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Autore: Pikky    18/06/2007    12 recensioni
Elizabeth... Will... Jack... Il destino ancora una volta si è abbattuto in modo crudele e triste su loro tre, ma c'è chi cercherà di cambiarlo... E da Capitan Jack Sparrow ci si può aspettare di tutto, soprattuto se c'è in ballo l'immortalità e un'Elizabeth che non sarà disposta ad aspettare dieci anni per rivedere Will... Ship presente:Will/Elizabeth [Buona lettura, e mi raccomando, recensite!!! Pikky91]
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Will Turner
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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-Ti lascio il comando della nave- disse Will Turner a suo padre Sputafuoco Bill, con l’intenzione di ritirarsi nella sua cabin

3. Il capitano dell’Olandese Volante

 

-Ti lascio il comando della nave- disse Will Turner a suo padre Sputafuoco Bill, con l’intenzione di ritirarsi nella sua cabina, cabina che un tempo era appartenuta a Davy Jones.

Sputafuoco annuì, prendendo il comando del timone, ormai abituato al fatto che il figlio gli facesse quella richiesta per stare da solo con i propri pensieri. Succedeva spesso.

Poco dopo Will si chiuse la porta della cabina alle proprie spalle, sospirando.

Elizabeth gli mancava da morire.

Erano trascorsi solo dieci giorni dal loro ultimo incontro, ma a lui sembravano dieci anni, quei dieci anni che avrebbe dovuto aspettare per poterla finalmente riabbracciare, per una sola giornata. Finita quella giornata, poi, quell’insopportabile e dolorosa attesa sarebbe ricominciata fino a che un giorno, recandosi al luogo dell’appuntamento, non avrebbe trovato più nessuno ad aspettarlo.

E Will temeva quel giorno.

Lo temeva con tutte le sue forze.

Non avrebbe potuto sopportare il dolore di scoprire che la sua Elizabeth era morta, senza che lui potesse essere al suo fianco.

Ma era impotente di fronte a ciò, non poteva fare niente, poteva soltanto vedere tutti i suoi cari invecchiare, mentre lui sarebbe rimasto giovane e bello per l’eternità.

Era immortale adesso e l’immortalità aveva un prezzo, anche se quella condizione era dovuta ad una scelta altrui, non ad una propria.

Will strinse i pugni, sedendosi all’organo di Davy Jones.

Era successo tutto così in fretta…

Quando Jones l’aveva trafitto con la spada un tempo appartenuta a Norringhton, aveva visto tutta la sua vita passargli davanti, aveva rivissuto in pochi attimi i bei momenti passati con Elizabeth, la cui voce che lo chiamava gli sembrava lontana.

E poi la vita aveva abbandonato il suo corpo, facendogli chiudere gli occhi e accasciare la testa di lato. Nell’ultimo barlume di coscienza, aveva sentito Elizabeth che urlava di dolore, piangendo. Sapere che stava così male per via della sua morte gli aveva provocato quasi più dolore di quanto non facesse la spada conficcata nel suo petto, se ciò era possibile.

Non si era accorto che Jack Sparrow, nel frattempo, aveva fatto in modo che la sua mano stringesse il pugnale che avrebbe poi trafitto il cuore di Davy Jones. In quel momento il suo destino era stato deciso, adempiendo a quel progetto che molto probabilmente era già stato fissato da un po’, stando a quello che aveva detto Tia Dalma la prima volta in cui aveva visto Will.

‘La mano del destino è sopra di te…’ aveva detto Tia Dalma, che poi non era altro che la fautrice di tutto quello: la dea Calypso, colei di cui Jones si era innamorato, colei che lo aveva reso l’immortale capitano dell’Olandese Volante, affidandogli il compito di mostrare la via a coloro che erano morti in mare o la cui morte fosse legata ad esso, colei che non lo aveva aspettato, colei che quell’unico giorno ogni dieci anni non si era fatta trovare nel luogo dell’appuntamento, scatenando così la sua ira e facendolo diventare quel mostro che senza pietà lo aveva ucciso sotto gli occhi di Elizabeth.

Il ricordo della sua morte era ancora vivido, poteva quasi sentire nuovamente il dolore lancinante che aveva provato quando quella spada aveva trafitto le sue carni.

Aveva creduto fosse la fine e gli era dispiaciuto di non poter più vedere Elizabeth, dopo che finalmente si erano riappacificati e avevano potuto coronare il loro sogno d’amore.

Ripensandoci, Will chiuse gli occhi, portandosi una mano al petto, nel punto in cui avrebbe dovuto esserci il cuore.

Ma non c’era.

Al suo posto c’era una cicatrice ancora fresca.

Quando, poco dopo aver creduto di essere passato a miglior vita, si era risvegliato, sott’acqua, sempre a bordo dell’Olandese, aveva scoperto che il suo cuore era stato messo nel forziere e sostituito con quello di Jones.

Inizialmente non aveva ben capito quello che era successo, credeva di essere morto, come effettivamente avrebbe dovuto essere. ‘Magari sono finito in chissà quale dimensione ultraterrena…’ aveva subito pensato, confuso. Poi man mano aveva capito, vedendosi circondato dai membri  della ciurma di Jones, compreso Sputafuoco, che ancora aveva in mano il pugnale con il quale poco prima gli aveva cavato il cuore dal petto: da quel momento sarebbe stato l’immortale capitano di quella nave, che avrebbe solcato i mari dei confini del mondo.

Il pirata che era in lui era stato felice di vedere che non era morto e che mai più lo sarebbe stato, a meno che qualcuno non avesse trafitto il suo cuore racchiuso nel forziere. Ma d’altro canto sapeva ciò che quella condizione comportava: rivedere Elizabeth ogni dieci anni, nell’unico giorno in cui l’Olandese poteva fare porto.

C’era solo una cosa peggiore a quel destino, ed era non vedere affatto la sua amata, cosa che fino a poco prima si era concretizzata. Aveva sorriso amaramente nel fare quella considerazione, sorriso che poco dopo era riapparso sulle sue labbra quando, finita la battaglia, lui ed Elizabeth si trovavano sui ponti delle rispettive navi, a guardarsi, e Sputafuoco era andato da lui parlandogli e concludendo con: -Un giorno ogni dieci anni… È un caro prezzo per quello che si è fatto.

-Dipende da com’è quel giorno…- aveva risposto lui, con quel sorriso amaro velato di malinconia, che l’avrebbe accompagnato nei giorni a venire.

E in effetti quel giorno era stato memorabile, lui ed Elizabeth l’avevano passato insieme su quell’isola, godendo di ogni istante, cercando di imprimerlo bene nella loro memoria per poi ricordarlo negli anni a venire, quando la lontananza sarebbe stata insopportabile ed il suo peso opprimente.

Era stato difficilissimo separarsi da lei, quando si era accorto che ormai il sole volgeva al tramonto. Dopo averle affidato il suo cuore, si era diretto verso la propria scialuppa, sperando ardentemente che lei lo chiamasse, che non si separassero così dolorosamente, con lui che le affidava quel compito gravoso, legandola a lui per il resto della sua vita.

E così era avvenuto: lei l’aveva chiamato, lui si era voltato, lei gli era corsa in contro e si erano baciati. Un bacio disperato, appassionato, ricco d’amore, che racchiudeva in sé tutto ciò che provavano l’uno per l’altra e che stavano provando in quel momento.

Poi, però, si erano dovuti separare definitivamente, malgrado non volessero.

Will era dovuto salire a bordo dell’Olandese, che poi era sparito, a seguito del verde baleno. E da allora il suo compito di traghettare le anime dei morti, mostrando loro la via, era iniziato ed era stato abbastanza indaffarato da non pensare troppo ad Elizabeth, dato che si doveva rimediare a tutto il ‘lavoro arretrato’ di Jones. Ma, nel giro di pochi giorni, la situazione si era stabilizzata e quindi aveva avuto tempo per fermarsi a pensare alla moglie e a tutto quello che era accaduto nei giorni precedenti, in particolare dieci giorni prima.

Non riusciva a smettere di pensare a lui ed Elizabeth sdraiati sulla spiaggia, l’una fra le braccia dell’altro. A quel ricordo, però, se ne univa un altro, che era più doloroso.

Elizabeth gli aveva appoggiato la testa sul petto, per sentire il battito del suo cuore, come le piaceva fare quando a Port Royal, durante il loro fidanzamento, prima che Beckett mandasse a monte il loro matrimonio, si sedevano all’ombra degli alberi del giardino della casa del governatore. Will non poteva fare a meno di ricordare quando lei, una volta, gli aveva detto che adorava sentire i battiti del suo cuore, sentirli accelerare ogni qualvolta lui la stringeva fra le sue braccia e lei si abbandonava a quel contatto, ascoltando il ritmico battito, a volte regolare, a volte no.

Era stato doloroso quando, dieci giorni prima, l’aveva vista ripetere quel gesto e scostarsi subito, con le lacrime agli occhi. Lui l’aveva notato subito e si era sentito a disagio, poi le aveva sollevato il mento con due dita e l’aveva baciata, per tentare di darle un conforto.

Aveva provato a vivere quell’unica giornata senza pensare alla separazione che ne sarebbe seguita, ma non vi era riuscito, il pensiero che per dieci anni non si sarebbero visti era fisso.

E continuava ad esserlo, a distanza di dieci giorni.

‘Come diavolo farò a sopportare tutto questo? Come?’ pensò, sbattendo furiosamente il pugno sulla tastiera dell’organo di Davy Jones, provocando un suono altrettanto rabbioso, che fece sobbalzare la ciurma.

 

 

 

 

Che ve ne pare??? Recensite, mi raccomando!!!

Scusate il ritardo, ma sono stata (e sono tuttora) impegnatissima per via dell’oratorio estivo, ho tempo di scrivere solo alla sera, in cui sono stravolta e preferisco sdraiarmi sul divano…

Cercherò di scrivere il quarto entro la settimana, per poi pubblicarlo entro il prossimo week-end…

Ma passiamo ai ringraziamenti:

Dubhe: Ma ciao Gemel!!! Uffa, adesso sei in vacanza e non posso tediarti con i capitoli di questo racconto… Mi manchi!!!! (Ma non per il motivo sopra citato…^^) Ti voglio bene!!! Bacioni

Valepigia: Grazie per i complimenti!!! Mi dispiace però che non riuscirò ad aggiornare più spesso… Anche se ci proverò… Spero che questo tanto atteso capitolo sul nostro Will ti sia piaciuto, e di essere riuscita a rendere bene quello che potrebbe provare… Fammi sapere che ne pensi!!! Ci vediamo sul forum, bacioni!!!

Stellysisley: Spero che in questo capitolo non avrai pianto, dato che è un po’ triste… Se è così mi dispiace, col prossimo vedrò di farti ridere…^^ Bacioni

Michy90: Bhè, ti ho già fatto sapere cosa penso delle recensione tramite e-mail, quindi evito ripetizioni…^^ Comunque… le idee… Bhè, non so come mi vengono… Alcune me le sogno di notte, altre mi vengono nei momenti più impensabili… E il peggio è che nella mia testa si formano i dialoghi e le ambientazioni… Ci sentiamo via e-mail… Bacioni

Mojomojo: Sono contenta che la ff ti piaccia… Per la scena aggiuntiva, in questa storia non la descriverò, dato che la cambierò, però nella mia storia ‘The curse is over’ è descritta, puoi dare un’occhiata lì…^^ Baci

Jiujiu91: Sei andata a vedere il film? E se sì com’è andata? Hihi, sono curiosa di sapere la reazione dei tuoi amici… In questo capitolo non c’è il tuo personaggio preferito che ti ricorda il bagnino delle terme di Merano, mi spiace… Ma nel prossimo provvederò… Bacioni

Giova85: Grazie per i complimenti! La questione dell’ammutinamento non mi è andata molto a genio, quindi ho voluto risolverla… A modo mio… Spero continuerai a recensire…

Elvisina: Grazie per i complimenti, mi hanno fatto davvero piacere… Spero che anche questo chap ti piaccia… Fammi sapere che ne pensi… Baci…

Rosgreenday: Bhè… Te le direi… Ma poi ti rovinerei la sorpresa… Ti posso solo dire che le tue speranze saranno avverate…^^ Baci…

Padmeskywalker: Non è poi così presto, ma vabhè… Spero che il chap ti sia piaciuto… Baci

RòRò: Grazie per i complimenti!!! Spero continuerai a recensire…Baci

Mewalexis: Eccoti accontentata, Will è riapparso… Fammi sapere che ne penso di questo capitolo interamente dedicato a lui… Baci…

Berenice: Eh già, Barbossa esaspera Jack, ma anche quest’ultimo non scherza… Grazie per i complimenti! Spero che questo chap ti sia piaciuto… Baci…

Carlottina: Grazie per i complimenti, sono contenta che la storia ti piaccia… Almeno tu non hai dovuto aspettare tanto, prima che aggiornassi… Hai letto qualche giorno fa…^^ Spero continuerai a recensire… Bacioni

   
 
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