Fumetti/Cartoni americani > Capitan America
Segui la storia  |       
Autore: alla521    30/11/2012    0 recensioni
-Signorina, cosa può dirci dei danni e dei disagi causati dai vendicatori?
-...Danni? Disagi? No...no! Capitan America mi ha salvata, loro sono degli eroi!
...
Ciao a tutti, questa è la mia prima fanfic :) mi piacerebbe ricevere qualche recensione, anche le critiche costruttive sono ben accette, vi ringrazio e buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fa freddo. Fa freddo e c'è buio. Non riesco a vedere nulla, nemmeno le dita delle mie mani congelate o il mio corpo.
A dire il vero non so perchè sono qui.
Vedo...una luce. In lontananza. Non saprei dire se sia calda, se sia bella o se illumini realmente. So solo che la vedo. Si avvicina a me.
Mi guarda, e mi rendo conto che è un volto conosciuto, una persona amata, anche se non mi ricordo esattamente chi.
-Chi sei?
-Non mi riconosci?
-Non mi sembra.
-Eppure ero nei tuoi pensieri, ultimamente.
Ride.
-Smettila. Non mi piace.
-Guardami, per favore.
-Mi dispiace, non so chi tu sia, o da dove vieni.
-E tu? Da dove vieni, tu?
-Mhm...non saprei.
Mi guarda, abbassa lo sguardo, sorride.
-Non avrei mai immaginato che esistesse un posto come questo, dove poterti incontrare - mi dice.
All'improvviso il magone, ma perchè mi viene da piangere? Cos'è questo stretto nodo che sento in gola?
Ride, mi guarda e ride. La sua risata sembra come musica. E la musica si spande, diventa reale, diventa luce che illumina tutto, intorno a me.
Mi guardo intorno e capisco dove sono, chi sono.
Mi volto verso la luce e in lei vedo il volto di qualcuno che ho amato un tempo. Riconosco i lineamenti del volto che mi erano familiari.
E inizio a piangere, il mio magone diventa un muro dentro me, un muro fatto di rimpianti, di cose non dette.
Ma la luce si avvicina, mi accarezza il volto, mi abbraccia.
-Mi dispiace - riesco solo a dire.
La luce mi stringe a sè, muovendo i piedi al tempo della sua musica, della sua risata gentile.
Non lo so per quanto restiamo così. Minuti, ore. Intorno a noi la luce si alterna all'oscurità.
Chiudo gli occhi, capendo ciò che mi aspetta.
-Si è fatto tardi ormai...
-Non è vero, resta con me...
-Sai che non è possibile...
Mi accarezza il viso, si stacca da me e mi guarda. Sorride, è felice.
-Sei felice davvero?
-Lo sono - mentre lo dice mi guarda negli occhi, e capisco che è la verità.
-Allora vai, vai pure, è ora. Io non posso più nulla, e tu lo sai, Steve.

-...Steve...Steve! Dottore...presto, venga! Si è svegliato! Steve! Oh, come sono felice!
Il giovane aprì gli occhi a fatica per la troppa luce che filtrava nella stanza completamente bianca.
Intorno a lui due sagome, entrambe vestite di nero, e una voce femminile con un leggere accento straniero.
-Allora come stai, amico?
-Io...bè...Clint?!
-Esatto, Steve - gli sorrise lui.
La donna tornò di corsa seguita dal dottore, un uomo magro sui cinquant'anni, andò da lui e gli si gettò tra le braccia.
-Steve! Come sono contenta che ti sei svegliato!
-Natasha! ogni volta che torni in Russia recuperi il tuo strano accento! - biascicò.
La donna gli fece un largo sorriso e si avvicinò a Clint per stampargli un bacio sulle labbra.
-Ehm...dovete dirmi qualcosa? - chiese il giovane con un leggero sorriso in volto.
Li interruppe il medico.
-Si, signor Rogers! I suoi parametri vitali sono...stabili, sorprendentemente! La ferita che si è procurato al fianco ha lesionato gravemente un rene costringendoci ad asportarglielo...mi dispiace molto. Ma ssi può vivere bene anche con un rene solo, non si preoccupi! Le consiglio per la prossima settimana molto riposo e pochi sforzi fisici, il minimo sgarro e potrebbe peggiorare la situazione...!
Dopo alcuni accertamenti l'uomo uscì dalla stanza lasciando soli i tre ragazzi.
-Allora, Cap, mi sa che metterai su un pò di pancetta senza la palestra!
-Sopravviverò...credo...ma voi due?! - chiese Steve, tirandosi leggermente su a sedere.
-Bè, allora - iniziò Natasha - Noi due...abbiamo deciso di passare al livello successivo!
-Che...sarebbe? Oh no! E' in arrivo un piccolo Occhio di Falco? Ti prego dimmi di no, non voglio intorno un altro come lui! - scherzò il giovane.
-Ma...Cap! - la bella russa arrossì - abbiamo solo deciso di stare insieme...
-...Per ora - precisò Clint.
Natasha si girò verso di lui, perplessa.
-"Per ora"? Cosa vuol dire, Clint?!
-Non ti accigliare, Nat, dico per ora perchè non si sa....
-Ma come non si sa? Non vuoi stare con me...?!
-Si che voglio, ma più si va avanti più la cosa si fa seria...
-Ah...ma tu intendevi...?!?
Per quanto fosse divertito dal tipo scambio di opinioni in stile "Clint&Natasha", Steve non potè non interromperli.
C'era una cosa che gli premeva sapere, che gli faceva accelerare i battiti e venire le vertigini.
I suoi amici.
-Ragazzi, perdonatemi ma...io...devo chiedervelo! Ho bisogno assolutamente di sapere se...
-Capitano! Quale piacere rivedere te e il tuo corpo malamente mutilato, siamo stati tanto in pensiero...
-Thor!!! - Clint e Natasha ripresero il nuovo arrivato per la sua cronica mancanza di tatto!
-Bè...cosa c'è? Siamo stati in pensiero davvero...ve lo assicuro!
-Oh, bè...lasciamo stare! Come stai, Steve? - aggiunse Jane, posando un grazioso bonsai accanto al letto del giovane.
-Bene...io...grazie ragazzi! - Steve era quasi commosso che ci fossero tutti...
-Dov'è? Dov'è lui?? - si sentì un rumore di piccoli passi veloci nel corridoio e qualche secondo dopo una ragazza dalla pelle diafana e dai lunghi capelli fiammanti si precipitò in camera di Steve, lanciandosi su di lui e abbracciandolo.
-Oh, Steve! Ho avuto una paura, una paura che tu non immagini!
Il capitano notò che la teatralità che Lis attribuiva al padre era stata notevolmente trasmessa alla figlia.
-Lis, piccola...che bello vederti!! - fu l'unica cosa che riuscì a dire, travolto (letteralmente) dall'emozione di vedere lì Galays, ma combattuto sul voler disperatamente sapere di Tony e Robert. I due rimasero così per una decina di secondi, prima che provvidenzialmente Natasha si schiarì la voce costringendoli aa tornare alla realtà.
-Oh...ehm...sc-scusate, io sono Galays, ehm...Lis! Ehm...tanto piacere! - sussurrò la rossa visibilmente imbarazzata, assumendo un colore simile a quello dei cuoi capelli.
-Ragazzi! - il tono di Steve non ammetteva scuse, tanto che per loro fu impossibile non dargli ascolto - adesso per favore ditemi...come stanno Robert e Tony?! Io...devo saperlo!!
I presenti si rivolsero uno sguardo pieno di apprensione.
Oh, bè...vedi Cap...non volevamo dirtelo all'inizio per non farti agitare, ma capisco che non è giusto mentirti - cominciò Natasha cercando approvazione negli occhi degli amici - ...Vedi loro due se la sono vista veramente brutta! - ammise infine.
-ma...ma voglio dire...stanno bene?!
-Si, si! - si affrettò a rassicurarlo Natasha - stanno benone, i parametri vitali sono buoni e...c'è una buona...anzi ottima probabilità che si sveglino! - concluse la russa.
-B-buona probabilità?! Significa che sono in coma?! - Steve iniziava a perdere la calma, capiva che gli amici non volessero spaventarlo, ma non dicendogli le cose chiaramente lo terrorizzavano!
-No, Steve! Non in coma...solo...in coma farmacologico...Vedi, Tony ha perso effettivamente troppo sangue, i medici hanno deciso di tenerlo in isolamento dato che anche uno stupido raffreddore poteva indebolirlo...ma non devi preoccuparti, è tutto sotto controllo!
Steve non credeva a ciò che stava sentendo, gli girava la testa.
-E Robert, lui...?
-Robert...è quello dei tre che stava peggio...ma non si trova qui, per ovvi motivi, è stato trasferito alla clinica privata della base militare, in modo che possano fargli dei controlli...
-Ma...come sta?
-Bè pare...che gli scienziati abbiano trovato una connessione tra l'alcool e la sua patologia... - esitò Natasha guardando in direzione di Lis.
-Lei sa tutto. - tagliò corto Steve.
-Ah...ok. Sembra che l'alcool gli abbia permesso di avere una trasformazione più veloce e intensa del solito....ovviamente solo sentendosi minacciato è riuscito ad arrabbiarsi così tanto da far uscire Hulk...ma tu questo già lo sai! Ha riportato diverse ferite su tutto iil corpo, in punti critici, quindi anche lui è sotto osservazione, da qualche tempo...
-C-come sarebbe a dire "da qualche tempo"?!? Per quanto ho dormito...?
I cinque ragazzi si scambiarono uno sguardo di apprensione, indecisi se dirglielo subito, perchè poi comunque lo avrebbe scoperto.
-...ALLORA?!?
-Ecco...hai dormito per...circa un mese!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Capitan America / Vai alla pagina dell'autore: alla521