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Autore: Novalis    30/11/2012    1 recensioni
Tra i piaceri della vita, solo all'amore la musica è seconda. Ma l'amore stesso è musica.(Puskin Aleksandr)
Questa frase, credo che rispecchi piuttosto bene ciò che è scritto nella mia storia.
Una band rock, un'amicizia che profuma d'amore, e che altro...divertimento e un pizzico di gelosia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 9

Quando tornai a casa, mia madre aveva già cucinato. La tavola, infatti, era imbandita con tante cose. Dopo aver consumato il pranzo e aver sentito la mia dose quotidiana di musica al mio Mp3, salutai mia madre che andò a riposare, e aspettai mio padre, per raccontargli le grandi novità. Dopo qualche minuto, arrivò.
-Daron, cara, non ci siamo proprio visti stamattina! Com’è andato il concerto?
-Benissimo, papà, sai il gestore del pub, ci ha offerto di suonare tutte le sere nel suo locale!- dissi tutta sorridente.
-E voi?- disse mentre lasciava le chiavi nel vaso accanto alla porta d’ingresso.
-Abbiamo accettato, ovvio!
-Che bella notizia! Bè, allora, dacci dentro piccola!
A quel punto ci scambiammo dei sorrisi e mentre mio padre si diresse in cucina, io salii le scale e raggiunsi la mia camera. L’unico luogo della casa, dove mi sentivo me stessa. Il pavimento era in parquet, e le pareti erano turchesi. Su quest’ultime c’erano poster di vecchie rock band, e soprattutto del mio idolo: Freddie Mercury. L’unico in grado di trasmettermi forti emozioni con la sua spettacolare voce. Accanto alla finestra, che dava su una piccola campagna, c’era l’armadio in legno a cui erano attaccate mille figurine. Insomma, dalla mia stanza, si capiva benissimo quali fossero i miei gusti musicali!
Decisi di riposare un po’. Mi sentivo davvero molto stanca. Impostai la sveglia per le 17.30 ed entrai nel regno di Morfeo!
Dopo che l’odiosa sveglia suonò, decisi di andarmi a cambiare l’abito, che pur essendo completamente asciutto, non andava bene per un concerto. Scelsi, invece di indossare un paio di jeans grigi, a cui abbinai una t-shirt di Jimmy Hendrix, cintura rossa con borchie e per i capelli mi limitai ad allisciarli con la spazzola e il phon. Dopo essermi completamente preparata, mi collegai ad internet e decisi di andare nel sito gestito da Rosalie.
-Consigli di moda!
-I film oggi in sala!
-Le prossime uscite dei tuoi album preferiti!

Questo e altro ancora su…Rock and more.pqr!
Solo lei può fare queste cose, pensai, facendo spuntare un bel sorriso sul mio viso!
Feci qualche gioco online, poi vidi che mancavano solo trenta minuti al concerto, perciò iniziai ad avviarmi.
-Mamma, papà, io vado!
-Ciao, tesoro, buona fortuna!- disse mia madre
-Anche oggi, ti accompagna Paul?- continuò mio padre-
-Non lo so, poi vi chiamo e vi faccio sapere.
-D’accordo. Ciao, cara.
PAUL’S POV
Mancava mezz’ora all’inizio del concerto, ma abitando vicino, potevo fare con calma!
Aprii l’armadio bianco situato vicino al letto. Presi un paio di jeans neri, cintura dello stesso colore e polo rossa. Un po’ di brillantina nei capelli, che dovevo decidere a tagliare, ed ero pronto. Non feci altro che pensare a Daron in quel tempo, ai suoi meravigliosi occhi color nocciola, ai suoi lunghi capelli rossi, al suo sorriso, ma non doveva essere così. Daron, è una mia amica e non posso rovinare tutto per dell’attrazione che provo verso di lei da solo sei anni che la conosco. Non dovevo, così ruppi quei pensieri che stavano scorrendo nella mia mente, presi il basso e uscii.
FINE PAUL’S POV
Giunsi dinanzi al pub, e la prima che vidi fu Rose, al cui fianco c’era Rafael, bello come il sole!
-Ciaooo Rose, ciao Rafael!
-Ciao Daron.- disse Rafael.
-Daron, tesoro, sei bellissima, come stai?
-Grazie, anche tu sei fantastica! Io sto bene, ma tu piuttosto, come va con l’influenza?
-Sto molto meglio, se no, non sarei qui. Sono solo un po’ debole, ma quando sarò sul punto di svenire ci sarà Raffa a prendermi. Giusto Raf?
-Contaci, piccola estrella*!                        *stella
- E tuo fratello, Rafael?- chiesi.
-E’ già dentro. Credo stia aiutando il signor Axl, nel montare le casse!
-Ah…ok!
-Daron, Rose, Rafael, ciao!- era Paul, più bello del solito.
-Ciao, caro Paul!- disse lo spagnolo, mentre Rose, lo salutò freddamente.
-Ehi, Rose, che ti prende?- chiese il moro con la polo rossa.
-Mi prende che sono offesa con te, circa il fatto che non mi hai detto di tua sorella!
-Hai ragione, Erre, scusami!
-Vabbè ti perdono perché sei più carino del solito.
A quel punto Paul sorrise, mentre Rafael guardò storto la sua ragazza.
-Ma mai quanto il belloccio che mi ritrovo come fidanzato!- aggiunse, per poi far spuntare un sorriso a trentadue denti sul  volto abbronzato dello spagnolo.
Dopo un paio di minuti in cui ridemmo tutti quanti, entrammo e, dopo che salutai Salvador, salii sul palco.
-Paul?
-Dimmi!
-Oggi, io e Salvador, abbiamo deciso di suonare solo canzoni dei Queen, per te va bene?
-D’accordo, quindi come il giorno del tuo compleanno?
-Esatto!
Detto ciò, Axl, prese il microfono e cominciò a dare il benvenuto a coloro che erano venuti.
Tutto andò per il meglio, come sempre, e dopo che il locale si svuotò, andammo io e il resto della band a parlare con il gestore.
-Ragazzi, come sempre straordinari, e tu sei?- disse indicando Rosalie.
-Lei, è Rosalie, la cantante della band, che per motivi di salute è stata sostituita da Salvador!- dissi io, al posto di Rose.
-Ah… quindi Salvador, non è il cantante della band?
-In realtà, si. Inizialmente Rosalie era l’unica cantante, poi con l’arrivo di Salvador, abbiamo deciso di farlo unire alla band.
-Ah, d’accordo, ma vorrei sentire come canti, Rosalie.
-Perché, mi scusi?
- Perché ho assunto i “ Lovely Rock”, sentendo Salvador cantare, non tu?
-Quindi, se non dovessi piacerle, la band non potrebbe più cantare qui?
-No, canterebbe con Salvador.
La situazione si stava, decisamente, intricando.
-Senta, mi scusi, però noi abbiamo sempre suonato con Rosalie, e spero di cuore che il suo modo di cantare le piaccia, perché, altrimenti ce ne andremmo.- disse Paul con volto serio.
-No, ma non fate così ragazzi, domani è giorno di chiusura, e se ti va cara Rosalie, potresti venire a farmi sentire come canti?
-Scusi, se mi intrometto, ma Rosalie dovrebbe piacere al pubblico, non a lei.- disse Rafal.
-Hai ragione Raf, dopodomani Rosalie canterà con il resto della band, e se la serata avrà successo, rimarrà tutto come stabilito.- dissi io.
-Ragazzi, deve piacere anche a me, essendo io il vostro datore di lavoro. Comunque, non voglio creare confusione, perciò si fa come dite voi. Per il resto, vorrei dirvi grazie per la bravura che mettete sempre nelle vostre esibizioni e vorrei darvi questi due biglietti per un concerto degli U2 che si  terrà in paese. So che siete in quattro nella band, ma  ne ho solo due…
-Non si preoccupi, piuttosto grazie.- dicemmo in coro, e poi uscimmo.
-In pratica, avete detto più voi, che la sottoscritta.- disse Rosalie.
-Già.- dicemmo noi altri, sorridemmo
-Bè, comunque grazie per avermi supportato, e che dire siete stati dei grandi. Però, se, dopodomani, non dovessi piacere al pubblico, voi dovrete continuare a suonare. Chiaro?
-Chiaro, che? Tu piacerai  moltissimo, perché sei bellissima e bravissima.- dissi io
-Si, mia Estrella, tranquilla. Tu, e il mio fratellone farete scintille.
Rimanemmo qualche altro minuto a parlare, poi Paul ci mostrò i biglietti.
-Per un concerto degli U2 eh?- disse Rosalie.
-Si si, peccato siano solo due.- dissi io.
-Ma non importa tanto io e Raffa abbia altri impegni, per cui vacci tu con Paul!- disse Rosalie.
-Bè… ma se Paul, ha altri impegni…
-Ci sono io, se lui ha altri impegni.- disse Salvador.
-No, non preoccuparti, non ho altri impegni.- aggiunse il moro dagli occhi verdi.
-Ragazzi, sinceramente, non so che dire.- dissi io.
-Se non sai decidere, giriamo la bottiglia.- disse la mora
-La bottiglia?
-Si, ho una piccola bottiglia in borsa. Facciamola girare e colui, che, fra Paul e Salvador, sarà toccato dalla sorte uscirà con te.
-Ci sto!- disse Salvador, con molta sicurezza.
Ci dirigemmo al parco dove questa mattina, avevo incontrato Salvador, poi, ci sedemmo su una panchina.
-Allora, i due duellanti si seggano sull’erba.
-I due duellanti?! Ma che dici Erre?- dissi io, chiaramente, imbarazzata.
I due, fecero come la mora disse loro, e Rosalie posizionò la bottiglia al centro. Contò fino a tre e la bottiglia incominciò a girare.
Gli sguardi di Paul e dello spagnolo erano posti sulla bottiglia che girava come una trottola. Mi sentivo davvero in ansia, e non immaginavo minimamente chi la sorte avesse scelto. Finché…
-Buon divertimento, fratellino.
Eh, si…la bottiglia aveva scelto lo spagnolo. Non che mi dispiacesse. Salvador era molto carino e dolce, ma dentro di me mi sentivo un po’ delusa. Il mio sguardo cadde subito su Paul, che sorrideva, ma  non mi sembrava un sorriso convinto.
-Vabbè, divertitevi, allora.- disse Paul
Rose mi guardò e mi fece cenno di allontanarmi con lei.
 
-Daron, mi dispiace, è stata mia l’idea della bottiglia.
-No, non preoccuparti, d’altronde Salvador non è male.
-Si, ma non è Paul.
-Ti ho detto di non preoccuparti, piuttosto, è tardi vai a farti accompagnare a casa dal tuo principe.
-Ok, tu vai con Paul, allora!
Dopo qualche minuto Rose si allontanò insieme al fidanzato e a Salvador  che mi diede appuntamento davanti alla fumetteria dove lavorava per il giorno dopo. Rimanemmo, così, solo io e Paul.
-Ti accompagno, io a casa?
-Si, grazie.
 
Il giorno dopo, arrivò velocemente, ed io e Salvador ci incontrammo nel luogo prefissato.
Il luogo dove doveva tenersi il concerto, era molto affollato e tante persone erano accalcate dinanzi alla porta principale.
-Bè, Daron, sei felice che la fortuna abbia baciato me?
-Si, certo, devo dire che mi sarebbe andata bene in ogni caso.
-Ovvio, Paul è un tuo caro amico, e ci tieni molto a lui.
-Infatti!
Gli U2 suonarono magnificamente e da “Beautiful day” a “The sweetest thing”, tutti cantavano a squarciagola. C’era chi si teneva per mano col proprio ragazzo, chi accendeva accendini per le canzoni più sdolcinate, mentre io e Salvador ci limitavano a guardare tutto ciò che ci circondava. Sicuramente, non era il mio gruppo preferito, ma erano comunque molto bravi e potevo ritenermi fortunata ad assistere ad un loro concerto senza neanche pagare. A rompere i miei pensieri fu Salvador.
-Ehi Daron, dopo questa canzone, andiamo?
-Si, ok!
Dopo una decina di minuti mi ritrovai fuori dallo stadio dove si era tenuta l’esibizione, e iniziai a incamminarmi con Salvador, che sembrava un po’ taciturno.
-Ehi, Salvador, tutto bene?
-Si, certo, piuttosto dimmi ti è piaciuto?
-Tantissimo. Vedi, gli “U2” non sono il mio gruppo preferito, ma sono bravi!
-Senz’altro, anch’io la penso come te! Daron, vuoi sentire una canzone?
-Si, al tuo Mp3?
-Esatto!-
Detto questo uscì dalla tasca dei jeans il suo Mp3. Prese una cuffietta e me la diede, mentre l’altra la tenne lui.
-Oh, Enrique Iglesias!
-Lo conosci? E’ bravo, vero?
-Se devo esserti sincera non conosco molte sue canzoni, ma questa mi piace.
-In Spagna, invece è molto conosciuto, e molte ragazze sono sue fan!
-Avete anche lo stesso cognome!
-Si, ma sfortunatamente non è mio parente!
Dopo un quarto d’ora in cui io e Salvador rimanemmo a parlare di altri artisti suoi connazionali, ci salutammo percorrendo strade diverse.
Davanti alla panetteria vicino casa, vidi Paul che sembrava aspettasse qualcuno.
-Ciao, Paul!
-Daron! Sei tornata! Com’è stato il concerto?
-Lo sai non amo particolarmente gli U2, ma sono stati magnifici!
-Si, ti conosco fin troppo bene, per non saperlo! Salvador, invece, che ti ha detto?
-Non ha fatto molti commenti, perché siamo stati a parlare più di cantanti spagnoli.
-Ah…Ok!
-Bè, allora, io vado!
-No, aspetta un attimo!
-Dimmi!
-Vedi Daron, avrei voluto accompagnarti  io al concerto!
-Ah…sono…
-Aspetta, vorrei dirti che appena ho saputo che non ero io colui che la fortuna aveva scelto, mi sono sentito strano, perciò credo di essere geloso!
No…ma ero un sogno, o Paul mi aveva appena detto che era geloso? No, perché in tal caso, che dico, che faccio? Gli dico: “Senti Paul, sono anch’io gelosa di ogni ragazza che ti sta accanto?”
-Ah…che dirti…
-Non dire niente, piuttosto credo di aver sbagliato a dirtelo, scusami. Non avevo intenzione di dire niente, ma pensando al fatto che eri con un altro ragazzo al concerto, mi sono sentito strano , e ho capito che la situazione era divenuta insostenibile, così eccomi qua a dirti che sono g-geloso!
Paul sembrava totalmente in imbarazzo, tant’è che stava per andarsene, quando gli presi il polso facendo scontrare il mio sguardo con il suo.
-Bè…allora, sincerità per sincerità, anch’io lo sono di ogni ragazza che ti è accanto.
-D-Davvero?
-Certo, perché dovrei mentirti!-dissi accarezzandogli il volto.
-Bene, quindi…
 
Fine nono capitolo!
Mi scuso per l’immenso ritardo, ma vari motivi mi hanno portato a postare il capitolo solo oggi!
Chiedo venia!
Kiss Kiss!

 
 

 
 
 
 
   
 
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