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Autore: weasleywalrus93    30/11/2012    4 recensioni
Cosa può succedere se la Liverpool del 1958 e la Liverpool a noi contemporanea venissero a contatto tramite due ragazzi? Di uno il mondo conosce il suo nome, la sua vita e i suoi ideali. Dell'altra invece il mondo non fa nemmeno caso, mettendola in disparte e oscurando ciò che potrebbe offrire al mondo. Ma dall'esterno non si può sapere quanto una persona, anche la più famosa, può venire influenzata da qualcuno che il mondo nemmeno vede.
(mia primissima FF... mi sono letteralmente buttata a scrivere)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon , Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Woke up, fell out of bed
Dragged a comb across my head
Found my way downstairs and drank a cup
And looking up, I noticed I was late
Found my coat and grabbed my hat
Made the bus in seconds flat
Found my way upstairs and had a smoke
And somebody spoke and I went into a dream
{A day in the life}

 
Liverpool, 12 Novembre 1958.
 
La sveglia suonò ripetutamente. La testa era pesante. Provai ad alzarla ma dovetti riaffondarla tra i cuscini. Allungai il braccio nel tentativo di spegnere quell'aggeggio infernale. Speravo solo che Mimì non tornasse in quel preciso istante, trovando me nel suo letto con una sindrome post-sbornia e una ragazza addormentata, evidentemente molto più ubriaca di me, mezza nuda nel mio. Sbadigliai rumorosamente. Sentivo tutto pesante. Non riuscivo nemmeno a tenere gli occhi aperti. Cominciarono a scorrere davanti ai miei occhi delle immagini sfocate della sera prima. Avevamo bevuto tanto, forse troppo. Improvvisamente ricordai che la sera prima ci eravamo baciati, per la prima volta, e tante altre volte a seguire. Il più delle volte fu lei a baciare me. Strofinai le labbra l'una contro l'altra e, con soddisfazione, sentii il suo sapore. Speravo solo non fosse effetto dell'alcool. C'aveva provato spudoratamente con me, aveva voluto le mie mani sul suo corpo. Strofinai le dita, sperando di sentire la sua pelle, ma non ebbi la fortuna di prima. L'avevo respinta. Non me ne pentii ripensandoci. Era ubriaca fradicia e non me lo sarei mai perdonata se la mattina dopo non si sarebbe più fatta vedere. A fatica mi misi a sedere. La testa pesava come un mattone, il corpo faceva male come se fosse stato schiacciato da un muro. Avevo bisogno di cambiare i vestiti, che puzzavano di alcool, fumo e sudore. Non avevo riabbottonato i pantaloni dalla sera prima. Mi alzai lo stesso. La testa girava vorticosamente ma riuscii a restare in piedi. Mi trascinai fino alla mia stanza. Regnava il caos. Mi voltai verso il letto. Dormiva profondamente. Presi qualcosa di ricambio dalla cassettiera vicino al muro e mi avvicinai a lei.
 
-Hey...-
 
Le presi la spalla e la scossi leggermente. Si mosse appena e affondò ancora di più la faccia sul cuscino.
 
-Si fa tardi-
 
Mugugnò qualcosa ma non si mosse. Controvoglia mi alzai e mi diressi in bagno, dove l'acqua fredda mi fece svegliare del tutto. Mi spogliai, liberandomi dell'odore dell'alcool, e lasciai che l'acqua gelata mi risvegliasse i muscoli intorpiditi e pesanti. Un brivido mi scosse e mi rivestii in fretta. Tornai nella mia stanza. Dormiva ancora. Mi sedetti sul letto e mi avvicinai piano.
 
-Judy...-
 
Qualcosa mi scosse. Tentai di cambiare posizione per vedere meglio, quando sentii un forte mal di testa costringermi a restare dov'ero. Ricordavo solo che la sera prima un maniaco ci stava provando con me, Lennon gli aveva fracassato la mascella e poi avevamo cominciato a bere. E poi il nulla.
 
-Mmm-
 
-Sveglia?-
 
-Quasi... Cosa è successo ieri sera?-
 
-Ti sei presa una bella sbronza mi sa...-
 
-Davvero?-
 
-Già...-
 
Le spostai una ciocca di capelli dal viso e glielo accarezzai piano.
 
La sua mano sul mio viso fece si che il mio cervello in fretta elaborasse delle immagini. Noi due che ridevamo assieme al Cavern, poi cominciavamo a ballare. E ballando... io lo avevo baciato.
 
-Comunque... Alzati su-
 
Le diedi qualche pacca leggera sulla spalla e mi alzai.
 
I suoi passi si attutirono. Era in corridoio. Porta sbattuta. Era in bagno. Lo avevo baciato. E mi era piaciuto. Improvvisamente tutta la serata di ieri ritornò nitida nella mia mente. Ci eravamo baciati, più e più volte. Il sonno era passato del tutto. Riuscivo solo a pensare alla sera precedente. Io... ci avevo provato con lui. Avevo fatto si che avessi le sue mani addosso e poi lo avevo bloccato su una sedia, sbottonandogli i pantaloni. E poi il nulla. Che fosse successo davvero? Inorridita mi misi subito a sedere. Indossavo una vecchia maglietta che non riconobbi come mia, ma non indossavo i pantaloni. Una rapida occhiata alla stanza e vidi il mio reggiseno buttato sul pavimento. Mi alzai piano. La testa ricominciò a girare e a far male. Sorreggendomi ai bordi del letto, presi i miei jeans e la mia maglietta. Puzzava disgustosamente di alcool. Preferii prendere la camicia che John mi aveva prestato qualche giorno prima. Sistemai tutto sul letto. Aspettai di riavere equilibrio sulle gambe e che la testa smettesse di girare. Avevo appena tolto la maglietta quando sentii dei passi dentro la stanza.
 
-Ma che cazzo...-
 
Me ne resi conto troppo tardi. Si girò di colpo verso di me, coprendosi alla meno peggio con la mia camicia. Era... nuda. O quasi. L'adrenalina della sera prima crebbe nuovamente. Restai stupidamente a fissarla, senza chiudere la bocca. Gli occhi che non riuscivano a staccarsi dalla sua figura. Le sue gambe, come mai ne avevo viste a Liverpool, lunghe e dritte come colonne. Lo sguardo risalì piano e non riuscì ad andare oltre il punto che le sue braccia stringevano forte.
 
-Esci-
 
-E' la mia stanza-
 
-Ci sono io-
 
-E chi ti da il permesso di stare... così nella mia stanza?-
 
-Mi ci hai fatto stare tu nella tua stanza... Non hai mai visto una ragazza nuda Lennon?-
 
-Oppure sei tu che non ti sei fatta vedere nuda da nessuno e vuoi rimediare?-
 
Presi una scarpa dal pavimento e la lanciai verso di lui. Chiuse subito la porta così lo mancai.
 
Mi ci volle un po’ per riprendermi. Non che la cosa fosse spiacevole. Tutt'altro. Fu strano che tutto successe nell'arco di 12 ore.
 
Aspettai di sentire i passi arrivare al piano di sotto prima di cominciare a vestirmi. In testa avevo solo tanta confusione, aiutata ulteriormente dall'incredibile mal di testa. Infilai la camicia e l'abbottonai fino al penultimo bottone. Mentre scendevo le scale avevo un solo pensiero in testa. L'avevamo fatto o meno? Quando arrivai in cucina, era già impegnato in tete-a-tete con il suo caffè.
 
-Vuoi tirarmi addosso qualche altra cosa?-
 
Mostrò le mani libere in segno di arresa. Le indicai la sedia. Rifiutò e si mise le mani nelle tasche dei jeans.
 
-Volevo chiederti una cosa...-
 
-Ovvero?-
 
-Cos'è successo... stanotte?-
 
Scese un silenzio glaciale. Ci guardavamo estremamente imbarazzati. Poggiò la tazza dietro di lui, incrociò le braccia e si concentrò su di me.
 
-Tu cosa ricordi?-
 
-Che mi hai... Ti ho baciato.-
 
-Nient'altro?-
 
-Che c'ho provato spudoratamente con te, facendo cose che a mente lucida non avrei mai fatto.-
 
-Ricordi bene per aver preso una sbornia gigantesca-
 
-Ecco... C'è dell'altro...-
 
-Cosa?-
 
Spostava l'equilibrio da un piede all'altro. Mordeva insistentemente le labbra. Cercai di concentrarmi su ciò che stava per dirmi.
 
-E' successo... dell'altro oltre a ciò che ricordo?-
 
-Intendi dire... Se ti ho assecondato?-
 
Annuii con forza. La testa riprese a fare male.
 
-No. Ti ho solo messo a letto perchè mi sei letteralmente crollata addosso.-
 
Mi guardò sollevata. Le feci cenno della tazza poggiata accanto alla mia. Si avvicinò timidamente e la prese.
 
-Volevo chiederti una cosa...-
 
-Ancora? Vuoi farmi un terzo grado Granger!-
 
Mi fece ridere. Come sempre. Era bello, forse anche troppo, stare in sua compagnia. Abbassai lo sguardo.
 
-Quello che è successo ieri sera?-
 
-Che vuoi dire?-
 
-Sai... Quello che è successo al Cavern e poi qui...-
 
La voce si ridusse a un sussurro. Avrei voluto dirglielo quanto fosse stato bello, eccitante, provocante, incredibile, pazzesco e stupendo quello che era successo la sera prima, anche se per effetto dell'alcool.
 
-Eravamo sbronzi entrambi...-
 
-Già...-
 
-E' successo ieri in fondo no? Oggi è un altro giorno-
 
Se oggi significava vivere con lui come se non fosse successo niente, preferivo restare legata a ieri. Nonostante tutto, sospirai, avvicinando la mia tazza alla sua.
 
-Oggi è un altro giorno.-
 
 
 
Spazio autrice.
Salve bellizzimi! :) scusate se non ho aggiornato ieri ma ho avuto una giornata un po’ frenetica D: “sisi tutte scuse” lennon, a cuccia su! In più sappiamo bene che giorno era ieri quindi anche se non c’azzecca na beneamata mazza non mi andava di aggiornare nel giorno in cui si ricorda george *HAHA vedi? Si ricorda di me e di te no* *harrison giuro che ti finisco tutti i biscotti* *non lo farai* *si lo faccio* *non hai il fegato* *gfuadda sto già manfando* *in nome del dio biscotto al cioccolato… BANZAAAAAAAAAAI* scusate ma in questo momento c’è una lotta di wrestling nella mia stanza in cui volano briciole dappertutto senza considerare che i biscotti sono MIEI! Ma vabbè… parlando di cose serie… *ma perché tu parli di cose serie?* jog o ti zittisci o ti nascondo i biscotti! *sei seria* bravo bimbo! Comunque ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia (seguita per 18 persone… O_O) e che la recensiscono puntualmente (Helter Skelter, sei meglio di un orologio svizzero te :’D) mi onorate :’) anche perché non avrei mai pensato che questa storia potesse arrivare ad essere una delle più popolari… io avevo il terrore di pubblicarla perché credevo non piacesse… e ho detto tutto! XD vabuò alla prossima belli :) e ancora grazie <3 un bel cuore ve lo meritate tutto :’)

 
  
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