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Autore: Ariju    29/11/2012    6 recensioni
Dì un po' Sanders, non ce l’hai un nome?- fece lui incrociando le braccia.
Ma che razza di scorbutico e scimmiotico ornitorinco è questo? Pensai.
-Lilith, per gli amici Liz o Lily, ma dato che tu non rientri in questa categoria, mi puoi chiamare Lilith- risposi mettendomi davanti a lui nella stessa sua posizione -a proposito, con chi ho il dispiacere di parlare?-
-Sam Davies, per gli amici Sam, ma dato che tu non rientri in questa categoria, puoi chiamarmi Davies-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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AGAIN?

La mattina dopo, feci in modo da uscire molto prima di lui, e mi trovai con Emily alla panineria. A noi si aggiunsero poco dopo anche Daniel e Haynes, perciò dovetti fare tutte le presentazioni del caso. Dopodichè, Haynes e Daniel se ne andarono insieme verso la loro aula, sotto lo sguardo cagnesco della mia amica. scommetto che se uno sguardo potesse incenerire la gente, Haynes sarebbe già un bel gruzzoletto di polvere. Cercando di calmare le acque, presi Emy per un braccio e la indirizzai verso la sua aula alzando gli occhi al cielo, e sperando nella buona sorte!

Io mi diressi verso la palestra, dove entrai nello spogliatoio insieme alle altre ragazze. Non so perchè, ma avere Emily e il suo ragazzo così vicini, mi metteva stranamente di buon umore. Mi cambiai in fretta, indossando la divisa della scuola -che oltretutto odiavo, data la scollatura enorme e la gonna- ed uscii chiacchierando con le altre. Il prof, che si divertiva a guardare le ragazze più formose mentre correvano, ci comunicò che avremmo fatto lezione con anche l'altra classe. In quel momento ci passarono davanti tutti i ragazzi e le ragazze dell'altra sezione. Con mia sfortuna vidi che c'era anche Mark, il quale si stava avvicinando a me. No sapendo che fare, rimasi ferma lì come una scema mentre lo vedevo avvicinarsi e nel frattempo Sam si era avvicinato a me.

Quando ci fu davanti, i due fratelli si guardarono in cagnesco, poi il biondino disse, guardandomi: -Scommetto che sarà una bella lezione....- ma quasi non fece in tempo a finire la frase, che puntò lo sguardo alla mia maglietta. Lo fulminai con lo sguardo in modo terribile, mentre Sam lo allontanò da noi con una manata, dicendogli duro: -Mark, lasciala in pace -.

Tuttavia mentre lui stava per ribattere, arrivò il professore, che tuonò: -Sanders! Davies! La volete smettere di dar fastidio agli ospiti?! Non ho intenzione di fare il baby-sitter, oggi! Andate a cambiarvi!-

E con questo, sotto lo sguardo vittorioso di Mark, non potemmo fare altro che tornare nello spogliatoio. Però, appena fuori dalla vista di tutti, Sam mi prese per il polso e mi fece girare.

-Allora, sono stato bravo?!- mi sembrava un bambino, per tutta risposta, alzai un sopracciglio. -Non me lo merito un bacino?-.

No, era troppo! Gli tirai un pugno nemmeno troppo piano sulla spalla muscolosa, anche se non fece gli un granchè, e me ne andai verso lo spogliatoio delle ragazze, in fondo al corridoio. Ascoltai i suoi passi, e vedendo che non mi seguiva, tirai un sospiro di sollievo, e mi cambiai quella stupida gonna. Avevo appena iniziato a sollevarmi la maglietta, quando due mani mi presero per le spalle.

-MA SEI SCEMO O COSA?- gli urlai tirandomi giù la maglia con uno scatto.

-La seconda che hai detto, babe-.

-NON FARE IL DEFICIENTE CON ME, RAZZA DI, DI......NON SO COSA! E non mi chiamare babe! Non lo sopporto!-. Come se niente fosse, mi mise le mani sui fianchi e disse: -Avanti, non fare così, sei più bella quando sorridi...-.

Vi assicuro che se quello che aveva detto non era stato un complimento, avrei fatto erigere personalmente una lapide col suo nome e ce lo avrei piantato sotto.

-Vedi che ti addolcisci, con i complimenti...- mi fece notare, avvicinandosi un pochino e mettendosi ad ondeggiare come in una sorta di ballo che conosceva solo lui, peccato che mi stava trascinando dietro!

-Se me ne fai un altro, ti arriva un calcio nei....carillon!- dissi avvicinandomi anche io a lui.

-Carillon?! Ok, meglio non rischiare. Babe....- non appena sentii l'ultima parola, glielo tirai davvero, il calcio, e lo vidi piegarsi su sè stesso gemendo.

-Ma cosa ho detto, ora?- si lamentò.

-Finiscila di lamentarti ed esci da qui, che mi devo cambiare!- gli ordinai perentoria, e a quanto pare, lo intimorii davvero, dato che se ne andò sul serio.

Ci cambiammo tutti e due, ritornando sugli spalti della palestra, e tenendoci abbastanza a distanza per tutte le lezioni seguenti. La sera, feci appena in tempo a passare dalla stanza e cambiarmi che subito Emily bussò alla porta.

Avevamo concordato che avremmo mangiato io, lei e Daniel insieme, ma poi avevano invitato anche lo scemo ed i miei piani erano andati in fumo. (?)

Cenammo nella loro stanza con dei panini (non ne potevo più di panini!) e trascorremmo l'intera serata a scherzare e a parlare tra di noi.

Solo alle undici passate, ci salutammo, ed io e il cretino tornammo nella nostra camera. Mi preparai per andare a letto, ma proprio quando stavo per infilarmi sotto alle coperte, Sam si avvicinò a me con uno scatto e mi immobilizzò tra lui ed il muro, appoggiando le mani sulla parete vicino al mio collo.

-Che vuoi?- domandai un pò titubante.

-Direi proprio che ti devi far perdonare...- soffiò dritto sul mio viso, vicinissimo al suo.

-E per cosa, scusa?-

-Per quel calcio, e lo sai- disse allora incastrando i suoi occhi castani nei miei.

Ad un tratto mi ricordai di quella stupida sfida e decisi di stupirlo, ed in effetti ci riuscii: -Mmm, si, forse dovrei...- e detto questo, mi staccai dal muro ed invertii le posizioni, schiacciandolo contro la parete.

Poi, non capii più nulla, semplicemente appoggiai le labbra contro le sue, in un bacio lievissimo. Solo quando lui cercò di approfondirlo, dopo lo stupore iniziale, mi staccai, facendolo rimanere malissimo. Intanto però, io avevo ottenuto la mia piccola vittoria personele, e mi affrettai a mettermi a letto con un ghigno enorme stampato in faccia.

Sentii Sam fare altrettanto, e dopo molti minuti, quando credevo che già dormisse, sussurrò nel buoi: -Liz, quello cos'era?-

Ci pensai in una frazione di secondo, poi risposi: -Il bacio della buonanotte, caro il mio"so resistere più di quanto credi"- e ridendo mi addormentai.

NOTE:

Eccomi, finalmente!!! ED eccovi un capitolo nuovo di zecca (spero che dopo tutto quello che vi ho fatto passare, sia decente....).

Fatemi sapere che ne pensate, spero che recensiate in molte/molti....

PS: devo avvertirvi che ho deciso di continuare la storia, ma non credo che riuscirò a prevedere ogni quanto pubblicherò e temo che potrebbe passaree molto tempo. Mi dispiace, non ammazzatemi....

Julia

  
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