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Autore: DarkRozan    29/11/2012    1 recensioni
ATTENZIONE contiene riferimenti e spoiler su Lost Canvas
Si desta una nuova minaccia per Atena ed il mondo intero, e i cavalieri d'oro sono chiamati a rispondere a nuovi nemici. Ma uno di loro, Milo di Scorpio, dovrà fare i conti col suo passato e dalle sue decisioni dipenderà il destino del mondo.
Prima fanfic che scrivo, spero vi piaccia
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Scorpion Milo, Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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cardia Cardia aprì gli occhi e si ritrovò sdraiato su una spiaggia, la testa sopra un masso.
Istintivamente si alzò di scatto mettendosi in piedi leggermente in avanti con le gambe piegate, pronto ad attaccare.
Cosa era successo? Aveva sognato?
"Dove diavolo mi trovo?"
Lo scorpione sì guardò attorno e non vide nessuno, tranne una figura poco distante che gli dava le spalle.
Una figura che vestiva la sua antica armatura.
<< Ben svegliato, spero che ti sia riposato>>
Cardia rimase rigido, l'aculeo cremisi pronto a colpire.
Milo sospirò e voltando leggermente il volto si rivolse al suo sosia << Fossi in te non lo farei, non farti umiliare così>>
<< E tu vorresti umiliare me, Sua Eccellenza Cardia dello Scorpione? Vedo che hai fegato, ma sei anche stupido>>
Milo si alzò in piedi togliendosi della sabbia dall'armatura, poi si fece più serio << Mi devi delle risposte oltre che la vita>>
<< Non ti devo un bel niente invece, me la sarei cavata comunque>> rispose sprezzante << Non è la prima volta che mi capitano certe febbri>>
<< Chi è Degel?>>
Cardia strinse i denti, quasi ringhiando << Stai...zitto>> disse soffocando la rabbia che trapelava dalle sue parole.
Milo fece qualche passo in avanti, senza il minimo timore, senza alcuna intenzione di lottare. << Voglio solo delle risposte, chi è Degel?>> ripetè ancora una volta.
Una folata di vento gli scompiglò i capelli, un vento emanato dal cosmo di fronte a lui; Cardia ne era avvolto interamente, risplendeva nel suo Cosmo dorato, ora come due secoli prima. Scattò in avanti, l'unghia cremisi di fronte a lui, sul suo volto una maschera di odio <<SCARLET NEEDLE>> Urlò a pieni polmoni indirizzando i suoi colpi sul suo successore.
Dal canto suo invece Il custode dell'ottava casa non si mosse neanche. L'unghia di Cardia si fermò a pochi centimetri dal suo torace, immobilizzata assieme al suo corpo.
<< Ti avevo avvertito>> disse Milo con una freddezza non sua << Conosco bene la Scarlet needle, e so come ribatterla. Tu invece a quanto vedo non conosci il Restriction dello Scorpione>> Si avvicinò al volto marmoreo del neo rivale << Vuoi ascoltarmi adesso?>>
<< Fottitti>>
Milo sospirò e con tono pacato rispose all'insulto << Forse abbiamo cominciato con il piede sbagliato, non trovi? Diciamo che ora io ti libero e che tu non cercherai di attaccarmi poichè temo che altrimenti finiresti di nuovo così. Poi ci sediamo e con calma cominciamo a spiegarci e a risolvere l'uno le domande dell'altro. Può andar bene per te?>> disse liberandolo dall'effetto delle Onde di Scorpio.
Cardia cadde a terra sulle ginocchia. Rialzandosi lanciò uno sguardo sprezzante verso Milo, come ad ammonirlo di non fare mai più una cosa simile, poi sorrise ardentemente.
<< Molto bene, Custode dell'ottava casa, cosa vuoi sapere?>>

Morte fece saettare la mano in aria e dopo pochi secondi due teste rotolarono sul pavimento.
Il sangue sgorgava copioso e stava imbrattando il pavimento della sala di Rianimazione. Lo avevano lasciato lì per poco più di trenta minuti sotto la  custodia delle guardie, ed ora lo scorpione era scomparso. Morte trasudava rabbia da ogni poro della pelle, sentiva una voce nella sua testa che chiedeva, reclamava sangue. Sangue per chiarificare la sua gloria, sangue per colmare la sua sete insaziabile di distruzione, ed ora sangue per consumare la sua furia.
Ai piedi del Cavaliere dell'Apocalisse stava un soldato semplice con il volto rigato di lacrime, singhiozzando, pregando che gli venisse risparmiata la vita.
"I deboli non hanno diritto di vivere"
La sua mano cadde ancora sulle membra inermi strappando un'altra vita.
<< Credo che possa bastare>> disse la voce ferma di Guerra. << In fondo non vi è nulla di cui preoccuparsi>>
Morte si voltò istantaneamente a fissare il compagno.
<< Nulla di cui preoccuparsi? Se non lo avessi notato quella sottospecie di scorpione congelato è riuscita a scappare e il nostro signore non potrà tornare senza di lui>> Urlò sbattendo il pugno contro il muro di pietra, creando un breccia.
Guerra rispose pacato << Non c'è bisogno di preoccuparsi, poichè so già dove lo hanno portato>>
Pestilenza si intromise nella conversazione << Anche io ho avvertito il suo Cosmo espandersi poco lontano, sono ancora sull'isola>>
<< E sarò io ad andarlo a recuperare>> Sentenziò Guerra voltandosi verso l'uscita dove lo aspettava Shadir.
I loro sguardi si incrociarono per pochi istanti, poi Guerra sparì.

<< Se quanto hai detto corrisponde a verità, Atena, non possiamo indugiare oltre. Già un tempo sottovalutammo il nostro nemico e ne pagammo le conseguenza, non voglio che accada ancora.>>
<< Certo padre, condivido i tuoi timori e sono pronta con i miei Cavalieri a combattere questa battaglia>>
Lo sguardo di Isabel non lasciava trapelare segni di cedimento o esitazione. Era pronta a fare il suo dovere.
Zeus annuì e tornò a voltarsi sui Guardiani del Cielo << Due di voi partiranno con mia figlia a combatteranno per lei, ha bisogno di tutto l'aiuto possibile. Coloro che resteranno invece saranno incaricati di portare questa notizia a tutti gli Dei dell'Olimpo. Tutti devono sapere ed essere pronti alla lotta.>>
Kaled fu il primo ad alzarsi in piedi << Chiedo di poter partire, le ali drago Celeste difenderanno vostra figlia come hanno difeso voi>>
<< Ed io>> disse Amoneth << Lotterò con voi, e riscatterò l'onore di Shadir del Falco reale. Sarà un privilegio>> aggiunse voltandosi verso i due Cavalieri d'oro accanto alla Dea << Lottare con voi, Dhoko di Libra>>
<< E per me è lo stesso, Leone Rosso.>> rispose di rimando
Zeus si alzò in piedi a fissare il corpo di spedizione << Possa la fortuna guidare la vostra mano, possiate tornare da vincitori>>

<< Eri uno dei compagni d'armi di Dhoko 243 anni fa,,,cosa ti è successo?>>
<< Me lo chiedi per curiosità?>>
<< Dhoko non ci parla mai di quanto accadde nella tua epoca>>
Cardia abbozzò un sorriso << E non ha tutti i torti, deve essere difficile ricordare, specialmente per lui che, a quanto mi dici, fu l'unico a salvarsi assime a Shion.>>
<< E per te non lo è?>>
<< Certe volte>> rispose semplicemente << Specie quando penso a..>>
<< Degel>> completò una voce alle loro spalle. I due si voltarono di scatto e videro Camus Kanon ed Andur.
<< Ci avete messo parecchio tempo, stavo per farmi scannare dal mio compare quì>> Disse Milo rivolto al migliore amico che ,senza scomporsi troppo, rispose a tono << Non posso biasimarlo, anche se non mi sembri conciato troppo male>>
Cardia era rimasto a fissarlo, se non avesse saputo che era impossibile allora avrebbe giurato di trovarsi innanzi al suo vecchio amico. Ma c'era qualcosa, non nell'aspetto, che gli dava una ulteriore conferma. Un aria di freddezza che Degel non possedeva.
"Una statua perfetta, priva di emozioni", così sembrava, così Degel avrebbe voluto diventare
<< Ci sono andato piano>> rispose Cardia distogliendo lo sguardo. e tornando a fisare il calmo mare Napoletano.<< Comunque sia, se vuoi saperlo, combattei nella remota atlantide, il regno sommerso di Poseidone, assieme al mio compagno Degel dell'Acquario.
Fummo divisi nella lotta, lui sventò a costo della sua vita i piani del Dio dei Mari, mentre io...beh ho trovato una morte gloriosa, anche se del tutto inutile>>
<< Cosa vuoi dire?>>
<< Il mio ultimo avversario fu Radamante della Viverna. Lo affrontai da solo e dopo uno scontro molto duro ridussi in cenere il suo cuore...deve essere stato il suo orgoglio a tenerlo in vita, non gli andava affatto di morire per mano di un "Insetto">>
<< Hai lottato da solo contro un Giudice degli Inferi? In pochi sono stati in grado di raccontarlo>> commentò Kanon ricordando la sua passata esperienza con Radamante.
Cardia stava per rispondere quando qualcosa lo fece trasalire. Un Cosmo oscuro di immane potenza, una forza mai sentita prima.
Tutti si misero in cerchio, spalla contro spalla, pronti a lottare, i nervi tesi ed il respiro affannoso.
<< Desolato di interrompere la vostra discussione>> disse un ombra poco distante. Avanzando a passi lenti sotto la candida luce lunare apparve un uomo di stazza enorme, lunghi capelli bianchi che cadevano fino al torace. Due braccia possenti coperte da una non meno solida corazza nera che ricopriva quasi tutto il suo corpo, sul suo capo un elmo a forma di teschio. Il suo volto era duro e serio, i suoi occhi del colore del mare più profondo.
Si fermò a pochi metri dal gruppo e mostrando un breve inchino si presentò << Guerra, Cavaliere dell'Apocalisse. E sono venuto per te, Scorpio>>


Ed eccomi ancora quì. scusate il ritardo mostruoso, sono imperdonabile.
Spero che continuiate a seguire la mia storia, non cedete proprio ora.
Tra non molto prometto di rispondere a tutti i vostri dubbi...o forse no? Chissà, vedremo.
Ma se volete scoprire qualcosa di più non perdete il prossimo capitolo, in arrivo su queste pagine.
Per la descrizione di Guerra mi sono ispirato al videogioco Darksiders...spero non vi dispiaccia
alla prossima
Darkrozan

  
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