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Autore: bowaxel212    30/11/2012    3 recensioni
Il protagonista di questa storia è Mason Parker, ragazzo appena trasferitosi a Beacon Hills.
Qui scoprirà un mondo dove le leggende sone reali, un mondo a lui sconosciuto ma al quale è appartenuto inconsapevolmente sin dalla nascita.
DISCLAIMER: i personaggi appartengono ai legittimi proprietari!
Genere: Azione, Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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VI INVITO TUTTI A RECENSIRE, MI PIACE CONOSCERE LE IMPRESSIONI CHE FANNO LE MIE STORIE.



Una volta entrato in classe, Mason prese posto all’unico banco libero disponibile, non era mai stato tanto in imbarazzo come quando il professore lo aveva presentato agli altri studenti.
Che motivo c’era di fare una presentazione ufficiale, non poteva semplicemente entrare e prendere posto.
Notò con piacere che nessuno lo osservava, anzi erano tutti impegnati in altre attività, il suo compagno di banco ad esempio era intento a chiacchierare animatamente con un altro ragazzo, gesticolava così tanto che se avesse menato una gomitata a qualcuno non se ne sarebbe accorto.
Il professore di chimica entrò in classe, ma questo non scoraggiò il ragazzo che continuò a chiacchierare limitandosi solo ad abbassare il tono di voce, ovviamente l’insegnate non si fece pregare -signor Stilinski- disse con un tono severo e in un certo senso compiaciuto -che ne dice di fare silenzio e di farmi iniziare la lezione-, il ragazzo si girò di scatto e chiuse la bocca, era la prima volta da quando Mason era entrato che non lo sentiva fiatare.
Non appena il professore si voltò verso la lavagna Stilinski si rivolse di nuovo all’amico, il silenzio era durato poco, per fortuna l’altro ragazzo sembrava avere più buon senso < Stiles, fai silenzio, finiremo in punizione così > gli sibilò, < voglio solo sapere una cosa Scott >, gli sussurrò l’amico a sua volta, adesso Mason conosceva il nome di entrambi, < dopo le lezioni devi andare a un incontro con Derek? > l’atro ragazzo si limitò ad annuire.
Quel tipo era strano come il suo nome, pensò Mason, sperava solo che i genitori non fossero stati così sadici da chiamarlo davvero così e che quello fosse solo un soprannome.
Non passarono neanche cinque minuti che Stiles si rivolse di nuovo all’amico per parlargli, Mason non pensò, agì e basta, lo afferrò per il polso e lo strattonò leggermente < così ti metterai nei guai, piantala >, il ragazzo lo fissò sbalordito, Mason si pentì subito di quello che aveva fatto, bel modo di farsi conoscere nella nuova scuola.
Sorprendentemente Stiles si limitò ad un laconico < ok > prima di tornare a seguire la lezione, da quel momento non aprì più bocca, Scott guardò Mason con gli occhi pieni di gratitudine.
 
Terminate le lezioni Mason andò verso la sua automobile, aveva pranzato da solo, e non aveva parlato con nessuno se non con quel logorroico ragazzino per zittirlo, si ripromise che il giorno dopo sarebbe andata meglio.
Lungo il tragitto notò lo stesso ragazzo al quale aveva intimato di fare silenzio andare verso una grossa e vecchia jeep, un tipo simile non poteva che avere un mezzo di trasporto come quello, pensò lui.
Il giovane osservò il suo compagno di classe aprire distrattamente lo sportello della jeep, nel farlo urtò leggermente la fiancata di una automobile visibilmente più costosa della sua.
Da quell’auto scesero tre tizzi dall’aria poco rassicurante, Mason vide Stiles scusarsi animatamente mentre i tre lo accerchiavano sempre più, il ragazzo si chiese dove cavolo erano gli amici di quella calamita per guai.
Uno dei tizzi scesi dall’automobile lo afferrò per il colletto, Mason decise di agire nonostante una vocina nel cervello gli dicesse di farsi gli affari suoi e di non mettersi nei guai.
Il tipo che lo aveva afferrato caricò il braccio per colpirlo con un pugno, Stiles chiuse gli occhi, ma in quel momento Mason afferrò il polso dell’aggressore e glielo torse dietro la schiena.
Quel tizio mollò immediatamente la presa sulla maglia di Stiles e urlò dal dolore, allora lui lo colpì con una ginocchiata alla gamba sinistra e lo spinse in avanti facendolo finire disteso.
Stiles guardò la scena sbalordito, ma non riuscì ad avvertire il suo salvatore in tempo, uno degli amici di quel bullo lo aveva afferrato da dietro, mentre il terzo gli si avvicinava per colpirlo.
Mason agì prontamente, quando il ragazzo che voleva colpirlo fu a portata gli sferrò un calcio allo stomaco, quello si piegò in avanti per il dolore allora lui lo colpì con un altro calcio, stavolta diretto alla faccia.
Successivamente fece scattare la testa all’indietro e colpì il ragazzo che lo teneva con una testata, per poi continuare con una gomitate e un calcio all’indietro, che fece finire il giovane al tappeto.
Stiles osservò la scena a bocca aperta, quel tipo aveva steso tre aggressori senza problemi, Mason in vece non pensò ad altro che ad allontanarsi da li, afferrò il ragazzino per il braccio e lo portò verso la jeep < ora vattene da qui > gli disse sbrigativo, < grazie, mi hai salvato >
< si si, ne parliamo poi, ora vattene prima che si riprendano > Stiles si limitò ad annuire per poi salire sulla sua vettura.
Mason si avviò verso la sua auto, poco distante vide Scott, l’amico del ragazzino e deviò per andare verso di lui < stai attento al tuo amico, tipi del genere sono vendicativi > gli disse, < grazie per averlo aiutato, non sarei arrivato in tempo >
< di niente, ci vediamo in giro > si limitò a dirgli prima di andare alla macchina.
La folla che aveva assistito alla scena iniziava a diradarsi, in un modo o nell’altro il nuovo studente si era fatto conoscere.
Mason mise in moto e si avviò verso casa, sapeva che lo attendevano un mare di scatoloni da aprire, ma non voleva far altro che gettarsi sul letto.
Lungo il tragitto vide l’inconfondibile jeep del ragazzino fermarsi al limitare del bosco, il ragazzo una volta sceso fu subito raggiunto da un gruppetto di tizi vestiti di pelle e dall’aria vagamente criminale.
Senza farsi notare Mason accostò e osservò la scena, quell’idiota si stava mettendo di nuovo nei guai ne era certo.
Quando il gruppetto si fu inoltrato nel bosco, Mason parcheggiò accanto alla jeep di Stiles e  una volta sceso dall’auto, iniziò a percorrere il sentiero usato dal gruppo prima di lui.
Cosa cavolo erano, drogati? Spacciavano droga? Se era così una parte di Mason voleva saperlo, mentre l’altra gli intimava di fuggire.
Purtroppo la sua parte investigativa ebbe il sopravvento, inoltre non aveva salvato il culo a quel ragazzino per vederlo assassinato da un gruppo di criminali, appena lo avrebbe avuto a tiro gli avrebbe mollato uno scappellotto epico.
Oltre a voler evitare che quel ragazzo si ficcasse nei guai, voleva sapere cosa cavolo combinavano quei tipi nel bosco, Beacon hills era di sicuro la città più noiosa della terra, gli era bastato un giorno per capirlo, se c’era qualcosa di vagamente interessante doveva approfittarne senza esitare.
Camminò per circa cinque minuti, quel bosco era vastissimo, per un attimo ebbe paura di essersi perso, ma sapeva che seguendo il sentiero da qualche parte sarebbe arrivato.
Improvvisamente sentì un verso gutturale e intenso, una sorta ruggito, si fermò di colpo, fu sicuro che il suo cuore avesse perso un battito.
Che cavolo di animale produceva un simile suono?
 

  
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