Film > Lorax - Il guardiano della foresta
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Autore: Elelovett    30/11/2012    2 recensioni
E se oltre al rimorso di aver distrutto la Valle Once-ler avesse anche quello di aver perso la ragazza dei suoi sogni? Forse non ha raccontato proprio tutto a Ted...
Questa è la storia di come Once-ler ha incontrato Ellie e la sua vita è cambiata. Ma basterà l'amore della ragazza a farlo desistere dal tagliare gli alberi? E fino a che punto i protagonisti sono disposti a seguire i propri sogni? Amore, avventura, divertimento e lacrime, solo per chi ha voglia di addentrarsi in questa storia e conoscere un lato di Once-ler che il film non mostra. :)
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Once-ler, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cap.8

Passeggiata al chiaro di luna

Once-ler non se la sentiva di lasciare Ellie sola, così visto che stava calando la sera decisero di scendere alla valle e fare quattro chiacchiere per festeggiare l'inizio della loro nuova collaborazione. Nessuno dei due aveva fame e si diressero subito verso le truffule che costeggiavano il fiume. I citrigni cantavano ancora e i pescetti sguazzavano allegri, mentre i barbalotti dopo averli accolti con mille feste rimasero a rincorrersi nella radura di fronte alla capanna di Once-ler.
Dal momento che erano diventati soci in affari i due ragazzi decisero di raccontarsi qualcosa di più delle loro vite...Entrambi erano molto curiosi di sentire la storia dell'altro, mentre da un lato sentivano di conoscersi da sempre.
«Come ti è venuta l'idea del thneed? » chiese Ellie.
Once-ler raccontò:
«Ho sempre amato disegnare e progettare, perché speravo di inventare qualcosa che avrebbe reso la mia famiglia fiera di me. Lì, isolato da tutto e da tutti, era difficile distinguersi, e non potevo reggere il confronto coi miei due fratelli. La vita dei campi faceva per loro, ma io volevo qualcosa di più. Così un pomeriggio, avrò avuto sì e no dieci anni, ho inventato il thneed. Mi sono subito affezionato alla mia idea, ma solo ora ho deciso di partire per metterla in pratica. »
«E la tua famiglia ti ha lasciato andare? »
«Oh, assolutamente sì. Non vedevano l'ora di sbarazzarsi di me: dicevano sempre che ero inutile, un sognatore...Ancora credono che fallirò e me ne tornerò a casa. Devo dimostrargli che si sbagliano! »
Ellie sembrava colpita:
«Davvero ti trattano così? »
Once-ler arrossì. Non gli piaceva essere giudicato, specialmente che si giudicasse il suo rapporto con la madre, ma era sicuro che Ellie lo facesse con innocenza e senza cattiveria. Tuttavia fu imbarazzato nel rispondere:
«Ormai ci sono abituato. Da quando mio padre è morto è stata dura...Era l'unico che mi appoggiasse, mia madre mi ha sempre reputato un fallimento. »
«È molto triste... »
«Già, ho sofferto per parecchio tempo. Qualunque cosa facessi non le andava bene, finivo sempre col deluderla...Tratta male anche i miei fratelli, li considera stupidi e credimi, lo sono, però per loro a volte ha parole gentili. Per me mai. Persino la zia Grizelda mi guarda dall'alto in basso, e lo zio Ubb ride di me. Un bel quadretto, eh? Ora capisci perché mi sono spinto fin qui, perché voglio avere successo...Si dovranno ricredere! » mentre parlava si era seduto in riva al fiume e faceva rimbalzare i sassolini sull'acqua.
Ellie si sedette accanto a lui.
«È strano che da una famiglia come quella sia venuto fuori tu! »
Sorrideva, cercava di essere gentile, e Once-ler l'apprezzava. Come commentare, dopotutto, il comportamento dei suoi parenti?
«E dimmi» chiese «i tuoi...? »
Ellie rispose sospirando:
«Non ci sono più. Si può dire che ho vissuto una situazione totalmente opposta alla tua: i miei mi hanno sempre appoggiata in tutto, forse anche troppo. Sentivo di deluderli non avendo alcuna aspettativa...Dicevano che ero una ragazza brillante e che mi sprecavo, mentre miei coetanei buoni a nulla avevano i loro progetti e realizzandoli tutto sommato combinavano qualcosa. E io, così diceva mio padre, che avevo un cervello superiore al loro, me ne stavo chiusa a scribacchiare senza desiderare un futuro. Amavo i miei genitori, ma alla fine mi facevano sempre pesare la mia condizione...Mi sentivo dire tutto il giorno che mi trascuravo, mi buttavo via...Avevano ragione, ma sentirselo dire era insopportabile. »
Stava strappando ciuffetti d'erba con aria triste. Once-ler commentò:
«Non credevo che si potesse essere infelici anche con genitori orgogliosi. Per me avere una famiglia come la tua sarebbe stato il massimo. »
Ellie sorrise:
«Non possiamo sceglierci la famiglia! »
Il ragazzo guardò il cielo pieno di stelle.
«Però gli amici sì. » sentenziò.
La ragazza lo guardò: aveva pronunciato la frase senza voltarsi e continuava a fissare le stelle, ma era bello sapere che si stava riferendo a lei.
«E così hai dei fratelli? Quanti? » chiese Ellie che si immaginava una famiglia numerosa.
Once-ler rispose:
«Brett e Chet, gemelli. Hanno due anni più di me e sono forti il doppio. Ma quanto a intelligenza...Beh, in due non ne fanno uno, come si suol dire! »
«Io avrei voluto un fratello più grande! »
«Io ne avrei fatto volentieri a meno! Credimi, non avresti voluto Brett e Chet, per tutto l'oro del mondo! Anche se, essendo una ragazza, forse ti avrebbero trattata meglio. »
«Però devi ammetterlo...Non gli vuoi bene lo stesso? »
Once-ler si voltò verso di lei e dovette ammetere che aveva ragione.
«Certo. Voglio bene alla mia famiglia, non mi importa cosa pensano di me. »
Ellie guardò l'acqua del fiume che scorreva tranquilla eppure rapidissima, increspandosi qua e là e lasciando intravedere a volte il dorso di qualche pescetto.
«Sarebbe bello fare un bagno. Anche a quest'ora, non trovi? »
Once-ler deglutì ripensando alla notte in cui si era risvegliato bagnato fradicio nel mezzo alla corrente, mentre il suo letto scivolava verso la cascata. No, non era stato per niente piacevole.
«Io non lo farei se fossi in te. L'acqua è gelata, fidati! Non tornerei a immergermi tra quelle acque per nulla al mondo! »
Ellie rise incuriosita:
«Tornerei? Vuoi dire che hai già provato? »
Once-ler si affrettò a rimediare:
«No, cioè...Io mi lavo nel fiume solitamente e...A quest'ora non è piacevole! »
Ellie si portò il dito indice alle labbra e assunse un'espressione pensierosa:
«Perché ho come l'impressione che tu mi stia nascondendo qualcosa? »
Il ragazzo non voleva assolutamente tirare in ballo Lorax, anche se sapeva che prima o poi avrebbe dovuto raccontare a Ellie tutta la verità.
«Davvero, non c'è niente da nascondere! »
Ellie si alzò:
«Va bene signor mistero, per oggi mi accontento delle tue flebili scuse, ma siamo soci e d'ora in poi non dovranno esserci segreti! Adesso è meglio che vada, è buio pesto e comincio ad essere stanca. »
Anche Once-ler si alzò:
«Verrai qui domani? »
«Sì, come ti ho detto è inutile tornare a vendere il thneed. Dobbiamo prima metterci a tavolino e elaborare qualcosa...E lavorare da te è molto meglio. »
«Sì, però lascia almeno che domani mattina ti aiuti a mettere a posto il soggiorno...Dobbiamo raccogilere tutto. »
«Già, quasi me ne dimenticavo...Un po' di aiuto mi farà comodo. Allora vieni tu, poi scendiamo insieme a valle. »
«Perfetto. Sai...Dovremo fare più spesso queste passeggiate notturne. »
Ellie arrossì e sorrise:
«Mi ha fatto bene uscire un po'. »
 
I due ragazzi non sapevano che qualcuno tra i cespugli li stava spiando: Lorax non aveva perso di vista Once-ler nemmeno per un minuto e continuava a non piacergli tutta quell'intimità con un'estranea. La sua secolare esperienza gli aveva insegnato a diffidare degli esseri umani, proprio perché l'unico nemico della natura è l'uomo. Cosa aveva in mente Ellie, e perché aveva tanto a cuore il progetto di Once-ler? Se aveva capito bene, erano addirittura diventati soci. Lorax capì che sarebbe dovuto intervenire. Fino ad allora la ragazza era stata una meteora di passaggio, un nulla...Ma la situazione si stava complicando e doveva capire se Ellie rappresentava un vero pericolo. E da un lato, se Magrolino gli aveva detto la verità, la ragazza non era del tutto insensibile alla natura, motivo in più per osservarla da vicino.
Stava per iniziare un nuovo capitolo per la Valle di Truffula, Lorax lo sentiva dalla punta dei piedi ai folti baffi: il vento stava cambiando.



  
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