XIX
Capitolo: Chi non muore si rivede!
Anche il mese di
febbraio finì e giunse Marzo.
Le cose fra
Stiles e Rachel sembravano essere
tornate come prima, ma si sa che la fiducia è come la carta,
una volta che l’hai
stropicciata non potrà più essere perfetta di
nuovo.
La cosa bella
della fine di marzo erano le vacanze
di primavera.
Quel giorno
c’erano gli allenamenti della squadra di
lacrosse e Rachel andò per veder giocare Stiles.
“Rachel!”
si sentì chiamare la ragazza mentre
aspettava il ragazzo fuori dallo spogliatoio.
“Lydia
ciao! Come stai?”
“Mai
stata meglio! Domani sera ci siete tu e Stiles,
non è vero?” chiese raggiante la rossa.
“Domani
sera?” chiese confusa Rachel.
“La
festa per il mio compleanno! Non mi dire che non
te lo sei dimenticata!”
“Oh la
festa! E’ già domani? Credevo fosse la settimana
prossima! Comunque certo che ci saremo.”
“Perfetto!
Allora a domani sera!” salutò Lydia, per
poi scomparire dietro l’angolo.
“Sapevi
niente della festa di domani di Lydia?”
chiese poco dopo Rachel a Stiles.
“No,
che festa? Aspetta, domani è il ventotto?”
“Sì,
perché?”
“E’
il suo compleanno.”
“Ma
non ha mandato gli inviti.”
“Non
ne ha mai avuto bisogno, gli anni scorsi era l’evento
più atteso dell’anno.” Rispose Stiles
facendo passare un braccio sopra le
spalle di Rachel e dirigendosi verso la Jeep.
“Peccato
che ultimamente sia diventata un po’
strana…”
rispose Rachel.
“Dopo
chiedo a Scott se viene, ma penso sia il
minimo che possiamo fare no?”
“Esatto.
Io non so se provare a chiedere ad Allison.”
Disse Rachel salendo in macchina.
“Dopo
quello che è successo nel bosco con Gerard non
penso sia una buona idea. E poi se non venisse sarebbe solo meglio,
voglio dire
domani sera ci sarà la luna piena.” Rispose Stiles
mettendo in moto.
“Me ne
ero totalmente dimenticata.” Ammise Rachel
appoggiando la testa contro il finestrino.
Rachel
arrivò per prima la sera seguente.
Lydia da
perfetta padrona di casa l’aveva accolta e
le aveva mostrato il tavolo con il punch.
“Fai
pure come se fossi a casa tua!” le disse
mettendole un bicchiere con il liquido rosa pesca dentro.
Suonarono al
campanello e Rachel vide entrare Stiles
con un pacco enorme che passava a malapena dalla porta.
Era buffissimo.
“Non
ci credo, alla fine lo hai preso davvero!”
esclamò una volta che il ragazzo ebbe posato il regalo
vicino a quello della
ragazza.
“E’
chiaro che l’ho preso! Allison viene mi ha detto
Scott, quindi viene anche lui. Tu come ti senti?” le chiese
cingendole la vita
in un abbraccio.
“Sto
bene, sembra essere meno forte questa volta.” Rispose
lei appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
Arrivarono anche
Scott ad Allison e qualche altro
loro compagno di scuola e lo scenario della festa era alquanto
deprimente.
“Non
credo verranno in molti.” Disse Scott sedendosi
su una panca vicino alla piscina.
“Non
conosciamo nessuno che potrebbe venire? Insomma
se ora Lydia è così è colpa del nostro
mondo.”
Propose Rachel.
“Io
conosco qualcuno, ma non credo siano molto
adatti.” Esclamò Stiles, tirando fuori il telefono.
“Sempre
meglio di niente Stiles.” Rispose Scott.
“Di
chi state parlando?” chiese dubbiosa Rachel.
“Delle
vecchie conquiste di Stiles fatte pochi
giorni prima di conoscerti.” Rispose Scott sorridendo.
“Hai
tenuto i loro numeri però amico!” aggiunse poi
scoppiando a ridere.
“Non
si sa mai nella vita! Magari mi saranno ancora
una volta utili!” rispose Stiles premendo il tasto di
chiamata.
Rachel era
sempre più confusa ed un po’ spaventata
all’idea di conoscere queste ‘conquiste’.
La sua paura
però divenne divertimento quando vide
le famose ‘conquiste’ varcare la soglia della porta
sul giardino.
“Oh ti
prego Scott dimmi che non è vero! Stiles
allora devo davvero stare attenta a Danny quando è vicino a
te!” disse ridendo
Rachel.
C’era
da dire però che quelle ragazze/i sapevano
come fare festa, difatti la casa si riempì presto di gente.
Presto
però il tutto divenne confusionario e la
gente iniziò a comportarsi in modo strano.
Rachel perse di
vista Stiles e Scott e mentre li
cercava si imbatté nei suoi genitori.
“Eccola
lì, nostra figlia.” Esclamò il padre,
puntandole un dito contro.
“E
pensare che se non ci fosse stata noi saremmo
ancora vivi Adam.” Disse sua madre.
“Se
non fosse esistita saremmo felici e vivi.”
Aggiunse suo padre.
“E’
colpa tua Rachel, e dopo tutti questi anni non
lo hai ancora capito! Se tu non fossi esistita tutti sarebbero
più felici:
Derek avrebbe la sua famiglia e non si sarebbe mai innamorato di Kate,
io e tuo
padre saremmo vivi, tuo zio avrebbe una famiglia, e Stiles non
soffrirebbe per
il tuo tradimento. Hai rovinato la vita di tutte le persone che ha
incontrato.”
Rincarò la dose sua madre, per poi iniziare a ridere con il
padre.
“Guardala,
tenta di non piangere! Ma poverina!”
aggiunse sua madre sempre ridendo.
Rachel chiuse
gli occhi.
Non potevano
essere loro, erano morti.
Doveva essere
un’allucinazione.
Riaprì
gli occhi e li vide che ridevano ancora.
Una secchiata
d’acqua gelata la riportò alla realtà
ed i suoi genitori scomparvero nel nulla.
“Rachel?!”
la chiamava Stiles. “Stia bene?”
“Io…
si. Credo di si.”
“Non
so cosa ci sia in quel punch ma sicuramente non
è qualcosa di salutare.” Disse Stiles
trascinandola alla ricerca di Scott, che
era nuovamente scomparso dopo averlo fatto riprendere.
“Stiles
guarda!”
esclamò Rachel indicando la ciotola della
bevanda piena di fiori di
strozzalupo.
“Ora
capisco perché tutti si comportano
così!” disse
Stiles.
“Ragazzi,
qualcosa non quadra.” Disse Scott.
Stiles fece per
fargli notare lo strozzalupo ma l’attenzione
di tutti venne attirata dalla voce di un ragazzo.
“No
ragazzi fermi non so nuotare!” esclamò Matt un
attimo prima di finire dentro la piscina.
Jackson lo
tirò fuori ed i ragazzi si scambiarono un’occhiata
d’intesa:
avevano trovato
il padrone del Kanima.
“Che
avete da guardare!” esclamò Matt posando lo
sguardo su Rachel, Stiles e Scott per poi andarsene.
“Gente
arriva la polizia!” esclamò qualcuno e presto
tutti i ragazzi scapparono.
“Vai
da tuo zio Rachel e avvisalo, io e Scott
andiamo da mio padre.” Disse Stiles aprendole la portiera
dell’auto.
“Non
uscire di casa, non sappiamo che intenzioni
avrà ora Matt.” aggiunse poi chiudendo lo
sportello.
“Non
penserai mica che resterò in casa
mentre…”
tentò di ribattere la ragazza ma venne interrotta da Stiles.
“Ti
prego Rachel! Resta a casa!” esclamò
correndo dietro Scott.
La ragazza fece
come le aveva chiesto Stiles ed
avvisò lo zio, che le ordinò di restare a casa
mentre lui andava alla centrale
per vedere se c’era bisogno di aiuto, prendendole
però le chiavi dell’auto per
precauzione.
Rachel si
sentiva inutile lì a casa e decise di
mettere un po’ in ordine.
Ad un tratto un
rumore proveniente dalla cucina
attirò la sua attenzione.
Prese una mazza
da baseball che tenevano nel
ripostiglio e si avventurò verso la fonte di quel rumore.
Entrò
nella stanza ma non vi trovò nessuno, una
tendina era caduta
dal montante della
finestra.
La rimise al suo
posto e si voltò per tornare in
salotto quando si ritrovò davanti l’ultima persona
che avrebbe mai potuto
pensare.
“Ma
come sei cresciuta Rachel, l’ultima volta che ti
ho vista avevi ancora le treccine!” disse l’uomo
davanti a lei.
“Ma tu
non eri morto?!” esclamò facendo un passo
indietro la ragazza ed alzando la mazza in segno di difesa.
“Preferisco
l’espressione temporaneamente fuori uso,
ma se vuoi essere pignola sì, lo ero. Ma ora sono qui, ed ho
bisogno del tuo
aiuto.” Disse Peter sedendosi al tavolo della cucina
sorridendo alla ragazza.
NdA: ebbene
sì gente, ho aggiornato di nuovo!
Questo perché la prossima settimana non avrò
molto tempo per scrivere tra la
simulazione di terza prova e l’esame della patente!
Purtroppo credo
manchino soltanto più un paio di
capitoli alla fine della storia!
Preparatevi psicologicamente!
Detto questo mi
dispiace molto vedere che nonostante
le 59 visualizzazioni il capitolo precedente non abbia ricevuto nemmeno
una
recensione! D:
Se fa
così schifo ditemelo per favore! :(
Detto questo mi
riprendo un momento e torno seria xD
Davvero, se
avete voglia lasciatemi un vostro
piacere, mi fareste davvero felice!
Un bacio e al prossimo capitolo!
Kiki.