Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Fuyu    30/11/2012    3 recensioni
Una giornata di sole, dopo le tante settimane di pioggia o neve, che si alternavano a seconda dell'umore giornaliero. Erano ormai le 7 del mattino, quando Sanji, stretto nel suo cappotto e nei guanti invernali, contornato di cartella e sigaretta appena accesa, si presentò alla porta di legno della casa Roronoa. La porta venne aperta da un uomo completamente vestito di nero con tanto d'occhiali, viso serio e presenza imponente. L'uomo mosse il volto dal basso all'alto, prima di lasciare campo libero a Sanji. Il biondo si incamminò all'interno della struttura totalmente in legno stile orientale con tanto di laghetto per le carpe. La famiglia Roronoa era tra le più famose e pericolose fazioni di gangster del Giappone. Lo zio di Zoro, succeduto al fratello dopo la morte, era temuto dalle persone più in spicco del momento.
La storia è già tutta scritta quindi ci impiegherò poco a finirla, ma non sarà propriamente tutta rose e fiori.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Yakuza 3

DESTINO AVVERSO

Rivelazioni importanti

Koshiro guardò il nipote sorridendo, poi si voltò verso il clan che era caduto in avanti a causa della sorpresa.

"Suvvia signori, al cuore non si comanda!" sorrise sereno. Zoro rise allo zio, sapeva che avrebbe capito. "Bene suppongo di conoscerlo già!?" propose. Zoro annuì sicuro "E non vuoi tornare sui tuoi passi, dico bene!?" chiese con il sempiterno sorriso.

"Ovviamente!" rispose Zoro. In quel momento Sanji entrava dalla porta principale.

"C'è nessuno!?" chiese il biondo, non vedendo la solita guardia all'ingresso, accompagnato dalla solita sigaretta. Poi all'improvviso Yosaku gli si parò davanti piangendo come un disperato con l'amico Jonnny di seguito. Sanji si sorprese nel vedere i due in lacrime, di solito significa va che Zoro stava male, a detta loro in fin di vita. "Che...che c'è?" fece allarmato. Yosaku prese le mani guantate di Sanji tra le sue e il biondo tentò di non tirargli un calcio.

"Cerca di farlo ragionare! Zoro bocchan ha deciso di sposarsi" proclamarono in coro i due. Sanji spalancò gli occhi a quella rivelazione, era talmente stupito da tutto quello che la sigaretta per poco non gli cadde dalla bocca
. In ogni caso, non capiva il problema, non era quello che il clan voleva.

"E allora, non era nei vostri piani!?" chiese tornando serio ispirando fumo sulle facce dei due. I due scoppiarono in lacrime davanti al biondo, che aveva ancora le mani strette in quelle di Yosaku, almeno fino a che Zoro non le levò in malo modo. Il biondo si sorprese nel vedere il verde già in divisa e pronto per uscire mentre lo trascinava fuori dal cortile. "Hai la febbre!?" domandò stupito. Zoro non parlò per tutto il tragitto, durante il quale Sanji, ebbe tempo di fumarsi altre tre sigarette. Alla scuola Sanji decise di chiarire la faccenda. "Zoro!" esclamò davanti al cancello. Il verde si girò con uno sguardo da schiaffi, avrebbe detto il biondo. Stettero in silenzio per minuti prima che Sanji aprisse bocca. "Allora hai deciso! Chi è la sfortunata?" chiese estraniato da tutta la situazione.

"Non credo che siano affari tuoi!" fece il verde. Sanji assottigliò gli occhi, quasi nauseato da quella risposta. Il verde, al contrario, si voltò tornando sui suoi passi sorpassando il cancello. "In ogni caso, domenica sei libero!?" chiese continuando a camminare.


"Dipende, perché?" chiese iniziando la quarta sigaretta prima di entrare a scuola.

"Vorrei parlarti di una cosa, ma se non ti va lasciamo stare" proclamò allontanandosi. Sanji si sentì indispettito da quel modo di fare, e dire che non aveva alcuna voglia di litigare con lui quel giorno. Nonostante ciò, da quando il clan di Zoro lo aveva informato che, il suddetto, aveva trovato moglie si era sentito a disagio, quasi come che avesse scoperto un tradimento. Abbassò la testa pieno di vergogna per i suoi pensieri, solo la campanella d'inizio ora riuscì a ridestarlo, spense la sigaretta non ancora consumata del tutto e corse dietro a Zoro. Lo ritrovò davanti alle scarpiere mentre si cambiava le scarpe insieme agli altri studenti. Gli armadietti della scarpe servivano per il cambio delle stesse, onde evitare che la scuola si sporcasse troppo, sopratutto nelle giornate di pioggia. Gli armadietti erano suddivisi per anni e ogni classe aveva il suo armadietto. Quelli del terzo anno avevano le scarpiere in centro, il primo anno a sinistra e il secondo anno a destra. I mobili si presentavano come degli enormi armadi suddivisi in tanti spazi quadrati che ospitavano le scarpe, ognuno dei quelli aveva il nome e la classe del proprietario, i quadrati erano 8 per fila e le file arrivavano ad un totale di 20 per ogni scaffale. Sanji e Zoro essendo nella stessa classe, avevano l'armadietto nello stesso scaffale. Terza fila, secondo dal basso, per Zoro. Prima fila, a metà, per Sanji.

"Posso chiedere a mio nonno un paio di ore! Ma non di mattina" spiegò levandosi le solite scarpe nere e sostituendole con le sobrie scarpe, grigio bluastre, della scuola. "Il pomeriggio ti va bene? Alle cinque magari?" propose infilando le sue scarpe al posto delle altre nell'armadietto, imitato da Zoro. Il verde chiuse l'armadietto e poi si rivolse a Sanji.

"Perché che hai da fare di domenica mattina!?" chiese scettico riguardo al possibile impegno di Sanji. Il biondo salì dalla grata, posta sotto ogni scarpiera, fino al pavimento che dava inizio all'impianto scolastico. "Ehi, rispondimi almeno!" esclamò seguendolo

"Non credo siano affari tuoi!" rimpiccò il biondo. Il verde rise ironico alla risposta "Comunque, se vuoi proprio saperlo, ho un appuntamento!" Zoro trasalì a quella scoperta, appuntamento dove e con chi. Proprio ora che voleva confessargli tutto.

"Un appuntamento, finalmente vi siete decisi!" esclamò un ragazzo con un buffo cappello bianco in testa. "A quando il lieto evento? San Valentino forse?" Zoro si colorò di rosso pomodoro e poi prese Law per il collo quasi stritolandolo sibilando migliaia di maledizioni all'indirizzo del moro. "Zo...ro, mi stai....non respi...ro!" cercò affannosamente di dire Law venendo aiutato da Sanji. "Fiuuu..grazie!" Law era un coetaneo di Sanji e Zoro, frequentava la terza superiore, ma in una sezione diversa dalla loro. A quanto pareva, dalle voci di corridoio, era un tipo piuttosto forte nel corpo a corpo e parecchio furbo, ma alquanto giocherellone. Comunque era "amico" di un certo Eustass Kid ex capo di una banda, e adesso, nuovo aiutante all'asilo nido aperto da un certo Edward Newgate, soprannominato Barba bianca. In quello stesso asilo, tra l'altro aiutava Marco, un amico, coetaneo ed ex compagno di classe di Ace, il fratello di Rufy, quindi per via di questi rigiri e parentele varie, Zoro, Sanji e compagnia bella avevano avuto a che fare con questo Law in più di una avventura.

"Sei pazzo, lo stavi soffocando!" proclamò rivolgendosi al terzo ancora rosso in faccia.

"Non dare la colpa a me, è lui che dice fanfaronate!"

"Scusate, ma pensavo che vi foste decisi a uscire insieme, visto che ormai tutta la scuola crede che siate come marito e moglie!" esclamò contento massaggiandosi il collo. A quel punto Sanji gli tirò un calcio talmente forte da farlo volare per il corridoio. Law si ritrovò dall'altra parte del corridoio, proprio accanto alla porta dell'infermeria.

"E poi dici a me!" proclamò Zoro fissando il biondino il quale alzò le spalle come segno d'indifferenza. Zoro rise mentre raggiungevano la loro classe. "Allora ti va bene domenica alle cinque e mezza?!" chiese in conferma. Sanji annuì silenzioso sedendo al suo banco, accanto al verde.





"Siete liberi domenica!?" domandò Bibi seduta davanti al banco di Zoro durante la pausa pranzo. Come al solito Sanji aveva preparato il bentou anche a Zoro il quale non stava disdegnando per niente gli onigiri preparati dal futuro cuoco apposta per lui.

"Non credo, io vorrei restare con Kaia il più possibile! Manca poco alla partenza" spiegò il nasone appoggiato al tavolo di fianco a quello di Zoro, vuoto in quel momento.

"Nemmeno io posso, scusa Bibi-chan, ma tra il lavoro con mio nonno e questo troglodita non mi è possibile" proclamò Sanji. La truppa strabuzzò gli occhi a quella rivelazione, per poi mettersi a ridere in coro. "Che ho detto?!"

"Guardate che devo solo parlargli! E poi si tratta di massimo mezz'ora. Piuttosto vorrei sapere dove andrai domenica mattina!" riprese il discorso di quella mattina Zoro chiudendo il bentou. Sanji sorrise amaramente perdendo il suo sguardo nel bicchiere di the preso alla macchinetta.

"Diciamo che ho un appuntamento con una donna importante, al quale non posso mancare" disse "Scusate!" esclamò poi alzandosi e uscendo dalla classe.

"Ho chiesto qualcosa di strano!?" chiese guardando Sanji uscire sconvolto. Nami lo colpi alla testa con un pugno "Ehi, ma che c'è?"

"Eppure dovresti saperlo, sei tu quello che lo conosce da più tempo qui, no!" fece presente Nami "Che giorno è questa domenica?!" chiese

"Il 12 Febbraio!" esclamò Usop, mentre Rufy e Bibi annuivano.

"E allora!?" domandò Zoro confuso.

"Cos'è successo il 12 Febbraio di 14 anni fa!?" ricordò la rossa al verde. Zoro parve pensarci un attimo per poi abbassare la testa con gli occhi semichiusi. "Tu dovresti sapere meglio di tutti noi come si sente Sanji. Anche i tuoi genitori sono morti in questo periodo, no!"

"Per quanto mi riguarda è successo il 14 di Marzo di 12 anni fa*!"




Il pomeriggio passò come sempre, Usop si era recato a casa di Kaia per passare il tempo con lei. Rufy si era immerso in un gioco rpg con il fratello, mentre il nonno gliene diceva di tutti i colori. Nami aveva deciso di uscire a fare le ultime compere per S.Valentino, dopotutto era venerdì 10 Febbraio, mancavano solo 4 giorni. Law era andato a dare una mano a kid all'asilo di Barba Bianca. Sanji aveva il suo lavoro alla pasticceria, dove Jin continuava a dirgliene quattro per averlo lasciato solo la sera prima. E Zoro, a casa sua, stava aspettando il suo turno al bagno.

"Zoro! Posso?" chiese la cugina con due tazze da the fumanti sul vassoio. Il ragazzo fece segno di entrare e poi si voltò verso l'armadio. "Papà mi ha spiegato tutto! Anche dei tuoi sentimenti per quel ragazzo, Sanji!" cominciò Kuina. Il cugino si impietrì a quella scoperta. "Ovviamente non glielo hai ancora detto, vero?"

"Come fai ad esserne certa!?" chiese levandosi il gilet della divisa.

"Oh ti conosco, se glielo avessi detto saresti tutto rosso e di certo non così calmo! in ogni caso volevo augurarti buona fortuna" sorrise Kuina bevendo da una delle tazze fumanti. Zoro si accomodò sul letto levandosi anche la camicia e rimanendo in pantaloni, scalzo davanti alla cugina. Prese l'altra tazza bevendo un po' del contenuto. Kuina distolse lo sguardo da Zoro per rivolgerlo al comodino, più precisamente al taquino in pelle nera che vi era appoggiato sopra. "Non ne sai ancora nulla?" domandò. Zoro seguì lo sguardo di lei e capì di cosa stava parlando.

"No, sembra che non sia mai esistita quella bambina! Un fantasma ecco cos'è" sospirò Zoro. "Ho cercato dappertutto, chiesto informazioni a chiunque, ma nonostante la rete d'informazioni di mio padre non ho tratto un ragno dal buco. Un ago in un pagliaio sarebbe stato più facile da trovare" protestò contro la tazza, stritolandola fin quasi a romperla.

"Non può essersi volatilizzata!" esclamò Kuina appoggiando la tazza sul vassoio di prima. "Per il mestolo, sai da dove proviene!?" chiese quasi con ansia.

"Si a quanto pare da uno di quegli aggeggi per bambine. Cucine accessoriate e così via! Il problema e che avrebbero potuto comprarla dovunque" precisò tirando fuori dal cassetto del comodino un mestolo piccolo, della misura di un bambino, in plastica grigio per riprendere l'acciaio, con una saldatura all'altezza della stondatura. "Ho promesso a mio padre che avrei trovato quella bambina e lo farò. Fosse l'ultima cosa che faccio, ma prima devo risolvere la questione Sanji" parlò prima che la porta si aprisse rivelando uno degli scagnozzi.

"Scusi Bocchan, il bagno è pronto" disse lo scagnozzo per poi ritirarsi, inchinandosi a Zoro e Kuina, chiudendosi la porta alle spalle.

"Nel diario lo zio non dice nulla sulla bambina!?"

"No, c'è solo la data dell'incidente e la descrizione dei genitori! Mio padre era sicuro che avessero una bambina, perché il giorno dell'incidente cioè l'8 Febbraio aveva visto nei sedili posteriori dell'auto il mestolo che poi ha preso prima dell'arrivo dell'ambulanza! Dopodiché, saputo del decesso dei due coniugi decise di trovare la loro bambina per consegnarle il mestolo. Provò a tutti gli orfanotrofi e conventi, non trovando nulla capì che doveva essere affidata ad un parente, ma niente e poi morì insieme alla mamma, in quel raid, prima di scoprire dove fosse finita quella bambina!" ricapitolò tutto quello che aveva saputo dal padre.


Il padre e la madre di Zoro, l'8 Febbraio erano andati in un vicolo per regolare dei conti con una banda locale che gli dava parecchie noie. Dopo una accesa discussione era partito un colpo e l'uomo dell'altra banda era morto. I genitori di Zoro per evitare scandali decisero di farlo passare per un incidente. Caricarono l uomo in macchina e la spinsero giù per la discesa che dava alla strada del porto. Purtroppo, in quel momento, passò una macchina che andò a collidere con l'altra e tutte e due si schiantarono contro un palo della luce poco distante. Il padre di Zoro corse a vedere, per l'uomo non c'era più niente da fare, ma la donna respirava ancora, l'uomo chiamò l'ambulanza e nel mentre si era accorto del mestolo, preso dal rimorso lo afferrò e sparì insieme alla moglie.
Rimasto in un angolo si assicurò che l'ambulanza arrivasse in ospedale, ma poi scoprì che nemmeno la donna si era salvata. Schiacciato dal senso di colpa aveva deciso che avrebbe trovato la bambina, le avrebbe restituito il mestolo con le sue scuse. Purtroppo due anni dopo i genitori di Zoro si recarono ad una festa organizzata da un boss della città, ovviamente era una trappola e forse il padre aveva afferrato qualcosa. Prima di partire aveva parlato con Zoro in disparte dandogli il suo taquino.

"Zoro, lo so che sei ancora piccolo, ma ascolta! Io per due anni ho cercato questa bambina, se io non dovessi tornare, starà a te cercarla e porgergli le scuse da parte mia" spiegò l'uomo al figlio. "E gli darai anche questo, sono certo che i suoi genitori glielo avrebbero dato appena tornati a casa, cosa che gli ho impedito di fare!"

"To-san!" esclamò semplicemente Zoro a quei tempi.

_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0_0

Finalmente sono riuscita risistemare il terzo capitolo, scusate l'orario. Ormai sono fusa davvero e credo davvero che riscriverò parecchi capitoli dell'altra fan fic di OnePiece "Occhi premonitori".
In questo terzo capitolo si intravede qualcosa che sarà poi spiegato negli ultimi due capitoli, i quali non tarderanno a venire.

*Giuro non l'ho fatto a posta.


   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Fuyu