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Autore: valentinamiky    18/06/2007    3 recensioni
Le aveva mostrato il volto. Era l'unica persona ad aver ottenuto questo privilegio, perché era stata l'unica ad aver dissipato le tenebre del suo cuore. L'aveva amata. L'amava ancora. L'avrebbe amata per sempre. - Se solo fossi qui…sarei più forte…perché con te al mio fianco io sono vivo…- Perdonatemi, ho modificato gli avvertimenti perchè ho deciso che ci sarà la Yaoi! è__é e così sarà!!! invece non ho ancora stabilito quale sarà il dstino di Kakashi...
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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Non mi sono dimenticata di voi… è che in questo periodo ho gli esami e non ho molto tempo per scrivere…questo cap è un tantino incasinato…In effetti in questa fic c'è un po' di tutto: drammatico, comico (nei prossimi cap), romantico… non ci capisco nient

Non mi sono dimenticata di voi… è che in questo periodo ho gli esami e non ho molto tempo per scrivere…questo cap è un tantino incasinato…In effetti in questa fic c'è un po' di tutto: drammatico, comico (nei prossimi cap), romantico… non ci capisco niente neppure io! Mi è uscito così, perdonatemi! In ogni caso sono felice che la storia di Kakashi e Nami vi sia piaciuta tanto! Spero che la mia ff continui ad emozionarvi! Ok sono fuori di testa, vi lascio al cap…Baxini.

MISTERI

Kakashi correva lungo il corridoio dell'ospedale. L'odore pungente del disinfettante penetrava a forza nelle narici, mentre la cicatrice che si era procurato in battaglia pulsava dolorosamente; ma per l'insegnante quella ferita non valeva niente a confronto con la vita del suo allievo. Stava accadendo ancora. Come sempre era colpa sua. Non era arrivato in tempo. Perché doveva succedere proprio a lui? Perché Naruto? Eppure le ferite che aveva riportato in seguito allo scontro con Itachi e Kisame non sembravano così gravi. Allora perché Tsunade non era riuscita a curarlo? Tutte quelle domande non trovavano nemmeno uno straccio di risposta ed il jounin si sentiva come se la sua testa stesse per esplodere. Dannata emicrania, faceva maledettamente male, tanto da offuscargli la vista. Il sensei si strofinò l'occhio e se ne rese conto: erano le lacrime ad offuscargli la vista. Non ne versava da tanto tempo.

"Obito…quel ragazzo ti assomiglia terribilmente…perdere lui sarebbe come perderti per la seconda volta…io non lo sopporterei…non posso permetterlo!"

Gai seguiva il rivale nella corsa, portando Nami sulle spalle: la ragazza aveva espresso il desiderio di rimanere insieme al maestro Kakashi, ma essendo ancora troppo debilitata, una corsa era decisamente fuori discussione. Una volta arrivati di fronte alla stanza di Naruto, i tre videro Jiraiya seduto su una poltroncina. A prima vista, il sennin poteva apparire calmo, ma ai jounin non sfuggì lo sguardo spento, perso nel vuoto, rassegnato. Il ninja leggendario si voltò verso i giovani insegnanti, osservandoli con gli occhi lucidi.

- Sai e Iruka sono di là con Naruto. Sakura è corsa in bagno poco fa. Si è sentita male. Tsunade è andata con lei…- il sennin si sforzò di mettere insieme poche, semplici frasi con un senso logico. Dopo lo sforzo sovrumano compiuto, tornò ad osservare il muro bianco davanti a sé. Non ci credeva. Non stava accadendo sul serio, era tutto uno scherzo. O un brutto sogno. Presto Naruto lo avrebbe svegliato, chiamandolo ero-sennin come sempre e lui si sarebbe vendicato mettendogli davanti agli occhi qualcuna delle sue riviste e lo avrebbe preso in giro chiedendogli di trasformarsi in una bella ragazza per sedurlo. Sì, decisamente, non stava accadendo, Naruto non era su un letto d'ospedale in punto di morte. Non era vero.

Il volto di Kakashi si rabbuiò. Non ce la faceva, non poteva resistere ancora a lungo. L'insegnante si decise a porre la domanda che lo dilaniava, non senza esitazione: non aveva la più pallida idea di come avrebbe reagito Jiraiya… - Jiraiya…è davvero tanto grave? Le sue ferite non sembravano così gravi da non poter essere rimarginate attraverso un jutsu medico…Tsunade non…- il jounin non potè terminare la frase: il sennin scosse la testa.

- ti prego, Kakashi. Non dire nulla…Naruto…Tsunade non può fare niente contro la tecnica di Itachi…a poco a poco sta esaurendo anche il chakra della volpe…ormai è finita…non possiamo fare niente per salvarlo…- nuovamente, un sorriso apatico si dipinse sul volto del grande eremita dei rospi, che si lasciò sfuggire dalle labbra un'imprecazione.

Nami fece cenno a Gai sensei di metterla giù ed il maestro eseguì, senza replicare. La ragazza non conosceva minimamente Naruto, ma trovava ingiusto che un ragazzo di appena quindici anni dovesse fare una fine tanto tragica. Destino maledetto. Naruto era solo un ragazzino; perché proprio lui doveva trovarsi in bilico tra la vita e la morte? Nel petto della ragazza si stava risvegliando una sofferenza rimasta sopita per lunghi anni: il ricordo del fratello maggiore, morto alla stessa età del biondo, per salvarla da quella maledetta volpe. Il cuore, ora stretto in una dolorosa stretta, chiedeva lacrime in sacrificio, per continuare a battere; la domanda si ripeteva come un mantra nelle menti degli insegnanti, senza mai trovare risposta. Perché? Perché proprio Naruto? Perché in quel modo? Perché non esisteva un modo per aiutarlo?

Senza che Kakashi se ne rendesse conto, dall'occhio con lo sharingan iniziarono a scendere copiose lacrime, come se fosse dotato di volontà propria…

***

Nello stesso momento, due loschi individui camminavano uno dietro l'altro, a passo spedito, lungo un deserto corridoio di pietra. Entrambi indossavano un lungo vestito nero, decorato con nuvole rosso sangue. Uno dei due indossava una singolare maschera arancione, con una spirale, sul volto e aveva i capelli neri e scompigliati; il secondo era biondo, con i capelli lunghi. Il moro si bloccò di colpo, senza preavviso e il suo compagno gli andò a sbattere contro.

- Tobi! Si può sapere che diavolo hai nella testa?! Che ti prende?-

- Deidara-sempai…mi fa male…- la mano destra del moro iniziò a tremare leggermente.

Il ragazzo biondo lo osservò con una strana smorfia dipinta sul volto: troppo orgoglioso per esternare la preoccupazione, cercava di dimostrarsi impassibile come al solito, con risultati discutibili. Era risaputo che, di tanto in tanto, Tobi avesse problemi all'arto destro, dovuti all'incidente subito qualche anno prima.

- Ti fa male il braccio?- chiese, in apparenza con scarso interesse

- No, sempai. Il cuore. A volte mi sento come se un pezzo del mio cuore non risiedesse in me, ma in un'altra persona. E se quella persona soffre lo percepisco…vivo il suo stesso dolore…fa male…-

- Tobi…- l'espressione indecifrabile dipinta sul volto di Deidara (quasi dispiaciuta) mutò repentinamente in esasperata -…ma sei un rottame!-

- Sempai…io non ricordo nulla del mio passato, ma penso che questa mia sensazione sia legata in qualche modo ad esso…tu non provi mai nostalgia verso il tuo passato?-

Il più grande sgranò gli occhi: ma che diavolo…?! Tobi era forse impazzito? O aveva per sbaglio bevuto la tisana allucinogena di Zetsu? Deidara prese il kohai per le spalle e lo sbatacchiò nel tentativo di fargli tornare un minimo di lucidità e, ovviamente, per sfogare tutta l'irritazione accumulata in quei pochi minuti.

- Torna in te, cretino! Mi fai venire i nervi! Più del solito, è sottinteso!-

- Pe-perdonami, sempai…non parlerò più…- Tobi riprese a camminare, sebbene il dolore al petto non lo avesse abbandonato.

" Se incontro quel bastardo che mi fa soffrire fino a questo punto, giuro che lo ammazzo! Sì, sì! Lo schiaccerò! Lo immobilizzerò schiacciandogli un fianco e gli farò sputare tanto sangue…oh, sì! Lo farò scorrere come un fiume dalla sua bocca e, già che ci sono, gli caverò l'occhio per metterlo nella mia orbita vuota. Lo farò gridare fino a fargli sanguinare anche le corde vocali! E per finire, gli strapperò gli organi uno per volta, lasciandolo morire dissanguato…tanto ci penserà Zetsu a far sparire il corpo! Quando avrò finito con lui, nemmeno sua madre lo riconoscerà! Già…sono proprio un bravo ragazzo…- il moro rise di gusto, riconoscendo di avere una grande fantasia per l'elaborazione delle torture; ora si sentiva decisamente meglio. .Si sentiva psicologicamente pronto per la riunione straordinaria dell'Akatsuki…

I due entrarono senza troppe cerimonie nella caverna che il loro Leader aveva scelto, appositamente per quell'occasione. Doveva essere una cosa importante, se il capo aveva deciso di radunarli tutti così all'improvviso… Tobi e Deidara individuarono subito gli altri compagni: Zetsu, Kakutsu, Hidan e il loro leader, nascosto nell'ombra. Mancavano solamente Itachi e Kisame. I due non tardarono molto a materializzarsi nell'ombra della grotta.

- Perdonate il ritardo…ci sono stati dei problemi con la volpe…ci sta facendo perdere troppo tempo- l'uomo-squalo sembrava davvero spazientito; come se questo non bastasse, Itachi iniziava ad avvertire i primi sintomi della stanchezza. Utilizzando quel jutsu avrebbe esaurito il chakra in tempo record. Doveva escogitare al più presto un piano per attirare l'obiettivo in trappola. Era l'unica soluzione possibile.

- Dobbiamo sbrigarci…avete un piano?- il capo dell'organizzazione sembrava tranquillo, ma tutti i membri dell'Akatsuki sapevano perfettamente che era meglio non farlo attendere troppo a lungo. Dovevano agire in fretta e catturare Naruto, insieme agli altri cercoteri rimasti in circolazione per attuare il loro piano.

- Potremmo attirare qui Naruto anziché attaccarlo nel villaggio della foglia…è meglio affrontare una squadra composta da quattro persone, piuttosto che l'intero Paese del fuoco, no?- la proposta di Kisame non era da scartare, considerando l'esito dell'ultimo attacco.

- URGH!- Itachi emise un gemito di dolore: la vista si stava lentamente offuscando. Dovevano trovare in fretta una soluzione se non volevano vanificare gli sforzi dell'Uchiha. Il moro respirò a fondo, sforzandosi di non perdere il controllo sulla sua tecnica a distanza. Il traditore della foglia posò casualmente lo sguardo su Tobi…ecco il piano!

- Non preoccuparti, capo. Questa volta sarà il gruppo di Naruto a venire da noi, di sua iniziativa. E noi prenderemo finalmente la volpe a nove code…-

Tutti si voltarono verso Itachi: cosa aveva escogitato?

***

Nami si avvicinò lentamente alla stanza di Naruto, aprendo la porta delicatamente, attenta a non fare il minimo rumore. Come aveva detto Jiraiya, Sai e Iruka erano seduti ai lati del letto del biondo, ognuno immerso nei propri pensieri. In quel momento, il ragazzo sembrava così piccolo e fragile, come se potesse spezzarsi da un momento all'altro, anche con un tocco leggerissimo. Il maestro dell'accademia ninja teneva lo sguardo basso, probabilmente per nascondere gli occhi lucidi e gonfi di lacrime. Sai teneva la mano di Naruto, mortalmente pallida, tra le sue, tentando d'infondergli un po' di calore carezzandola con il tocco tipico di un artista che dipinge sulla tela. Di tanto in tanto, il moro si soffermava sul polso, per accertarsi del battito cardiaco dell'amico: il biondo respirava impercettibilmente, sembrava quasi che non respirasse affatto.

Il cuore di Nami si strinse in una morsa dolorosa: quella scena avrebbe fatto piangere perfino quel ghiacciolo di sua zia…forse per questo, una punta di determinazione si dipinse sul volto della giovane ninja. Doveva salvarlo. Ad ogni costo.

"Userò quella tecnica…non m'importa del rischio che comporta! Non posso lasciarlo morire…!"

Nami sorrise: se quello era l'unico modo per salvarlo, lo avrebbe fatto volentieri. Si sarebbe sacrificata per quel ragazzino. Non lo conosceva, ma era pur sempre un ninja del gruppo di Kakashi. E i compagni del sensei erano anche i suoi compagni. Per questo non lo avrebbe abbandonato al suo destino. Avrebbe fatto qualunque cosa pur di aiutarlo, se ne aveva il potere.

- Kakashi sensei! Chiama immediatamente il quinto Hokage! Avrò bisogno del suo aiuto…-

Le parole della ragazza trafissero l'insegnante al petto, come una pugnalata: aveva un pessimo presentimento. Che intenzioni aveva? Una strana ed inspiegabile angoscia s'impadronì del maestro

- Cosa…cosa vorresti fare, Nami?-

- Non abbiamo tempo da perdere, sensei. Se agiamo subito non morirà nessuno…

 

 

COMMENTI DELL'AUTRICE:

Inizialmente, questo cap era lungo almeno il doppio, ma ho deciso di postarlo in due rate…non vi dispiace, vero? ^__^ io mi diverto a vedere Naruto soffrire! Muhahahahahahahahahahaha! Ci tenevo a ringraziare tutti coloro che hanno letto la mia fic e in particolar modo chi ha commentato: cesar85 e Irene Adler. Grazie di cuore!

un mega ringraziamento anche a Briciola88, Eris, Lolly, Mlle Nihal, kakashina93 e revege, che hanno inserito la mia fic tra le loro preferite. Siete davvero troppo buone…non so come ringraziarvi! Vi adoro!

A PRESTO!

  
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