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Autore: SmartieMiz    29/11/2012    1 recensioni
Jeff Sterling non ha amici, parla poco e odia se stesso, ma grazie a Nick Duval capirà che nessuno è inutile e nessuno è indispensabile.
Kurt Hummel decide di iscriversi ad un corso di boxe dopo l'ennesima bullata. Lì conoscerà Blaine Anderson, il ragazzo con il sorriso più bello del mondo.
Thad Harwood è uno studente modello dolce e gentile, ma la sua vita verrà stravolta dall'arrivo di Sebastian Smythe, ragazzo attraente che ha conosciuto in estate a Parigi.
Riusciranno i ragazzi a fronteggiare gli eventi che vogliono rovinare le loro vite?
Perché a volte amare è più difficile di lottare.
«Ah-ah Harwood, sei sempre molto divertente», disse Sebastian sprezzante, ma Thad immaginò stesse sorridendo, poi aggiunse serio: «Hai detto loro di noi?».
Noi. Cosa significava quel noi?
«Noi cosa?», chiese Thad perplesso.
«Cavolo, Harwood, noi in quel senso!», sbottò Sebastian, poi aggiunse serio: «Stiamo quasi insieme, no?».
Il cuore di Thad batté forte. Quanto era stato bello sentir dire da Sebastian quella frase.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jeff Sterling, Nick Duval, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian, Nick/Jeff, Santana/Sebastian, Sebastian/Thad
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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I'll teach you how to fight, I'll teach you how to love



CAPITOLO 4 - I am a sex machine ready to reload

 

«No… non mi sto facendo del male», asserì debolmente il biondo.
«Nemmeno del bene, fidati», rispose il moro serio: «Tu non te ne rendi conto, ma è pericoloso quello che stai facendo».
«Perché ti interessa così tanto quel che faccio? A nessuno interessa quel che faccio, per gli altri posso pure morire, tanto a nessuno importa, o meglio, nessuno se ne accorgerebbe!», si sfogò infine il ragazzo. Si voltò per non farsi vedere da Nick, ma questi capì immediatamente che stava piangendo.
«Non piangere», cercò di confortarlo il ragazzo appoggiando una mano sulla sua spalla: «Se vuoi possiamo parlarne».
«Non ti conosco nemmeno», mormorò Jeff tra un singhiozzo e l’altro.
«Ma possiamo sempre imparare a conoscerci, no?», disse Nick con un sorriso.
Il moro prese un pacchetto di fazzoletti dal blazer e lo porse al biondo.
«G-grazie», sussurrò il biondo prendendo un fazzoletto.
«Dovere», rispose Nick, poi gli chiese: «Da quanto tempo hai questo atteggiamento nei confronti del cibo?».
«Due settimane, credo…», rispose Jeff vago: «Forse anche di più».
«Quanto hai perso in queste due settimane?».
«Non ricordo…».
«Non mentirmi», insistette Nick.
«5 chili, mi sembra…».
Nick sgranò gli occhi sorpreso.
«Perché lo fai?», ripeté il moro stupefatto.
«Io…».
Perché lo faccio?, pensò Jeff perplesso. Forse nemmeno lui lo sapeva.
«Io… io mi sento così confuso…», asserì il biondo asciugandosi le ultime lacrime.
«Capisco che non è facile, ma non devi farlo più. Non voglio spaventarti, ma così rischi di scomparire», gli spiegò Nick serio.
Jeff, non molto convinto, annuì lentamente.
«Seguimi», disse infine il moro con un lieve sorriso.
«Dove andiamo?», chiese il biondo incredulo uscendo dal bagno insieme al moro.
«A mangiare qualcosa», rispose semplicemente Nick.
Nick e Jeff arrivarono al tavolo occupato dalle tre cheerleader.
«Jeff! Tutto bene?», gli chiese la voce preoccupata di Quinn.
«Sì», rispose il biondo sforzando un sorriso e prendendo posto.
«Chi è lui?», chiese Brittany incuriosita.
«Nick Duval, piacere di conoscervi», tagliò corto Nick sedendosi al tavolo e beccandosi un’occhiataccia infastidita da Santana.
«Mangia», gli intimò a bassa voce il moro.
«Senti, Nasolungo, ma che cosa vuoi da noi? Non ti conosciamo nemmeno e tu ti siedi al nostro tavolo come se niente fosse!», sbottò Santana irritata.
«Santana, ma è così che si rimorchia!», mormorò Quinn divertita con un sorriso.
«Non sto rimorchiando proprio nessuna», rispose Nick.
Jeff sorseggiò lentamente il cappuccino e mangiò qualche altro pezzetto di brioche per poi fermarsi.
«Mi sento di vomitare…», mormorò Jeff a Nick.
«Molto probabilmente non sei più abituato a mangiare, ma tu devi essere più forte, okay?», lo rassicurò Nick con un sorriso caloroso.
Non seppe perché, ma Jeff riuscì a trovare un po’ di coraggio in quel sorriso.
«Ti presento i miei amici», disse improvvisamente Nick alzandosi dal tavolo e facendogli cenno di seguirlo.
Jeff annuì e si alzò, ma venne fermato dalla voce di Santana.
«Dove fuggi, biondo? Io di certo non mi metto a pagare il conto per quattro persone!».
Nick sbuffò, aprì il proprio portafoglio e lasciò del denaro sul tavolo.
«Grazie, non dovevi», gli disse Jeff.
«Non fa niente», si limitò a dire il moro accompagnandolo al tavolo dei suoi amici.
«Nick! Che ci facevi con quelle ragazze?», gli chiese Blaine incuriosito.
«No, niente», rispose il moro, poi disse: «Lui è Jeff».
«Jeff! Che ci fai qui?», lo salutò Kurt.
«Vi conoscete?», domandò Nick incredulo.
«Sì, sta al McKinley con me», rispose pronto Kurt.
«Comunque piacere di conoscerti, Thad Harwood», si presentò Thad con un enorme sorriso porgendo la mano al biondo.
«Blaine Anderson», rispose Blaine con un sorriso a trentadue denti.

Jeff e Kurt realizzarono che Nick, Blaine e Thad erano davvero una buona compagnia. Blaine era così carino e gentile, Thad era piuttosto simpatico e Nick era incredibilmente divertente.
I due ragazzi desideravano ardentemente degli amici, e sperarono tanto che quella fosse la volta buona.
Jeff aveva sedici anni ed era al terzo anno, Kurt diciassette ed era all’ultimo anno. Erano sempre stati da soli, non avevano mai avuto un amico.
Un tempo Kurt aveva buoni rapporti con Rachel Berry – una ragazza egocentrica che frequentava il Glee Club proprio come lui – ma avevano litigato perché ad entrambi piaceva lo stesso ragazzo.
Io ho più possibilità di te, Kurt!, gli aveva detto Rachel.
Te l’ho detto sin dal primo momento che mi piace Finn!, gli aveva risposto Kurt.
Ma che c’entra se io ho scoperto di essere innamorata di lui più tardi, io ho comunque più possibilità di te, quindi mettiti da parte!
Quelle frasi avevano spezzato il cuore di Kurt in tanti piccoli frantumi. Tornato a casa si era chiuso in camera e aveva pianto per ore.
Blaine, Nick e Thad gli sembravano tre ragazzi gentili e socievoli, ma Kurt e Jeff sapevano che dovevano essere comunque cauti.
«Beh, noi dovremmo andare», asserì Blaine ad un tratto: «Tra meno di mezz’ora ci sono le audizioni del nostro Glee Club».
«Anche voi avete un Glee Club?», domandò Kurt eccitato.
«Sì, i Warblers», rispose Nick sorridente: «Blaine è il cantante più bravo, te lo assicuro!».
«Ma non è vero!», asserì Blaine con un sorriso impacciato.
«Beh, allora un giorno vi sentirò cantare», rispose Kurt con un sorrisetto: «Anche io e Jeff facciamo parte di un Glee Club. Ci chiamiamo New Directions».
«Bel nome», commentò Thad sincero: «Decisamente meglio di Warblers…».
«Jeff, vuoi qualcosa?», gli chiese Blaine con un sorriso gentile.
«No, niente, grazie, ho già mangiato…», rispose Jeff con altrettanta gentilezza.
La cameriera arrivò per il conto e ognuno pagò il suo. Kurt stava per pagare quando Blaine lo fermò.
«Non ci pensare nemmeno!», lo ammonì Blaine e pagò anche per Kurt.
«No, Blaine, pago io per me!», fece Kurt.
«Non ti preoccupare, offro io», Blaine sfoggiò un sorriso convincente che zittì Kurt.
«Ragazzi, noi andiamo, è stato un piacere conoscervi», asserì Thad sincero.
«Ciao, ragazzi. Ciao Jeff!», lo salutò Nick con un sorriso, poi gli si avvicinò e gli disse: «Hai Facebook, no? Comunque io sono Nick Duval, basta che vedi tra gli amici di Kurt».
Jeff annuì. I ragazzi si salutarono e Kurt e Jeff ritornarono a casa. Il trio, invece, ritornò alla Dalton.

Era in ritardo di dieci minuti ed era così eccitato di sentire Sebastian cantare.
Chissà che canzone canterà, pensò Thad incuriosito.
Ogni volta che pensava a Sebastian era impossibile non arrossire. Sebastian gli piaceva, e non poco. Se ne era proprio innamorato. Avrebbe tanto desiderato che Sebastian si comportasse meglio nei suoi confronti e con gli altri. Due settimane a Parigi gli erano bastate per capire che Sebastian non era affatto bravo con le relazioni: le sue storie duravano circa una notte, iniziavano in un locale e… e finivano in un letto. Anche la “relazione” con lui stava per finire in quel modo, ma Thad riuscì a sfuggirgli e a non cedergli, anche se Sebastian era così bello e… e soprattutto era così ubriaco.
Thad pensò se invece fosse ceduto. Immaginò che incontrare all’improvviso Sebastian alla Dalton non sarebbe stata solamente una sorpresa come lo era in quel momento, ma sarebbe stata una situazione ancora più imbarazzante di quanto già fosse. Sebastian era il tipo di persona che andava a raccontare a tutti le sue avventure amorose e di certo tutti alla Dalton avrebbero saputo che loro l’avevano fatto. Tutti avrebbero pensato che il timido Thad in realtà non lo era affatto e, perché no, l’avrebbero potuto prendere in giro a vita.
Okay, mi sto facendo i film mentali, pensò Thad, fortunatamente alla Dalton a nessuno importa se sei etero, gay o se ti chiami Sebastian Smythe.
E poi c’era un'altra cosa: Thad era sempre stato etero, ma quando aveva incontrato Sebastian aveva avuto dei dubbi. Non sapeva se era il suo fascino, la sua bastardaggine o la sua aria da bello e dannato, ma Thad aveva incominciato ad arrossire ad ogni sua battuta, presa in giro o frecciatina.
Sei così carino perché sei timido e impacciato. Quella frase Sebastian gliel’aveva ripetuta almeno un milione di volte a Parigi e non da ubriaco. E gliel’aveva ripetuta anche alla Dalton.
Sei ancora più carino quando arrossisci, gli aveva detto qualche ora prima.
Thad ricordò la sera a casa di Thibault – un loro amico francese –. Il ragazzo aveva organizzato una festa a casa sua e aveva comprato anche gli alcolici. Thad si rifiutò di bere e si era nascosto in un angolino del salotto di Thibault. Sebastian beveva con una naturalezza che quasi spaventò Thad.
Tutti erano ubriachi, eccetto lui. C’era chi urlava, chi rideva. Erano tutti ubriachi e non capivano nulla. Sebastian, invece, fu l’unico ad avvicinarsi verso quell’angolino e Thad poté sentire ogni battito del suo cuore. Sebastian gli si avvicinò, lo cinse per i fianchi e lo baciò sulle labbra. Fu un bacio lungo, intenso, e per qualche strana ragione Thad non riusciva a staccarsi da lui. Sebastian continuò a baciarlo sulle labbra sempre con più foga. Thad si sentiva strano ma eccitato. La paura si era messa da parte e aveva lasciato spazio ad una strana euforia.
Sebastian sembrava non volerla più smettere e Thad gli si dovette staccare per prendere fiato. Poi Sebastian gli aveva dato la mano – Thad lo considerò un gesto molto dolce – e lo aveva portato nella camera da letto di Thibault.
Il ragazzo alto continuò a baciare Thad e poi si sfilò la maglietta. Lo spinse sul letto, sfilò anche la maglietta del ragazzo e gli accarezzò la schiena e il petto. A quel contatto così intimo Thad sentì uno strano calore percorrergli il corpo. Il ragazzo continuava a baciarlo finché Thad realizzò che Sebastian era davvero così ubriaco.
Thad si alzò dal letto, prese la maglietta e se la infilò.
Dove vai?, gli aveva sussurrato Sebastian.
Non me la sento, Seb, aveva risposto Thad, poi lo salutò, ci vediamo.
E se ne andò dalla casa di Thibault. Era stordito, eccitato, impaurito, euforico, imbarazzato.
Era innamorato.

«Scusatemi tanto per il ritardo!», asserì Thad una volta entrato in aula canto interrompendo il bel mezzo di un’audizione.
«Shhh!», lo zittirono Richard e Flint.
Thad si sedette silenziosamente al tavolo del Consiglio, aspettando impazientemente i ragazzi che finissero le loro audizioni per sentire quella di Sebastian che, per sua sfortuna, era proprio l’ultimo a cantare.
Dopo una breve presentazione, anche il penultimo ragazzo incominciò a cantare. Tutti e quattro i ragazzi erano bravi e talentuosi.
«Ora è il turno di Sebastian Smythe», asserì Thad inespressivo.
Sebastian gli fece un sorriso che Thad considerò bellissimo. Il ragazzo sperò tanto di non esser diventato rosso come sempre.
«Perché sei così rosso? Ti senti bene?», gli chiese Flint preoccupato.
Come non detto.
«Sì, tutto bene», rispose timidamente Thad.
Ogni volta che arrossiva sentiva il calore invadergli il corpo e il cuore accelerare. Questa era la reazione che gli provocava Sebastian Smythe.
Il ragazzo iniziò a cantare.

Tonight I’m gonna have myself a real good time
I feel alive and the world I’ll turn it inside out – yeah
And floating around in ecstasy
So don’t stop me now don’t stop me
‘Cause I’m having a good time having a good time

No.Non poteva essere.
Quella canzone era stupenda e Sebastian aveva una voce maledettamente bella. Sì, non era affatto Freddie Mercury, nessuno sarebbe stato in grado di competere con il re della musica rock, ma per un ragazzo di sedici anni come Sebastian era il massimo.
Thad era arrossito violentemente e molti notarono il rossore del suo viso.

Yeah, I’m a rocket ship on my way to Mars
On a collision course
I am a satellite I’m out of control
I am a sex machine ready to reload
Like an atom bomb about to
Oh oh oh oh oh explode

La voce di Sebastian era tremendamente magnifica, e Thad era tremendamente rosso in viso. Le parole del testo contribuivano a farlo arrossire.
Quando Sebastian terminò la sua esibizione, tutti si misero ad applaudire. Thad applaudì lentamente. Era imbarazzato perché tutti si erano accorti che era diventato rosso come un peperone.
Dopo un quarto d’ora si ebbero gli esiti. I due capi-consiglio discutevano animatamente con i Warblers. Thad, invece, non proferì parola. Alla fine solo tre dei cinque ragazzi passarono e tra questi anche Sebastian Smythe.
Sebastian, con la sua incredibile voce, aveva colpito tutti.
«Domani è sabato e abbiamo deciso di organizzare la prima riunione dell’anno dei Warblers qui alle ore 11.00! Venite tutti!», disse Flint eccitato essendo capo-consiglio.
I ragazzi annuirono dopodiché uscirono tutti dall’aula canto.

Nick e Thad erano appena entrati nella loro stanza.
«Caspita, quel Sebastian è più bravo di quanto avessi mai immaginato!», esclamò Nick.
«Già, ha proprio una bella voce», concordò Thad mordendosi il labbro inferiore.
«Per me è sempre un pervertito, però», asserì Nick accigliato.
Thad sgranò gli occhi.
«Ah, giusto, tu non sai niente perché dormivi», fece Nick, poi spiegò: «Stanotte ci siamo ritirati alle due. Tu ti sei buttato sul mio letto e hai preso subito sonno, io invece dopo un po’. Poi ho sentito qualcuno bussare forte alla porta ed era Blaine. Mi ha detto che Sebastian era ubriaco e l’ha… l’ha…».
«L’ha?», chiese Thad perplesso.
«L’ha baciato sul collo e gli ha detto che voleva fare quella cosa».
«Che cosa?», domandò Thad incredulo, poi all’occhiataccia di Nick disse: «Ah, sì, quella cosa».
«E niente. Blaine è venuto in camera da noi e ha dormito nel tuo letto», concluse Nick: «Quindi Sebastian mi dà l’idea di un pervertito».
«Vabbè, sì, però quando si è ubriachi si perde il controllo», lo difese inutilmente Thad.

«Sei stato grande!», si complimentò Blaine. Era nella propria stanza con Sebastian.
«Ti ringrazio», rispose Sebastian con un sorrisetto: «Ovviamente non sono all’altezza di Freddie Mercury, ma so comunque di essere perfetto».
Blaine inarcò le sopracciglia: Sebastian Smythe non mancava di certo di autostima.
«Anche tu sei molto bravo a cantare. Ieri la tua Teenage Dream è stata formidabile», si congratulò stranamente Sebastian.
Blaine rispose con un sorriso, poi si sedette sul letto e accese il proprio computer portatile.
«Ma non ci sei su Facebook?», domandò Blaine perplesso.
«Certo che ci sono», rispose Sebastian.
Quando il computer ebbe finito di caricare, Blaine andò su Facebook e cercò Sebastian Smythe. Il ragazzo gli si avvicinò e gli indicò quale fosse il suo profilo.
«Okay», rispose Blaine, dopodiché premette su Aggiungi agli amici.
Blaine pensava che aggiungere una persona su Facebook fosse già un inizio. Non voleva essere in cattivi rapporti con il suo compagno di stanza e questo Sebastian l’aveva capito.
«Accetterò quando mi connetterò», asserì Sebastian e Blaine annuì.
Ad un tratto Blaine sentì il rumorino della chat.

Kurt: Ciao :)

«Mm, Kurt Hummel», disse Sebastian sbirciando il profilo di Blaine: «Mettere le faccine è una cosa davvero ridicola».
Blaine fulminò lo sguardo di Sebastian.

Blaine: ehi, Kurt! :D

«Ti piace questo ragazzo», asserì Sebastian.
«Oddio, Sebastian, è solamente un amico!», fece Blaine.
«Calma, Anderson», lo tranquillizzò Sebastian divertito.
Blaine ora non aveva i consigli di Nick e Thad. Come si sarebbe dovuto comportare con Kurt? Non avrebbe mai chiesto aiuto a Sebastian.
Devo essere solamente me stesso, pensò Blaine.

Kurt: Stai alla Dalton, vero?
Blaine: sisi. hai già finito i compiti?

«Che? Rimorchi così i ragazzi? Ma fai proprio pena!», ridacchiò Sebastian.
«Non sto rimorchiando nessuno», rispose Blaine gelido, poi si lasciò sciogliere e ridacchiò anche lui.
In realtà Blaine non sapeva cosa diavolo dire a Kurt. Non avevano molto da dirsi, avevano già parlato tanto al Lima Bean.

Kurt: Sì, vabbè, essendo il secondo giorno di scuola per me non avevo tanti compiti.
Blaine: mm capisco…

«Credo che tu abbia bisogno del mio aiuto per evitare di mostrarti ridicolo», asserì Sebastian divertito.
«Ah, davvero? E cosa mi consiglieresti di fare?», domandò Blaine sarcastico.
«Allora accetti il mio aiuto», disse Sebastian con un sorriso.
«Dai, dimmi cosa devo fare», lo incitò Blaine.
«Innanzitutto, vi siete mai incontrati?», domandò Sebastian.
«Sì, proprio oggi», rispose Blaine.
«Bene, puoi dirgli che oggi era vestito bene ed era piuttosto carino», gli suggerì il ragazzo maliziosamente.
«Che? Ma sei impazzito?!», sbottò Blaine: «Hai detto che mi davi un aiuto per evitare di mostrarmi ridicolo. Ti ho detto che non devo rimorchiare nessuno!».
«Allora puoi dirgli che ti piacciono molto i pantaloni che indossava e che quindi vuoi sapere dove li ha comprati».
«No», fece Blaine: «E poi non ci ho fatto nemmeno caso ai pantaloni».
«Scusa, ma tu cosa guardi di un ragazzo? Ammesso che tu sia gay, ma quello mi sembra piuttosto evidente», fece Sebastian con un sorrisetto che infastidì Blaine.
«Di certo non i pantaloni, ma il carattere, la personalità, cosa che immagino tu non faccia», rispose Blaine con un’occhiataccia.
«Già», affermò Sebastian: «Io guardo altro».
«Me ne sono accorto», rispose Blaine.

Kurt: Che fai?

«Ecco, ora non rispondere con cavolate tipo “chatto con te”!», gli disse Sebastian facendogli il verso: «Rispondi dicendo qualcosa tipo “sto a telefono con un ragazzo”. Ai ragazzi piacciono i ragazzi stronzi!».
«A Kurt no», fece Blaine: «Non mi sembra un ragazzo a cui piacciono i ragazzi bastardi. È timido, è… è tranquillo».
«Pure Harwood sembrava un ragazzo tranquillo», si lasciò sfuggire Sebastian, ma per lui non era un problema parlare dietro degli altri.
«Thad?», domandò Blaine incredulo. Durante l’esibizione di Sebastian non aveva fatto altro che arrossire e tutti se ne erano accorti.
«Devo ammettere che ci sapeva fare quel ragazzo», aggiunse Sebastian.
«Ma allora cos’è successo esattamente tra voi due?».

Blaine: niente di interessante, parlo con il mio compagno di stanza… te?

«Ci siamo baciati a Parigi, ma io ero ubriaco», svelò Sebastian: «Stavamo quasi per farlo, ma lui non ha voluto e se n’è andato».
«Davvero?», Blaine era incredulo: «Ma Thad è etero!».
«Chiunque mi incontra non lo è più», rispose Sebastian semplicemente: «E ora ogni volta che mi guarda arrossisce. Tu pensi che non me ne sia accorto che mi guardava rosso in faccia durante la mia audizione per i Warblers?».
«Ma state insieme?», chiese Blaine.
«No», rispose Sebastian: «Affatto».

Kurt: Leggo Harry Potter e i Doni della Morte.
Blaine: ma io adoro HP! :D :D
Kurt: Davvero? Che bello, ho qualcuno con cui parlarne! :P
Blaine: io già l’ho letto! è stupendo! :D
Kurt: Dimmi solo una cosa! Ma mica Harry muore?! o.O
Blaine: ehm… non proprio!
Kurt: CHE COSA SAREBBE A DIRE NON PROPRIO?! :O
Blaine: no, non muore! sembra che muore ma non muore comunque!
Kurt: Ah, d’accordo! Mi ero preso uno spavento :S

«Vomito», commentò Sebastian inorridito.
Blaine gli fulminò lo sguardo.
«Mai offendere Harry Potter!», gli disse Blaine serio in viso.
Sebastian ridacchiò. Blaine era assurdo, ma si accorse che era incredibilmente carino con quei ricci neri, con quegli occhi nocciola e quei muscoli. Doveva approfondire meglio il loro rapporto così sarebbero diventati “amici”. Era un’idea piuttosto allettante per Sebastian, così decise di sembrare più gentile nei confronti di Blaine. Ovviamente solo per portarselo a letto.
E ovviamente anche per far ingelosire Harwood.



Angolo Autrice


Jeff ha problemi di anoressia, ma ha anche altri problemi con i bulli che verranno poi approfonditi. :(
Nick cerca di aiutarlo *---* ♥
Kurt e Blaine, che dire, sono così dolciosi :D ♥ E Thad continua a farsi film mentali su Sebastian xD ♥
Ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono! Ringrazio in particolare _doodle che sta recensendo la mia ff! :)
Al prossimo capitolo! :D
   
 
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