Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Johnlockistheway    30/11/2012    5 recensioni
Una raccolta sul rapporto tra Merlin e Arthur, tra amicizia e amore.
7 classificata al contest "Gocce di quotidianità" di Clalalla97
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Rating della shot: Verde
Elemento del prompt utilizzato: Oggetto_Boccetta d'inchiostro finita.

Note: Non so se avete notato, ma nelle scorse shot Arthur era principe. Da questa in poi, diventa re.

 

Era un limpido pomeriggio d'autunno: il sole splendeva in cielo, regalando gli ultimi tenui raggi tiepidi, prima della venuta del freddo inverno.

Merlin sospirò, guardando fuori.

Gli sarebbe piaciuto andare a fare una passeggiata vicino al lago, con Arthur, magari.

Quando aveva chiesto al re di uscire, lui gli aveva sorriso, annuendo.

Certo, questo prima che nominasse il lago.

Non aveva fatto in tempo a pronunciare una sillaba che subito il suo compagno era sbiancato, quasi terrorizzato, aveva scosso la testa e aveva detto che non ci voleva andare.

Merlin aveva allora detto che ci sarebbe andato da solo, cosa che a quanto pare all'asino non garbava, perché dopo che aveva formulato la frase, gli aveva assegnato un sacco di compiti.

Non voleva essere esagerato, ma dire che avrebbe potuto finire l'autunno successivo gli sembrava un eufemismo.

Merlin sospirò, apprestandosi a ritornare nella stanza.

Come al solito aprì la porta senza bussare e: “MERLIN!”

Il ragazzo sobbalzò, stupito da quell'urlo, e rivolse la sua attenzione verso Arthur.

Era in piedi, vicino a lui due uomini: uno che portava un bauletto e un altro con una pergamena in mano.

Il primo tentava di nascondere il contenuto della scatoletta, mentre il secondo si era bloccato con la penna in mano, ancora intinta nella boccetta d'inchiostro.

S-scusate... Ho forse... interrotto qualcosa?”

Arthur lo guardò.

No... cioè sì. A dire la verità no, però... sì, insomma, non dovevi...”

Sire?”

Merlin guardò accigliato il re, domandandosi cosa avesse.

Sembrava... preoccupato.

Preoccupato e imbarazzato.

Sire-fece nuovamente-State bene? C'è qualcosa che non va?”

Merlin aveva paura che si trattasse di Uther.

Era passato poco dalla sua morte, e Arthur aveva ancora qualche problema ad accettare il tutto.

Insomma... essere re era una grande responsabilità.

Non fa niente-sospirò il ragazzo-Metto solo via questi e poi...”

NO!”urlò Arthur appena tentò di avvicinarsi all'armadio, che era vicino all'uomo con la pergamena.

Merlin si bloccò stupito.

Sire?”

Arthur lo guardò, prima di cercare una scusa al suo comportamento.

Sì... ecco... vai a...”

Lo sguardo gli cadde sulla boccetta d'inchiostro.

Vai a prendere l'inchiostro. Questa boccetta è finita”.

Ma... sire...” tentò di protestare lui.

Niente ma! Corri! Forza!”

Merlin, senza poter dire nulla, si ritrovò fuori dalle stanze del suo padrone, chiedendosi perché mai una boccetta che era sicuro fosse piena, ad Arthur sembrava improvvisamente vuota.

 

 

Erano passati pochi minuti ed ecco che Merlin si ritrovò di nuovo davanti alle stanze del re.

Poco prima aveva visto andarsene via gli uomini, e quindi voleva solo entrare e vedere come stava Arthur.

Questa volta, però, nonostante la fretta, bussò.

Chi è?” chiese la voce del re dall'interno.

Il grande drago-sbuffò Merlin-Chi vuoi che sia?”

Mi dispiace... io draghi nelle mie stanze non ce li voglio”.

Merlin ridacchiò sotto i baffi.

Non fa niente! Io vengo lo stesso!”

E con un gesto deciso diede una spallata alla porta, per aprila certo, solo che non aveva calcolato che la porta in questione era chiusa.

Ah!” esclamò, sorpreso.

Sorpreso, ma sopratutto preoccupato.

Dai Arthur, sono Merlin. Aprimi per favore”.

No”.

Il servo sgranò gli occhi.

No?

Ma da quando Arthur si rifiutava di farlo entrare?

Stava per ribattere quando sentì dei rumori e delle imprecazioni provenire al di là del solido legno che gli ostruiva il passaggio.

Arthur? Va tutto bene?” chiese, ansioso.

Sì... sì. Vai pure”.

Merlin aprì ancora di più gli occhi blu.

Arthur? Dai-tentò di convincerlo-ho qui l'inchiostro che ti serviva”.

Non mi serve più. Vai via”.

Sicuro?”domandò, speranzoso che fosse tutto uno scherzo, o forse un capriccio passeggero.

Sì”

Davv...”

VATTENE VIA MERLIN!”

Il ragazzo restò fuori dalla porta, sentendosi ferito da quelle parole.

Con rabbia, gettò via la boccetta d'inchiostro, che si infranse sul pavimento.

Bene! Me ne vado al lago! Addio!”.

E con rabbia si diresse verso la sua meta, senza fermarsi abbastanza per sentire Arthur soffiare “Perfetto... tutto secondo i piani” e vederlo uscire di corsa dalla camera.

 

 

Camminava nel bosco, sentendosi ferito come non mai.

Avrebbe voluto solo aiutarlo, nulla più.

E invece lui l'aveva cacciato.

L'aveva rifiutato e questo lo faceva sentire male.

Maledettamente male.

Non sapeva che fare, se non andare al lago per tentare di riflettere.

E, con questa rabbia, mista a tristezza, sbucò nella radura dove si trovava il lago.

 

Un sogno.

Gli sembrava di galleggiare in un sogno.

Appena arrivato, aveva spalancato gli occhi dalla meraviglia.

La radura era ricoperta dalle fogli autunnali, dai mille colori.

Una fresca brezza sfiorava gli alberi al limitare, facendo frusciare le foglie coraggiose che ancora erano aggrappate ai rami.

Il lago, limpido come non mai, rifletteva il cielo sereno, terso.

Ogni tanto, piccole increspature ne sfioravano la superficie, là dove una foglia vi cadeva, o dove il vento dispettoso soffiava, accarezzandolo.

E in mezzo alla radura, sotto l'enorme salice che dominava il tutto, c'era Arthur.

Bello come non mai.

O almeno, così sembrò a Merlin.

Il re gli sorrise e il ragazzo avanzò verso di lui.

Le foglie secche scricchiolavano sotto i suoi piedi, morbido tappeto di suoni e colori che lo accompagnava dal suo amato.

Arrivato vicino all'albero, Arthur gli prese la mano, e lo fece avvicinare.

Vide il re di Camelot inginocchiarsi e dire qualcosa.

La sua mente annebbiata non percepì le parole, ma capì egualmente che si trattava di una proposta.

Una proposta di matrimonio.

E all'improvviso, tutto fu chiaro.

Le scuse assurde, come la boccetta d'inchiostro, il fatto che lo avesse cacciato...

Davvero aveva fatto tutto quello per lui?

Non capì niente del discorso del re, che lui probabilmente aveva preparato a dovere.

A stento riusciva a vederlo, per colpa degli occhi lucidi, figuriamoci a sentirlo.

Quando finì di parlare, Merlin, troppo emozionato per spiccicare parola, si limitò ad annuire.

Sentì le lacrime roventi scorrergli sulle guance gelate, la mano calda di Arthur sulla sua e poi sentì qualcosa scivolargli al dito.

Era l'anello che il re aveva preso per lui.

Semplice, ma bellissimo.

Un semplice cerchio, fine, delicato, ma adornato con una piccolissima pietra, che aveva tutte le sfumature dei colori preferiti di Merlin: il blu e il rosso.

Non sapeva dove aveva trovato una pietra simile, ma sapeva una cosa.

Amava Arthur più di se stesso.

E voleva farglielo capire.

Così, gli gettò le braccia al collo, baciandolo.

Ti amo” sussurrò tra le lacrime.

Anche io” fece il re, stringendolo.

Lo so” sussurrò Merlin.

E rimasero così, per ore, stretti l'uno all'altra, mentre il cielo imbruniva e si colorava di scuro, tingendo di riflesso anche il lago.

Piccola macchia d'inchiostro sopra il foglio con scritta la storia più bella di tutte.

Quella dell'amore.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Johnlockistheway