico per cambiarsi e lavarsi il viso. Quando si guardò allo specchio notò due borse gonfie appena sotto gli occhi e si stupì dato che raramente le venivano. Tirò fuori del trucco coprente dalla pochette e anche un ombretto azzurro-grigio per dare un po' di colore al viso. Si sistemò la maglietta facendo emergere alcune emoticon bianche che erano disegnate sul tessuto rosa confetto e indossò una gonna in denim stringendola alla vita con una cintura marrone sfrangiata. Inutile dire che scelse un paio di ballerine, bianche. Finito di pettinarsi, scese di sotto per sedersi a un tavolo ma quando entrò nella sala da pranzo vide Roberto che si sbracciava per farle segno di  prendere posto a fianco a lui. Sam roteò gli occhi senza darlo a vedere.
- ma guarda chi è arrivata! La nostra bella amica Samantha! Che fai non vieni? - Sam ne era sicura, Roberto stava prendendo troppo confidenza, ma si avvicinò comunque.
- ehi ciao, non ti avevo visto-disse con un accento sarcastico ma non lo colse o finse di non coglierlo.
- eh si, davvero carina - Sam non aveva notato il ragazzo vicino a Roberto, probabilmente perché era troppo impegnata a evitare l’altro.
- Sam, ti presento Kevin, mio cugino...
-...alla lontana -  Kevin fece l'occhiolino, forse aveva capito che Roberto iniziava a darle sui nervi.
-piacere di conoscerti.
-il piacere è mio.
-sei qui anche tu per gli studi?
-esatto, studio meccanica...in francese.
-davvero? Interessante! Beh se hai problemi con la lingua vieni pure da me, la studio dai tempi delle elementari.
-sicuro, ci farò un pensierino - Kevin aveva davvero un bel sorriso, l'aveva mostrato a Samantha già una dozzina di volte.
Aveva degli occhi color ambra e i capelli biondo miele corti e pettinati. Samantha si servì prendendo una brioche e un tazza di tè.
- scusate ma devo proprio andare, allora Sam...ci becchiamo in giro? - ecco che ammiccò di nuovo.
- s-si certo!- Sam arrossì al suo comportamento e si trovò impreparata.
-vai vai, non inganni nessuno Kevin.
Il ragazzo si alzò dal tavolo sfoggiando il suo corpo bene tenuto e sorridendo si avviò all'atrio. Sam era affascinata completamente da lui, per il comportamento, per la sua gentilezza, ma soprattutto per il suo sorriso ammiccante e vedendolo vicino a Roberto, si rese conto che questi non aveva nulla di speciale in confronto.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Mara Mara