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Autore: achi96    29/11/2012    3 recensioni
-Da quel giorno le tempeste non mi sembrano più così brutte, le tempeste mi ricordano te, le tempeste mi ricordano il giorno in cui ti ho preso in braccio per la prima volta. Sì, ricordo bene quel momento, avevo davvero paura, paura di ferirti o di farti del male, eri così piccola e fragile, e quel giorno promisi a me stesso di difenderti a costo della vita.-
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono diventato padre diciassette anni fa

Sono diventato padre diciassette anni fa, ricordo quel giorno come se fosse ieri. C’èra una forte tempesta, di solito con noi c’è Nami, però quel giorno, le si erano rotte le acque poco prima della tempesta. Chopper e Robin erano con lei in infermeria, ed io e i tuoi zii sembravamo dei bambini sperduti e spaventati, davanti alla forza della natura. Quel giorno mi sono accorto di quanto tua madre sia forte, di quanto coraggio abbia a combattere contro quelle enormi onde. Da quel giorno le tempeste non mi sembrano più così brutte, le tempeste mi ricordano te, le tempeste mi ricordano il giorno in cui ti ho preso in braccio per la prima volta. Sì, ricordo bene quel momento, avevo davvero paura, paura di ferirti o di farti del male, eri così piccola e fragile, e quel giorno promisi a me stesso di difenderti a costo della vita. Ma più crescevi e più uscivi fuori dal mio controllo, e poi io e Nami ti abbiamo comprato una katana, sai a volte me ne pento, ma tu dopo fai quello sguardo, quello quando ti alleni, e cerchi di farmi cadere una delle katane. Quello sguardo mi fa capire di quanto, in fondo, mi somigli, mi fa capire che il tuo carattere avventato e stupido tu l’abbia preso da me, mi fa capire che se quel giorno tu ti sia fatta male sia colpa mia, sì, quel giorno, il giorno più brutto e lungo della mia vita, il giorno in cui ho fallito come padre, il giorno in cui la mia fortuna mi abbandonò e non riuscì ad arrivare in tempo per difenderti. A te è rimasta una cicatrice, a me è rimasto un trauma, il trauma di vedere mia figlia ferita, il trauma di vedere gli occhi pieni di lacrime di mia moglie. Oggi sei una spadaccina, oggi cerchi di battermi per diventare la migliore, oggi, il giorno del tuo diciassettesimo compleanno sei davanti a me e cerchi di farmi sfoderare almeno la mia seconda katana, sei agile, forte e determinata, circa mezz’ora e sfodero la mia seconda katana per istinto, ti vedo sorridere e abbassare la guardia pochi secondi e la tua katana vola via. Io mi giro e me ne vado
-Pff non credere di potermi battere solo per questo sei ancora una principiante, mocciosa.-
-Ti batterò vecchio, giuro che ce la farò. –
Mentre cammino verso la doccia penso tra me e me che infondo sei davvero migliorata e che forse tra un paio di anni riuscirai davvero a battermi.

Fine.
 
Scusate la mia assenza ma sono stata parecchio indaffarata, spero vi piaccia questa storia, e ringrazio chi ha recensito, messo tra i seguiti/preferiti le mie storie.
  
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