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Autore: Severa Crouch    29/11/2012    2 recensioni
Prendere personaggi a caso e vedere come vivevano un momento della saga in cui non sono protagonisti, ecco, lo scopo della raccolta potrebbe essere quello di creare una sorta di istantanea, per dimostrare che ogni personaggio ha la propria vita, che si snoda in parallelo con gli eventi narrati dai libri e solo occasionalmente i fili si intrecciano.
Tre song-fiction per tre situazioni diverse.
Dolores Umbridge - Prospettive di carriera
Filius Vitious/Pomona Sprite - Abbracci
Percy Weasley/Penelope Light - I pericoli di una scommessa
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Dolores Umbridge, Filius Vitious, Percy Weasley, Pomona Sprite
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Titolo: I pericoli di una scommessa

Canzone: La dura legge del gol

Coppia: Percy/Penelope

Lunghezza: 800 parole.

Avvertimento: Missing-Moment

Contesto: HP e il prigioniero di Azkaban

Rating: Verde

Prompt: Riottosità

Frase Follow The Mad: Sai come fanno le lucertole nel deserto?

 

 

I pericoli di una scommessa

 

 

 

È la dura legge del gol
Gli altri segneranno però
Che spettacolo
Quando giochiamo noi
Non molliamo mai
Loro stanno chiusi ma
Cosa importa chi vincerà?
Perché in fondo
Lo squadrone siamo noi

 

 

 

“Dai, Percy!”

“No, no, e poi no! È immorale. Io sono Caposcuola, devo dare l'esempio!”

“Non è immorale!”

“Non mi interessa! Non scommetterò!”

“Ma i tuoi fratelli sembrano un centro scommesse!”

“I miei fratelli sono dei pessimi esempi, sai bene cosa ne penso!”

“Suvvia, Percy! La prossima settimana ci sarà Corvonero contro Grifondoro, scommetto dieci Galeoni che vinciamo noi!”

Percy alzò gli occhi al cielo: quando Penelope si metteva un'idea in testa non c'era modo di farle cambiare idea.

Lei lo guardò maliziosamente, accarezzandogli la cravatta rossa e oro aggiunse: “Scommettiamo che posso renderla ancora più interessante?”

Percy alzò il sopracciglio, a metà strada tra l'indignato e il curioso.

Sì, voleva proprio vedere cosa si sarebbe inventata questa volta.

“Chi vince la scommessa potrà decidere come passare il tempo libero fino alle vacanze di Pasqua, che ne dici?”

“Dico di no: queste cose non vanno mai come uno se le aspetta! Non voglio che tu disponga del mio tempo libero,” si sistemò gli occhiali e strinse a sé il volume di Trasfigurazione: “Quest'anno ci saranno i M.A.G.O, dovremmo studiare invece di perdere tempo in sciocchezze!”

“Percy... ma perché devo sempre faticare per convincerti a fare qualsiasi cosa? Io pensavo a un passatempo più divertente dello studio.”

Penelope si stringeva nella sciarpa blu e bronzo per resistere alle fredde correnti d'aria che arrivavano del cortile.

“Sai come fanno le lucertole nel deserto?” gli chiese.

Percy si domandò se fosse uno dei soliti indovinelli del batacchio di Corvonero, che ogni tanto lei gli rifilava per ridere del fatto che lui non fosse abbastanza brillante per entrare nella sua Casa.

“Di sicuro non muoiono di freddo, torniamo dentro,” rispose seccato, mentre Penelope ridacchiava: era così prevedibile!

Ci vollero un paio di giorni, e un'infinità di richieste di Penny, prima che Percy si decidesse ad accordare il consenso, con estrema riluttanza, sperando dentro di sé che Grifondoro vincesse, non solo per i dieci Galeoni, che non aveva, ma anche per le promesse di Penelope: le orecchie gli divennero rosse al pensiero.

I giorni prima della partita erano stati un incubo: Percy aveva temuto di ammalarsi, visto che il tempo non voleva accennare a migliorare, aveva anche provato a far rimangiare la scommessa a Penny, che non ne volle sapere e lo accusò di essere soltanto un fifone.

Il giorno della partita, Percy si illuminò nel vedere che si annunciava una limpida giornata invernale, resa ancora più luminosa dall'entrata di Harry in Sala Grande con una Firebolt in spalla.

Forse era proprio vero che i piani si ritorcono contro chi li elabora, perché con quella scopa Grifondoro aveva la vittoria assicurata.

Percy e Penelope seguivano la partita insieme, osservando le prodezze di Harry, mentre Penny continuava a fare il tifo per Cho Chang, Cercatrice di Corvonero. Non appena l'aveva vista, Percy era scoppiato a ridere, perché aveva l'aria di essere una ragazzina, ma sulla scopa si stava rivelando un osso duro persino per uno come Harry, che il volo l'aveva nel sangue. Cho riusciva a domare la sua Comet brillantemente e dava del filo da torcere ad Harry, nonostante la Firebolt.

Percy iniziò a chiedersi mentalmente cosa avrebbe detto a Fred e George per ottenere un prestito, se avrebbe funzionato meglio l'aria disperata o quella minacciosa da Caposcuola.

Sbuffò, in che pasticcio si era messo?

Penny, seduta accanto a lui, rideva, scambiando l'ansia che lo divorava per eccitazione dovuta alla partita. Percy se ne era accorto, ma non sapeva come far capire a Penny che quella scommessa gliel'aveva proprio estorta e lui avrebbe preferito rimangiarsi tutto.

Ad un tratto, vide Cho lanciarsi sul Boccino, Harry riuscì a superarla, Percy chiuse gli occhi e quando li riaprì la folla esultava in preda all'esaltazione generale: Potter aveva preso il Boccino d'oro, Grifondoro aveva vinto!

Grifondoro aveva vinto, Percy aveva vinto! Corse a bordo campo ad abbracciare Harry, in un insolito moto di entusiasmo: era il Caposcuola ed era suo dovere fare i complimenti alla squadra della sua Casa.

Harry sorrise, stordito e confuso da tanto clamore, mentre Percy tornava a cercare Penelope.

“A quanto pare ho vinto la scommessa!” disse gongolante, mentre Penny gli posava le monete di malavoglia in mano, lui le cinse le spalle con il braccio e le disse: “Sbaglio o dovrei decidere come passare il tempo libero?”

Penny lo guardò stupita, arrossendo, perché una frase del genere non poteva uscire da Percy Weasley, lui rise, scuotendo la testa, “Voglio solo tornare al caldo, lo sai che odio il Quidditch.”

Passarono la serata in Sala Grande, giocando a Scacchi Magici, perché quello che sarebbe successo tra loro, non sarebbe mai avvenuto per una scommessa. Penny era la sua compagna, in un certo senso, loro due erano l'unica squadra su cui Percy avrebbe scommesso, dimenticando che le scommesse si ritorcono sempre contro chi le fa.

 

[800 parole]





NdA: No, non è una captatio benevolentia del giudice, è semplicemente che alla lettura del prompt “Riottosità” ho pensato “Voglio scrivere di Percy”, sapendo benissimo di mettermi nelle mani di una delle massime esperte in materia di Percy Weasley, che sicuramente mi bastonerà per come ho trattato Percy, osando (addirittura) mettermi nella sua testa! Questa storia è stata un parto, la volevo scrivere, l'avevo in testa, ma proprio non riuscivo a buttarla fuori. Ho sbuffato tantissimo. A proposito, ho controllato sul cd degli 883 e la canzone si chiama proprio “La dura legge del gol” anche se il termine corretto è goal. Lo dico perché alcuni testi online della canzone portavano “goal”, quindi ho preferito controllare.

Ho sempre sognato scrivere di una partita di Quidditch e mi ricordo che mi aveva colpito la scommessa di Percy con Penelope quando avevo letto “il Prigioniero di Azkaban”, così mi son detta che il retroscena della scommessa sarebbe stato un missing-moment interessante.

   
 
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