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Autore: WhoLocki_Martell    01/12/2012    5 recensioni
No. non sarà la solita storia su Sirius e Marlene, con lo sfondo dei Malandrini.
Sarà una cosa demente, per dirla tutta.
Sirius si ritroverà nella mia città, ed io farò di tutto per conquistarlo, e lo stesso lui.
Vi consiglio di leggerlo se la sera sognate Sirius invece del vostro ragazzo.
Buona lettura :)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Due piccole cose prima di cominciare :D questo è il penultimo capitolo :D Ho sentito il vostro urlo di gioia, comunque mi sono divertita a scrivere questa ff.

E, dopo non vi scoccerò. Spero apprezzerete il capitolo e recensirete.

Alla prossima e ultima volta :D

<< Oh… mamma santissima! >> esclamai.

Vi sfido a trovare parole più adatte di queste.

Avevo il mio idolo assoluto dinanzi ai miei occhi, colui che in automatica associavo al principe azzurro!

All’inizio avevo pensato ad un’omonimia, ma ora non avevo più dubbi.

Era lui! Il mio principe azzurro personale!

Dopotutto, Sa… Sirius non mi aveva mentito.

Senza Polisucco era diversissimo.

E mille volte più bello.

Aveva dei lunghi capelli neri e gli occhi grigi, caratterizzati dal solito brillio ironico, e delle labbra più carnose di come le immaginavo.

Fisicamente era abbastanza da far venire l'acquolina in bocca, ed era ancora più alto di Sam, cazzo!

<< Beh… alla fine mi hai conosciuto >> disse semplicemente.

Poi, non so cosa mi prese in quel momento, ma allungai una mano verso Sirius e gli toccai i capelli.

Lui mi guardò con sguardo interrogativo.

<< Curiosità >> dissi.

Volevo solo controllare che il mio idolo fosse reale.

Però, cavolo, che bei capelli morbidi!

<< Immagino voglia tornare dalle tue amiche ora >> disse alzandosi.

<< Sì… meglio di sì >> gli risposi.

“ No, no, stupida, rimani! “ sussurrò, anzi urlò concitata la mia vocina interiore.

Mi rimisi le scarpe e mi riaggiustai i capelli (per quanto possibile).

<< Credo che questo sia un addio >> disse prima di aprire la porta.

Non gli risposi, ma annuì col capo.

<< Beh, allora è stato un piacere conoscerti. Davvero >>

Non gli risposi, non lo guardai, non mi girai verso lui andandomene.

Non volevo che mi vedesse con gli occhi lucidi.

Beh, addio.

 

Passarono tre giorni da quell’oretta passata con Sirius. A scuola non si era più presentato,e a me dispiaceva. Ok, era stato un bugiardo, ma mi piaceva. E probabilmente gli piacevo anch’io. Dopotutto, perché mi aveva baciata?

Il mercoledì pomeriggio non resistetti più. Mi vestì velocemente, afferrai le chiavi di casa e il cellulare e fui da lui dopo soli venti minuti.

Se non dovevamo più vederci, volevo dargli un vero addio.

Arrivata nel suo palazzo, al suo piano, mi fermai un attimo.

“E adesso?”

Mi gettai a capofitto nella situazione.

Meglio non pensarci, altrimenti avrei finito per demordere.

Continuai diritto e arrivai alla porta di casa sua.

Ma la trovai spalancata.

Suonai comunque il campanello, e lui disse << avanti >>.

Entrai, e la bocca mi rimase spalancata.

Mobili, divano, televisore, dischi, tutto volatilizzato.

C’era solo lui, che continuava a cercare di far chiudere uno scatolone.

<< Ciao >>  disse, mentre dalla tasca afferrava la sua bacchetta.

<< Ti trasferisci? >> chiesi, con tono studiatamente freddo.

<< Sì >> rispose guardandomi negli occhi << ti ho rivelato chi sono. È meglio che sparisca da qui >>

<< Non ti fidi? Pensi che lo dirò a qualcuno? >> chiesi precipitosa.

<< Veramente sì >> disse abbassando gli occhi << non ti sei confidata con le tue amiche? >>

<< No >>.

<< Come? >> chiese incredulo, alzando di scatto la testa << non condividi con loro tutti tuoi segreti? >>

<< Io… tu sei qualcosa che non voglio condividere >> risposi arrossendo.

Era chiaro che non intendevo al segreto con quella frase.

<< Nemmeno io >> replicò di rimando << quando ti ho visto con quel … quel… >>

Espirò profondamente e si passò una mano tra i suoi disordinati capelli.

Avrei voluto essere io a farlo.

<< Rino? >> chiesi << non lo vedo più. Avevo già scelto prima di domenica. E non lui >>

Lo vidi diventare ancora più incredulo.

<< Mi stai dicendo… >>

<< Sì >> lo interruppi, esasperata << secondo te cosa sono venuta a fare qui? >>

Sorrise imbarazzato, poi lentamente mi si avvicinò.

<< Se non vuoi, fermami>>

Gli sarei scoppiata a ridere in faccia. Se non vuoi?

Mi arrivò vicino. Sicuramente sentiva il mio cuore.

Poi mi mise una mano tra i capelli, e mi attirò a sé.

Ero totalmente avvinta a lui, che mi teneva l’altra mano sulla schiena.

E poi, mi baciò.

Un bacio forte, intenso, ricco di passione.

Lui lo voleva.

E io ancor di più.

   
 
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