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Autore: Barbycam    17/06/2007    4 recensioni
Metto subito le mani avanti e chiedo perdono se la mia FF farà schifo. L'ho fatta sul personaggio che preferisco... [...] Passò davanti ad alcuni negozi, quando incontrò per strada un suo compagno di scuola. Si fermò ad una vetrina di vestiti da sera. Bah, pensò, non me lo metterò mai uno di quei cosi maledetti. Ma il ragazzo la vide dalla vetrina. Neanche lui aveva voglia di parlare con nessuno, ma quell’aria sconsolata di Videl gli metteva tristezza. [...] Beh, spero leggerete e commenterete in tanti. Kiss
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Gohan, Goten, Trunks, Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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[ In conclusione, doveva: andare dal parrucchiere con Kyra, battersi con suo padre, andare a comprare delle scarpe, e infine a

[ In conclusione, doveva: andare dal parrucchiere con Kyra, battersi con suo padre, andare a comprare delle scarpe, e infine andare ad una festa. Con Gohan. Quel pensiero, la torturò tutto il giorno e quando decise di dormire, non la mollò un attimo.

Si addormentò con l’immagine di Gohan impressa nella testa. ]

 

Ovviamente il mattino dopo si svegliò con le farfalle nello stomaco. Per la tensione. Scosse la testa e si alzò dal letto. Si fiondò giù dalle scale e arrivò di corsa in cucina. Aprì il frigorifero e con una mossa fulminea, afferrò del latte. Bevve tutto il cartoccio. Si sentiva iper-attiva. Per scaricarsi, salì le scale, afferrò il lettore Mp3, e in giardino si mise a correre. Dopo qualche istante, con uno dei suoi soliti urli, entrò Mr. Satan con la solita tuta. Ma ne ha altre di tute o no quello?

Videl alzò gli occhi al cielo. Sì, suo padre ne aveva altre di tute, ma erano identiche a quella.

<< Ti sei preparata dei libri tesoro? >> Esordì l’uomo, allacciandosi meglio il cordone della tuta.

<< Perché? >> Lo sapeva perché, ma non voleva smorzare l’entusiasmo di quell’uomo.

<< Per il periodo di reclusione in camera tua! Ahahahahahahaha! >> Per l’appunto. La ragazza alzò di nuovo gli occhi al cielo e si mise a fare un po’ di riscaldamento. Mr. Satan la imitò subito dopo e in qualche secondo si sentì pronto per affrontare la figlia.

Lei si alzò e si mise in posizione.

<< Vai tesoro… vediamo che sai fare. >> La invitò il padre. La chiamò con una mossa della mano e lei, senza farselo ripetere due volte, si scagliò contro di lui. Gli rifilò un calcio da sotto al mento, che fece capire a Mr. Satan che la figlia l’avrebbe battuto. Si rassegnò all’idea di farla vincere e si accasciò su se stesso, tenendosi il ginocchio. Potete immaginarvi cos’avesse in mente. Cominciò a lamentarsi, cercando di convincere la figlia che si era sentito male per il ginocchio e non per il mento, cosa per altro vera.

<< Papà, ho capito. Io vado alla festa, ma torno alle 2. Capito? >> Sbuffò Videl.

Chissà perché, se l’era presa tanto a cuore quell’uscita. Non aveva voglia di pensarci. Salì in camera un po’ imbronciata, ma subito dopo si ricordò di avere un mucchio di cose da fare. Prese il telefono, compose il numero di Kyra e la invitò a dormire da lei.

Videl alzò il letto e ne tirò fuori un secondo materasso, dove avrebbe dormito lei. Sonarono al campanello.

<< Videl! >> Kyra la salutò saltandole addosso e baciandole la guancia.

<< Non perdiamoci in chiacchiere, Kyra, abbiamo molte cose da fare. >>

<< Certo. Sono venuta per questo, no?? >> Sorrise felice ed entrò in casa. Vide Mr. Satan che si rotolava in salotto con il mento tra le mani. Pensò che fosse meglio non disturbarlo. Salirono le scale e si trovarono in camera di Videl, che chiuse prontamente il chiavistello, nel caso suo padre volesse andare ad ascoltare i loro discorsi.

<< Allora. Dimmi. A cosa ti servo? >> Esordì Kyra, posando il borsone sul materasso. Era una bella ragazza, magra al punto giusto, con i capelli biondi scalati e a boccoli stretti e una frangia di lato. Il suo punto forte erano gli occhi. A volte erano grigi e alte verde acqua.

<< Beh ecco… >> Non era abituata a chiedere aiuto.

<< Ho capito. Vediamo cos’ hai nel guardaroba. >> Sorrise dolcemente all’amica e le aprì l’armadio. Prese a tirare fuori maglie lunghe e larghe… pantaloncini neri… nessuna gonna. Questo incuriosì molto Kyra.

<< Che fai? >> Videl era preoccupata. Perché Kyra si era messa a rovistare nel suo armadio??

<< Tesoro, ti rifaccio l’armadio! Ma non hai una gonna?? Com’è possibile? >> A quanto pare, quella constatazione la spiazzò. Com’era potuto succedere che la sua migliore amica diventasse un Maschiaccio davanti a lei??? E dov’era lei?? Dormiva?? Non le avrebbe permesso di andare oltre.

<< No… perché? >> E che c’è? Non aveva una gonna, e allora?

<< Okay, andiamo. Dobbiamo fare shopping. Prendi tutti i soldi che puoi e muoviamoci. >> Ammucchiò tutta la roba che aveva trovato nell’armadio e la nascose sotto alle lenzuola.

Videl non ebbe neanche il tempo per replicare, che Kyra le afferrò il braccio e la tirò giù per le scale, trascinandola in salotto come una furia.

<< Okay, va bene! >> Sbraitò, fermandosi di colpo. Andò nella camera di suo padre, prese tutti i soldi che aveva e se li mise in tasca.

Kyra la portò fuori di casa in pochi secondi. Passarono davanti a moltissimi negozi, dove puntualmente Kyra si fermava a vedere ogni sorta di vestito. Videl non ne poteva più, quando un urlo acutissimo di Kyra la spaventò.

<< Kyra!! >> Urlò. Le si avvicinò e le vide gli occhi, improvvisamente diventati verdi, che brillavano di luce propria.

<< Videl! Non ci posso credere… abbiamo trovato il negozio che fa per te!! >> Le saltò addosso e la abbracciò.

<< Kyra, sei pazza, mi hai fatto prendere un colpo, miseria! >> Videl la staccò da sé e la osservò negli occhi verdi.

La bionda alzò le spalle e si catapultò dentro al negozio, portandosi ovviamente dietro Videl. La commessa era una donna dai lunghi capelli neri lisci come la seta e frangia squadrata.

<< Posso esservi utile? >> Chiese cortesemente quando Kyra le si parò davanti con il viso tutto luminoso.

<< Sì, volevamo vedere il reparto da ragazza. >> Rispose subito la bionda, sorridendo e apparendole molto più luminosa.

La donna sorrise, anche a Videl che era rimasta dietro, e le condusse attraverso una porta.

Kyra spinse l’amica in uno degli spogliatoi e le ordinò di non muoversi da lì e che lei le avrebbe passato i vestiti da provarsi. Videl non poté che obbedire, mentre si vedeva arrivare addosso una valanga di vestiti nuovi.

<< Illuminami Kyra, perché questa brillante idea di rifarmi il guardaroba?? >> Chiese sospettosa Videl, cercando disperatamente di infilarsi una maglietta strettissima.

<< Perché non hai gonne e sei una ragazza bella. Devi valorizzarti e la mia pazienza è arrivata al limite ormai. >> Rispose gioviale aprendo la tendina della cabina e aiutando Videl a infilarsi la maglietta.

<< Ma non ne vedo l’utilità… >> Fece cupa, osservandosi allo specchio. Non le stava male, ma per carità!, non l’avrebbe mai comprata e mai messa.

<< Questa è perfetta non credi? >> Disse Kyra sorridendo. Era una maglietta nera con scollo a V, ovviamente molto aderente.

<< No, Kyra, non la metterò mai. Potrei far venire un colpo a mio padre se uscissi una volta con questa cosa addosso. >> Disse fermamente la ragazza. Sapeva bene che non era a causa del padre se non voleva comprare quella maglia. Peggio dei vestiti da sera. Pensò, schifata.

<< Va bene, prova allora il vestitino. >> Le passò un vestito azzurro, con le spalline larghe, che arrivava fino a metà coscia. Decisamente troppo corto. Ma nonostante tutto lo provò con riluttanza. No, quello proprio non le stava, e a questa conclusione ci arrivò anche Kyra che la osservava per non perdersi alcun movimento.

<< Ma la molli di osservarmi? Non sono un’aliena! >> Sbottò, provandosi una minigonna di velluto nero. Sì, vai, con questa e la maglietta di prima sembro una venditrice di castagne. (Scusate, lunga storia. Con una mia amica abbiamo inventato questo nomignolo per le prostitute. Almeno non sono volgare, no?? ^^)

<< Stai benissimo, ma non la metterai mai immagino. >> Rispose delusa Kyra.

<< Hai ragione Kyra. Potresti cercarmi dei pantaloni?? O almeno una gonna che mi copra il sedere. >> disse Videl, stremata ma divertita.

Nuovamente il colore verde tornò a illuminare il viso di Kyra che sparì dal camerino. Videl sospirò e sorrise. Dopotutto, lo faceva per lei e perché gliel’aveva chiesto lei.

Kyra rientrò nel camerino con una decina di gonne. Alcune minigonne e altre gonne lunghe.

Videl provò una gonna al ginocchio con uno spacco lungo tutta la gamba.

<< Questa è perfetta! Perché non la compri?? >> Esplose Kyra sbirciando all’interno del camerino.

<< Va bene, Kyra, questa la potrei prendere. Ora, cercami dei pantaloni.>> Sorrise, dando la gonna appena provata alla sua amica. Kyra non se lo fece ripetere due volte e corse a prendere un paio di pantaloni. Dopo qualche secondo, Videl si trovava a provarsi un paio di pantaloni stretti neri.

<< Come ti stanno Videl? >> Chiese Kyra infilando la testa nel camerino. I suoi occhi verdi brillarono quando vide la sua amica con i pantaloni addosso.

<< Beh… direi abbastanza bene. >> Rispose la mora, osservandosi allo specchio.

<< Una maglia… >> Kyra scomparve, per poi ricomparire dopo due secondi con una maglia a righe azzurre e bianche in mano. Era a scollo a V e aveva le maniche a pipistrello. Videl la provò senza togliersi i pantaloni e vide che stavano bene insieme. Beh, è un genio nei vestiti Kyra… Uscì dal camerino vestita com’era prima e diede i vestiti nuovi a Kyra. Andarono alla cassa e la donna di prima sorrise mentre prendeva i soldi che Videl le offriva.

Uscirono dal negozio e vagarono un po’ per la città, poi un dubbio assalì Videl, facendola bloccare in mezzo alla strada.

<< Kyra, ma tu vieni sabato? >> Chiese preoccupata. Non le aveva ancora chiesto se sarebbe andata alla festa.

<< No. Nessuno mi ha invitata. >> Rispose lei, con una nota si tristezza nella voce. Si vedeva che aveva voglia di andare alla festa, ma che nessuno l’aveva invitata.

<< E dirmelo?? Dobbiamo trovare qualcuno che ti inviti… ma poi che te ne frega… perché non vieni sola?? >> Sbraitò Videl gesticolando.

<< Non importa, veramente Videl, non mi importa… >> Si costrinse a sorridere, ma quell’arricciamento di labbra non convinse Videl della sincerità dell’amica.

<< No, non hai capito… tu verrai con me, non mi lascerai sola. Comprendi? >> Le prese i polsi e le sorrise dolcemente. Kyra annuì debolmente e Videl le lasciò i polsi. Si scervellò per trovare qualcuno disposto a portare Kyra alla festa, ma uno squillo del suo cellulare la fece sobbalzare.

Sulla schermata verde apparve un nome, un nome che la fece sorridere. Gohan.

<< Pronto? >> Rispose al telefono con un innaturale sorriso sulle labbra.

<< Pronto Videl, ciao sono Gohan… >> Esordì l’altro.

<< Dimmi Gohan. >>

<< Allora… lo sai no, Chris? Vuole venire alla festa, ma non sa con chi… dice che ci sarebbe una ragazza ma ha paura della risposta. È Kyra. >>

<< Illuminami Gohan che c’entro io? >>

<< C’entri, perché Kyra è la tua migliore amica, o sbaglio? Ecco, potresti dire a Kyra di accettare l’invito di Chris?? >>

<< Certo Gohan… di’ a Chris di venire a prendere Kyra da me. Ci faremo trovare pronte per le 9. A domani. >>

<< Perfetto! Videl, sei un’amica! Grazie tante, a domani! >> Gohan sembrava felice. Ma quell’amica fece un po’ più male di quello che avrebbe dovuto fare.

Videl chiuse la chiamata e sorrise radiosa a Kyra. Non il solito ghigno, un vero sorriso.

<< Okay, adesso mi fai paura. Che c’è Videl?? >> Chiese infatti preoccupata Kyra.

<< Niente, che tu verrai alla festa. >> Sorrise di più.

<< No, ti ho detto che nessuno mi ha invitata e non verrò sola. Il mio orgoglio non può sopportare oltre… >> Rispose ormai cantilenando.

<< Oh no… ti ha appena invitata Gohan. >> Disse la mora, riprendendo ad andare avanti.

<< Come? Ma viene con te. >> Kyra era visibilmente confusa. Come aveva fatto Gohan ad invitarla se ci andava già con Videl??

<< Mi ha appena chiamata, e ha detto che Chris voleva invitarti. Quindi, tu verrai alla festa con me, Gohan… e Chris! >> Rise alla faccia stralunata di Kyra. Gli occhi verdi ora erano grigi, segno che era preoccupata.

Non dissero niente per 20 minuti buoni, fino a quando non arrivò il momento di comprare delle scarpe. Passarono davanti ad un paio di negozietti di scarpe da ginnastica, dove Videl si fermò per osservare le scarpe ultimo modello. In uno di questi entrò pure e comprò qualche paia di scarpe da ginnastica adatte all’allenamento.

<< Lo sai, sei un maschiaccio. >> Borbottò contrariata quando Videl uscì dal terzo negozio di scarpe con l’ennesima borsa in mano. Videl invece era felice. Amava le cose da ragazzo.

<< Sì, lo so Kyra, me lo dici tutte le volte che metto un paio di pantaloncini. >> Rispose esasperata Videl, gongolando però all’idea di tante scarpe nuove.

La bionda sospirò, ma subito dopo si bloccò davanti ad una vetrina con delle scarpe eleganti. Prese prepotentemente il braccio di Videl e la trascinò dentro al negozio.

La obbligò a provare un paio di sandali alla schiava argentati.

<< AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH non li sopporto Kyra! Non li metterò mai!!! >> Urlò, sfilandosi immediatamente le scarpe. Kyra scoppiò a ridere vedendola così veloce nel togliersi delle scarpe. Magari le do anche una mano nel comportamento… è troppo maschiaccio! Pensò la bionda, ridendo. Porse all’amica un paio di scarpe aperte dorate, ma con un numero in meno. Così Videl ripeté la scena due o tre volte. Finché, trovò un paio di stivali argentati che le stavano a pennello.

<< Questi sono perfetti, non trovi Videl?? >> Chiese Kyra, con gli occhi verdi luccicanti.

<< Hai ragione, vanno benissimo. Possiamo andare dal parrucchiere a prenotare?? >> Chiese Videl, che soffriva di vertigini a stare su quei tacchi.

<< Oh no, cara, non andremo da nessun parrucchiere. Ti farò i capelli io domani. Tranquilla, sei in buone mani. >> Che divertimento! Devo pure insegnarle a camminare sui tacchi. Così sembra una papera! Rispose angelica Kyra.

<< Mi fido. >> Alzò le spalle e si avviò alla cassa per pagare.

Tornarono a casa tranquille con una decina di buste, perché dopo il negozio di scarpe eleganti, avevano passato in rassegna molti negozi di vestiti per Kyra. A lei tutti i vestiti stavano bene. Videl aprì la porta e sentì la voce di suo padre parlare al telefono.

<< Non scherzare, Jodel. Non è ancora pronta per sapere la verità. >> Disse con voce dura. Videl e Kyra si guardarono storte e poi si decisero ad entrare. Appena Mr. Satan sentì il rumore della porta che si aprì, liquidò la persona con cui parlava al telefono per dedicarsi alla sua figliola.

La giornata passò tranquilla. Tra risate e scherzi, arrivò la sera. Videl ebbe un cedimento nel pensare che il giorno dopo a quella stessa ora sarebbe stata alla festa con Gohan. Per il secondo giorno consecutivo si addormentò con il viso sorridente del suo compagno di classe in testa.

 

 

Scusate se non ringrazio uno ad uno, ma ho fretta. ^^ ringrazio comunque tutti quelli che hanno recensito e quelli che hanno solo letto. Baci e auguratemi buona fortuna! Domani ho l’esame di orale di terza media. Help me! Beh, ora vado.. bye bye Barbycam ^^ 

 

              

  
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