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Autore: Macbeth nella Nebbia    29/11/2012    5 recensioni
‘Molte persone vogliono uccidermi ma c’è una cosa che voglio proteggere senza la quale non vivrei.’
one shot tra Pepper Potts e Tony Stark nel periodo successivo al progetto Avengers contro Loki.
non dico altro sennò rovino tutto >.>
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harold 'Happy' Hogan, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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you can't say no forever.









‘Non dormo più. E se dormo, ho gli incubi. Davvero.’
Sussegue una pausa.
‘Molte persone vogliono uccidermi ma c’è una cosa che voglio proteggere senza la quale non vivrei.’
Tony è disteso sul lettino. Come ogni martedì di ogni settimana.
Sono gelosa dei pesci perché quando piangono, nessuno lo sa.
Io sono lontano dai suoi occhi che fissano il soffitto affrescato della stanza adibita a studio dello psicologo.
Loro sono a New York a chiacchierare, io sono in aereo, ritorno dalla California, dopo alcune faccende per conto di Tony, per conto delle Stark Industries.
Lo psicologo ha messo un microfono nascosto tra lui e Tony, sotto il tavolino dove il dottore appoggia ogni volta con fare meticoloso il suo taccuino e il suo bicchiere d’acqua frizzante, temperatura ambiente, in modo che io possa sapere cosa succeda in questo periodo a Tony.
‘Ecco, continuiamo sul filo delle relazioni, Tony, chi o cosa ti sta più a cuore in questo momento. Chi è che vuoi proteggere?’
‘E’ una donna, da tanti anni nella mia vita ma solo da 3 nel mio cuore. E’ Pepper, lei la conosce, ci parla sempre assieme e mi stupisco che non le abbia detto niente delle cose che diciamo nelle nostre sedute.’
‘Si chiama segreto professionale, ma continui Mr. Stark.’
‘Abbiamo avuto solo rapporti di lavoro nei primi anni, poi, dopo il mio ritorno negli States, quando mi rapirono in Iraq ho cominciato ad apprezzare di più ogni cosa. Soprattutto lei. Non più donne qualsiasi, non più alcol buttato giù senza averci riflettuto, niente divertimenti, niente vita vissuta per il solo piacere di avere i soldi in tasca e di sperperarli nel vuoto con piaceri inutili. Il giorno del suo compleanno si auto-regalò un vestito. Sarebbe stato un mio regalo, un regalo da parte mia. Era meravigliosa, come la Venere di Botticelli. Stavamo per baciarci dopo aver ballato per alcuni istanti ma entrambi eravamo troppo impacciati, troppo non so. Però, dopo mesi passati assieme, alla fine ci siamo sbloccati e il bacio è arrivato e ne sono arrivati tanti altri ma quel primo sulle sue labbra fu speciale. Glielo giuro, fu diverso dalle altre volte che baciai altre donne.’
Una mano si poggia sulla mia spalla. Sussulto e poi scopro che è Happy Hogan. Tolgo solo uno dei due auricolari.
‘Volevo dirle che siamo atterrati a New York, dove vuole che la porti? A casa a riposare?’
‘No, portami allo studio dello psicologo di Tony. Grazie.’
Rimetto entrambi gli auricolari, abbasso il volume, prendo la borsa e lascio il resto ad Hogan.
‘E ora vuole proteggerla.’
‘Sì, è la cosa più importante che io abbia in questo momento, oltre le mie armature e i miei studi su di esse.’
Non sono molto distante, posso arrivare in tempo per la fine e stare dietro la porta per aspettare Tony.
Chiamo lo psicologo, gli dico di intrattenerlo per 10 minuti ancora, accetta, chiudo la chiamata.
Tolgo gli auricolari, staranno di sicuro sorseggiando un bicchiere di Whiskey, parlando del più e del meno. Economia, soldi, soldi, economia.
Quindicesimo piano, l’ascensore vola su in fretta, dlin dlon, esco e mi piazzo davanti alla porta, suono al campanello, mi apre la segretaria sempre elegante e con tacchi 15cm, mi fa accomodare sulla stessa poltrona da ormai due mesi a questa parte.
Tempo due minuti, giusto il tempo materiale di mettermi a posto alcune ciocche di capelli fuoriuscite dallo chiffon, di controllare il rossetto, di fare le solite cose da donna.
La porta dello studio si apre, esce Tony mentre stringe la mano al Dottore e gli restituisce il bicchiere scolato di Whiskey.‘
E’ stato un piacere come sempre Dottore. Alla prossima seduta.’
‘Alla prossima Mr. Stark.’
Si gira verso di me e finalmente incrocia i miei occhi. Battiti su battiti. Ogni volta è sempre la stessa emozione, non cambia mai.
‘Com’è andato quel comizio a San Francisco?’ mi dice mentre mi si avvicina per darmi un piccolo bacio sfiorato sulle labbra.
‘Molto bene, abbiamo esposto le nostre idee di marketing e devo dire che sono piaciute alle altre aziende. Avremo molto lavoro da fare.’
Usciamo dal corridoio dell’appartamento dello psicologo e ci rechiamo all’ascensore. Entriamo e scendiamo giù, dove ci aspetta Happy Hogan.
‘Prima però prendiamoci una vacanza ok? Ne abbiamo bisogno, stavolta carichiamo le batterie seriamente.’ Riprende il discorso Tony dopo un attimo di silenzio.
‘Sì, sono d’accordo, per questa volta. Massimo cinque giorni, ok?’
‘Europa, Asia, cosa proponi?’ mi chiede abbracciandomi.
‘Propongo Spagna. Barcellona.’
‘Sarà fatto mia cara.’ Sentenzia nel momento in cui l’ascensore ci avverte con il dlin dlon che siamo arrivati alla fine della nostra corsa.
Saliamo in macchina, ritorniamo alla Stark Tower dove ancora c’è da mettere a posto della roba.
Gli Avengers hanno lasciato un segno troppo profondo. Della insegna STARK hanno lasciato solo la A.



 
okay. è la seconda one-shot che scrivo.
dopo il quasi ''flop'' diciamo della prima perchè con contenuti scontati e robe varie mi sono messa all'opera, cercando di entrare in un contesto un po' più difficile, un po' più complicato della vita di Stark e di Pepper, perchè dai film si capisce poco o niente, oppure che sono solo felici.
solo questo volevo dire, non elemosino recensioni, non elemosino nemmeno tante letture, ma se piace siete liberi di scrivere.
ultima cosa: sì, sono fissata con Barcellona. *confessa*
   
 
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