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Autore: alla521    11/12/2012    0 recensioni
-Signorina, cosa può dirci dei danni e dei disagi causati dai vendicatori?
-...Danni? Disagi? No...no! Capitan America mi ha salvata, loro sono degli eroi!
...
Ciao a tutti, questa è la mia prima fanfic :) mi piacerebbe ricevere qualche recensione, anche le critiche costruttive sono ben accette, vi ringrazio e buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fuori aveva cominciato a fare davvero freddo, gli alberi erano quasi spogli e un vento leggero scompigliava le foglie ormai a terra.
I due giovani camminavano l'uno accanto all'altra, in silenzio.
Era trascorsa ormai una settimana dal risveglio di Steve, e lui pareva ancora turbato dalla lunghezza della sua convalescenza. Pensava che dopo il suo lungo sonno durato settant'anni non sarebbe mai più stato in grado di stare via così tanto dalla realtà. E come se non bastasse i suoi due migliori amici non si erano ancora svegliati.
-Sei sicuro che vuoi che ti accompagni dentro? - Lis lo guardò preoccupata, i due grandi occhi scuri fissi su di lui.
-Si...vieni con me, per favore...
I due entrarono nella clinica privata della base militare percorrendo il lungo corridoio che portava alla stanza di Robert.
Aprirono la porta stando attenti a non fare rumore.
L'amico era disteso a letto, la pelle bianchissima e il viso scarno. Steve si guardò attorno e vide i mazzi di fiori portati dagli amici, riconobbe anche un bonsai simile al suo, dovevano averglielo portato Jane a Thor.
Guardò il filo della flebo che alimentava la flebo e si sentì profondamente in colpa, perchè in fondo sapeva che era successo tutto per colpa sua.
Certo, una causa indiretta, cosa poteva saperne che un pazzo omicida lo pedinava da giorni per ucciderlo? Ma questo non cambiava molto le cose, lui si era svegliato, e i suoi amici no.
Con la coda dell'occhio scorse Galays portarsi una mano agli occhi, si voltò verso di lei e vide una lacrima rigarle il viso.
-Lis...cosa c'è?
-No...io...scusami Steve ma...sai...mia madre...
Che idiota! Non ci aveva nemmeno pensato! Era ovvio che la situazione le ricordava sua madre e lui non era stato abbastanza sveglio per pensarci prima!
-Lis, piccola, mi dispiace...scusami, sono un cretino! T-tieni... - le si avvicinò e porse goffamente un fazzoletto di carta.
-No...tranquillo, non ti preoccupare...mica potevi saperlo...non è niente, niente...ok? - si asciugò gli occhi e gli sorrise.
Si guardarono negli occhi per qualche secondo, Steve si sentiva un egoista per aver pensato solo a se stesso, ora lei lo guardava con gli occhi lucidi e leggermente arrossati e lui non sapeva che fare. L'istinto gli disse di abbracciarla e stringerla forte, di farle sentire il suo affetto, e così fece.
-Oh meno male...pensavo di doverti fare un disegnino - scherzò lei.
-Hei! Non sono mica così imbranato...vero? - senza aspettare la sua risposta la baciò, tanto per essere sicuri che lei non avesse niente da obiettare.
-Dai Steve, non è rispettoso... - sussurrò lei accennando a Robert.
Quella frase parve riportarlo bruscamente sulla terra, prese il mazzo di fiori che aveva portato per lo scienziato e andò a metterlo in un vaso pieno d'acqua, accanto agli altri.
Spostò di qualche centimetro il piccolo bonsai per fare spazio, e subito notò un piccolo graffio, come un incisione, sul muro.
-Cosa c'è qui?!
La rossa si avvicinò incuriosita.
-C'è...c'è una specie di graffio...lo vedi anche tu?
-Si...sembra fatto con la punta di una penna...o qualcosa di molto sottile - Lis passò le dita sull'incisione e si chinò per vederla meglio.
-A+J...
-Cosa? Cos'hai detto?
-Leggi qui...non ti sembra che ci sia scritto A+J? Certo, è un pò sbiadito ma...
All'improvviso Robert emise un gemito, Steve si voltò verso di lui e vide che l'uomo cominciava a sudare e ad agitarsi.
-Rob...Robert...mi senti?
-Mhmm...no...io...ucciso... - lo scienziato continuava a mugugnare, muovendo disperatamente le palpebre, come se fosse in un sogno e cercasse in tutti i modi di uscirne.
-Steve, magari sta solo sognando...o magari è segno che tra poco si sveglierà, non ti agitare anche tu... - Galays lo guardò, fiduciosa nella buona ripresa di Robert.
-No...sono sicuro che stia sognando, ok, ma credo...si, sta sognando lo scontro, per questo è così agitato...ha detto ucciso...Lis, quella sera Robert ha ucciso un uomo...
-Oh! - la giovane rimase a bocca aperta.
-Lo so, hai ragione, non te ne ho parlato prima perchè era complicato, o semplicemente aspettavo il momento migliore per raccontarti tutto...anche se sai la maggior parte della storia, non sai come è andata quella sera...
-Bè...non sono cose che si possono dire davanti ad un caffè...ma adesso però...insomma vorrei sapere come è andata veramente, sempre che ti vada di raccontarlo, so che è doloroso per te sapendo di Tony e Robert...
In effetti lo era, Steve si fece forza e sospirò profondamente, prima di farle un breve riassunto sull'accaduto di quella notte.
Quando Steve ebbe finito tra i due calò il silenzio, solo dopo una decina di secondi la ragazza parlò.
-Quindi...tu non sai come sei arrivato in ospedale, nè come la vicenda è stata raccontata ai notiziari di tutta New York...ovviamente dopo che l'FBI ha dato l'autorizzazione sulla storia...
Il militare la guardò confuso, come faceva l'FBI a sapere tutto...a sapere esattamente come erano andate le cose?! E soprattutto, un agente dell'FBI stessa era morto in modo alquanto cruento, Steve ricordava le pozzanghere di sangue, il corpo dilaniato...e nonostante questo non aveva aperto un indagine?!
Ma poi capì, e la cosa era abbastanza ovvia: l'FBI sapeva, tutto. Sapeva che Evan Anderson era in realtà Evan Stoner, il figlio illegittimo di Annie e Jeremy, probabilmente sospettavano che fosse stato lui ad uccidere Jeremy e anche Celestine...ma allora perchè non fare niente? Perchè non arrestarlo, metterlo in galera e buttare la chiave?
Bella domanda, e di sicuro la risposta era l'ipotesi più semplice, e cioè che non avevano abbastanza prove per inchiodarlo.
Troppe domande continuavano a riempirgli la testa, e lui era ormai stanco di cercare risposte, ma una cosa ancora lo incuriosiva...
-Come sono arrivato all'ospedale?
-Bè...è un pò...particolare, diciamo! Un barbone che solitamente girovaga da quelle parti ha udito gli spari, si è avvicinato per vedere cosa stesse accadendo e ha visto te, Robert e Tony e altri uomini a terra...e a quanto pare anche quello che rimaneva di Evan... - Lis non riuscì a trattenere un'espressione disgustata - quindi ha chiamato soccorsi...ma la cosa strana è che sosteneva di conoscerti, e ha voluto fare tutto il viaggio in ambulanza con te...i paramedici hanno pensato che fosse folle e quindi...poveretto, l'hanno accontentato, era innocuo sai...anzi continuava a guardarti nella speranza che ti svegliassi...me lo hanno raccontato i paramedici la prima sera che sono venuta da te in ospedale. La cosa strana è che poi è sparito, appena siete arrivati in ospedale, lui è sceso dall'ambulanza ed è come se si sia dissolto nell'aria!
Steve la guardò basito. Un barbone che lo conosceva?! Era abbastanza sicuro che tutte le persone che conosceva nella sua vecchia vita fossero morte, come era possibile che un barbone dicesse di conoscerlo?!
"Ma sì...probabilmente gli ricordavo qualcuno, un figlio, un fratello...sarà stato folle pover'uomo! Ma è comunque da premiare...Incredibile che nella sua follia sia riuscito a salvare tre vite..."
La ragazza sospirò e ricominciò il suo racconto.
-...Mentre...bè, i notiziari hanno raccontato che alcuni uomini armati hanno aggredito Evan a scopo di rapina...ed essendo stati scoperti da te e i ragazzi hanno aggredito anche voi, finendo poi per uccidere quello che in realtà...bè, è un assassino! Pensa, tutti gli uomini che sono stati presi erano criminali, assassini o ladri...sconteranno una bella pena adesso che sono accusati di aver ucciso un agente!
Steve la guardò, pensieroso. La faccenda era stata archiviata in modo pulito, ma la cosa non sembrava farlo stare meglio.
-Dai, non fare quella faccia - continuò Lis - non devi stare così perchè Robert ha ucciso un uomo, o perchè lui e Tony non si sono ancora svegliati...non voglio che pensi che sia colpa tua! Robert lo ha fatto per te, per vendicarti...e per quanto riguarda lui e Tony...sappi che si sveglieranno...io lo so! Ne sono sicura - Galays si avvicinò e lo abbracciò, dalla bassezza del suo metro e sessantacinque, lo strinse forte, e nulla commosse così tanto Steve dall'affetto che mostrava per lui quella meravigliosa ragazza - tutti hanno bisogno di un lieto fine, di crederci...e tu lo avrai, Steve!
Il ragazzo la cinse con le braccia, le accarezzò i capelli e le baciò la nuca.
Le voleva bene, non le piaceva soltanto, provava per lei un affetto, che non era semplice affetto ma non ancora neanche amore.
-Hai ragione - disse alla fine - voglio credere che le cose si sistemeranno...anche se sono convinto che Robert non abbia ucciso Evan per me...vedi, quando lui si trasforma perde completamente la calma, la razionalità...è totalmente un'altra cosa da Robert, è una bestia incapace di sentimenti...e quindi anche di vendetta! Evan gli ha sparato, lo ha provocato, si trovava sul suo cammino e lui lo ha ucciso.
La giovane alzò la testa dalla spalla di Steve, gli sorrise dolcemente.
-E allora sei semplicemente l'uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto! E...l'hai detto tu, lui non è Robert, Robert non è lui...Robert è innocente!
Improvvisamente l'uomo riprese a lamentarsi e ad agitarsi a letto, Steve si avvicinò a lui, preoccupato.
-Forse è il caso di chiamare qualcuno... - suggerì Lis.
-Aspetta... - il ragazzo si avvicinò all'amico malato e gli mise una mano sul braccio, come a fargli sentire la sua presenza.
E fu allora che Robert aprì gli occhi di scatto e prese un profondo respirò, come se l'aria gli mancasse dal momento in cui era svenuto nel vicolo.
-Robert!
-Steve! Steve! D-dove sono?
-Rob, stai tranquillo, adesso ti chiamo qualcuno! - si voltò verso Lis, che vista l'agitazione dell'uomo era già andata a chiamare un'infermiera.
-Steve! - continuò Robert - cos'è successo?!
-Non ti preoccupare e stai calmo adesso, ne parliamo più tardi...stai calmo ora, ok?
L'uomo cercò di annuire mentre Lis tornava seguita da un infermiera, che gli somministrò un calmante per endovena e andò ad avvertire il medico.
-Rob, come sono contento che ti sei svegliato! Adesso cerca solo di stare calmo, tranquillo, e di riposarti...
-Steve...cos'è successo...io non mi ricordo niente e...dov'è Tony?! Mi ricordo di lui...a terra...s-sta bene?!
-Si, sta bene - mentì Steve - ma ora stai tranquillo, riposati e non ti agitare...
Finalmente il calmante fece effetto e Robert smise di respirare affannosamente e di urlare. Arrivò il medico che avvisò di doverlo portare nella sala analisi per maggiori accertamenti.
-Mi dispiace signori, ma dato che il paziente si è svegliato vi chiederei di andare...per favore.
-Stai calmo, Rob, ora noi dobbiamo andare, ma tu non ti preoccupare, starai bene...tornerò a trovarti domani, e ci saranno anche gli altri, promesso...!
Steve lanciò un'ultimo sguardo a Robert, e fu più sollevato anche lui nel sapere che ora si era svegliato finalmente, ora stava bene.

Camminavano silenziosamente, mano nella mano, lo sguardo basso.
-Grazie...per oggi! Capisco che per te è stato difficile... - riuscì a dire lui.
-Ma di cosa? - sorrise lei - hai visto? Anche lui si è svegliato...!
-Si, avevi ragione tu! Ora vorrei solo che tutto andasse bene, per lui e per Tony, sono i miei due migliori amici, e sono conciati male a causa mia...
Lis lo guardò di traverso.
-Ti ho già spiegato che la colpa non è tua - gli disse dolcemente - sei ingiusto a dire così, loro erano lì con te e purtroppo è andata male...a tutti e tre! Ma Tony ti ha difeso, e Robert si è trasformato perchè voi eravate in pericolo...loro erano lì per te, perchè ti vogliono bene...
Lui la guardò perplesso.
-Oh, bè...in qualsiasi modo si dica nell'universo maschile! Ti hanno difeso, è questo che conta...
-E poi quella scritta...
-Quale...A+J? Pensi che possa riferirsi a...?
-Si...potrebbe essere...ma poi guarda il caso, proprio nella stanza di Robert!
-Già...anche se non cambia molto le cose...non più del fatto che sia stato un vecchio barbone a soccorrerti...e che diceva di conoscerti!
-Anche questo è decisamente strano! Cmq no, non cambia le cose...ma ora sono troppo contento che Robert si sia svegliato per pensare al resto! E' questo che conta, è questo che mi interessa ora. Stare bene con le persone a cui tengo, nient'altro!
Galays lo guardò con aria interrogativa.
-E...dimmi, ci sono anche io tra le persone a cui tieni?!
Steve conosceva benissimo la risposta, ma aspettò qualche momento per rispondere, giusto per tenerla un pò sulle spine.
Hei...allora? Guarda che non ho tutto il giorno... - rise lei!
-Ahahah...bè...non lo so - temporeggiò lui abbracciandola - ormai ci frequentiamo da un pò...
-Ah bè, da più di un mese di sicuro...
-Ah, giusto, senza contare il tempo in cui ho dormito! Quindi...come dire...possiamo considerarci...qualcosa come...una coppia?!?
Steve era davvero imbarazzatissimo, ed era troppo bella l'occasione, tanto che Lis non se la fece scappare.
-Vuoi dire che dovrò smetterla di frequentare altri ragazzi?!
-Lis! dai, uno cerca di fare il serio...
-Ahahah scusa ma me l'hai servita su un piatto d'argento!
-Quindi...
-Quindi io ci sto!
-D-davvero?
-Si! Che c'è...ti sembra tanto strano che io voglia stare con te? - si alzò in punta dei piedi e lo baciò.
Gli accarezzò il viso teneramente.
-Vedrai...andrà tutto bene...Tony si sveglierà presto e vivrai per sempre felice e contento! Sei un ragazzo forte...il MIO ragazzo forte! - aggiunse sorridendo.
Steve rimase colpito dalle parole di Lis.
"Si," pensò "andrà tutto bene, finchè avrò vicino persone come te!"
  
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