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Autore: bowaxel212    01/12/2012    1 recensioni
Il protagonista di questa storia è Mason Parker, ragazzo appena trasferitosi a Beacon Hills.
Qui scoprirà un mondo dove le leggende sone reali, un mondo a lui sconosciuto ma al quale è appartenuto inconsapevolmente sin dalla nascita.
DISCLAIMER: i personaggi appartengono ai legittimi proprietari!
Genere: Azione, Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VI INVITO TUTTI A RECENSIRE, MI PIACE CONOSCERE LE IMPRESSIONI CHE FANNO LE MIE STORIE.



   Quando Stiles vide Derek e il resto dei lupi voltarsi verso un punto imprecisato nella foresta, dimenticandosi totalmente degli allenamenti rimase momentaneamente interdetto < ehi ragazzi, che succede? > chiese, alzandosi dal tronco sul quale era seduto.
Derek si portò un dito alle labbra e sibilò per zittirlo, fu Scott a illuminarlo sulla situazione < sta arrivando qualcuno > gli disse il ragazzo.
In quel momento nel bosco calò il silenzio, persino Stiles si zittì spaventato dall’idea che qualcuno si stesse recando al rudere di casa Hale, di solito chi si spingeva fino a quel punto del bosco non aveva mai buone intenzioni, potevano essere cacciatori o peggio qualche altra creatura venuta fuori da un incubo.
Derek si rivolse a Erica e Boyd, entrambi concentrati nel tentativo di captare eventuali altri rumori < è da solo, aggiratelo e andategli alle spalle > i due non se lo fecero ripetere e partirono di corsa, < voi invece andategli incontro ma senza farvi vedere > disse rivolto a Scott e Isac, i due annuirono e partirono verso il visitatore.
Stiles e Derek rimasero da soli di fronte al rudere, < tu che farai? > chiese il ragazzo al licantropo, per tutta risposta lui cambiò aspetto trasformandosi ed emise un forte ruggito che riecheggiò in tutta la foresta < se è una minaccia gli altri lo capiranno > disse rivolto all’umano < di solito un cacciatore nel sentire questo verso estrae le armi.>
 
Mason trovò tra le foglie secche un ramo nodose e robusto, qualunque animale avesse emesso quel suono lo avrebbe trovato preparato.
Qualche settimana prima aveva effettuato delle ricerche su Beacon Hill, voleva sapere il più possibile sulla città nella quale avrebbe abitato, alcuni articoli accennavano a dei leoni di montagna, non li aveva letti pensandoli dei pezzi giornalistici in cui un gruppo di visionari parlava di ipotetici avvistamenti, solo in quel momento si pentì di non aver approfondito l’argomento.
Camminò per qualche altro minuto tenendo il bastone sollevato pronto a colpire, quando sentì uno scricchiolio dietro di se, si voltò di scatto ma non vide nulla.
Si ripromise di non scappare, in quel caso la bestia feroce che si aggirava per la foresta lo avrebbe potuto prendere per una preda, a quel punto lo scontro sarebbe stato inevitabile.
Ormai camminava da una decina di minuti, l’unico motivo per cui non era ritornato alla macchina era quel gruppo di ragazzi, non era così codardo da lasciarli in balia di un leone di montagna senza avvertirli.
Senza accorgersene arrivò a quello  che sembrava un vecchio rudere, in principio non se ne accorse, ma poi notò che quella  che aveva d’avanti non era solo una vecchia villa diroccata, quella casa era stata distrutta da un’ incendio.
Si avvicinò lentamente, senza accorgersene aveva abbassato la rudimentale arma, quella casa aveva una sorta di effetto ipnotico.
Arrivò a una delle pareti esterne, passò una mano sul legno bruciato chiedendosi cosa fosse successo alle persone che vi abitavano, erano rimaste vittime di quel disastro?
La porta di ingresso sembrava ancora intatta, salì sul portico e allungò la mano verso la maniglia, visto che era li tanto valeva esplorare.
Intento ad aprire la porta, quasi non vide il ragazzo che dopo averlo afferrato per la giacca lo scaraventò lontano dalla porta, tra le foglie secche.
Abituato a cadute del genere dopo anni passati a praticare le arti marziali, riuscì ad evitare di battere la testa, il ragazzo che lo aveva lanciato era fermo sul portico ad osservarlo < questa è proprietà privata > Mason si rialzò e mosse un paio di passi verso di lui < non credo che qui abiti qualcuno, chi sei tu? > gli chiese abbastanza infuriato per essere stato sballottato in quel modo.
Il ragazzo, che indossava una giacca di pelle, gli andò incontro, Mason si rese conto di aver perso la sua unica arma e sperava con tutto il cuore che lui non avesse un coltello.
Il tizio dall’aria poco rassicurante allungò una mano con tutta l’intenzione di afferrarlo per la giacca, Mason con un gesto deviò la traiettoria del braccio dell’aggressore e gli indirizzò in pugno dritto allo zigomo.
Per lui fu come colpire un sasso, quel tipo doveva avere delle ossa dure come il marmo, per di più sembrava non aver accusato il pugno più di tanto.
Dopo aver subito il colpo il tipo in giacca di pelle sembrava leggermente alterato, caricò il braccio pronto a colpirlo ma si fermò nel sentire una voce provenire da dietro la casa < Derek fermo, lo conosco>, Mason si girò a sua volta e vide Stiles correre verso di loro agitando le braccia come un ossesso.
Per fortuna il tizio in giacca di pelle, che doveva chiamarsi Derek, abbassò il braccio, Mason fu felice di non doversi confrontare con lui, si sarebbe di sicuro rivelato un avversario ostico.
Nello stesso momento in cui Stiles era uscito da dietro la casa, dalla foresta arrivarono altri quattro ragazzi, il giovane ragazzino logorroico non perse tempo, afferrò Mason per un braccio e lo trascinò verso di loro per le presentazioni ufficiali, tra di loro c’era anche Scott, l’atro ragazzo che aveva conosciuto quella mattina, i due si limitarono a un cenno di saluto.
Nel presentarlo agli atri Stiles raccontò di come lo aveva aiutato contro quei tre bulli nel parcheggio, fu così che Mason conobbe Erica, Boyd e Isaac.
L’impressione che Mason si era fatto su quei ragazzi  era sbagliata, non sembravano pericolosi, solo il tipo che lo aveva scaraventato al tappeto non aveva un’aria rassicurante < cosa fate nel bosco? > chiese Mason alle sue nuove conoscenze, < niente di che > gli rispose la ragazza bionda, < veniamo qui perché è tranquillo > gli disse Scott.
I ragazzi parlarono per un po’, Mason si dimenticò della bastia feroce che aveva sentito, in fondo l’aver fatto nuove conoscenze non gli dispiaceva affatto.
Il gruppo rimase a chiacchierare per un po’, Mason raccontò loro che si erano trasferiti a Beacon Hills perché suo padre e un amico che viveva in città stavano per intraprendere alcuni investimenti estremamente remunerativi, quando Stiles gli chiese di cosa si trattasse lui non seppe rispondere, suo padre era sempre molto riservato sul suo lavoro.
Mason controllò distrattamente l’orologio, quando vide l’ora si portò una mano alla fronte < cavolo, sono in ritardo > esclamò < in ritardo per cosa? > gli chiese la bionda, < questa sera io e la mia famiglia ceniamo a casa di questo socio di mio padre, che tra parentesi non conosco nemmeno, devo andare >
< vuoi che ti accompagniamo alla macchina? > si informò Scott, < no grazie e poi non ho otto anni > detto questo si avviò lungo il sentiero percorso in precedenza, dietro di se sentì la voce di Stiles gridargli qualcosa < ci vediamo domani a scuola > Mason si limitò a mostragli il pollice all’insù senza però voltarsi.
 
Una volta arrivato a casa suo padre, Bill Parker, un uomo alto e robusto con i capelli brizzolati, non gli aveva risparmiato una ramanzina per il ritardo, sua madre, Diana, una donna alta e snella dai capelli di un intenso nero corvino, lo spedì a cambiarsi per la cena, dovevano fare una buona impressione sull’amico di suo padre, quindi il ritardo non era consentito.
Il tragitto in macchina fu breve per fortuna < cos’è quella faccia? > gli chiese il padre, lui si limitò a scuotere la testa < niente, ma già sto pregustando la noia che mi attende oltre quella porta > rispose Mason indicando la villa d’vanti a se, < forse non ti annoierai > lo informò la madre accarezzandogli la spalla < l’amico di tuo padre ha una figlia della tua età e sembra che sia davvero una bella ragazza.>
A Mason non dispiaceva l’idea di una nuova conoscenza femminile, adesso avrebbe affrontato quello che lo aspettava con molto più interesse.
Bill bussò al campanello e i tre aspettarono che qualcuno li accogliesse, dopo pochi secondi sulla soglia apparvero Chris e Allison Argent, entrambi felici per l’arrivo dei loro visitatori.
  
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